Cervignano
del Friuli è un comune della provincia di Udine
in Friuli-Venezia Giulia. Situato nella Bassa Friulana
orientale, di cui è il centro principale, è
bagnato dal fiume Ausa, chiamato anticamente Alsa,
e si trova a circa 10 km dalla laguna di Grado e a
circa 16 km dal mare Adriatico. Il territorio comunale
confina a nord e a nord-ovest con il comune di Bagnaria
Arsa, a sud con quello di Terzo di Aquileia, a ovest
con Torviscosa, a est con Villa Vicentina, a nord-est
con Ruda e Aiello del Friuli. È una cittadina
culturalmente vivace, disponendo fra le altre cose
di due teatri di cui il maggiore, utilizzato anche
come cinema, è dedicato a Pier Paolo Pasolini,
mentre l'altro, intitolato "Sala Aurora",
offre un vasto calendario di spettacoli in prosa ed
è di proprietà della parrocchia. Cervignano
inoltre dispone di un centro civico di recente ristrutturazione
a cui è annessa la biblioteca civica con un
patrimonio di circa 30 mila volumi. E' anche presente
una Casa della Musica, edificio dotato di sale di
prova, di una sala di registrazione e di un auditorium
comunale. A Cervignano del Friuli, accanto alla lingua
italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana
nella sua variante orientale o goriziana. Nel territorio
comunale vige la Legge regionale 18 dicembre 2007,
n. 29 "Norme per la tutela, valorizzazione e
promozione della lingua friulana", con la quale
la Regione Friuli Venezia Giulia stabilì le
denominazioni ufficiali in friulano standard e in
friulano locale dei comuni in cui effettivamente si
parla il friulano. La popolazione friulana, d'origine
autoctona e di altri luoghi della regione, costituisce
oggi solo una parte dei cervignanesi. Soprattutto
a partire dal secondo dopoguerra la cittadina, non
troppo colpita dall'emigrazione, è stata invece
interessata da un notevole afflusso di nuovi residenti:
sia dalla vicina area giuliana e dal Veneto, sia da
altre regioni, in particolare del Sud Italia. Negli
ultimi vent'anni si è incrementato notevolmente
anche il numero, prima trascurabile, dei residenti
d'origine straniera. Al 31 dicembre 2011, secondo
i dati forniti dall'Ufficio Anagrafe, la popolazione
comunale residente risulta essere di 13.673 abitanti,
di cui 7.007 femmine e 6.666 maschi, distribuiti in
6.180 nuclei familiari (e convivenze). La gran parte
dei residenti, 11.274 abitanti, è concentrata
nel capoluogo comunale, mentre 959 sono gli abitanti
di Scodovacca, 830 quelli di Strassoldo e 610 gli
abitanti di Muscoli (in queste 4 circoscrizioni sono
incluse anche tutte le altre località comunali).
Importante, per tutto il mandamento, è il ruolo
del terziario che negli ultimi decenni ha trasformato
Cervignano in una cittadina di servizi: numerose sono
infatti le banche e gli uffici assicurativi nonché
gli esercizi pubblici e le attività commerciali.
Cervignano intreccia la sua attività economica
alla presenza di numerose emittenti radiofoniche:
un esempio ne sono "Radio superStar" o "Onde
Adriatiche" che trasmisero via etere fino agli
anni novanta. Inoltre a Cervignano ebbe sede "Radio
Baccano", che venne chiusa negli anni duemila.
Ora gli studi dell'ex "Radio Baccano" sono
occupati da "Radio Metro" e sono tuttora
attive, da quasi 30 anni, "Radio Fantasy"
e l'emittente radiofonica della parrocchia, "Radio
Presenza", una radio comunitaria che a partire
dal giugno 2010 ha ripreso a produrre programmi autorealizzati
oltre che a trasmettere i consigli Comunali. Cervignano
è un importante crocevia, in quanto si trova
all'incrocio fra la statale 352 Udine-Grado e la statale
14 Venezia-Trieste; è inoltre punto d'inizio
della statale 351 diretta a Gorizia. È un rilevante
nodo ferroviario con lo scalo di smistamento che verrà
presto integrato nel progettato dell'interporto Alpe
Adria.
Il tratto cittadino del fiume Ausa, nonostante abbia
da lungo tempo perso la sua funzione di scalo commerciale
e via di comunicazione, è tutt'ora navigabile
fino al ponte di Cervignano ed utilizzato primariamente
per uso diportistico.
ETIMOLOGIA
Deriva dal nome latino di persona Cervenius o Cervonius.
