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Terni
Umbria

Terni è un comune dell'Umbria, capoluogo della provincia omonima. Città ad elevato tasso di sviluppo industriale sin dal XIX secolo, ha subito pesanti bombardamenti nel corso della Seconda Guerra Mondiale, che però non le hanno impedito di rimanere uno dei fulcri dell'economia dell'Umbria. Terni è anche nota come la "Città degli Innamorati", dato che san Valentino ne fu vescovo. Tra la fine dell'Ottocento e i primi del Novecento la città conobbe un importante processo di industrializzazione con la creazione di numerose fabbriche. Questo processo di industrializzazione ed un parallelo sviluppo economico-imprenditoriale hanno portato la città a diventare un importante polo siderurgico, metallurgico e chimico dell'economia italiana. Oggi l'economia cittadina è ancora imperniata sull'acciaieria, che dalla fine degli anni novanta è totalmente in mano della multinazionale tedesca Thyssen-Krupp. Dopo le dure trattative del 2004 e 2005, terminate con la chiusura del reparto di produzione dell'acciaio magnetico, unico sito in Italia, il trend sembra essere positivo, con nuovi investimenti della proprietà specialmente nella produzione dell'inossidabile. Inoltre la città si sta sempre più specializzando nel settore terziario, grazie alla posizione geografica che ne fa una cerniera tra l'Umbria, Roma e il Centro Italia; e della ricerca, grazie allo sviluppo universitario e al costituendo Centro di ricerca per le cellule staminali, progetto curato dallo scienziato Angelo Vescovi, e dal centro di ricerca per le Nanotecnologie. In tutto il territorio sono presenti ben 17 multinazionali, operanti soprattutto nei settori della chimica e della tecnologia.

ETIMOLOGIA
Deriva dalla sua denominazione antica: Interamna Nahars. Nahars si riferisce al fiume Nera, Interamna deriva dal latino inter amnes, ossia tra i fiumi.

MANIFESTAZIONI
Ultima settimana di Gennaio - Contrometraggi - rassegna di cortometraggi organizzata dall'Associazione Contromano.
14 febbraio - San Valentino vescovo e martire, patrono della Città e protettore degli innamorati, la basilica è situata a 2,5 km dal centro e conserva il corpo del martire. Per tutto il mese di febbraio la città è ricca di Eventi Valentiniani dedicati al patrono della città e a tutti gli innamorati del mondo. Agli eventi religiosi vengono affiancati concerti, mostre, conferenze, seminari, spettacoli teatrali, premiazione, ecc.. Inoltre dal 2005 gli eventi si sono arricchiti con gli stand di Cioccolentino, dove il cioccolato e la tradizione della pasticceria ternana animano le vie del centro.
Aprile - Certamen Taciteum, concorso letterario riservato agli studenti delle scuole secondarie italiane, che consiste in una prova di traduzione di un testo latino dello storico Gaio Cornelio Tacito, (che si pensa) nativo della città.
30 aprile - 1 maggio - Cantamaggio Ternano sfilata di carri allegorici, antica tradizione legata al risveglio della primavera.
Ultima domenica di Giugno - Festa delle acque - alla cascata delle Marmore e al lago di Piediluco.
Intero mese di Giugno - Giugno Cesano, nel piccolo paese di Cesi vengono svolte varie manifestazioni teatrali, musicali affiancate alle taverne di cucina tipica. le manifestazioni si concludono con un lungo Serpentone, dove è possibile mangiare camminando per le vie del paese.
Giugno- Ephebia Rock Festival, manifestazione musicale che dopo un anno di selezione si conclude a Terni con l'esibizione dei migliori gruppi giovanili locali e non solo. Inoltre, partecipano gruppi già conosciuti. Negli anni hanno suonato tra gli altri: Linea 77, The Ark, Moltheni, Afterhours, Tre Allegri Ragazzi Morti, Casino Royale.
Settembre - Es.Terni, festival internazionale della creazione contemporanea.
Ottobre - Onu dei Giovani, programma d’azione per la promozione e la difesa dei diritti umani e della pace.
Novembre - CortoFonino Film Festival, manifestazione che premia i migliori cortometraggi girati con i moderni telefoni cellulari, organizzata dall'Associazione Culturale Libera Ilota e fondata da Giovanni Menicocci, Federico Moracci e Roberto Papi. È il primo festival in Italia di cortometraggi girati con il cellulare.
novembre - Filmfestival popoli e religioni, festival cinematografico dedicato al dialogo interreligioso. Ideato dal vescovo Vincenzo Paglia, è organizzato dall'Istituto di studi teologici e storico-sociali diretto da Stefania Parisi nell'ambito del progetto cinema "Cielo e Terra" coordinato da Arnaldo Casali. E' nato nel 2005.
Vari periodi dell'anno - Terniinjazz, manifestazione jazzistica nata nel 2001.

