Corno
di Rosazzo è un comune della provincia di Udine
in Friuli-Venezia Giulia. A Corno di Rosazzo, accanto
alla lingua italiana, la popolazione utilizza il friulano
centro-orientale, una variante della lingua friulana.
Nel territorio comunale vige la Legge regionale 18
dicembre 2007, n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione
e promozione della lingua friulana", con la quale
la Regione Friuli Venezia Giulia stabilì le
denominazioni ufficiali in friulano standard e in
friulano locale dei comuni in cui effettivamente si
parla il friulano.
ETIMOLOGIA
Corno è il nome del torrente (dal latino cornum)
dal quale ha preso in parte la denominazione anche
Corno di Rosazzo. Nasce con il nome di Rio Chiaro
alle falde del monte Plagnava, scorre nei presso dell'abitato
di Corno di Rosazzo e si getta nel torrente Judrio
all'altezza di Chiopris-Viscone. Un luogo detto Cornium
è ricordato nel 1211 (in loco qui dicitur Cornium).
Nel 2011 si sono commemorati gli 800 anni di storia
di Corno. Rosazzo deriva da un aggettivo formato sul
latino rosa attraverso il suffisso -aciu e indica
una località e le sue rose. Anche lo stemma
del comune ricorda questa etimologia: " d'azzurro,
alla cornucopia d'argento posta in banda e rivolta
verso il basso, dalla quale fuoriescono rose rosse,
fogliate di verde".
GASTRONOMIA
La cucina locale offre alcuni piatti caratteristici:
la Gubana (un tipico dolce delle valli del Natisone,
a base di pasta dolce lievitata con un ripieno di
noci, uvetta, pinoli, zucchero, liquore, scorza grattugiata
di limone, dalla forma a chiocciola e cotto al forno),
il Frico, la Brovada e il formaggio Montasio.
CASTELLO
DI GRAMOGLIANO
Proprietà degli omonimi signori, è citato
per la prima volta in un documento del 292: dopo il
loro avvicinamento ai conti di Gorizia, all'inizio
del 300, le truppe del Patriarca Ottobono circondarono
il maniero e ne saccheggiarono i dintorni. Passato
in feudo ai signori di Herbenstein, il fortilizio
fu preso e atterrato nel 1353 dal patriarca Nicolò
di Lussemburgo, ma i conti di Gorizia nel 1377 ne
decisero la ricostruzione e riuscirono nell'intento
solo nel 1424; appena ultimato il castello fu occupato
dalla Repubblica Veneziana, che lo infeudò
ai conti Zucco-Cuccagna. Nel 1431 il patriarca Ludovico
di Teck, impegnato nel tentativo di riprendere i territori
sottrattagli dai Veneziani, mise a ferro e fuoco una
vasta parte delle colline orientali, compreso il paese
di Corno. Questo insieme al castello di Gramogliano,
nel 1509, furono poi devastati dalle milizie guidate
dal duca di Brunswich. Purtroppo delle cinque torri
originarie resta solo la torre centrale, alta 12 metri,
con una circonferenza di 16 metri, di pietrame smussato
e ciottoli di fiume.
EDIFICI
RELIGIOSI
Santuario Madonna d'Aiuto.
Chiesa parrocchiale S. Maria del Rosario, risale al
1400. Della vecchia Chiesa resta una notizia: nel
1549 il pittore Polame Valentino di Udine dipinse
un'icona; nel 1674 fu dato inizio ai lavori di ristrutturazione
e ampliamento terminati 62 anni dopo. Nel 1903 il
pittore Antonio Brollo di Gemona dipinse due quadri
di pregevole fattura. Al suo interno anche un organo
settecentesco. Vicino alla Chiesa si erge Villa BigozziCabassi:
il corpo di fabbrica centrale della casa padronale
risale al 1700 mentre il classico porticato risale
al 1800. L'ala rivolta verso il torrente Corno, sembra
essere precedente al 1700. Alle porte del capoluogo
sorge il Santuario di Madonna d'Aiuto risalente alla
metà del 600. Allinterno è
conservata la seicentesca statua lignea della Madonna
con Bambino, venerata per aver preservato la popolazione
dallepidemia di colera del 1836. Nel 1843 venne
ampliata; il campanile fu terminato nel 1932. Ogni
anno vi si svolge il Perdòn dal
15 agosto all'8 settembre, segno della devozione ancora
viva nella popolazione.
Chiesetta di S.Giacomo Apostolo, a Noax, risale al
XIII sec., in seguito fu ampliata e restaurata. Internamente
vi sono affreschi risalenti al tardo 1300 e ai primi
1500 ed un settecentesco altare in marmo policromo
che accoglie una pala di Leopoldo Zuccolo (festa del
Patrono 3 febbraio).
Chiesetta di S.Leonardo, in località Gramogliano,
risale al XV sec. con restauri del 1700. Vi sono conservati
due affreschi di Jacum Pitôr, pittore girovago
di Nimis, unico esempio di naïf friulano (festa
del Patrono 6 novembre).
Chiesa di S.Martino a Visinale, sorge su un antico
impianto del 1300, in seguito, fu più volte
distrutta e ricostruita. L'attuale moderno edificio
ospita in una nicchia della facciata, la statua del
Patrono, festeggiato l'11 novembre.
Chiesa di S.Andrea Apostolo, nella frazione di S.Andrat
del Judrio, fu rifatta su un impianto del XI sec.,
ed inaugurata il 22 settembre 1807; fu utilizzata
per la liturgia comunitaria fino al 11 novembre 1972,
quando fu consacrata la moderna parrocchiale progettata
dall'architetto Ria, al cui interno è conservata
una pregevole tela settecentesca, raffigurante la
Madonna con Bambino, attribuita alla Scuola del Dolci.
La primitiva Chiesa di S.Andrea posta all'interno
di un'antica centa, ha semplici linee architettoniche,
di recente alcuni scavi hanno portato alla luce testimonianze
di sepolture risalenti al XII sec. Al suo fianco si
innalza il campanile inaugurato nel 1912.
Chiesetta di S.Michele Arc., in loc. Casali Gallo,
nata come oratorio della vicina Villa Vanni degli
Onesti, probabilmente risale al XIV sec., restaurata
agli inizi del 1700. Sull'altare è collocata
la statua di S.Michele Arcangelo a cui è dedicata.
Di recente in fase di restauro sono venuti alla luce
alcuni affreschi di stile germanico raffiguranti gli
Apostoli (festa del Patrono 29 settembre).
CENNI
STORICI
Il territorio comunale fu sede di insediamenti umani
fin dal mesolitico. Sono state ritrovate diverse tracce
di insediamenti risalenti all'epoca romana, una fornace,
una Villa, tracce della strada che collegava Forum
Julii (Cividale) e il Pons Sontium (Isonzo), dove
si collegava alla via consolare fra Aquileia ed Emona
(Lubiana). Abitato anche nell'alto Medioevo, il sito
appartenne ai patriarchi di Aquileia, che nel 1135
lo cedettero all'Abbazia di Rosazzo.