Alcuni ipotizzano una derivazione da Cervinius, con
l'aggiunta del suffisso -anus. Un'ipotesi popolare
lo riconduce al nome di animale cervo. La specifica
fu aggiunta nel 1923 per distinguerlo da Cervignano
d'Adda.
MANIFESTAZIONI
Mercatino dell'usato ogni prima domenica del mese
Organizzazione: Pro Loco di Cervignano del Friuli.
Pignarûl: il 6 gennaio si celebra un rito pagano.
Vengono accesi i tradizionali falò epifanici
in cui si "profetizza" come sarà
il nuovo anno.
Carnevalfest: a Carnevale, il Ricreatorio San Michele,
con il patrocinio del Comune e la partecipazione di
diversi gruppi locali e di altri comuni, organizza
la tradizionale sfilata di carri allegorici e gruppi
mascherati per le vie della città.
In primavera: fiori, acque e castelli: rassegna d'aprile
a Strassoldo.
Terra e fiume: a maggio, week-end di esposizioni nautiche,
degustazioni enogastronomiche e spettacoli di vario
genere
Torneo dei borghi: durante tutto il mese di giugno,
ad anni alterni, gli 8 borghi della cittadina si sfidano
in una serie di competizioni sportive quali: ballo,
calcetto, canoa, ciclo-longa, carte, basket, pallavolo,
bocce, giochi per bambini.
Ballo in piazza: da giugno ad agosto, in piazza Indipendenza
doppio appuntamento settimanale con le serate danzanti.
Giornata medievale: prima domenica di settembre a
Strassoldo, rievocazione storica in costume, mostra-mercato
d'antiquariato.
In autunno: frutti, acque e castelli: rassegna di
ottobre a Strassoldo.
Fiera di San Martino: la storica e più importante
rassegna cervignanese si tiene per le vie della cittadina
verso la metà di novembre (domenica e lunedì
successivi all'11), con la presenza di numerosi stand,
bancarelle, chioschi enogastronimici e lunapark.
Mercatino di Natale e Capodanno in piazza: ogni weekend
di dicembre fino all'Epifania e serata di San Silvestro.
DA VEDERE
Il
Duomo
Costruito nel 1964 su progetto dell'architetto udinese
Giacomo Della Mea secondo arditi criteri di modernità,
funzionali e simbolici, dedicato alla Madonna di Fatima,
in esso è posto un imponente crocifisso in
bronzo realizzato dallo scultore Max Piccini. Recentemente
alle pareti, su panelli, sono stati eseguiti dall'artista
Paolo Orlando, dei dipinti raffiguranti momenti della
vita di Cristo. Il Battistero è stato completato
con tre opere del pittore cervignanese Giuseppe Zigaina.
Chiesa
madre di San Michele Arcangelo
Sorta nel 1780 a fianco dell'antica Abbazia Benedettina
distrutta dagli ungari; all'interno i neorestaurati
affreschi dell'insigne pittore veneziano Sebastiano
Santi, eseguiti nel 1846. Recentemente restaurata
è stata consegnata al culto dopo diversi anni
nel 1994. I lavori hanno permesso di individuare nel
sottosuolo interessanti reperti di epoca romana e
resti di inumazioni del periodo medievale visitabili
in una vasta cripta. Ai piedi della torre campanaria
del secolo XI è visibile un pregevole mosaico
di epoca longobarda scoperto nel 1915 durante dei
lavori da parte dell'Esercito Italiano. Recentemente
si è potuto anche constatare l'esistenza, in
base a delle foto d'archivio, di un altro mosaico
raffigurante un'aquila dorata senza però poterne
individuare la sua collocazione. La chiesa custodiva
anche un altare maggiore monumentale, sparito nel
nulla, però, nel periodo in cui l'edificio
rimase chiuso prima della riapertura in seguito agli
ultimi lavori di restauro.
Villa
Bresciani-Attems-Auersperg (via Trieste)
Dalla maestosa scalinata in pietra bianca che conduce
al portale bugnato attorniata dai residui dell'antico
parco.
Cappella
di Santa Croce
Cappella gentilizia delle famiglie Bresciani - Attems
- Auersperg sita nel parco dell'omonima villa con
ingresso in via Trieste. Nel suo interno si trova
un monumentale Crocifisso ligneo del XII secolo di
scultore sconosciuto di scuola pusterese. Recentemente
restaurato è stato riportato all'originale
splendore. Nella parte occipitale del capo è
stata rinvenuta una crocetta in argento e smalti di
fattura bizantina.