MUSEI
Mostra Permanente di Paleontologia
Museo di Arte Moderna Caos Museum

EDIFICI RELIGIOSI
Duomo - Cattedrale di Santa Maria Assunta
Chiesa di Sant'Alò
Chiesa di San Salvatore
Chiesa di San Pietro
Chiesa di San Lorenzo
Chiesa di San Francesco

TEATRI
Teatro Verdi

STRUTTURE SPORTIVE
Stadio L. Liberati

ORIGINI E CENNI STORICI
La città, posta in una pianura alluvionale tra il fiume Nera e il torrente Serra, vide il suo territorio abitato già nell'età del bronzo e del ferro, come testimoniano numerosi rinvenimenti. La prima presenza umana è datata al X secolo a.C.. In base alla tipologia dei corredi funerari è possibile distinguere tre fasi: Terni I, Terni II e Terni III.Alla prima fase, la più antica, appartengono le tombe ad incinerazione, formate da un pozzetto per lo più cilindrico. Le analogie culturali sono con l'area laziale, soprattutto Roma-Colli Albani e Allumiere. L'abitato corrispondente alla necropoli di questo periodo era probabilmente situato sul Colle di Pentima, lungo il margine orientale della conca ternana.La fase Terni II, databile al IX secolo a.C., è caratterizzata dalla sostituzione del rito funerario dell'incinerazione con quello dell'inumazione. Le sepolture ad inumazione sono formate da fosse rettangolari, riempite con terra e pietrame oltre il livello delsuolo, alcune con circolo di pietre a delimitarne il perimetro, a volte con fondo pavimentato da ciottoli di fiume. Le evidenze culturali di questa fasericollegano la necropoli ternana all'area umbra, sabina e picena, ma con apporti dalla fase laziale di Roma-Colli Albani II, soprattutto nella ceramica.Alla fase Terni III, databile fra l'VIII e il VI secolo a.C., appartengono le tombe di S. Pietro in Campo, poco più ad occidente della necropoli delle Acciaierie. Le sepolture sono tutte ad inumazione, particolarmente ricche, quelle maschili, di armi in ferro, fra cui le lance a foglia, giavellotti, spade e pugnali, in quelle femminili, lebeti, bacili, attingitoi, anfore, oltre alle fibule.In epoca storica, secondo le Tavole eugubine, il popolo dei Naharti (Naharkum..Numen) era considerato nemico dell'arce umbra di Gubbio, al pari degli Etruschi e degli Jabusci. È probabile che i Naharti abitassero proprio lungo il corso del Nera, la cui radice idronimica Nahar- è in comune con l'appellativo Naharkum.Alcune sommità che circondano la piana di Terni continuarono ad essere abitate, come le propaggini meridionali dei monti Martani, disseminate di piccoli insediamenti, posti fra i 700 e i 1.000 m di altezza, non tutti a scopo abitativo, di cui il più importante è il sito fortificato di S. Erasmo di Cesi, databile almeno al V secolo a.C..La notizia non provata che al di sopra di Rocca San Zenone si trovasse l'oppidum umbro di Vindena si riferisce probabilmente alla memoria di questi insediamenti di altura. L'origine della città viene dunque fatta risalire al 672 a.C., come si evince da un'iscrizione latina di età tiberiana. Il nome Interamna Nahars ha fatto pensare che il Nera e il Serra e le loro derivazioni circondassero la città, costituendo una difesa naturale. Il nome Interamna si è poi evoluto, come abbiamo visto, in Teramna, Terani e, infine, Terni.

