Terni
è un comune dell'Umbria, capoluogo della provincia
omonima. Città ad elevato tasso di sviluppo
industriale sin dal XIX secolo, ha subito pesanti
bombardamenti nel corso della Seconda Guerra Mondiale,
che però non le hanno impedito di rimanere
uno dei fulcri dell'economia dell'Umbria. Terni è
anche nota come la "Città degli Innamorati",
dato che san Valentino ne fu vescovo. Tra la fine
dell'Ottocento e i primi del Novecento la città
conobbe un importante processo di industrializzazione
con la creazione di numerose fabbriche. Questo processo
di industrializzazione ed un parallelo sviluppo economico-imprenditoriale
hanno portato la città a diventare un importante
polo siderurgico, metallurgico e chimico dell'economia
italiana. Oggi l'economia cittadina è ancora
imperniata sull'acciaieria, che dalla fine degli anni
novanta è totalmente in mano della multinazionale
tedesca Thyssen-Krupp. Dopo le dure trattative del
2004 e 2005, terminate con la chiusura del reparto
di produzione dell'acciaio magnetico, unico sito in
Italia, il trend sembra essere positivo, con nuovi
investimenti della proprietà specialmente nella
produzione dell'inossidabile. Inoltre la città
si sta sempre più specializzando nel settore
terziario, grazie alla posizione geografica che ne
fa una cerniera tra l'Umbria, Roma e il Centro Italia;
e della ricerca, grazie allo sviluppo universitario
e al costituendo Centro di ricerca per le cellule
staminali, progetto curato dallo scienziato Angelo
Vescovi, e dal centro di ricerca per le Nanotecnologie.
In tutto il territorio sono presenti ben 17 multinazionali,
operanti soprattutto nei settori della chimica e della
tecnologia.
ETIMOLOGIA
Deriva dalla sua denominazione antica: Interamna Nahars.
Nahars si riferisce al fiume Nera, Interamna deriva
dal latino inter amnes, ossia tra i fiumi.
MANIFESTAZIONI
Ultima settimana di Gennaio - Contrometraggi - rassegna
di cortometraggi organizzata dall'Associazione Contromano.
14 febbraio - San Valentino vescovo e martire, patrono
della Città e protettore degli innamorati,
la basilica è situata a 2,5 km dal centro e
conserva il corpo del martire. Per tutto il mese di
febbraio la città è ricca di Eventi
Valentiniani dedicati al patrono della città
e a tutti gli innamorati del mondo. Agli eventi religiosi
vengono affiancati concerti, mostre, conferenze, seminari,
spettacoli teatrali, premiazione, ecc.. Inoltre dal
2005 gli eventi si sono arricchiti con gli stand di
Cioccolentino, dove il cioccolato e la tradizione
della pasticceria ternana animano le vie del centro.
Aprile - Certamen Taciteum, concorso letterario riservato
agli studenti delle scuole secondarie italiane, che
consiste in una prova di traduzione di un testo latino
dello storico Gaio Cornelio Tacito, (che si pensa)
nativo della città.
30 aprile - 1 maggio - Cantamaggio Ternano sfilata
di carri allegorici, antica tradizione legata al risveglio
della primavera.
Ultima domenica di Giugno - Festa delle acque - alla
cascata delle Marmore e al lago di Piediluco.
Intero mese di Giugno - Giugno Cesano, nel piccolo
paese di Cesi vengono svolte varie manifestazioni
teatrali, musicali affiancate alle taverne di cucina
tipica. le manifestazioni si concludono con un lungo
Serpentone, dove è possibile mangiare camminando
per le vie del paese.
Giugno- Ephebia Rock Festival, manifestazione musicale
che dopo un anno di selezione si conclude a Terni
con l'esibizione dei migliori gruppi giovanili locali
e non solo. Inoltre, partecipano gruppi già
conosciuti. Negli anni hanno suonato tra gli altri:
Linea 77, The Ark, Moltheni, Afterhours, Tre Allegri
Ragazzi Morti, Casino Royale.
Settembre - Es.Terni, festival internazionale della
creazione contemporanea.
Ottobre - Onu dei Giovani, programma dazione
per la promozione e la difesa dei diritti umani e
della pace.
