Radda
in Chianti è un comune della provincia di Siena.
Il territorio comunale di Radda in Chianti si estende
per 80,56 chilometri quadrati ed è posto sulle
colline che occupano il tratto iniziale della valli
dell'Arbia e della Pesa. Il dislivello altimetrico
va da un minimo di 280m s.l.m. nei pressi dell'abitato
di Lucarelli fino ad un massimo di 845m s.l.m. presso
la vetta del Monte Querciabella; il capoluogo è
posto a quota 535m. Il territorio comunale è
interamente compreso nel Chianti Classico. Le principali
attività economiche sono l'artigianato e la
produzione di vino e olio. Negli ultimi trenta anni
si è sviluppata in maniera massiccia l'attività
alberghiera. Sono stati realizzati un gran numero
di strutture ricettive legate al nome del vino Chianti.
ETIMOLOGIA
La prima parte deriva dal nome germanico di persona
Radi o Rada. La specifica è identificativa
del luogo e probabilmente deriva dal nome etrusco
di persona Clante o Clanti.
DA
VEDERE
L'abitato di Radda si presenta racchiuso all'interno
della cerchia muraria in parte conservata. Il centro
storico ha un impianto urbanistico costituito da un
asse viario principale, sul quale si apre la piazzetta
sulla quel prospettano sia il Palazzo del Podestà
che la chiesa parrocchiale; da questo asse viario
principale partono altre strade minori che compongo
un anello. Grazie al fatto che l'impianto urbanistico
di Radda non abbia conosciuto modifiche nel corso
dei secoli le sue abitazioni civili hanno mantenuto
le strutture medievali che sono state riportate alla
luce solo dopo dei restauri effettuati verso la fine
del XX secolo. Un edificio sul retro della chiesa
porta inciso sulla facciata la data 1479 ; nel borgo
sono da segnalare anche il Palazzo Minucci e altri
palazzotti tutti realizzati tra il Sei-Settecento.
All'interno del capoluogo sono da segnalare diversi
luoghi di interesse:
Le
Mura
Radda in Chianti nel XV secolo aveva una notevole
importanza strategica; questo portò la repubblica
di Firenze a dotare il borgo di una struttura difensiva
in muratura. Una prima cerchia di mura venne realizzata
già nel XIV secolo ma fu dopo le guerre aragonesi
che si potenziarono le strutture difensive, specialmente
dopo il 1478 , quando Radda venne conquistata e saccheggiata.
I lavori si protrassero fino ai primi anni del Cinquecento.
Delle mura oggi rimangono dei brevi tratti e alcune
torri, la meglio conservata è quella che prospetta
sui giardini pubblici. L'andamento della cerchia muraria
oggi non è semplice da seguire a causa della
costruzione che nel corso dei secoli vi sono state
addossate ma seguendo la struttura del borgo si può
intuire lo sviluppo delle mura; sono però scomparse
le due porte di accesso.
Palazzo
del Podestà
Il palazzo venne costruito nel Quattrocento e fu quasi
completamente distrutto nel 1478 durante la seconda
guerra aragonese. Al primitivo edificio è da
ascrivere il porticato che appartiene ai modi dell'architettura
minore fiorentina dei primi del XV secolo. Alla ricostruzione
post 1478 appartengono le finestre del primo piano.
L'edificio venne ampliato nel XVIII secolo quando
venne realizzato il secondo piano e le carceri. In
questo palazzo per quattro secoli ha avuto sede il
Capitano della Lega del Chianti. Sulla facciata esterna
principale sono murati numerosi stemmi dei vari podestà
che si sono avvicendati nel corso del tempo; gli stemmi
sono 51 e di questi 3 risalgono al XV secolo, XXV
al XVI secolo, 16 al XVII e VII al XVIII secolo. Sotto
al loggiato è conservato lo stemma di Francesco
Ferrucci podestà nel 1527 e un affresco di
scuola fiorentina risalente al Cinquecento.