Le fonti classiche non citano quando Terni entrò a far parte delle strutture amministrative romane. Nel 290 a.C., o poco dopo, M. Curio Dentato promosse la costruzione della Via Curia, collegando Terni a Rieti e, nel 271 a.C., realizzò il taglio del costone delle Marmore, per facilitare il deflusso delle acque del Velino nel Nera; è, quindi, probabile che già all'epoca Interamna fosse romanizzata.Durante la seconda guerra punica, nel 214 a.C., Interamna, insieme ad altre undici colonie latine, non si trovò nelle condizioni di fornire il suo contingente di armati per formare le due legioni urbane che i consoli di quell'anno, Q. Fabio Massimo e Q. Fulvio Flacco, ebbero intenzione di arruolare; quest'azione, giudicata dal Senato di Roma cometradimento, fu severamente punita qualche anno dopo con l'emanazione di una legge apposita, che nella giurisdizione delle colonie latine si chiamò jus XII coloniarum. Tra l'altro, a questo periodo risalgono le mura che circondarono il perimetro dell'abitato romano.Alla fine del II secolo a.C. sono databili alcuni lavori di riassetto del ramo orientale della via Flaminia, che collegava (e collega) Narni a Spoleto, per riallacciarsi all'originario tracciato della consolare all'altezza di Forum Flaminii, poco a nord di Foligno.Dopo la guerra sociale Interamna divenne municipium, non si sa se con le caratteristiche della piena cittadinanza o come civitas sine suffragio.Con la sistemazione amministrativa dell'Italia, Interamna fu iscritta alla tribù Clustumina e fu inclusa nella Regio VI Umbria. Si colloca nel periodo fra la fine del I secolo a.C. e la prima metà del I secolo d.C. la strutturazione definitiva della Terni romana. In questo periodo furono edificati templi, il teatro, due terme e l'anfiteatro.Nel 193 L. Settimio Severo, già acclamato Imperatore dalle legioni d'Illiria, incontrò ad Interamna una delegazione senatoriale, che gli si fece incontro per riconoscergli formalmente l'autorità imperiale.Nel 253, nei pressi di Interamna, trovò la morte, ad opera dei suoi stessi soldati, l'imperatore V. Treboniano Gallo e suo figlio G. Vibio Volusiano, che si apprestavano a combattere contro le legioni dell'usurpatore M. Emilio Emiliano, acclamato imperatore dalle truppe della Mesia. Risale all'inizio del III secolo d.C. la testimonianza della Tabula Peutingeriana che il tracciato di riferimento della Via Flaminia non è più quello occidentale, da Narnia a Mevania, ma quello orientale, che passa per Terni, contrariamente all' itinerarium Gaditanum di due secoli prima, che indica il primo come percorso preferito.La diffusione del Cristianesimo è attestata dall'area cimiteriale, databile al IV secolo, sorta su una necropoli pagana, alla sommità di un colle poco a sud della città, lungo la via Interamnana. Il luogo principale di culto fu costruito probabilmente all'interno delle mura cittadine, a ridosso dell'anfiteatro, nel luogo dove ora sorge la cattedrale e fu dedicatoinizialmente a S. Maria Assunta.La posizione centrale di Interamna e le sue vie di comunicazione videro i continui movimenti di armati, da nord a sud e viceversa, attraversarla frequentemente per tutto il tardo Impero e nel corso delle invasioni barbariche, nonostante manchi una documentazione precisa.Durante la guerra gotica, nel 537, Vitige, dopo aver rinunciato all'assedio di Narni, tenuta dai Bizantini di Bessa, condusse il suo esercito a Roma attraverso la Sabina, probabilmente percorrendo la via Interamnana. Se Terni rimase in mano a Belisario non è dato di sapere; ammesso che lo fosse, Totila, nel 544, riconquistò la piazzaforte bizantina di Spoleto e procedette al sistematico recupero del dominio sulla Via Flaminia, itinerario obbligato per gli aiuti di Bisanzio a Roma, tramite Ravenna o le Alpi Giulie. Un percorso analogo fu fatto nel 551 da Narsete, che riconquistò la Tuscia fra Perugia, Spoleto e Narni.Ma la conquista più significativa fu quella longobarda, avvenuta ad opera dei Duchi di Spoleto alla fine del VI secolo e compiuta già al tempo di Autari. Terni assunse il carattere di città di frontiera, trovandosi a poca distanza da Narni bizantina, posta a guardia della via Flaminia, nel suo tratto occidentale. Sebbene il limite esatto fra le due aree nemiche sia molto difficilmente identificabile, si ritiene che esso fosse compreso fra la consolare Flaminia, nel suo percorso più antico, in mano ai Bizantini, e la via Interamnana, in mano ai Longobardi, che la utilizzarono per l'occupazione della Sabina occidentale, fino a Farfa.Proprio come città difrontiera, Terni vide nel 742 il solenne incontro di Liutprando con papa Zaccaria, in seguito al quale il re longobardo fece atto di rinuncia al possesso dei castelli occupati in quell'anno, compreso Narni, definendo un nuovo assetto territoriale del suo regno nell'Italia Centrale. È probabile che proprio Liutprando abbia costituito a Terni, in quell'occasione o poco prima, un gastaldato per riaffermare, anche contro le spinte centrifughe dei Duchi di Spoleto, il potere regio su questa parte di territorio del Regno.Durante la prima fase del dominio longobardo la diocesi ternana fu soppressa da Gregorio Magno, forse più per mancanza di fedeli che per riduzione della popolazione, e fu assorbita da quella di Narni.