Novembre - CortoFonino Film Festival, manifestazione
che premia i migliori cortometraggi girati con i moderni
telefoni cellulari, organizzata dall'Associazione
Culturale Libera Ilota e fondata da Giovanni Menicocci,
Federico Moracci e Roberto Papi. È il primo
festival in Italia di cortometraggi girati con il
cellulare.
novembre - Filmfestival popoli e religioni, festival
cinematografico dedicato al dialogo interreligioso.
Ideato dal vescovo Vincenzo Paglia, è organizzato
dall'Istituto di studi teologici e storico-sociali
diretto da Stefania Parisi nell'ambito del progetto
cinema "Cielo e Terra" coordinato da Arnaldo
Casali. E' nato nel 2005.
Vari periodi dell'anno - Terniinjazz, manifestazione
jazzistica nata nel 2001.
MUSEI
Mostra Permanente di Paleontologia
Museo di Arte Moderna Caos Museum
EDIFICI
RELIGIOSI
Duomo - Cattedrale di Santa Maria Assunta
Chiesa di Sant'Alò
Chiesa di San Salvatore
Chiesa di San Pietro
Chiesa di San Lorenzo
Chiesa di San Francesco
TEATRI
Teatro Verdi
STRUTTURE
SPORTIVE
Stadio L. Liberati
ORIGINI
E CENNI STORICI
La città, posta in una pianura alluvionale
tra il fiume Nera e il torrente Serra, vide il suo
territorio abitato già nell'età del
bronzo e del ferro, come testimoniano numerosi rinvenimenti.
La prima presenza umana è datata al X secolo
a.C.. In base alla tipologia dei corredi funerari
è possibile distinguere tre fasi: Terni I,
Terni II e Terni III.Alla prima fase, la più
antica, appartengono le tombe ad incinerazione, formate
da un pozzetto per lo più cilindrico. Le analogie
culturali sono con l'area laziale, soprattutto Roma-Colli
Albani e Allumiere. L'abitato corrispondente alla
necropoli di questo periodo era probabilmente situato
sul Colle di Pentima, lungo il margine orientale della
conca ternana.La fase Terni II, databile al IX secolo
a.C., è caratterizzata dalla sostituzione del
rito funerario dell'incinerazione con quello dell'inumazione.
Le sepolture ad inumazione sono formate da fosse rettangolari,
riempite con terra e pietrame oltre il livello delsuolo,
alcune con circolo di pietre a delimitarne il perimetro,
a volte con fondo pavimentato da ciottoli di fiume.
Le evidenze culturali di questa fasericollegano la
necropoli ternana all'area umbra, sabina e picena,
ma con apporti dalla fase laziale di Roma-Colli Albani
II, soprattutto nella ceramica.Alla fase Terni III,
databile fra l'VIII e il VI secolo a.C., appartengono
le tombe di S. Pietro in Campo, poco più ad
occidente della necropoli delle Acciaierie. Le sepolture
sono tutte ad inumazione, particolarmente ricche,
quelle maschili, di armi in ferro, fra cui le lance
a foglia, giavellotti, spade e pugnali, in quelle
femminili, lebeti, bacili, attingitoi, anfore, oltre
alle fibule.In epoca storica, secondo le Tavole eugubine,
il popolo dei Naharti (Naharkum..Numen) era considerato
nemico dell'arce umbra di Gubbio, al pari degli Etruschi
e degli Jabusci. È probabile che i Naharti
abitassero proprio lungo il corso del Nera, la cui
radice idronimica Nahar- è in comune con l'appellativo
Naharkum.Alcune sommità che circondano la piana
di Terni continuarono ad essere abitate, come le propaggini
meridionali dei monti Martani, disseminate di piccoli
insediamenti, posti fra i 700 e i 1.000 m di altezza,
non tutti a scopo abitativo, di cui il più
importante è il sito fortificato di S. Erasmo
di Cesi, databile almeno al V secolo a.C..La notizia
non provata che al di sopra di Rocca San Zenone si
trovasse l'oppidum umbro di Vindena si riferisce probabilmente
alla memoria di questi insediamenti di altura. L'origine
della città viene dunque fatta risalire al
672 a.C., come si evince da un'iscrizione latina di
età tiberiana. Il nome Interamna Nahars ha
fatto pensare che il Nera e il Serra e le loro derivazioni
circondassero la città, costituendo una difesa
naturale. Il nome Interamna si è poi evoluto,
come abbiamo visto, in Teramna, Terani e, infine,
Terni.
