San Casciano dei Bagni
Toscana

San Casciano dei Bagni è un comune della provincia di Siena. Questo piccolo centro, posto nell'estremo sud della provincia di Siena, ai confini con Umbria e Lazio era già noto in epoca medievale e al visitatore d'oggi appare proprio come un borgo tipicamente medievale dominato dal massiccio torrione quadrato di Palazzo Bologna. Da visitare è il centro storico, caratteristico impianto di colle, con le stradine, i vicoli e le piazzette; fuori del centro storico, in prossimità delle Terme, molto interessante è la Chiesa Basilicale, che risale all'anno mille. Ma se San Casciano, immersa in una natura lussureggiante ed incontaminata, è meta di visitatori che prediligono l'agriturismo come tipo di villeggiatura, non bisogna dimenticare che una gran parte dei turisti viene qui per fare cure termali come terapie inalatorie, bagni e fanghi. A pochi chilometri c'è la piccola frazione di Celle sul Rigo, con la maestosa torre duecentesca ed un panorama indimenticabile. Per il turista che visiterà questi luoghi sarà assolutamente obbligatorio assaggiare i tipici prodotti locali.

EDIFICI RELIGIOSI
Oratorio della Concezione
Oratorio di Sant'Antonio
Collegiata dei Santi Leonardo e Cassia
Chiesa di Santa Maria ad Balnea
Chiesa di San Paolo Converso (Celle sul Rigo)
Chiesa di San Michele Arcangelo (Fighine)
Chiesa di Santa Maria Assunta (Palazzone)

MANIFESTAZIONI

Ultima domenica di maggio: Sagra dei Pici
La Sagra dei Pici si tiene l’ultima domenica di maggio nel centro storico della frazione di Celle sul Rigo. E’ la più vecchia manifestazione del Comune di San Casciano dei Bagni, al centro della festa ci sono i pici, primo piatto caratteristico di Celle, realizzati a mano dalle donne del paese secondo l’antica ricetta.

Terza domenica di giugno: Festa del Ciaffagnone
La Festa del Ciaffagnone si tiene la terza domenica di giugno nell’area attrezzata dello Stadio Comunale a San Casciano dei Bagni. Nei due giorni della festa sono allestiti stand espositivi con i prodotti delle aziende artigianali del territorio. La parte gastronomica vede protagonisti i ciaffagnoni, frittelle di acqua e farina che da secoli accompagnano i sancascianesi nel periodo invernale.

Quarta domenica di giugno: Mostra assaggio del vino
La Festa del Vino si tiene la seconda domenica di giugno nelle vie del centro storico della frazione di Palazzone. La festa è strettamente legata alla vocazione vitivinicola dei palazzonesi, dove si produce un ottimo chianti, unito ad altri prodotti di alta qualità e genuinità come l’olio.

Domenica antecedente il 13 agosto: Palio di S. Cassiano
Il Palio di San Cassiano si tiene la domenica precedente la ricorrenza di San Cassiano V.M., Patrono di San Casciano dei Bagni (13 agosto). La manifestazione si divide in due fasi, una preliminare che vede le quattro contrade (Campanile, Gattineto, Porticciola e Pozzo) affrontarsi in vecchi giochi popolari (corsa con i sacchi, pentolaccia, ruzzola e palo della cuccagna) per acquisire l’ordine di partenza nella seconda fase, il palio vero e proprio, dove i Capitani delle contrade devono giungere al traguardo portando una ranocchia sul pianale di una carretta. Il tutto si svolge in un atmosfera rinascimentale grazie agli splendidi vestiti del corteo storico.