Villa
Chiozza
Residenza dello scienziato Luigi Chiozza, che dedicò
la sua esperienza e il suo amore per la botanica alla
realizzazione dello splendido parco. Il Chiozza fu
nominato accademico di Francia per i suoi studi scientifici
sull'agricoltura e sulla bachicoltura; collaborò
con lo scienziato Pasteur che, per un periodo, fu
suo ospite in quel di Scodovacca. La villa e il parco,
già sede dell'ERSA (Ente Regionale per la Promozione
e lo Sviluppo dell'Agricoltura del Friuli-Venezia
Giulia) e della stazione meteorologica, è attualmente
di proprietà della Regione Friuli-Venezia Giulia.
Villa
De Obizzi Lanzone (Borgo Gortani)
Castello
di Strassoldo
Frazione di Cervignano, un tempo Comune autonomo,
che ha le sue radici storiche confermate nel 1035
da un edito del patriarca Poppo per la concessione
del territorio alle famiglie Strassan (originarie
degli attuali Strassoldo). Ora il borgo, ricco di
un'antica storia, racchiude due castelli, quello di
Sopra e quello di Sotto, con annessa una chiesa dedicata
a San Nicolò, oggi chiesa parrocchiale. Qui
sono state officiate le nozze del maresciallo austriaco
Radetzski con una Strassoldo. Il borgo fu anche residenza
del barone Franz Kuhm, dignitario della corte austriaca
e feldmaresciallo dell'esercito. Nel borgo Gallo,
circondata da una muraglia, c'è la chiesetta
di Santa Maria in Vineis (nominata in un testamento
del 1334) che, recentemente restaurata, raccoglie
un ciclo di affreschi raffiguranti storie del Vecchio
e Nuovo Testamento. Nella chiesetta era anche custodito
un Crocifisso di grandi dimensioni del secolo XVII;
risulta essere uno dei quattro calchi di un originale
del XII secolo sito in Pordenone. Era esposto nella
sacrestia della parrocchiale prima di essere trasferito
presso i laboratori della Soprintendenza, dove si
trova attualmente per il restauro.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La storia di Cervignano si ricollega, come tutta quella
della Bassa Friulana, alla fondazione di Aquileia
nel 181 a.C. da parte dei triumviri romani Lucio Manlio
Acidino, Publio Scipione Nasica e Gaio Flaminio mandati
dal senato di Roma a sbarrare la strada ai barbari
che minacciavano i confini orientali d'Italia. Come
avvenne anche in altri luoghi, le terre attorno alla
città furono ben presto assegnate ai veterani:
una strategia che, solitamente, permetteva la graduale
romanizzazione della regione circostante. La nascita
di Cervignano va, quindi, ascritta a questo tipo di
strategia di urbanizzazione. Nei pressi di Cervinianum,
inoltre, morì l'imperatore Costantino II, caduto
in una imboscata dell'esercito del fratello Costante
I, nell'aprile 340. Cervignano è attestato
nelle fonti a partire dal 912 con i toponimi Cerveniana
o Cirvignanum. Il termine deriva dal nome proprio
di un'antica famiglia romana, Cervenius o Cervonius,
col suffisso -anus a indicare appartenenza. L'etimologia
popolare lo collega, però, a "cervo",
vista la presenza in passato di vasti boschi che si
dice essere stati popolati da cervi, da cui la parte
sinistra del simbolo cittadino. L'ancora sulla parte
destra richiama invece l'antico porto fluviale sull'Ausa,
un tempo principale motore economico della cittadina.
Dal VIII secolo fu sede di un'abbazia benedettina
altomedievale dedicata a San Michele Arcangelo: assegnata
al celebre monastero aquileiese di Santa Maria (secolo
XI), vi esercitò i diritti d'avocazia il conte
di Gorizia. Passò sotto Venezia nel 1420: nel
1477, durante la sovranità della Serenissima,
si rifugiarono a Cervignano le milizie veneziane comandate
da Giovanni Novello, le quali opposero una resistenza
eroica, seppur vana, alle orde ottomane sull'Isonzo.
Nel 1509 il paese passò sotto la contea di
Gorizia nell'impero d'Austria, salvo una breve occupazione
veneziana durante la guerra di Gradisca nel 1615-'17.
In seguito alla suddivisione della contea di Gorizia
in 16 Capitanati stabilita da Massimiliano I, Cervignano
venne a trovarsi nel capitanato di Aquileia. Nel 1615
e dopo le guerre Napoleoniche, periodo in cui Cervignano
fu trattata dagli austriaci come merce di scambio
nei trattati, nel 1797 in seguito al Trattato di Campoformido
il paese ritornò all'Impero Asburgico. Nel
1805 in seguito alla Pace di Presburgo Cervignano
passò sotto il possesso italo-francese: la
regione a occidente dell'Isonzo fu inclusa nel Regno
Italico e il suo territorio venne organizzato nei
dipartimenti di Passariano, del Tagliamento e dell'Adriatico.