Le
fonti classiche non citano quando Terni entrò
a far parte delle strutture amministrative romane.
Nel 290 a.C., o poco dopo, M. Curio Dentato promosse
la costruzione della Via Curia, collegando Terni a
Rieti e, nel 271 a.C., realizzò il taglio del
costone delle Marmore, per facilitare il deflusso
delle acque del Velino nel Nera; è, quindi,
probabile che già all'epoca Interamna fosse
romanizzata.Durante la seconda guerra punica, nel
214 a.C., Interamna, insieme ad altre undici colonie
latine, non si trovò nelle condizioni di fornire
il suo contingente di armati per formare le due legioni
urbane che i consoli di quell'anno, Q. Fabio Massimo
e Q. Fulvio Flacco, ebbero intenzione di arruolare;
quest'azione, giudicata dal Senato di Roma cometradimento,
fu severamente punita qualche anno dopo con l'emanazione
di una legge apposita, che nella giurisdizione delle
colonie latine si chiamò jus XII coloniarum.
Tra l'altro, a questo periodo risalgono le mura che
circondarono il perimetro dell'abitato romano.Alla
fine del II secolo a.C. sono databili alcuni lavori
di riassetto del ramo orientale della via Flaminia,
che collegava (e collega) Narni a Spoleto, per riallacciarsi
all'originario tracciato della consolare all'altezza
di Forum Flaminii, poco a nord di Foligno.Dopo la
guerra sociale Interamna divenne municipium, non si
sa se con le caratteristiche della piena cittadinanza
o come civitas sine suffragio.Con la sistemazione
amministrativa dell'Italia, Interamna fu iscritta
alla tribù Clustumina e fu inclusa nella Regio
VI Umbria. Si colloca nel periodo fra la fine del
I secolo a.C. e la prima metà del I secolo
d.C. la strutturazione definitiva della Terni romana.
In questo periodo furono edificati templi, il teatro,
due terme e l'anfiteatro.Nel 193 L. Settimio Severo,
già acclamato Imperatore dalle legioni d'Illiria,
incontrò ad Interamna una delegazione senatoriale,
che gli si fece incontro per riconoscergli formalmente
l'autorità imperiale.Nel 253, nei pressi di
Interamna, trovò la morte, ad opera dei suoi
stessi soldati, l'imperatore V. Treboniano Gallo e
suo figlio G. Vibio Volusiano, che si apprestavano
a combattere contro le legioni dell'usurpatore M.
Emilio Emiliano, acclamato imperatore dalle truppe
della Mesia. Risale all'inizio del III secolo d.C.
la testimonianza della Tabula Peutingeriana che il
tracciato di riferimento della Via Flaminia non è
più quello occidentale, da Narnia a Mevania,
ma quello orientale, che passa per Terni, contrariamente
all' itinerarium Gaditanum di due secoli prima, che
indica il primo come percorso preferito.La diffusione
del Cristianesimo è attestata dall'area cimiteriale,
databile al IV secolo, sorta su una necropoli pagana,
alla sommità di un colle poco a sud della città,
lungo la via Interamnana. Il luogo principale di culto
fu costruito probabilmente all'interno delle mura
cittadine, a ridosso dell'anfiteatro, nel luogo dove
ora sorge la cattedrale e fu dedicatoinizialmente
a S. Maria Assunta.La posizione centrale di Interamna
e le sue vie di comunicazione videro i continui movimenti
di armati, da nord a sud e viceversa, attraversarla
frequentemente per tutto il tardo Impero e nel corso
delle invasioni barbariche, nonostante manchi una
documentazione precisa.Durante la guerra gotica, nel
537, Vitige, dopo aver rinunciato all'assedio di Narni,
tenuta dai Bizantini di Bessa, condusse il suo esercito
a Roma attraverso la Sabina, probabilmente percorrendo
la via Interamnana. Se Terni rimase in mano a Belisario
non è dato di sapere; ammesso che lo fosse,
Totila, nel 544, riconquistò la piazzaforte
bizantina di Spoleto e procedette al sistematico recupero
del dominio sulla Via Flaminia, itinerario obbligato
per gli aiuti di Bisanzio a Roma, tramite Ravenna
o le Alpi Giulie. Un percorso analogo fu fatto nel
551 da Narsete, che riconquistò la Tuscia fra
Perugia, Spoleto e Narni.Ma la conquista più
significativa fu quella longobarda, avvenuta ad opera