Il passaggio ai Franchi non mutò radicalmente la situazione, poiché Terni continuò a dipendere dal Ducato di Spoleto, pur essendo sede di un comes. La diocesi, alla fine dell'VIII secolo, fu annessa a quella di Spoleto, ristabilendo così, ma a favore del Regno, un'anomalia istituzionale. Proprio per questo motivo il Papato e la diocesi narnese non smisero mai di rivendicare la sovranità su Terni, facendosi forti della Promissio Carisiaca e dei capitolari successivi, che affermavano la volontà dell'Impero di restituire Narni al Papa.La questione sembrò schiarirsi nel febbraio del 962 quando Ottone I di Sassonia, all'interno di un suo notissimo privilegium, fra i numerosi provvedimenti, riconobbe al Papa, Giovanni XIII della famiglia dei Crescenzi, veri e propri feudatari del narnese, il possesso di Teramne con tutte le sue pertinenze.La cosa non ebbe seguito, probabilmente per le resistenze dei duchi e dei vescovi di Spoleto, e soltanto la decisa opera di annessione dell'intero Ducato di Spoleto da parte di Innocenzo III, nel 1198, riuscì a fare di Terni un pezzo del Patrimonio di S.Pietro in Tuscia. Nel 1218, Onorio III ricostituì il Capitolo Cattedrale nella chiesa di S. Maria Assunta, ma dotandola di una competenza territoriale molto esigua, esposta alle rivendicazioni di Narni, da una parte, e di Spoleto, dall'altra.Quando Terni entrò a far parte del potere temporale dei Papi era già un Comune, con la magistratura dei due consoli e il Parlamento, ma con una storia di lotte per la stessa sopravvivenza. Nel 1174 le soldataglie del vescovo Cristiano di Magonza la presero e la distrussero con l'accusa di non pagare le gabelle dovute.Al momento in cui gli fu restituita la diocesi, Terni ebbe anche il Podestà e il Capitano del Popolo, apparentemente in anticipo di qualche decennio rispetto ad altri comuni umbri.Nel giugno del 1241 Terni si sottomise spontaneamente a Federico II, che la individuò, forse per le sue vie di comunicazione con Roma, come base della sua presenza nell'Italia Centrale durante il conflitto che lo oppose, nel 1244, al papa Innocenzo IV e, come sede, nel 1247, della dieta che avrebbe dovuto ridisegnare l'assetto amministrativo e politico dell'Italia. Ma con la morte del sovrano, Terni tornò all'obbedienza papale, anche se lo fece molto tardivamente, nel 1252.Nel 1294 il Comune si dotò di una nuova carica, i 'quattro di credenza' o difensori del Popolo e, nel 1307, dei Priori.Durante la Cattività avignonese continuò la resistenza al potere papale e, schiacciata fra due fortissimi Comuni, come Spoleto e Narni, fu costretta ad allearsi con Todi, che nominò fra il 1338 e il 1354 sette Podestà su dieci. Nel 1354 si sottomise al legato Papale, il cardinale Egidio Albornoz.Alla fine del XIV secolo cadde sotto la signoria di Andrea Tomacelli, uno dei fratelli di Bonifacio IX, che ne fece una rocca di resistenza contro le mire espansionistiche dei Visconti. Fra il 1408 e il 1415 fu occupata dalle truppe di Ladislao I d'Angiò, che la sfruttò per le sue operazioni contro Spoleto. Nel 1416 fu soggetta alla signoria di Braccio da Montone, ma nel 1420 i mercenari al soldo di Martino V la ricondussero sotto il potere papale.