A loro volta i dipartimenti vennero divisi in distretti
e questi in cantoni. Cervignano venne elevato al rango
non solo di comune ma anche di capoluogo del IV Cantone
dipendente dal III Distretto di Gradisca che faceva
parte del Dipartimento di Passariano. Nel 1813 tutta
la regione venne riconquistata dall'Austria e il paese
venne a far parte della Provincia di Gorizia. Il Congresso
di Vienna, nel 1815, confermò questo stato
di fatto. L'Ausa segnò il confine fra l'Impero
austro-ungarico e il Regno d'Italia dal 1866, alla
fine della Terza guerra d'indipendenza italiana, quando
il Veneto e il Friuli occidentale furono annessi all'Italia,
nonostante le sconfitte subite per mare e per terra
dall'Italia, grazie alla sua alleanza con la Prussia,
fino alla prima guerra mondiale. È proprio
dal piazzale immediatamente prospiciente l'attuale
ponte sull'Ausa che, nella prima guerra mondiale,
fu sparato il primo colpo d'artiglieria da parte dell'Italia.
In loco esiste tuttora una lapide che commemora l'evento,
nonché il proiettile di cannone, mai esploso
e disinnescato, ancora conficcato nel muro dell'edificio.
Cervignano fu sede di forti movimenti dell'irredentismo,
(vedi associazioni storiche) che auspicavano il passaggio
all'Italia. La città fu liberata il 24 maggio
1915 dai Bersaglieri italiani che entrarono al suono
della carica accolti dalla popolazione in festa e
divenne sede del comando della III Armata comandata
da Emanuele Filiberto di Savoia duca d'Aosta. La città
durante il periodo bellico fu soggetta a ripetuti
bombardamenti austriaci; dalle alture del Carso sparavano
artiglierie di grosso calibro mentre si susseguivano
diverse incursioni aeree. L'Esercito Italiano dotò
la cittadina di diversi manufatti in cemento armato
quali rifugi per la popolazione ai predetti bombardamenti
(rifugi che, in parte, sussistono ancora). Dopo la
disfatta di Caporetto quanti poterono, temendo le
rappresaglie dell'esercito austro-ungarico, cercarono
rifugio nell'Italia centrale. A confortare e sostenere
la popolazione in quello che fu definito "un
lungo anno di squallida miseria e di triste abbandono"
furono due sacerdoti, il parroco del paese e il suo
catechista Angelo Molaro, un uomo di indubbi sentimenti
italiani in cui gli irredentist o sicuro quanto discreto.
Quando il 30 ottobre 1918 Trieste proclamò
il distacco dall'Austria, gli irredentisti cervignanesi
si ritrovarono a casa del catechista Angelo Molaro
stabilendo di tenere una pubblica riunione il giorno
dopo per la costituzione ufficiale di un Comitato
di Salute Pubblica con i pieni poteri in attesa dell'esercito
italiano. Nel giorno convenuto fu data pubblica lettura
davanti alla cittadinanza intera di un manifesto che
tuttora è scolpito su una targa di marmo in
piazza Libertà dove fu letto. Esso proclama
che Cervignano di sua volontà è la seconda
città dopo Trieste "che da sola si libera
del giogo Austriaco". La mattina del 4 novembre
entrarono in città anche un gruppo di mitraglieri
della II Divisione di Cavalleria comandata dal maggiore
Federico Noris dei Lancieri di Firenze. Nel pomeriggio
dello stesso giorno giunse a Cervignano il generale
Oreste De Gasperi a cui il Comitato di Salute Pubblica
consegnò simbolicamente la cittadina. Anche
Cervignano dette il suo apporto di sangue durante
la seconda guerra mondiale: 9 i deceduti per i bombardamenti
aerei e ben 58 le altre vittime per eventi diversi.
Tremendi furono i fatti del 29 aprile 1945 - due giorni
prima dell'arrivo delle truppe alleate. Dopo uno scontro
armato del 28 aprile all'ingresso del paese tra truppe
tedesche in ritirata e insorti - dove ci furono già
3 vittime - le truppe tedesche eseguirono, il giorno
seguente, un rastrellamento e fucilarono per rappresaglia,
tra le località Tre Ponti e la riva del fiume
Ausa, 21 persone.