La
Ghiacciaia Granducale
In diverse parti della Toscana durante il Granducato
vennero realizzate delle Ghiacciaie. Molte avevano
la forma piramidale, come quella nel Parco delle Cascine
a Firenze, altre come questa di Radda vennero realizzate
a forma di tronco di cono e seminterrate. Nella Ghiacciaia
durante l'inverno veniva accumulata la neve pressata;
grazie alla tecnica costruttiva, all'esposizione rigorosamente
a nord la neve veniva trasformate in dei perfetti
blocchi di ghiaccio. La Ghiacciaia di Radda in Chianti
è situata all'esterno del borgo medievale,
nei pressi dei giardini comunali e oggi ospita al
suo interno un negozio.
Poggio
la Croce
L'area di Poggio la Croce è situata nei pressi
della strada che da Castellina in Chianti porta verso
Radda in Chianti. L'area archeologica è posta
sulla sommità del suddetto poggio. In quest'area
è stato scoperto un sito archeologico pluristratificato
dove sono state individuate le più antiche
presenze umane nella zona del Chianti. L'area risulta
abitata fin dall'età del rame. Oltre a quel
periodo sono emerse testimonianze di un villaggio
di pastori riferibile alla fine dell'età del
bronzo. Oltre ai precedenti l'area risulta abitata
anche in epoca protovillanoviana (XI secolo a.C. ).
Di quest'epoca sono emersi i resti di due edifici
ma anche le fondamenta di una porta di accesso al
villaggio, di una fortificazione e di alcuni resti
di un torchio vinario.
EDIFICI RELIGIOSI
Propositura di San Niccolò
Di origine romanica, ha subito nel corso dei secoli
varie trasformazioni. La caratteristica facciata,
della quale l'edificio era sempre rimasto privo, è
stata realizzata tra il 1926 e il 1930, su progetto
di Carlo Coppedè, ed è un tipico esempio
di applicazione del gusto del tardo eclettismo storicistico
nei centri minori della Toscana.
Pieve
di Santa Maria Novella
Il semplice prospetto intonacato è diviso in
tre parti e concluso da cornici orizzontali. La zona
posteriore presenta l'abside centrale rimontata nel
XIX secolo e le due laterali edificate ex novo. L'interno,
coperto con volte a vela affrescate nell'Ottocento,
è diviso in tre navate, divise da archi in
successione, poggianti su pilastri rettangolari, alternati
a colonne e a pilastri compositi.
Chiesa
di Santa Maria in Colle a Badiola
Si trova a Badiola, località nel Comune di
Radda in Chianti. Dell'antico nucleo monastico attestato
dal 1187 resta soltanto la chiesa di origine romanica,
notevolmente trasformata.
Chiesa
di Santa Maria in Prato
Risale all'XI secolo, ma fu successivamente adibita
ad oratorio e quindi, nel XVII secolo, a sede di convento
francescano.
Commenda
di Sant'Eufrosino a Volpaia
Si trova a Volpaia una frazione di Radda in Chianti.
L'origine della Commenda si deve a ser Pietro di ser
Lorenzo della Volpaia che nel 1443 volle che una cappella
venisse annessa a un ospedale gerosolimitano già
esistente.
Cappella
di Santa Maria Maddalena dei Pazzi
La cappella sorge in un luogo usato fin dall'antichità
quale sede di un mercato e qui vi venne costruito
un oratorio dedicato alla Madonna del Mercato. Tale
edificio venne abbattuto e ricostruito con l'attuale
nel 1720 per volontà di Ferdinando Alessandro
Minucci che lo volle intitolare a Santa Maria Maddalena
dei Pazzi. La cappella venne restaurato dopo la seconda
guerra mondiale ma attualmente si trova in uno stato
di profondo degrado e abbandono. La cappella sintetizza
i canoni costruttivi di una piccola chiesa devozionale
a unica navata preceduta da un portico. Nonostante
sia stata realizzata ai primi del XVIII secolo, l'edificio
presenta un corredo architettonico riferibile al Manierismo
fiorentino. La facciata è aperta da tre aperture;
due finestrelle rettangolari poste ai lati del portale
e una più grande caratterizzata da un arco
ribassato policentrico posto in alto. La facciata
è dominata dal volume del portico. Questo è
definito da due robusti sodi angolari realizzati con
l'intento di mostrare su ogni faccia esterna una coppia
di lesene a sostegno di una trabeazione. I tre lati
del portico sono aperti da altrettanti archi poggianti
su semicolonne; l'arco frontale è quello di
dimensioni maggiori ed ha una forma ribassata. In
facciata, sopra al portico, corre una fascia in pietra
che forma una sorta di frontone nel cui timpano si
trova uno stemma in pietra della famiglia Minucci.
