Spinea
Veneto

Spinea è un comune della provincia di Venezia in Veneto. Fa parte del Comprensorio del Miranese, che comprende complessivamente sette comuni (oltre a Spinea, Mirano, Santa Maria di Sala, Noale, Salzano, Martellago e Scorzè). Spinea fa riferimento ufficiale a Mirano sia per quanto concerne l'assistenza socio-sanitaria e ospedaliera (ULSS 13 di Mirano/Dolo), sia scolastica superiore (Distretto scolastico di Mirano). Appartiene inoltre al Collegio elettorale del Miranese (il quale, oltre ai sette tradizionali comuni del comprensorio, comprende anche Pianiga). In base alla Legge Regionale 36 del 12/8/1993 il suo territorio rientra nell'Area metropolitana di Venezia. Dal punto di vista ecclesiastico, il suo territorio appartiene alla Diocesi di Treviso e al Vicariato di Mirano. Il territorio di Spinea si estende ad ovest della terraferma veneziana, a poca distanza dalla Laguna e da porto Marghera. Si tratta di un'area totalmente pianeggiante, con altitudini che variano dai 3 agli 8 m s.l.m. andando da sudest a nordovest. Non esistono corsi d'acqua di particolare rilievo. Da nord a sud, si hanno il rio Dosa, il rio Cimetto (paleoalveo del Muson), il fosso Parauro-Cimetto di Spinea, il fosso Cimetto e il canale Menegon-canale Cime-canale Tron. Il territorio di Spinea è attraversato dalla autostrada A4 Torino-Trieste, che ha proprio nel territorio comunale, nei pressi della località Crea, uno svincolo autostradale attualmente inibito ai mezzi pesanti. Spinea, inoltre, sorge lungo l'antica via Miranese, storica direttrice di collegamento tra Mestre e Padova (denominata localmente "via Roma"), che la collega direttamente a Mestre (verso est) e a Mirano e al Padovano (verso ovest). L'arteria, assai trafficata, attraversa il centro cittadino rendendolo caotico e difficilmente percorribile. Per risolvere questa problematica, sono in costruzione diverse strade di circonvallazione che decongestioneranno l'abitato, facilitando particolarmente gli accessi al casello autostradale e alla stazione ferroviaria. La Città è servita dalle linee degli autobus ACTV. Spinea è dotata di una stazione ferroviaria a binario doppio che la collega a Venezia, Trento e alla stazione di Mestre, dove partono treni con molteplici destinazioni italiane e estere. La struttura è stata realizzata secondo i parametri del Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR) ed è ben collegata col centro storico attraverso gli autobus ACTV.

ETIMOLOGIA
Dal latino spineta (spineti, cespugli), a sua volta derivato da spinum, divenuto poi spino, con il significato di "pruno".

SANTA MARIA ASSUNTA
Nel suo territorio si trova l'antica chiesa di Santa Maria Assunta, nella via Rossignago. Il primitivo edificio di S.Maria Assunta sorse nel X-XI secolo, quale chiesa matrice del territorio di Spinea, dotata di fonte battesimale e soggetta direttamente alla giurisdizione del Vescovo di Treviso. Successivamente l'usura dei tempi ed i danni provocati dai vari eserciti che hanno transitato e si sono scontrati nel territorio spinetense, in particolare nella battaglia di Orgnano (1320), ne causarono la distruzione pressoché totale tanto che presto se ne perde quasi completamente memoria. Ricostruita quasi dalle fondazioni e portata a nuova esistenza nel 1382 per volere del Vescovo Pietro da Baone, si trasforma ben presto in chiesa campestre e centro di culto mariano. Sia pur danneggiato, notevole è l'affresco della Madonna della rosa, attribuito a Federico Tedesco.

FRAZIONI
Il comune non riconosce a nessuna località lo status di frazione. In effetti, la notevole espansione urbana verificatasi negli ultimi decenni ha riunito in un'unica conurbazione (peraltro in continuità con la vicina Mestre) tutte le varie borgate del territorio, un tempo ben distinte fra loro. Se dunque Spinea paese si trova pressappoco al centro del territorio, all'estremità ovest è situata Orgnano, sede comunale; a sud-ovest sorge invece Crea e a sud Fornase; si hanno poi Rossignago, a nord-ovest, e Graspo d'Uva, all'estremità est.

