Mirano
Veneto

Mirano è sede municipale dell’omonimo Comune di 26.245 abitanti in provincia di Venezia ed è composto dalle frazioni di: Ballò , Campocroce di Mirano, Mirano (Capoluogo), Scaltenigo, Vetrego, Zianigo. In termini ecclesiastici tutte le frazioni hanno parrocchie della Diocesi di Treviso. La città di Mirano è tra le Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione perché è stata insignita della Croce di Guerra al Valor Militare per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la seconda guerra mondiale. Il territorio di Mirano è pianeggiante (dai 6 a 12 metri slm) e si estende nell'area nord-ovest della Provincia di Venezia, in una posizione baricentrica rispetto ai tre capoluoghi di provincia: a circa 20 km da Venezia, 25 da Padova e 26 da Treviso. Si trova nel cuore del comprensorio del Miranese, che comprende storicamente altri sei Comuni: Martellago, Noale, Salzano, Santa Maria di Sala, Scorzè e Spinea. Il paesaggio si presenta con le caratteristiche del territorio pianeggiante della campagna veneta con i segni rurali ed urbani frutto dei secoli trascorsi: dalla urbanizzazione romana con il graticolato romano (grandi appezzamenti baulati divisi da siepi e percorso da lunghe strade rettilinee che s'intersecano ad angolo retto), alle opere di regolamentazione delle acque del fiume Muson del periodo della Repubblica di Venezia e alla presenza di ben 36 ville e parchi edificate dalla nobiltà veneziana tra il Seicento e il Settecento.

ETIMOLOGIA
Il toponimo, anticamente Miranum, deriverebbe da mira cioè "specola", "osservatorio" e condivide l’etimo con la vicina Mira. Il riferimento sarebbe ad un torre di avvistamento romana, posta a salvaguardia del territorio bonificato e poi segnato dal graticolato (31 a.C.) opera dell'imperatore Augusto. Testimonianza di ciò è, oltre all'attuale impianto stradale che ricalca le antiche geometrie, il toponimo della strada Desman che indica l'antico decumano massimo, congiungete il territorio del comune di Mirano (frazione di Zianigo) a San Giorgio delle Pertiche.

MONUMENTI
In piazza Martiri : il monumento di Augusto Murer in ricordo dei partigiani trucidati
Viale delle Rimembranze : statua di Vittorio Emanuele II di Savoia, primo Re d'Italia. La statua fu collocata nel viale dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.

CHIESE
Duomo San Michele a Mirano capoluogo, sede dell’omonima parrocchia con circa 13000 abitanti.
La pieve d Mirano ha avuto una struttura di tipo conventuale . Nel XV secolo fu priorato dell’Ordine degli Agostiniani. Nel 1477 il priorato fu incorporato al convento della antica Congregazione di San Giorgio in Alga di Venezia. Nel 1668 i beni della pieve furono venduti dalla Repubblica di Venezia al priore del Convento della Lattuga, sempre in Venezia. Il duomo di San Michele Arcangelo, patrono della parrocchia, è il rifacimento avvenuto nel XVII secolo di una precedente chiesetta rinascimentale , annessa ad un convento. I lavori iniziarono il 6 luglio 1680 e terminarono con la consacrazione del vescovo della Diocesi di Treviso, Giovanni Battista Sanudo, il 3 giugno 1696. Dal 1768 è gestito dai preti della Diocesi. All’interno del duomo il soffitto l’unica navata è maestosamente affrescato con il “Giudizio Universale”, opera più significativa del pittore di Belluno Giovanni De Min (1786- 1859). Le altre principali opere sono: le statue degli angeli e del San Michele Arcangelo sono dello scultore di Asolo Giuseppe Torretto ( 1664-1743) maestro di Antonio Canova. Una pala d’altare “ Miracolo di Sant’Antonio” è opera di Giambattista Tiepolo , eseguita nel 1760.Un’altra pala importante del 1583 è quella del pittore Paolo Fiammingo per l’altare di San Girolamo. Chiesa San Leopoldo Mandic, sede della parrocchia Porara con circa 3000 abitanti.