dei Duchi di Spoleto alla fine del VI secolo e compiuta
già al tempo di Autari. Terni assunse il carattere
di città di frontiera, trovandosi a poca distanza
da Narni bizantina, posta a guardia della via Flaminia,
nel suo tratto occidentale. Sebbene il limite esatto
fra le due aree nemiche sia molto difficilmente identificabile,
si ritiene che esso fosse compreso fra la consolare
Flaminia, nel suo percorso più antico, in mano
ai Bizantini, e la via Interamnana, in mano ai Longobardi,
che la utilizzarono per l'occupazione della Sabina
occidentale, fino a Farfa.Proprio come città
difrontiera, Terni vide nel 742 il solenne incontro
di Liutprando con papa Zaccaria, in seguito al quale
il re longobardo fece atto di rinuncia al possesso
dei castelli occupati in quell'anno, compreso Narni,
definendo un nuovo assetto territoriale del suo regno
nell'Italia Centrale. È probabile che proprio
Liutprando abbia costituito a Terni, in quell'occasione
o poco prima, un gastaldato per riaffermare, anche
contro le spinte centrifughe dei Duchi di Spoleto,
il potere regio su questa parte di territorio del
Regno.Durante la prima fase del dominio longobardo
la diocesi ternana fu soppressa da Gregorio Magno,
forse più per mancanza di fedeli che per riduzione
della popolazione, e fu assorbita da quella di Narni.
Il
passaggio ai Franchi non mutò radicalmente
la situazione, poiché Terni continuò
a dipendere dal Ducato di Spoleto, pur essendo sede
di un comes. La diocesi, alla fine dell'VIII secolo,
fu annessa a quella di Spoleto, ristabilendo così,
ma a favore del Regno, un'anomalia istituzionale.
Proprio per questo motivo il Papato e la diocesi narnese
non smisero mai di rivendicare la sovranità
su Terni, facendosi forti della Promissio Carisiaca
e dei capitolari successivi, che affermavano la volontà
dell'Impero di restituire Narni al Papa.La questione
sembrò schiarirsi nel febbraio del 962 quando
Ottone I di Sassonia, all'interno di un suo notissimo
privilegium, fra i numerosi provvedimenti, riconobbe
al Papa, Giovanni XIII della famiglia dei Crescenzi,
veri e propri feudatari del narnese, il possesso di
Teramne con tutte le sue pertinenze.La cosa non ebbe
seguito, probabilmente per le resistenze dei duchi
e dei vescovi di Spoleto, e soltanto la decisa opera
di annessione dell'intero Ducato di Spoleto da parte
di Innocenzo III, nel 1198, riuscì a fare di
Terni un pezzo del Patrimonio di S.Pietro in Tuscia.
Nel 1218, Onorio III ricostituì il Capitolo
Cattedrale nella chiesa di S. Maria Assunta, ma dotandola
di una competenza territoriale molto esigua, esposta
alle rivendicazioni di Narni, da una parte, e di Spoleto,
dall'altra.Quando Terni entrò a far parte del
potere temporale dei Papi era già un Comune,
con la magistratura dei due consoli e il Parlamento,
ma con una storia di lotte per la stessa sopravvivenza.
Nel 1174 le soldataglie del vescovo Cristiano di Magonza
la presero e la distrussero con l'accusa di non pagare
le gabelle dovute.Al momento in cui gli fu restituita
la diocesi, Terni ebbe anche il Podestà e il
Capitano del Popolo, apparentemente in anticipo di
qualche decennio rispetto ad altri comuni umbri.Nel
giugno del 1241 Terni si sottomise spontaneamente
a Federico II, che la individuò, forse per
le sue vie di comunicazione con Roma, come base della
sua presenza nell'Italia Centrale durante il conflitto
che lo oppose, nel 1244, al papa Innocenzo IV e, come
sede, nel 1247, della dieta che avrebbe dovuto ridisegnare
l'assetto amministrativo e politico dell'Italia. Ma
con la morte del sovrano, Terni tornò all'obbedienza
papale, anche se lo fece molto tardivamente, nel 1252.Nel
1294 il Comune si dotò di una nuova carica,
i 'quattro di credenza' o difensori del Popolo e,
nel 1307, dei Priori.Durante la Cattività avignonese
continuò la resistenza al potere papale e,
schiacciata fra due fortissimi Comuni, come Spoleto
e Narni, fu costretta ad allearsi con Todi, che nominò
fra il 1338 e il 1354 sette Podestà su dieci.