L'esterno dell'edificio è scandito da bozze
d'angolo e da una cornice continua che corre lungo
tutta la sommità delle pareti laterali. Alla
ricchezza dell'esterno fa da contrasto la semplicità
dell'interno. La copertura è attuata mediante
due campate di volte a crociera, decorate con sottili
costole che proseguono lungo le pareti. L'altare è
arricchito da una tela di Pietro Dandini. Ai lati
dell'altare si trovano due porte che conducono alla
sagrestia.
Cappella
della Nunziatina
La Cappella della Nunziatina si trova presso il podere
Terrabianca in località San Fedele a Paterno.
Costruita in epoca medievale, viene citata nella relazione
redatta in occasione della visita pastorale del 1575
quando risulta intitolata a Santa Maria del Prato
ma nel corso della prima metà del XX secolo
aveva già assunto l'attuale denominazione di
cappella della Santissima Annunziata. L'edificio è
stato costruito nel XVIII secolo e presenta un impianto
ad unica navata con la facciata preceduta da un portico.
La facciata è molto semplice e presenta il
portale affiancato da due finestrelle e al di sopra
vi è uno stemma col monogramma di San Bernardino
da Siena e un altro stemma della famiglia dei Cerchi;
sull'angolo sinistro è impostato il campaniletto
a vela. Ma il motivo dominato della facciata è
il portico nella cui muratura spicca l'arredo architettonico
in cotto che emerge sul resto della facciata di color
bianco; gli inserti in cotto formano delle lesene
d'angolo e altre poste di fianco agli archi, i quali
hanno per cornice una sottile fascia pure in cotto.
L'interno della cappella è piuttosto spoglio
e presenta un altare in muratura e legno con un ciborio
. La copertura della navata, poco sviluppata in altezza,
è a capanna.
Cappella
di San Giuseppe
La cappella di San Giuseppe si trova in località
Palagio. Si trova raffigurata nella Pianta di Popoli
e Strade realizzata alla fine del XVI secolo e in
occasione della visita pastorale del 1784 risulta
denominata oratorio di San Giuseppe de' Palagi, facente
parte della parrocchia di San Lorenzo a Tregole. La
cappella ha impianto ad una sola, piccola navata alla
quale si accede da un semplice portale affiancato
da due minuscole finestre. Ma l'elemento distintivo
è la loggetta la cui copertura prosegue oltre
la facciata fino a congiungersi alla parete di un
vicino edificio.
Cappella
di San Jacopo alla Croce
La cappella di San Jacopo alla Croce si trova poco
fuori l'abitato di Radda lungo la strada che conduce
a Castellina in Chianti. La cappella venne realizzata
per volere della famiglia Bruni nel XVII secolo e
presenta un impianto ad una sola navata. Interessante
la facciata che presenta un portale con frontone spezzato
e affiancata da due finestrelle e sormontata da un'altra
aperture, tutte con cornici in pietra serena; nella
cornice della finestrella di destra è scolpita
l'iscrizione MDCX.
FRAZIONI
Albola
Albola sorge nei pressi delle sorgenti del fiume Pesa
a 602 metri di altezza. Il nome deriva dall'etrusco
Ambule. Celebre di Albola è il castello risalente
al X secolo e tuttora ottimamente conservato. Del
castello notevole è l'alta torre; nei pressi
sono anche la chiesa e la canonica.
Badia
a Montemuro
Chiamata anche Badiaccia a Montemuro per lo stato
di totale abbandono in cui si trovava nel XVIII secolo
è un piccolo borgo situato a oltre 700 metri
di altezza. Circondato da boschi e prati con l'abitato
fatto di casa in pietra è un interessante esempio
di Chianti di Montagna, molto diverso dallo stereotipo
di un Chianti fatto solo di colline e filari di vite.
Nell'abitato si notano i resti di un'antica abbazia
camaldolese.
Monterinaldi
Posto su un'altura prospiciente la valle della Pesa
è un caratteristico borgo chiantigiano. Sono
rimasti i resti dell'antico castello, un tempo sede
della famiglia feudale locale, i Nobili di Monterinaldi.