STORIA
Dopo la caduta dell’impero Romano e le conseguenti distruzioni barbariche il territorio miranese fu riorganizzato da Vitaliano Primo da Padova, un legionario fedele all'impero romano d'Oriente. Nel 588 vi fu l’assedio di Padova da parte dei Longobardi con il coinvolgimento di Mirano e successivamente il territorio passò in proprietà ai Collalto, signori longobardi, che lo aggregarono ai loro possedimenti (zona di Susegana, provincia di Treviso).. Nel 972 l’imperatore Ottone I, elargisce al vescovo di Frisinga alcuni beni del miranese e concede il diritto di macellazione lungo le rive il fiume Muson da qui la probabile origine del toponimo "Scortegara" in località della frazione di Zianigo. Nel 1008 il territorio della frazione di Ballò viene infeudato da vescovo di Treviso. Nel 1117 l'abate Pietro dell'Abbazia Sant'Ilario di Venezia acquistò dai Conti della Marca Trevigiana, Arsedisio e Vidotto di Collalto, alcune zone del miranese. Nel 1152 la bolla di papa Eugenio III indirizzata al vescovo di Treviso attesta l’esistenza della chiesa San Michele di Mirano e la chiesa di Zianigo. Nel 1170 le pievi di Ballò e Scaltenigo risultano suffraganee dell’antica pieve Borbiago. Nel periodo dello splendore comunale della città di Padova, Mirano ritornò nuovamente sotto l'influenza patavina provvedendo alla costruzione di un castello a propria difesa . Nel 1229 Mirano fu oggetto alle scorribande degli Ungari, e alle lotte fra Padova e Treviso. Dal 1237 al 1256, fu sottomessa alla tirannia di Ezzelino III da Romano. Nel 1272 Mirano tornò sotto il governo del libero comune di Padova, che provvide ad una nuova fortificazione del paese con un presidio di 300 fanti e 200 cavalieri. Nel 1303 Bolzonella, unica figlia ed erede del conte Pietro da Peraga (famiglia), portò in dote al conte Badoero, potestà di Padova, vari possessi terrieri, fra cui Mirano. Tra il 1319 e il 1320 Cangrande della Scala, in guerra contro Padova, assalì e distrugge completamente il castello di Mirano. Le uniche tracce di quel periodo sono rimasti solo i toponimi "Castellantico, Bastia Entro, Bastia Fuori". Nel 1325 il territorio di Mirano ritorna proprietà della famiglia di Filippo da Peraga (famiglia). Nel 1331 il castello di Mirano viene occupato dai veneziani ma nel 1337 ritorna sotto il controllo di Padova. Nel 1403 Mirano cadde in mano alle milizie veneziane. Dal 1405, con la conquista di Padova da parte della Serenissima, Mirano e il suo territorio fu assoggettato alla Repubblica di Venezia fino alla sua caduta (1797). Il 6 settembre 1477 il Senato della Repubblica di Venezia decretò e autorizzò il mercato del lunedì e la Fiera di San Matteo per i giorni di 21-22-23 settembre; ora la Fiera viene svolta alla domenica seguente il terzo sabato del mese di settembre. Nel 1509 Mirano subì le devastazioni dell'esercito imperiale durante le guerre della Lega di Cambrai. In questo periodo il miranese Alvise Dardanio diede un contributo indispensabile alla riconquista di Padova da parte della Repubblica di Venezia e perciò fu ricompensato dal Senato con l'onorificenza di Cancelliere Grando, massima carica della Serenissima per un cittadino non nobile. Nel 1612 la Serenissima terminò l’escavazione del Canale Taglio , un’opera di grande ingegneria idraulica: un canale pensile e rettilineo, per convogliare le acque, dal Bacino inferiore di Mirano del fiume Muson Vecchio a Mira (VE) nella Riviera del Brenta. La parola “Taglio” deriva dal fatto che il canale è stato escavato con una direzione perpendicolare al naturale deflusso delle acque verso la laguna di Venezia dei canali Pionca, Comunetta, Cesènego, Lusore, Menegon e il fiume Tergola, che furono convogliate con la costruzione di altrettanti sifoni in pietra sottostanti al letto del “Taglio”. Successivamente