ORIGINI E CENNI STORICI
Sebbene i reperti più antichi risalgano all'età romana, non è comunque da escludere l'esistenza di insediamenti della civiltà paleoveneta, né la presenza umana durante la preistoria. In effetti, il territorio di Spinea favoriva la colonizzazione grazie alla fitta presenza di risorse idriche, e tra i vari corsi d'acqua va ricordato il Muson (il cui alveo originale è oggi occupato dal rio Cimetto), comoda via di comunicazione con la Laguna Veneta. La zona fu centuriata sotto i romani e il Muson fungeva da confine tra gli agri di Padova e di Altino. Sembra che il toponimo sia riferito al diverso orientamento dei rispettivi tracciati viari delle centuriazioni, motivo per cui la disposizione delle strade andava ad assumere un andamento a spina di pesce. Inoltre, sembra che a Crea si trovasse un porto fluviale e forse una cava di argilla (in veneto significa "creta").
Le invasioni barbariche portarono il territorio in grave decadenza, sia per quanto riguarda le città (Altino fu più volte distrutta), sia per le campagne: la zona di Spinea si spopolò e i campi coltivati furono preda di boschi e paludi.
Al periodo dei Franchi, iniziato sul finire dell'VIII secolo e conclusosi alla metà del IX, risalirebbe la cappella di Orgnano, intitolata a San Leonardo di Noblac.
La rinascita dell'anno Mille portò alla crescita demografica e, di conseguenza, al sorgere di nuovi insediamenti (forse derivanti dagli antichi pagi romani): è nei documenti di questo periodo che cominciano comparire i nomi di Rossignago, Crea, Orgnano, Zigaraga e Spinea. L'insediamento più rilevante era Rossignago, dove aveva sede la chiesa di Santa Maria che, in quanto pieve, rappresentava il riferimento religioso (ma anche sociale) per gli altri abitati della zona. Dipendeva dal vescovo di Treviso, il quale cedette più tardi il potere temporale a un governo di tipo comunale.
Benché sottoposto alla pieve, ciascun villaggio godeva di una propria autonomia, andando a costituire una regola. Era amministrata da un meriga nominato durante l'assemblea dei capifamiglia, con compiti amministrativi, fiscali e di ordine pubblico.
Ancora in quest'epoca, il territorio di Spinea rappresentò una zona di confine (ora tra Padova e Treviso), segnato sempre dal fiume Muson. Fu quindi al centro di scontri e scorrerie e, sin dalle invasioni degli Ungari (inizio X secolo) fu dotato di una serie di fortificazioni, delle quali spiccava il castello di Orgnano. Era amministrato dall'omonima famiglia comitale (si ricorda Giordanino da Orgnano, alleato di Ezzelino da Romano), alla quale succedettero Liberio da Zan (1233), il doge Pietro Ziani, i Negri e i Soranzo. Dopo la guerra della Lega di Cambrai il castello perse ogni importanza militare e fu abbattuto. Altre installazioni degne di nota erano il Serraglio del Muson, realizzato dai Carraresi, e una torre di avvistamento (XII secolo), oggi campanile della chiesa di San Vito e Compagni Martiri.
Nel 1338, Treviso, e con essa Spinea, passò alla Repubblica di Venezia. Da questo momento l'attuale comune venne ricompreso nel territorio della podesteria di Mestre.
Frattanto Spinea aumentava d'importanza rispetto a Rossignago, e in effetti si assistette al trasferimento della pieve.
Ci vollero ancora diversi anni prima che la presenza veneziana potesse portare stabilità politica. Durante la guerra di Chioggia lo Spinetense venne ancora devastato dalle truppe di passaggio. Dopo un secolo di quiete, la guerra della Lega di Cambrai portò Spagnoli e Imperiali all'attacco di Mestre e tutto il territorio circostante venne saccheggiato.
Seguì dunque un periodo di pace e relativo benessere. I patrizi portarono i loro interessi sull'agricoltura in terraferma: Spinea fu una delle prime località in cui fece la sua comparsa la "civiltà delle ville venete"; l'espansionismo veneziano si dirigeva lungo la via Miranese, dove tuttora si affacciano diversi palazzi.
Nel Seicento il territorio fu coinvolto in una serie di opere idrauliche al fine di deviare il Muson lontano dalla Laguna Veneta (dove l'accumulo di detriti fluviali minacciava l'esistenza di Venezia). Il fiume è deviato molto più a sud, incanalandone le acque nel Taglio Nuovo e nel Taglio Nuovissimo, mentre gli acquitrini che sorgevano a Spinea sono bonificati. L'unica traccia rimasta dell'antico alveo è oggi rappresentata, sembra, dal corso del rio Cimetto.
Nel maggio del 1797 la Serenissima si arrese alle truppe di Napoleone. Sul modello francese, fu abolito il sistema delle regole e delle podesterie e si istituirono Municipalità, Cantoni e Dipartimenti. La Municipalità di Spinea entrò a far parte del Dipartimento del Brenta; ma dopo Campoformio il Veneto venne ceduto agli Austriaci che attuarono una nuova organizzazione amministrativa.
Nel 1807, dopo il ritorno dei Francesi, il nuovo Comune di Spinea, parte del Cantone di Mestre, fu aggregato al Dipartimento dell'Adriatico (l'attuale provincia di Venezia). In questo periodo furono aboliti gli ordini monastici e i beni a loro appartenuti vennero incamerati nel demanio. Il comune si ritrovò così ad amministrare la chiesa di San Vito, prima di allora dipendente dal monastero di Sant'Elena di Venezia.
Nel 1815 si ebbe il ritorno degli Austriaci e quindi l'istituzione del Regno Lombardo-Veneto.
DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 27.041 (M 13.064, F 13.977)
Densità per Kmq: 1.800,3
Superficie: 15,02 Kmq

CAP 30038
Prefisso Telefonico 041
Codice Istat 027038
Codice Catastale I908

Denominazione Abitanti spinetensi o spineensi
Santo Patrono Santa Francesca
Festa Patronale 9 marzo

Località e Frazioni di Spinea
Crea, Orgnano, Rossignago

Comuni Confinanti
Martellago, Mira, Mirano, Venezia.

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LA PERLA VENEZIANA
ACCADEMIA ITALIA - AIFA
CONSORZIO CANTIERISTICA MINORE VENEZIANA
ASCOT - SOTTOMARINA DI CHIOGGIA
COLLEGIO VESCOVILE BARBARIGO - PADOVA