Poggibonsi
è un comune della provincia di Siena. Sorge
nel territorio dell'Alta Val d'Elsa alle propaggini
delle Colline del Chianti, dove sono molto diffuse
la coltivazione della vite e l'agricoltura. Importante
anche il polo industriale che è sorto alla
periferia della città in modo massiccio e dove
si producono mobili, vasi, vetri. Molto fiorente anche
l'edilizia.
ETIMOLOGIA
E' un composto di "poggio" (dal latino podium,
rialzo) e del nome germanico di persona Bonizo, infatti
è documentato come Poggibonizi.
ECONOMIA
Poggibonsi fin dal medioevo, quando già la
città svolgeva la funzione di emporio sulla
Via Francigena, ha sempre avuto una particolare vocazione
commerciale che l'ha posta al centro degli scambi
economici transitanti per la Valdelsa. Attualmente
la città, che vanta una invidiabile percentuale
di disoccupazione, è il capoluogo del Distretto
Industriale dell'Alta Valdelsa, che comprende nel
suo territorio anche i comuni di Colle Val d'Elsa,
San Gimignano, Casole d'Elsa, Barberino Val d'Elsa
e Certaldo, ed è un punto di riferimento occupazionale
di un vasto bacino che interessa le province di Firenze,
Siena e Pisa. Se per tutto il periodo che va dal "boom
economico" agli anni ottanta la produzione locale
era stata sostanzialmente monotematica e incentrata
sul settore del mobile e dell'arredamento, attualmente
è invece possibile trovare aziende che si occupano
di settori che spaziano dal caravaning, (a Poggibonsi
e nei comuni limitrofi è concentrato oltre
il 90% della produzione nazionale di camper e caravan),
alla meccanica (in particolare macchine per la lavorazione
del legno e per l'edilizia). Resta comunque ancora
molto viva la vocazione della zona a produrre mobili
e complementi per l'arredamento. Oltre alla produzione
industriale, un'altra voce importante per l'economia
locale è rappresentata dalle società
di servizi. Si trova per esempio proprio a Poggibonsi:
una delle tre sedi regionali del CFNT (Centro Formazione
Nuove Tecnologie); il Centro Sperimentale del Mobile
e dell'Arredamento (unica realtà in Toscana)
che, dopo aver creato mercati in Europa e Medio Oriente,
ha da pochi anni permesso al settore del mobile italiano
di approdare in Cina; e ancora il CTQ (Centro Toscano
per la Qualità), l'Eurobic e molte altre società
che sono nate a supporto delle imprese locali ma che
sono poi diventate con gli anni punti di riferimento
per un vasto territorio che interessa gran parte della
Toscana centrale. Altro settore che negli ultimi anni
si è andato affermando e che attualmente è
in forte espansione è il turismo. Questo grazie
alla riscoperta di molte attrazioni storico culturali
recentemente valorizzate, una invidiabile realtà
di chiese romaniche, castelli medioevali e ville rinascimentali
disseminati sul territorio, ma soprattutto grazie
a una posizione geografica fortunata. Poggibonsi infatti,
data la sua centralità rispetto ad importanti
città d'arte come San Gimignano, Colle di Val
d'Elsa, Firenze e Siena, ma anche Volterra e Pisa,
ha visto crescere la propria capacità ricettiva,
con la nascita di moltissime strutture alberghiere
e aziende agrituristiche che, oltre a soddisfare la
domanda ricettiva, svolgono un importante ruolo di
commercializzazione dei prodotti locali dell'agricoltura
come l'olio, il miele, lo zafferano e il vino; una
piccola parte del territorio di Poggibonsi rientra
nell'area di produzione del Chianti e parte di quest'ultima
nella sottozona Classico.
CAMPIONARIA
DELLA VALDELSA
Manifestazione fieristica che si svolge a Poggibonsi
nel periodo a cavallo tra settembre e ottobre organizzata
dalle Associazioni di categoria: Confcommercio, C.N.A.,
Confesercenti, Confederazione Italiana Agricoltori,
Unione Provinciale Agricoltori, Federazione Provinciale
Coltivatori Diretti e Artigianato Senese. L'evento,
utilizzato per far conoscere all'esterno le potenzialità
della Valdelsa, è un'importante vetrina in
cui trovano spazio numerosi settori: dall'oggettistica
all'arredamento, dall'abbigliamento ai prodotti agro-alimentari
ed enogastronomici, dall'informatica all'elettronica
al settore automobilistico e nautico.