la Serenissima proseguì i lavori, col nome di canale Taglio Nuovissimo ,da Mira Taglio per tutta la conterminazione lagunare fino a Chioggia. Il canale Taglio rese così Mirano un importante capolinea della navigazione fluviale veneziana. Questo collegamento fluviale del Taglio favorì il suo sviluppo industriale e commerciale dal periodo successivo all’unione del Veneto (1866) al Regno d'Italia fino all'epoca dei trasporti su strada. Nel 1766 la Serenissima censiva 5161 abitanti ripartiti su 1036 famiglie così suddivise: Mirano capoluogo (497), Campocroce di Mirano (125), Scaltenigo (129), Vetrego (62), Ballò (62), Zianigo (181). Il domino veneziano portò, soprattutto nel XVII - XVIII secolo, un lungo periodo di pace durante il quale Mirano diventatò Vicaria e raggiunse il suo massimo splendore. In quel periodo furono costruite, con un grande potenziamento dell'agricoltura, una trentina di ville aristocratiche, di case padronali e rurali, che ancor oggi esistenti. Nel 1797 Mirano, dopo la caduta della Repubblica di Venezia, viene occupata dalle truppe di Napoleone. I francesi abrogarono la Vicaria e istituiscono una municipalità rivoluzionaria. L’entusiasmo rivoluzionario portò ad abbattere tutte insegne della Serenissima, compreso il leone di San Marco, che era innalzato su di una colonna in piazza a Mirano nel XV e restaurato nel 1617. Mirano diventò, secondo l'organizzazione napoleonica: Comune, sede di "Cantone" nel "Distretto" di Camposampiero, "Dipartimento" di Padova. Dal 1814 al 1852 il Comune di Mirano diventa capoluogo dell’omonimo "Distretto", della nuova provincia di Padova, al quale vengono uniti i comuni di Salzano, Noale, Scorzè, e viene istituito un "Regio Commissariato di Polizia" e una "Pretura". Nel 1842 venne costruita la ferrovia tra Padova e Mestre, creando così una ulteriore divisione del territorio della frazione di Vetrego. Dal 1853 il "distretto" di Mirano venne aggregato alla Provincia di Venezia. Fino alla fine del 1900 il centro di Mirano capoluogo era formato da un’isola. Un ramo minore del Muson fiancheggiava l’attuale "Via Castelantico", lambiva a sud il parco di "villa Errera" per ricongiungersi al "Bacino di sotto". Al fine di permettere l’arrivo del tram da Mestre questo ramo minore fu interrato e fu creata la attuale grande piazza, con l'ovale pavimentato al centro, intitolata allora a Vittorio Emanuele II con un monumento. Nel 1903 viene ricostruita e ricollocata al suo vecchio posto, in piazza a Mirano, la colonna con il leone di San Marco: la nuova statua è opera dello scultore Urbano Bottazzo. Nel 1933 viene inaugurata l’autostrada Venezia- Padova (attuale tratto della A4) creando così la terza divisione del territorio della frazione di Vetrego. Tra il 25 luglio 1943 e il 27 aprile 1945 morirono per fucilazione o trucidati 15 partigiani. A loro è stata dedicata la piazza principale, un tempo piazza Vittorio Emanuele II, ora piazza Martiri per la libertà.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 26.206 (M 12.642, F 13.564)
Densità per Kmq: 574,4 (Censimento Istat 2001)

CAP 30035
Prefisso Telefonico 041
Codice Istat 027024
Codice Catastale F241

Denominazione Abitanti miranesi
Santo Patrono San Matteo
Festa Patronale 21 settembre

Numero Famiglie (2001) 9.415
Numero Abitazioni (2001) 10.071

Il Comune di Mirano fa parte di:
Associazione Italiana Città Ciclabili

Località e Frazioni di Mirano
Ballò, Campocroce, Scaltenigo, Vetrego, Zianigo

Comuni Confinanti
Martellago, Mira, Noale, Pianiga, Salzano, Santa Maria di Sala, Spinea

Ville e Palazzi
Villa Giustiniani Recanati Piarotto (XVIII secolo), in frazione Vascon
Villa Morosini Monico detta XXV Aprile (XVIII secolo)

Eventi, Feste e Sagre
Zogo de l'Oca in Piazza (secondo fine settimana di novembre).

.