Nel 1354 si sottomise al legato Papale, il cardinale
Egidio Albornoz.Alla fine del XIV secolo cadde sotto
la signoria di Andrea Tomacelli, uno dei fratelli
di Bonifacio IX, che ne fece una rocca di resistenza
contro le mire espansionistiche dei Visconti. Fra
il 1408 e il 1415 fu occupata dalle truppe di Ladislao
I d'Angiò, che la sfruttò per le sue
operazioni contro Spoleto. Nel 1416 fu soggetta alla
signoria di Braccio da Montone, ma nel 1420 i mercenari
al soldo di Martino V la ricondussero sotto il potere
papale.
Le
due occupazioni, nel 1434 e nel 1448, da parte delle
truppe di Francesco Sforza, furono soltanto sporadici
episodi nel contesto della guerra per la supremazia
fra Firenze e Milano.Fra il 1444 e il 1448, prima
Eugenio IV e poi Niccolò V, modificarono gli
statuti comunali ed introdussero a Terni, come in
altre parti del Patrimonio, il Governatorato, dando
così un'impronta accentratrice all'amministrazione
pontificia. Nel luglio del 1527 Terni accolse con
favore i Lanzichenecchi, di ritorno dal sacco di Roma,
e si schierò poco dopo con i Colonna nella
lotta che oppose Paolo III a gran parte della nobiltà
dello Stato, refrattaria ad accettare l'autoritarismo
della Curia.In questo periodo si ebbero anche guerre
intestine tra nobili e borghesi, che culminarono nel
sanguinoso episodio del 25 agosto del 1564, in cui
avvenne la strage dei nobili ad opera della fazione
dei Banderari, soffocata dalla repressione del commissario
apostolico, il cardinale Monte Valenti, inviato da
papa Pio IV. La durezza della repressione fu proporzionale
alla volontà del Papa di imporre una volta
per tutte la sua autorità.Iniziò un'epoca,
di circa due secoli, in cui Terni, avendo perduto
una sua precisa identità, trovò in Roma
un punto di riferimento. Gli Aldobrandini e i Barberini
furono per molti anni, nel corso del XVII secolo,
patroni della città: ternani, come Francesco
Angeloni, si recarono a Roma e si legarono a queste
due famiglie. Viceversa, importanti personaggi dell'arte
e della cultura approdarono, da Roma, a Terni: Antonio
da Sangallo il Giovane per dirigere i lavori della
cava paolina alla cascata delle Marmore (proprio a
Terni trovò la morte); Jacopo Barozzi da Vignola
e Carlo Fontana per la riedificazione del Ponte Romano,
Carlo Maderno per la cava clementina e Girolamo Troppa
come decoratore di ville e palazzi cittadini.Alla
vigilia della temperie napoleonica, Terni faceva parte
della Delegazione di Spoleto, contava poco più
di 8.000 anime, di cui il 40% era distribuito nelle
campagne ed il resto nel contesto cittadino. La diocesi
vantava 17 parrocchie con 80 chiese e 10 case religiose,
tanto che il clero rappresentava una consistente porzione
del tessuto sociale, aveva in mano le scuole ed era
titolare di gran parte degli enti di pubblica utilità.
L'agricoltura, gestita con i contratti a mezzadria,
si basava soprattutto sulle colture arboricole, in
particolare l'olivo. Fra le industrie, che sfruttavano
i numerosi corsi d'acqua della città, c'erano
una segheria idraulica aperta dal 1715, una ramiera
inaugurata nel 1730 e una ferriera, la cui concessione
alla famiglia Gazzoli fu rilasciata nel 1794.Il sonno
di questa piccola comunità fu bruscamente interrotto
il 16 febbraio del 1797, quando il generale Louis
Alexandre Berthier da Spoleto dettò le condizioni
di resa all'Armata Francese. Nel marzo dello stesso
anno, Terni fu dichiarato Municipio cantonale urbano
appartenente al Dipartimento del Clitumno, con capoluogo
Spoleto. Geograficamente si trovava a poca distanza
del confine fra il territorio della Repubblica Romana,
termine con cui fu ridenominato il vecchio Stato Pontificio,
in mano ai francesi, e il Regno delle due Sicilie,
nelle mani dei Borbone di Napoli. Una sollevazione
popolare contro gli occupanti ed un vano tentativo
di reprimerla precedettero soltanto di poche settimane
l'arrivo, il 14 agosto del 1799, delle truppe austro-russe
del generale Gerlanitz, che di fatto pose fine alla
breve esperienza napoleonica.
