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Da
50 anni impegnati nello studio del territorio
e a dar voce alla sensibilità contemporanea in ogni
sua espressione,
letteraria e non solo: dalla poesia alla narrativa, dal saggio
al libro d'arte.
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La casa editrice più longeva dell'Umbria nel novembre
2006 ha festeggiato i suoi primi cinquant'anni di attività,
forte delle 24 collane e degli oltre 600 titoli pubblicati
dall'anno della fondazione.
Le
Edizioni Thyrus, che esordivano con la collana "Problemi
educativi", nascevano nel 1956 con un intento prettamente
pedagogico, volto a migliorare i modelli dell'istruzione in
un periodo storico nel quale si combatteva la battaglia per
l'alfabetizzazione del Paese.
Consapevole della sua identità, la Thyrus ha pensato
ai giovani anche come lettori, dedicando loro la "Collana
di Narrativa per Ragazzi" e "I Classici dell'Avventura",
accolte favorevolmente anche nelle pagine dei giornali nazionali.
Le due collane, come le successive (tra cui la "Nuova
Collana Letteraria" e "Studi e Ricerche Locali",
quest'ultima quasi
una memoria storica del ternano e del perugino), sono state
ideate dall'attuale editore, prof. Osvaldo Panfili, scrittore
e docente di Scienze dell'Educazione presso "La Sapienza"
di Roma. A Panfili si deve lo sviluppo dell'azienda, cresciuta
attraverso il suo costante impegno nella sede che egli stesso
le ha dato: i suggestivi locali di una ex conceria, attiva
dal 1878 al 1965 e situata nelcuore di Arrone.
Nonostante la Thyrus abbia sempre dimostrato un forte legame
con le sue origini e continui a dedicarsi con attenzione e
passione allo studio del territorio in cui sorge - il logo
della casa editrice è il tiro-drago rampante: lo stemma
della città di Terni -, la sua apprezzabile crescita
l'ha portata, negli ultimi anni, ad aprirsi a nuovi progetti
in vista di un'estensione maggiore, grazie soprattutto alla
più vasta rete di distribuzione che si sta costruendo.
I libri pubblicati o in corso di pubblicazione dopo il cinquantenario
dimostrano chiaramente il nuovo impegno assunto dalla Thyrus
nell'uscire dal contesto regionalistico per ritagliarsi un
proprio spazio nel panorama nazionale.
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