Le due occupazioni, nel 1434 e nel 1448, da parte delle truppe di Francesco Sforza, furono soltanto sporadici episodi nel contesto della guerra per la supremazia fra Firenze e Milano.Fra il 1444 e il 1448, prima Eugenio IV e poi Niccolò V, modificarono gli statuti comunali ed introdussero a Terni, come in altre parti del Patrimonio, il Governatorato, dando così un'impronta accentratrice all'amministrazione pontificia. Nel luglio del 1527 Terni accolse con favore i Lanzichenecchi, di ritorno dal sacco di Roma, e si schierò poco dopo con i Colonna nella lotta che oppose Paolo III a gran parte della nobiltà dello Stato, refrattaria ad accettare l'autoritarismo della Curia.In questo periodo si ebbero anche guerre intestine tra nobili e borghesi, che culminarono nel sanguinoso episodio del 25 agosto del 1564, in cui avvenne la strage dei nobili ad opera della fazione dei Banderari, soffocata dalla repressione del commissario apostolico, il cardinale Monte Valenti, inviato da papa Pio IV. La durezza della repressione fu proporzionale alla volontà del Papa di imporre una volta per tutte la sua autorità.Iniziò un'epoca, di circa due secoli, in cui Terni, avendo perduto una sua precisa identità, trovò in Roma un punto di riferimento. Gli Aldobrandini e i Barberini furono per molti anni, nel corso del XVII secolo, patroni della città: ternani, come Francesco Angeloni, si recarono a Roma e si legarono a queste due famiglie. Viceversa, importanti personaggi dell'arte e della cultura approdarono, da Roma, a Terni: Antonio da Sangallo il Giovane per dirigere i lavori della cava paolina alla cascata delle Marmore (proprio a Terni trovò la morte); Jacopo Barozzi da Vignola e Carlo Fontana per la riedificazione del Ponte Romano, Carlo Maderno per la cava clementina e Girolamo Troppa come decoratore di ville e palazzi cittadini.Alla vigilia della temperie napoleonica, Terni faceva parte della Delegazione di Spoleto, contava poco più di 8.000 anime, di cui il 40% era distribuito nelle campagne ed il resto nel contesto cittadino. La diocesi vantava 17 parrocchie con 80 chiese e 10 case religiose, tanto che il clero rappresentava una consistente porzione del tessuto sociale, aveva in mano le scuole ed era titolare di gran parte degli enti di pubblica utilità. L'agricoltura, gestita con i contratti a mezzadria, si basava soprattutto sulle colture arboricole, in particolare l'olivo. Fra le industrie, che sfruttavano i numerosi corsi d'acqua della città, c'erano una segheria idraulica aperta dal 1715, una ramiera inaugurata nel 1730 e una ferriera, la cui concessione alla famiglia Gazzoli fu rilasciata nel 1794.Il sonno di questa piccola comunità fu bruscamente interrotto il 16 febbraio del 1797, quando il generale Louis Alexandre Berthier da Spoleto dettò le condizioni di resa all'Armata Francese. Nel marzo dello stesso anno, Terni fu dichiarato Municipio cantonale urbano appartenente al Dipartimento del Clitumno, con capoluogo Spoleto. Geograficamente si trovava a poca distanza del confine fra il territorio della Repubblica Romana, termine con cui fu ridenominato il vecchio Stato Pontificio, in mano ai francesi, e il Regno delle due Sicilie, nelle mani dei Borbone di Napoli. Una sollevazione popolare contro gli occupanti ed un vano tentativo di reprimerla precedettero soltanto di poche settimane l'arrivo, il 14 agosto del 1799, delle truppe austro-russe del generale Gerlanitz, che di fatto pose fine alla breve esperienza napoleonica.