Furono
ben presto ristabilite le Magistrature comunali precedenti
ma, nonostante una sostanziale fedeltà alla
Chiesa, rimaneva forte il bisogno di ridimensionare
la pervasività del clero nelle vicende civili.
Nel febbraio del 1831 Terni accolse le avanguardie
dell'esercito del generale Sercognani che scendeva
dalle Legazioni e dalla Marca, deciso a dirigersi
su Roma ed entrò a far parte del territorio
delle 'Province Unite', formalmente distaccatosi dal
resto dello Stato Pontificio. Per circa un mese le
truppe raccogliticce dei rivoltosi usarono Terni come
base per le imprese contro Rieti e Civita Castellana,
ma la resistenza papalina, il mancato aiuto della
Francia e la reazione dell'Austria, che nel frattempo
aveva ripreso le Legazioni, indussero Sercognani ad
abbandonare l'impresa.
Il
ritorno di Terni al Papa fu immediato e ne seguì
un periodo di relativo benessere: nel 1842 fu ammodernata
la ferriera, nel 1846 fu inaugurato un moderno cotonificio,
arrivò la ferrovia che la collegava a Roma
e ad Ancona.
L'esperienza
della Repubblica Romana, del 1848, segnò l'inizio
di una svolta politica: al contrario dei moti del
1831, l'adesione popolare fu piuttosto consistente,
tanto che Terni fu individuata come sede del 'Corpo
di osservazione degli Appennini'. Ma nel luglio di
quell'anno anche questa breve fase di liberazione
dal giogo pontificio si esaurì. Alcuni ternani
seguirono Giuseppe Garibaldi che scappava verso la
Romagna; uno di essi, Giovanni Froscianti, diventerà
uno dei suoi più fidati collaboratori.
I
nuovi sentimenti popolari di chiara ribellione al
potere papale, alimentati soprattutto dai mazziniani,
sfociarono in dimostrazioni contro la tassa sul macinato
nel 1850 e contro la tassazione delle attività
artistiche ed artigiane nel 1852. Il 20 settembre
1860 i bersaglieri piemontesi del colonnello Brignone
entrarono a Terni, attraverso la Porta Spoletina,
e vi rimasero, poiché Terni diventò
sede del comando della XV divisione. Il Plebiscito
che seguì e formalizzò l'annessione
al Regno d'Italia vide 1 solo voto contrario a fronte
di 3.461 voti favorevoli.
La
sua posizione di città di confine fra il Regno
d'Italia e lo Stato Pontificio la fece diventare ben
presto la base di appoggio per le iniziative politiche
e militari tese alla liberazione di Roma. Fra il giugno
e l'ottobre del 1867 partirono da Terni vari tentativi
in questo senso; prima quello di un centinaio di patrioti
ternani, poi quello di Menotti Garibaldi, che riuscì
a prendere Montelibretti, l'impresa di Enrico e Giovanni
Cairoli, che fu fermata dai papalini a Villa Glori
e il tentativo di Giuseppe Garibaldi, che svanì
a Mentana. Nel Museo nazionale di Mentana sono presenti,
tra gli altri, divisa, berretto e medaglie del ternano
Anselmo Massarelli, nato nel 1844, uno dei Mille presente
con Garibaldi anche a Bezzecca nel 1866. Quello che
non poterono i volontari garibaldini e mazziniani
lo fecero la diplomazia e le truppe del generale Raffaele
Cadorna, che il 6 settembre 1870 organizzò
a Terni il suo quartiere generale, mentre le truppe
del IV Corpo d'armata piemontese prendevano posizione
ai confini; in città fu organizzato un ospedale
militare e il necessario per il vettovagliamento giornaliero
dei soldati, tramite ferrovia. L'11 settembre 1870
Cadorna lanciò il Proclama con cui iniziava
la campagna di guerra; il 20 settembre, esattamente
dieci anni dopo l'entrata a Terni, i bersaglieri sabaudi
varcavano Porta Pia.
