Monticiano
è un comune della provincia di Siena in Toscana.
Il territorio del comune si trova sulle Colline Metallifere,
sul versante destro della valle del fiume Merse. Monticiano
è Medaglia d'oro al Merito Civile con la seguente
motivazione: «Piccolo Comune di duemilaseicento
abitanti in maggioranza agricoltori, distintosi per
la ferma opposizione al regime, con fierissimo contegno
e indomito spirito patriottico si sollevava contro
i nazifascisti, partecipando con la formazione dei
primi nuclei partigiani alla guerra di Liberazione.
Oggetto di feroci rappresaglie, deportazioni e barbarie,
sopportava la perdita di numerosi suoi concittadini,
dando luminoso esempio di profonda fede in un'Italia
migliore, libera e democratica.» (Monticiano,
1943-1945). È il paese natale di Luciano Moggi,
dello scrittore Giordano Bruno Guerri, dell'ex-calciatore
Carlo Petrini, del pittore Carlo Pizzichini e del
poeta Filippo Galli meglio noto come Filenio Gallo.
DA VEDERE
Riserva naturale Tocchi
Terme di Petriolo, situate ai confini comunali nelle
acque del fiume Farma, che segna il limite tra le
province di Grosseto e Siena.
Chiesa dei Santi Giusto e Clemente
Chiesa del Beato Antonio Patrizi
Chiesa della Compagnia della Misericordia a San Lorenzo
a Merse
Pieve di San Lorenzo a Merse
Chiesa di San Biagio a Scalvaia
Chiesa del Castello di Tocchi
Pieve di Santa Maria Assunta a Tocchi
Chiesa dei Santi Filippo e Giacomo a Il Santo.
FRAZIONI
Iesa
San Lorenzo a Merse
Scalvaia
Tocchi
LOCALITA'
Oltre alle quattro frazioni maggiori, si trovano nel
territorio comunale di Monticiano altre piccole località,
tra le quali è da ricordare soprattutto quella
di Bagni di Petriolo, nota fin dall'età medievale
per le proprietà curative delle acque sulfuree.
Le terma sono ancora oggi meta di numerosissimi turisti
che seguono lì cure termali o si bagnano nelle
acque che fuoriescono nelle pozze libere all'aria
aperta. Tra le altre località si ricordano
anche quelle de Il Santo e Luriano.
ORIGINI E CENNI STORICI
La sua comunità si originò come podesteria
medievale e venne modificata nel XII e nel XIII secolo
in seguito al suo infeudamento. Le prime notizie sul
"castello di Monticiano" sono del 1189,
quando era sottoposto alla giurisdizione del vescovo
di Volterra, Ildebrando Pannocchieschi. Questa fu
confermata nel 1224 dall'imperatore Federico II. Sul
castello avanzava pretese anche Siena che, a causa
dell'ospitalità data da Monticiano ai fuoriusciti
ghibellini sconfitti nella battaglia di Benevento
(1266), lo occupò con le armi e fece abbattere
le mura e la rocca di Castelvecchio. Nel 1554 Monticiano
passa sotto il governo mediceo durante la guerra di
Siena, che capitolerà nel 1555. Nel 1629 il
Granduca Ferdinando II lo distacca e lo offre in feudo
al conte Orso Pannocchieschi d'Elci. Nel 1749 la signoria
dei Pannocchieschi termina ma questi rimangono però
proprietari di grandi estensioni di terre. In occasione
del plebiscito del 1860, tutti i 723 votanti si dichiararono
favorevoli all'unione con il Regno d'Italia. Durante
la Resistenza Monticiano fu la base per la prima organizzazione
dei nuclei partigiani senesi e divenne zona di operazioni
della brigata Garibaldi "Spartaco Lavagnini".
La località di Scalvaia fu teatro di una delle
stragi più efferate della zona: la fucilazione,
in segno di rappresaglia per l'uccisione di un appartenente
alla Guardia Nazionale Repubblicana, di 10 giovani
renitenti alla leva che si erano dati alla macchia.
Tra le azioni belliche, di particolare rilievo fu
lo scontro avvenuto fra partigiani e tedeschi nella
notte fra il 3 e il 4 giugno 1944 nella piazza del
paese durante il quale rimasero uccisi due giovani
monticianesi. Nel referendum istituzionale del 1946
su 2016 votanti, i voti a favore della repubblica
furono 1468, quelli a favore della monarchia 424,
le schede nulle 121.