Furono ben presto ristabilite le Magistrature comunali precedenti ma, nonostante una sostanziale fedeltà alla Chiesa, rimaneva forte il bisogno di ridimensionare la pervasività del clero nelle vicende civili. Nel febbraio del 1831 Terni accolse le avanguardie dell'esercito del generale Sercognani che scendeva dalle Legazioni e dalla Marca, deciso a dirigersi su Roma ed entrò a far parte del territorio delle 'Province Unite', formalmente distaccatosi dal resto dello Stato Pontificio. Per circa un mese le truppe raccogliticce dei rivoltosi usarono Terni come base per le imprese contro Rieti e Civita Castellana, ma la resistenza papalina, il mancato aiuto della Francia e la reazione dell'Austria, che nel frattempo aveva ripreso le Legazioni, indussero Sercognani ad abbandonare l'impresa.

Il ritorno di Terni al Papa fu immediato e ne seguì un periodo di relativo benessere: nel 1842 fu ammodernata la ferriera, nel 1846 fu inaugurato un moderno cotonificio, arrivò la ferrovia che la collegava a Roma e ad Ancona.

L'esperienza della Repubblica Romana, del 1848, segnò l'inizio di una svolta politica: al contrario dei moti del 1831, l'adesione popolare fu piuttosto consistente, tanto che Terni fu individuata come sede del 'Corpo di osservazione degli Appennini'. Ma nel luglio di quell'anno anche questa breve fase di liberazione dal giogo pontificio si esaurì. Alcuni ternani seguirono Giuseppe Garibaldi che scappava verso la Romagna; uno di essi, Giovanni Froscianti, diventerà uno dei suoi più fidati collaboratori.

I nuovi sentimenti popolari di chiara ribellione al potere papale, alimentati soprattutto dai mazziniani, sfociarono in dimostrazioni contro la tassa sul macinato nel 1850 e contro la tassazione delle attività artistiche ed artigiane nel 1852. Il 20 settembre 1860 i bersaglieri piemontesi del colonnello Brignone entrarono a Terni, attraverso la Porta Spoletina, e vi rimasero, poiché Terni diventò sede del comando della XV divisione. Il Plebiscito che seguì e formalizzò l'annessione al Regno d'Italia vide 1 solo voto contrario a fronte di 3.461 voti favorevoli.

La sua posizione di città di confine fra il Regno d'Italia e lo Stato Pontificio la fece diventare ben presto la base di appoggio per le iniziative politiche e militari tese alla liberazione di Roma. Fra il giugno e l'ottobre del 1867 partirono da Terni vari tentativi in questo senso; prima quello di un centinaio di patrioti ternani, poi quello di Menotti Garibaldi, che riuscì a prendere Montelibretti, l'impresa di Enrico e Giovanni Cairoli, che fu fermata dai papalini a Villa Glori e il tentativo di Giuseppe Garibaldi, che svanì a Mentana. Nel Museo nazionale di Mentana sono presenti, tra gli altri, divisa, berretto e medaglie del ternano Anselmo Massarelli, nato nel 1844, uno dei Mille presente con Garibaldi anche a Bezzecca nel 1866. Quello che non poterono i volontari garibaldini e mazziniani lo fecero la diplomazia e le truppe del generale Raffaele Cadorna, che il 6 settembre 1870 organizzò a Terni il suo quartiere generale, mentre le truppe del IV Corpo d'armata piemontese prendevano posizione ai confini; in città fu organizzato un ospedale militare e il necessario per il vettovagliamento giornaliero dei soldati, tramite ferrovia. L'11 settembre 1870 Cadorna lanciò il Proclama con cui iniziava la campagna di guerra; il 20 settembre, esattamente dieci anni dopo l'entrata a Terni, i bersaglieri sabaudi varcavano Porta Pia.

Dopo l'annessione al Regno d'Italia, la volontà del Ministero della Guerra, del Commissario per l'Umbria Gioacchino Napoleone Pepoli e degli amministratori locali di fare di Terni un centro industriale e militare portò all'edificazione della 'Fabbrica d'Armi' nel 1875 e alla 'Società degli Altiforni e Fonderie di Terni', nel 1881, su iniziativa di un imprenditore belga, Cassian Bon e di Vincenzo Stefano Breda, destinata alla produzione di corazze per le navi da guerra.

Nel 1884 il romano Angelo Sinigaglia acquistò ed ammodernò la ferriera; nel 1885 il genovese Alessandro Centurini iniziò la costruzione di un lanificio e jutificio; nel 1890 il torinese Antonio Bosco costruì uno stabilimento per la produzione di attrezzi agricoli; nel 1896 si costituì la 'Società Italiana del Carburo di Calcio, Acetilene ed altri Gas', che gestiva non solo stabilimenti per la produzione del carburo di calcio ma anche centrali idroelettriche. Terni fu la quarta città italiana, in ordine di tempo, ad avere l'illuminazione pubblica ad elettricità.