Dopo
l'annessione al Regno d'Italia, la volontà
del Ministero della Guerra, del Commissario per l'Umbria
Gioacchino Napoleone Pepoli e degli amministratori
locali di fare di Terni un centro industriale e militare
portò all'edificazione della 'Fabbrica d'Armi'
nel 1875 e alla 'Società degli Altiforni e
Fonderie di Terni', nel 1881, su iniziativa di un
imprenditore belga, Cassian Bon e di Vincenzo Stefano
Breda, destinata alla produzione di corazze per le
navi da guerra.
Nel
1884 il romano Angelo Sinigaglia acquistò ed
ammodernò la ferriera; nel 1885 il genovese
Alessandro Centurini iniziò la costruzione
di un lanificio e jutificio; nel 1890 il torinese
Antonio Bosco costruì uno stabilimento per
la produzione di attrezzi agricoli; nel 1896 si costituì
la 'Società Italiana del Carburo di Calcio,
Acetilene ed altri Gas', che gestiva non solo stabilimenti
per la produzione del carburo di calcio ma anche centrali
idroelettriche. Terni fu la quarta città italiana,
in ordine di tempo, ad avere l'illuminazione pubblica
ad elettricità.
L'industrializzazione
creò, tuttavia, dei grossi problemi logistici
per la scarsa disponibilità di case e l'inadeguatezza
dei servizi pubblici, a cui si aggiunsero i pregiudizi
della gente locale contro gli immigrati e la riottosità
dei titolari di fondi a concedere le aree necessarie
ed i diritti di sfruttamento delle acque per l'impiantistica
e gli edifici. All'inizio del XX secolo Terni era,
comunque, fra le prime città industriali italiane.
Con
l'industrializzazione della seconda metà dell'Ottocento
fu necessario istruire i giovani nelle attività
professionali di tecnico. La situazione dell'istruzione
a Terni risultava in questo periodo estremamente grave,
mancando un qualsiasi tipo di scuola professionale
o liceale. A tal fine, nel 1861, fu istituito il Regio
Istituto Tecnico (in seguito Istituto Industriale
e Liceo Scientifico), uno dei primi quattro in Italia,
che verso la fine dell'Ottocento, sotto la guida del
prof. Luigi Corradi, divenne rinomato attraendo giovani
da ogni parte d'Italia.
Nel
1926 fu istituita la Provincia di Terni e il territorio
comunale fu ampliato fino a comprendere ben sette
comuni precedenti. Decisivi in questo senso i buoni
rapporti che il podestà della citta', Elia
Rossi Passavanti, aveva con il governo fascista. Nel
1943, con l'apporto di molti operai, fu costituita
la brigata partigiana 'Antonio Gramsci', che durante
la Resistenza operò sull'Appennino umbro-marchigiano.
Nodo
industriale di primaria importanza, Terni fu oggetto
di oltre cento bombardamenti da parte degli Alleati
durante la loro campagna di guerra in Italia: l'11
agosto del 1943 un bombardamento aereo, senza che
l'UNPA facesse in tempo a lanciare l'allarme, provocò
un numero elevatissimo di vittime, quasi tutte civili,
e la distruzione di gran parte degli edifici. Gli
inglesi del generale Alexander entrarono in città
il 13 giugno del 1944. Per i motivi di cui sopra,
Terni è stata insignita della Croce di Guerra
al Valor Militare.
Già
dagli ultimi anni del XIX secolo con l'espansione della
grande industria la città passò dai 30.000
abitanti ai circa sessantamila in poco tempo. Dopo la
seconda guerra mondiale, la seconda ondata di immigrazione
interna fece superare la cifra dei centomila abitanti
negli anni sessanta, e allora nel nuovo Piano Regolatore
degli architetti Ridolfi e Franckl, si pensò
che la città raggiungesse facilmente i 200.000
in pochi decenni. Con la crisi della siderurgia degli
anni settanta e ottanta, il numero degli abitanti si
è stabilizzato sugli odierni 110.000 circa. L'area
urbana rappresentata dalla conca ternana raggiunge quasi
150.000 abitanti.