IL
PIGIO
Manifestazione nata nel 2004 e che si svolge a Poggibonsi
la seconda domenica di ottobre. L'evento ha inteso
ricostruire, non in chiave strettamente storica, l'antica
tecnica di "pigiatura dell'uva" delle zone
collinari del Chianti. È una competizione che
vede la sfida di sette Rioni (quartieri in cui è
diviso il territorio cittadino): nei due giorni della
festa Borgaccio, Cimamori, Centro, Falco, Girata de'
Preti, Orti e Romituzzo si contendono il "Boccione",
damigiana decorata da un artista locale che spetta
al Rione che produce più mosto, e lo "Zipolo",
tappo della damigiana, il quale finisce al Rione che
secondo i giudici organizza la miglior sfilata nelle
vie del centro storico. Dopo le prime edizioni, organizzate
dalla Associazione Pro Loco Poggibonsi, attualmente
la festa è gestita direttamente dai consigli
delle associazioni rionali, riuniti in un coordinamento
che costituisce l'Associazione Il Pigio, il cui presidente
è l'ideatore della manifestazione, Alessio
Berni.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Giovanni in Jerusalem alla Magione
Chiesa di Sant'Andrea a Papaiano
Chiesa di San Lorenzo
Collegiata di Santa Maria Assunta
Santuario di Santa Maria al Romituzzo
Convento di San Lucchese
Chiesa di Santa Maria Assunta a Staggia
Chiesa di Santa Maria a Talciona
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di Santo Spirito
Chiesa di San Pietro a Cedda.
MUSEI
Museo della Pieve di Staggia.
EDIFICI STORICI
Fortezza di Poggio Imperiale.
TEATRI
Teatro Politeama
Teatro Verdi.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Dal punto di vista geologico, il territorio di Poggibonsi
si è formato nel terziario recente e soprattutto
nel Pliocene. I primi reperti di insediamenti umani
nel territorio sono preistorici (Neolitico), i più
importanti però risalgono all'epoca etrusco-romana,
come testimoniano le numerose piccole necropoli sparse
a breve distanza dall'attuale abitato sui colli del
circondario in direzione nord, nord-est, da cui tra
l'altro proviene la più ricca quantità
di ceramica attica dell'intera Valdelsa. L'origine
dei toponimi conserva tracce della presenza dell'uomo
in epoca antica: se Talciona ci rimanda al mondo etrusco,
come lo stesso Marturi (Maris, nome etrusco per Marte
o Mars-Turan in etrusco la diade Marte-Venere), i
nomi di Luco (locus: santuario), Megognano, Gavignano,
Cedda, Cinciano, Sornano e Gaggiano sono di origine
latina; stessa origine ha la rete stradale. Alla fine
dell'epoca antica (età gota), risalgono le
case in terra individuate negli scavi all'interno
delle mura medicee sul "poggio di bonizzo",
seguite dagli insediamenti in capanne dell'età
longobarda e franca. Ad ogni modo il principale incremento
demografico dato all'espansione dei nuclei abitati
si verifica fra il X e il XII secolo quando Poggibonsi,
in seguito al nuovo tracciato della Via Francigena,
venne a trovarsi direttamente inserito su questa fondamentale
arteria stradale. Ed è nel X secolo che comincia
lo sviluppo di Borgo di Marte, detto in seguito Marturi,
poi Borgo Vecchio, oggi Poggibonsi. Svariate sono
le teorie degli storici intorno all'origine dell'antico
Borgo Marturi: la più certa è oggi quella
etrusca, nonostante la leggenda lo voglia sorto per
mano di alcuni soldati romani scampati alla disfatta
di Catilina, avvenuta a Pistoia nel 62 a.C.. Attorno
all'anno 1010 risale l'origine del Borgo di Camaldo,
che si estendeva dalla Villa Pasquini fino alla chiesa
di Santa Maria a Camaldo, incorporata poi nella basilica
di San Lucchese, per giungere a comprendere forse
anche alcune case coloniche che guardano Calcinaia.