L'industrializzazione creò, tuttavia, dei grossi problemi logistici per la scarsa disponibilità di case e l'inadeguatezza dei servizi pubblici, a cui si aggiunsero i pregiudizi della gente locale contro gli immigrati e la riottosità dei titolari di fondi a concedere le aree necessarie ed i diritti di sfruttamento delle acque per l'impiantistica e gli edifici. All'inizio del XX secolo Terni era, comunque, fra le prime città industriali italiane.

Con l'industrializzazione della seconda metà dell'Ottocento fu necessario istruire i giovani nelle attività professionali di tecnico. La situazione dell'istruzione a Terni risultava in questo periodo estremamente grave, mancando un qualsiasi tipo di scuola professionale o liceale. A tal fine, nel 1861, fu istituito il Regio Istituto Tecnico (in seguito Istituto Industriale e Liceo Scientifico), uno dei primi quattro in Italia, che verso la fine dell'Ottocento, sotto la guida del prof. Luigi Corradi, divenne rinomato attraendo giovani da ogni parte d'Italia.

Nel 1926 fu istituita la Provincia di Terni e il territorio comunale fu ampliato fino a comprendere ben sette comuni precedenti. Decisivi in questo senso i buoni rapporti che il podestà della citta', Elia Rossi Passavanti, aveva con il governo fascista. Nel 1943, con l'apporto di molti operai, fu costituita la brigata partigiana 'Antonio Gramsci', che durante la Resistenza operò sull'Appennino umbro-marchigiano.

Nodo industriale di primaria importanza, Terni fu oggetto di oltre cento bombardamenti da parte degli Alleati durante la loro campagna di guerra in Italia: l'11 agosto del 1943 un bombardamento aereo, senza che l'UNPA facesse in tempo a lanciare l'allarme, provocò un numero elevatissimo di vittime, quasi tutte civili, e la distruzione di gran parte degli edifici. Gli inglesi del generale Alexander entrarono in città il 13 giugno del 1944. Per i motivi di cui sopra, Terni è stata insignita della Croce di Guerra al Valor Militare.

Già dagli ultimi anni del XIX secolo con l'espansione della grande industria la città passò dai 30.000 abitanti ai circa sessantamila in poco tempo. Dopo la seconda guerra mondiale, la seconda ondata di immigrazione interna fece superare la cifra dei centomila abitanti negli anni sessanta, e allora nel nuovo Piano Regolatore degli architetti Ridolfi e Franckl, si pensò che la città raggiungesse facilmente i 200.000 in pochi decenni. Con la crisi della siderurgia degli anni settanta e ottanta, il numero degli abitanti si è stabilizzato sugli odierni 110.000 circa. L'area urbana rappresentata dalla conca ternana raggiunge quasi 150.000 abitanti.
DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 113.324 (M 53.423, F 59.901)
Densità per Kmq: 534,8
Superficie: 211,90 Kmq

CAP 05100
Prefisso Telefonico 0744
Codice Istat 055032
Codice Catastale L117

Denominazione Abitanti ternani
Santo Patrono San Valentino
Festa Patronale 14 febbraio

Il Comune di Terni fa parte di:
Regione Agraria n. 5 - Colline di Terni
Comprensorio del Consorzio di Bonifica Tevere - Nera
Parco Fluviale del Nera
Associazione Rete Italiana Città Sane - OMS

Località e Frazioni di Terni
Battiferro, Cecalocco, Cesi, Collescipoli, Collestatte, Gabeletta, Giuncano, Marmore, Miranda, Papigno, Piediluco, Poggio, Lavarino, Porzano, Rivo, Rocca San Zenone, San Carlo, San Liberatore, Torreorsina, Valenza

Comuni Confinanti
Acquasparta, Arrone, Colli sul Velino (RI), Labro (RI), Montecastrilli, Montefranco, Narni, Rieti (RI), San Gemini, Spoleto (PG), Stroncone

Il comune è gemellato con
Saint-Ouen (Francia), dal 1962
Dunaújváros (Ungheria)
Cartagena (Spagna), dal 2002

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