ORIGINI E CENNI STORICI
La nascita e lo sviluppo di San Casciano dei Bagni sono legati essenzialmente alla presenza delle delle acque termali: 42 sorgenti ad una temperatura media di 40°C con una portata complessiva di circa 5,5 milioni di litri di acqua al giorno, dato che colloca San Casciano al terzo posto in Europa per portata di acqua termale. La tradizione, riportata anche dal fiorentino Domenico Maria Manni, a cavallo tra il XVII e XVIII secolo, vuole che sia stato il Lucumone etrusco di Chiusi Porsenna a fondare i "Bagni Chiusini", apprezzati e frequentati successivamente anche dai Romani, vuoi per l'efficacia delle acque, vuoi per la vicinanza alla stessa Roma ed alla Via Cassia. Tra gli illustri frequentatori dell'epoca romana si ricordano l'imperatore Ottaviano Augusto, secondo quanto si apprende dalle opere di Orazio ed altri scrittori classici, e Triaria, la moglie dell'imperatore Vitellio. La vitalità di questo centro è testimoniata anche dalla precoce penetrazione del cristianesimo e già nel IV-V secolo esisteva in San Casciano una pieve intitolata a S. Maria “ad Balneo”. Con la fine dell'Impero Romano iniziò un rapido declino del termalismo italiano, le invasioni dei barbari, le lotte fra longobardi e bizantini, contribuirono al drastico ridimensionamento urbanistico e demografico di San Casciano. Si ridussero di un quinto le famiglie sancascianesi e scomparve il suburbium, il quartiere ricordato in un antico documento rinvenuto nel XVI secolo. Il Medioevo vide San Casciano sottoposto al dominio feudale dei Visconti di Campiglia, ed ai diritti esercitati dall'Abbazia di San Salvatore, una delle più potenti della Toscana del tempo, e dall'antica Diocesi di Chiusi. In questo periodo hanno le prime notizie scritte: donazione del Marchese Ugo di Toscana all'Abbazia di San Salvatore della "Curtis de Bagno" (995), confermata dagli imperatori Ottone III ed Enrico II; altre notizie relative alla pieve di Santa Maria datano 1014, 1020, 1067 e 1075; nel 1191 la pieve è menzionata in una Bolla del pontefice Celestino III; nel 1226 Federico II conferma ai Visconti di Campiglia il possesso dei castelli di San Casciano e Fighine. Il '200 è il secolo della ripresa generale del termalismo e con esso rinasce anche San Casciano, grazie anche alla vicinanza della Via Francigena, l'importante arteria di collegamento fra l'Europa, il nord Italia e Roma. Da ricordare in questo periodo la disavventura dell'abate di Cluny, rapito da Ghino di Tacco mentre veniva a San Casciano per curare il mal di fegato e stomaco così come ricordato dal Boccaccio, nella II novella del X giorno del Decamerone. I Visconti di Campiglia, signori anche di San Casciano, si trovarono ben presto stretti fra le mire espansionistiche di Siena ed Orvieto e, non potendo contrastare la supremazia militare e politica dei due Comuni, erano costretti a schierarsi ora con l'uno, ora con l'altro, a seconda dei momenti e delle necessità. In un primo periodo si schierarono dalla parte senese divenendo accesi sostenitori dei ghibellini, ed ottenendo da Federico Barbarossa il privilegio della protezione imperiale. Dal 1215 si schierarono dalla parte guelfa e quindi di Orvieto, con importanti contatti con Firenze. La nuova alleanza coinvolse i sancascianesi nella sanguinosa sconfitta di Montaperti (4 settembre 1260). L'indebolimento della casata feudale dei Visconti portò intorno alla prima metà del XIV secolo alla divisione della famiglia in due rami: uno "senese" residente a Campiglia d'Orcia ed uno "orvietano" a San Casciano, legato al ramo della Cervara della famiglia Monaldeschi di Orvieto, con la quale condivise gli esiti della lunga guerra civile orvietana combattuta contro i Monaldeschi della Vipera. Monaldo Visconti, l'ultimo signore di San Casciano, ottenne importanti successi militari con le truppe sancascianesi ai danni dei partigiani della famiglia dei Monaldeschi della Vipera nei territori settentrionali dello stato orvietano, tanto da essere nominato Podestà di Firenze nel 1389. Nonostante la vicinanza con Orvieto e Firenze fu proprio Monaldo a sancire il riavvicinamento a Siena, dapprima con gli accordi del 1383 e 1386 e poi con la definitiva sottomissione il 15 giugno 1412. Quando suo figlio Giovanni rinunciò a tutti i diritti che la sua famiglia vantava su San Casciano e Fighine, i Visconti uscirono per sempre dalla storia sancascianese. Importanti privilegi furono accordati a San Casciano dalle autorità senesi, così come il governo centrale riservava particolare attenzione era riservata alle terme sancascianesi. Dopo il saccheggio del 1495 da parte delle truppe di Vitellozzo Vitelli, San Casciano si trovò coinvolto nelle continue guerre che in particolar modo devastarono tutta la zona del confine meridionale dello Stato senese, al culmine delle quali si ebbe la conquista di Siena (1555) da parte di Cosimo I de' Medici, Duca di Firenze. Per quattro anni si protrasse la resistenza degli esuli senesi della Repubblica di Siena Ritirata in Montalcino, con i quali era schierato anche San Casciano. Con la Pace di Cateau-Cambrésis si determinò anche la fine dell'indipendenza senese e Cosimo de' Medici poté fondare il Granducato di Toscana. Nella nuova organizzazione statale San Casciano poteva contare sull'appoggio e la protezione di Aurelio Manni, uno dei più fidati collaboratori del Granduca. Cessate le turbolenze belliche della prima metà del '500, si registrò la rapida ripresa delle terme sancascianesi, dove fino a tutto il XVIII secolo affluiva gente da tutta Italia e Europa: principi, nobili, ambasciatori, cardinali, vescovi e persone comuni si affidavano alle sorgenti per curare le più disparate malattie. A sottolineare l'importanza raggiunta dalle terme, il Granduca Ferdinando I de' Medici fece realizzare, nel 1607, un Portico sul luogo dove affiora la sorgente della Ficoncella. Anche Mattias, fratello del Granduca Ferdinando II de' Medici, fu un assiduo frequentatore delle acque sancascianesi. Il Granduca Pietro Leopoldo I d'Asburgo Lorena visitò San Casciano il 24 ottobre 1769, rimanendo colpito dalla quantità e dal calore delle acque termali e destinando fondi per la costruzione della nuova strada di collegamento con la Strada Romana (ex via Francigena e attuale Cassia). Nel 1777 riunì le comunità di Celle sul Rigo, Fighine, Camporsevoli e Le Piazze a San Casciano (le ultime due verranno poi poste sotto Cetona). Il mancato adeguamento ai nuovi standard che dal XIX secolo erano richiesti alle stazioni termali portò San Casciano ad una progressiva decadenza ed ad un ruolo secondario rispetto alle vicine cittadine termali. Dopo un tentativo di rilancio negli anni '30 del XX secolo, le terme sancascianesi hanno ritrovato il loro ruolo primario agli inizi di questo secolo con la realizzazione di un complesso termale ed alberghiero riconosciuto fra i primi dieci nel mondo.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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ISTITUTO SUPERIORE DI STUDI MUSICALI RINALDO FRANCI - SIENA
TERME ANTICA QUERCIOLAIA - RAPOLANO TERME - SIENA (SI)
OSTELLO LA COCCIARA - CETONA (SI)