Saranno proprio questi due Borghi insieme alla popolazione
di Talciona, Santa Agnese, Papaiano, Gavignano, San
Lorenzo in Pian dei Campi e Siena, con la protezione
del conte Guido Guerra a iniziare nel 1155 (o 1156),
su di un colle ("poggio") di grande importanza
strategica, l'edificazione della città di Poggiobonizio
(nome di Bonizzo Segni, signore del luogo). Questa
superba città ghibellina, proclamata "città
imperiale" da Federico II di Svevia nel 1220,
che, secondo il Villani, era fra le più belle
d'Italia, prosperò per soli 115 anni: infatti,
essendo di ostacolo all'espansione di Firenze, dopo
alterne vicende, nel mese di novembre del 1270 venne
conquistata dalle armate fiorentine e napoletane,
appoggiate da un forte contingente di soldati francesi
e capitanate da Bertoldo Compagnoni e dal Duca di
Monfort, dopodiché i fiorentini "comprarono"
dai francesi il diritto alla distruzione della città.
Mentre i ricchi mercanti riuscirono a fuggire nottetempo,
i meno facoltosi ed il popolo minuto non abbandonarono
la città. I vincitori però obbligarono
i vinti a scendere alle falde del poggio e ad amalgamarsi
alla popolazione ancora residente nel più antico
Borgo Marturi. Dopo il 1270 questa terra cessò
di essere conosciuta col nome di Marturi o Borgo Vecchio
ed ereditando il nome dal "Nobile Castello"
adottò quello di Poggibonsi che ancora mantiene.
La città trecentesca nata dall'ampliamento
di Borgo Marturi aveva una cinta muraria lunga poco
più di un chilometro, con 4 porte (Porta S.
Maria detta delle Chiavi dopo la consegna della chiavi
all' imperatore Arrigo VII di Lussemburgo il 6 gennaio
1313, Porta del Poggiarello, Porta S. Jacopo detta
di Sotto e Porta Ad Cornetum detta di San Lorenzo)
e 26 torri. La sua struttura urbana antica è
ancora oggi rintracciabile almeno nelle linee fondamentali.
Con la pace di Fucecchio, del 12 luglio 1293, Poggibonsi
fu annessa al territorio fiorentino anche se non mancarono
occasioni di rivolta. Così nel 1313, con la
discesa in Italia dell'imperatore Arrigo VII di Lussemburgo,
si tentò una riedificazione di Poggiobonizio
(col nuovo nome Monte Imperiale) che fu interrotta
a causa della morte dello stesso Imperatore, avvenuta
a Buonconvento il 24 agosto 1313. Da questa data,
fino all'invasione napoleonica, Poggibonsi rimarrà
sotto l'influenza di Firenze, di cui seguirà
le sorti. Nonostante ciò, fin dal 1300, il
Comune si era dato un proprio statuto mantenendo una
certa autonomia con un capitano di parte guelfa, un
Podestà, sei Governatori ed un Consiglio Generale.
Del 1488 è la fortezza del Poggio Imperiale,
grandiosa opera militare testimone del passaggio dall'epoca
delle armi bianche alla rivoluzione portata dalla
polvere da sparo, con i primi bastioni della cinta
muraria della città mai portata a compimento
e della relativa fortezza, voluta da Lorenzo il Magnifico
e costruita coi nascenti criteri della fortificazione
alla moderna su disegno e sotto la direzione di Giuliano
ed Antonio da Sangallo. Questa non fu mai portata
a termine in seguito alla definitiva sottomissione
di Siena a Firenze e alla conseguente perdita de facto
del valore strategico-militare della città
di Poggibonsi. Con la dominazione spagnola del '600
e il regno dei Lorena del secolo successivo iniziarono
le prime forme di industrializzazione; l'occupazione
francese dell'800 ispirò in qualche modo una
parvenza di idea rivoluzionaria che contribuì
all'unificazione politica dell'Italia portando alla
città un lieve benessere economico con Firenze
capitale. È comunque il '900 che ha portato
ad un significativo cambiamento alla città
di Poggibonsi, dapprima con la nascita di un'intensa
attività commerciale basata sui vini Chianti)
e con il consolidamento di svariate industrie; e poi
con una completa ricostruzione urbanistica e strutturale
che ha restituito un volto nuovo alla città
dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale
che seminarono distruzione e morte.