Il borgo ha un impianto urbanistico di forma ellittica
che fa intuire la presenza di una cinta muraria difensiva
oggi non più esistente. Probabilmente le mura
andarono distrutte nel 1260 dopo la Battaglia di Montaperti
quando i senesi saccheggiarono il villaggio e distrussero
il cassero e molte case.
Selvole
È un tipico villaggio rurale. Le case del borgo
sono tutte attaccate alla chiesa che prospetta sulla
piazzetta principale, dove si conclude la strada.
Nel borgo ci sono anche i resti di una torre di un
castello risalente al XI secolo.
Volpaia
Definita la sentinella della Pesa è
un piccolo borgo che presenta una notevole armonia
architettonica e conserva ancora la struttura di borgo
fortificato.
ORIGINI E CENNI STORICI
L'area intorno al capoluogo risulta abitata fin dal
2000 a.C., come dimostra l'area archeologica di Poggio
la Croce dove sono emersi i resti di un antico villaggio
e dove, nel corso degli scavi effettuati nell'ultimo
decennio, sono stati riportati alla luce molti reperti.
In seguito, anche se di questo sono emerse pochissime
tracce, si può ipotizzare la presenza di un
villaggio etrusco. Alla caduta dell'impero Romano,
nel V secolo d.C. nella zona si erano già formati
dei piccoli agglomerati di carattere rurale che esistono
ancora oggi; questi borghi erano Castelvecchi, Monterinaldi,
Volpaia e la stessa Radda. Tra il IX e X secolo la
zona di Radda vide la nascita della società
feudale che comportò l'incastellamento dei
villaggi. Il primo documento certo in cui si cita
Radda è un diploma del 1002 in cui l'imperatore
Ottone III confermava la donazione fatta dalla Contessa
Willa in favore della Badia Fiorentina. La località
Radda appare in molti documenti della Badia Fiorentina
fino al XII secolo. In un documento della Badia a
Coltibuono del 1041 viene riportato Ramda judicaria
fiorentina et fesulana. In data 25 maggio 1191 l'
imperatore Enrico VI concede il castello di Radda
e la sua corte in feudo ai Conti Guidi, lo stesso
feudo venne nuovamente confermato dall'imperatore
Federico II, anche se già nel XIII secolo il
territorio raddese risulta dipendente da Firenze.
Il castello venne saccheggiato dai Senesi in una scorreria
nel 1230 mentre nel 1268 fu occupato, insieme ad altre
località chiantigiane dalle truppe francesi
guidate da Carlo d'Angiò. Una nuova occupazione
e un nuovo pesante saccheggio Radda lo subì
durante la seconda invasione aragonese nel 1478. Amministrativamente
Radda era il capoluogo della Lega del Chianti, comprendente
i terzieri di Radda, Gaiole e Castellina. Dalla fine
del XIII secolo divenne sede di un podestà
nominato dai fiorentini e nello statuto comunale del
1415 Radda venne confermata quale capoluogo della
Lega. Tra i podestà di Radda è da segnalare
Francesco Ferrucci. Nel XVII secolo, terminati ormai
i conflitti i castelli si trasformarono in ville signorili
nelle quali i proprietari si dedicavano alla produzione
di vino. Radda in Chianti venne visitata nel 1773
dal Granduca Pietro Leopoldo che la trovò lontana
da tutto. Come conseguenza della visita vennero migliorate
le strade ma il territorio di Radda rimase sempre
povero e isolato. L'affezione alla dinastia Asborgo-Lorenese
rimase comunque forte ancora per molto, se si considera
il fatto che al plebiscito del 1860 per l'annessione
della Toscana alla Sardegna, Radda votò chiaramente
contro (281 si su 581 votanti, su 879 aventi diritto).
Tale situazione toccò il culmine negli anni
cinquanta quando lo spopolamento delle campagne, fenomeno
comune a molte zone del Chianti, toccò l'apice.
Negli anni settanta iniziò la riscoperta di
questi luoghi e lentamente tutti i castelli, le ville
e i singoli casolari sono stati restaurati e vi sono
stati impiantati agriturismi e aziende agricole.