Colle Val d'Elsa
Toscana

Colle di Val d'Elsa è un comune della provincia di Siena. È arroccata nella sua parte più antica su di un alto poggio. Anticamente il tessuto urbano era diviso in tre parti: il "Borgo di Santa Caterina", il "Castello di Piticciano" e il "Piano" oggi semplificati in "Colle alta" e "Colle bassa". Piazzaforte a lungo contesa tra fiorentini e senesi cadde sotto il dominio dei primi a metà del '300 quando la sua potenza economica era al culmine. La città è inoltre famosa per aver dato i natali, nel 1240, ad Arnolfo di Cambio, al quale è stata in seguito dedicata la piazza principale. Oggi è considerata la "Città del Cristallo" detenendo da sola il 15% di tutta la produzione mondiale ed oltre il 95% di quella italiana.

ETIMOLOGIA
Il nome è indicativo della posizione del nucleo abitativo nella valle del fiume Elsa. La specifica (di Val d'Elsa) fu aggiunta nel 1862.

L'AGRESTONE
E' un nuovo quartiere residenziale di Colle di Val d’Elsa sorto alla fine degli anni novanta. Nel quartiere dell’Agrestone è presente un parco scultoreo: sono infatti state installate, ad opera del Comune, alcune realizzazioni in travertino dello scultore Mauro Berrettini tra cui spiccano il 'Drago delle Esperidi', con i suoi circa sedici metri di lunghezza che invita al gioco, e le panchine monumento raffiguranti animali che rappresentano vari aspetti: la civetta rappresentante la sapienza e raffigurata nell’atto di spiccare il volo; il lupo azzurro, la tartaruga celeste. Spicca poi “il Fiore verde”: un inghiottitoio, con un piatto di pietra, posto su una specie di piramide al centro di un avvallamento, che dovrebbe raccogliere le acque di scolo del parco del quartiere. Il 30 marzo 1996 Papa Giovanni Paolo II, in visita pastorale presso l'Arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino, si è recato in visita a Colle di Val d'Elsa, nello stabilimento della CALP SpA (la più grande cristalleria italiana) ed ha tenuto un discorso ai rappresentanti del mondo del lavoro. Carlo Lorenzini, in arte Collodi, che è stato autore de Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, dal 1837 fino al 1842 ha studiato in Seminario a Colle di Val d'Elsa per diventare prete. Il nome Pinocchio non è stato inventato di sana pianta dall’autore, in quanto a Colle di Val d’Elsa, esisteva, fin dal Medioevo, la Fonte di Pinocchio.

MANIFESTAZIONI

Cristallo tra le mura
Tutti gli anni, in settembre, durante i primi tre fine settimana, si svolge la manifestazione CRISTALLO TRA LE MURA, mostra del cristallo colligiano, giunta, nel 2007 alla 30ª edizione. Durante la manifestazione, che si svolge nel centro storico, dimostrazioni pratiche di lavorazione a caldo del cristallo, lavorazione a freddo del cristallo, intaglio, molatura, incisione, incisione su stampi per cristallo, lavorazioni orafe su cristallo, esposizioni di pezzi, esposizioni e proiezioni tematiche, degustazione comparata dei vini, degustazioni itineranti e apertura straordinaria dei musei cittadini.

Concorso “Primo presepe Arnolfo di Cambio”
Al fine di valorizzare il presepe come simbolo di pace e di fratellanza fra i popoli, ogni anno la Pro Loco di Colle di Val d’Elsa, con il patrocinio del Comune, organizza, dal 2004, una mostra di presepi collegata al concorso “Primo presepe Arnolfo di Cambio”, dal nome dell’insigne scultore ed architetto che ebbe i natali a Colle di Val d’Elsa e che, tra il 1290 ed il 1292, eseguì nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma il primo presepe scolpito della storia.

LiberaCollArte
La manifestazione, che si svolge all’inizio di settembre, è nata per rappresentare al meglio il consolidato rapporto tra amministrazione comunale e associazioni artistiche, culturali, di volontariato e di artigianato che operano nella città. La kermesse, si svolge nella parte bassa della città, con installazioni artistiche, musicisti ed artisti di strada, concerti di gruppi musicali, espositori di artigianato locale ed internazionale, rappresentazioni teatrali, e spazi dedicati alle più varie espressioni in campo artistico e culturale. La kermesse, che si svolge dal mattino sino a notte inoltrata, si conclude con un concerto finale al quale hanno partecipato anche artisti importanti come la BandaBardò, Max Gazzé e gli Afterhours, Roy Paci e Aretuska.

Colle-Follonica
È una delle più importanti motocavalcate italiane che si svolge sul tragitto che va da Colle Val d’Elsa a Follonica. La manifestazione, che ha soppiantato la Siena-Follonica, è organizzata dal Moto Club Garganella e richiama ogni anno migliaia di appassionati.

Corti Cinema
Organizzato dall’Associazione culturale C.G.S. Scenario, in collaborazione con l’Associazione CineManagement ed il C.G.S. Regionale Toscano, si svolge ogni anno il Premio Corti Cinema, rassegna cinematografica dedicata a cortometraggi di durata non superiore a 15 minuti. Il concorso è riservato a registi indipendenti, scuole e ragazzi.

Fiera degli uccelli
la fiera vuole rinnovare la tradizione della grande Fiera del 21 settembre che rappresentava l’appuntamento annuale con il mondo contadino e quello dei cacciatori. Oltre al mercato straordinario vi sono stands espositivi di artigianato e gastronomia, dimostrazioni dal vivo dei “fischiatori” che imitano alla perfezione il canto degli uccelli. La manifestazione, organizzata dall’ARCI Caccia, richiama ogni anno migliaia di visitatori.

La Festa patronale di San Marziale
Si svolge il 1 luglio di ogni anno a San Marziale e Gracciano. Già vescovo di Limoges, in Francia, nel III secolo d.c., dopo la visita a Roma e durante il viaggio di ritorno, proprio a Gracciano dell’Elsa, morì un suo compagno di viaggio, Austricliniano, che San Marziale avrebbe resuscitato. Oltre agli appuntamenti di carattere religioso, presenta un aspetto più prosaico con stand gastronomici, dimostrazione pratica dei madonnari, corsa ciclistica, gara goliardica di imbarcazioni sul fiume Elsa e l’immancabile spettacolo pirotecnico.

EDIFICI RELIGIOSI
Duomo di Colle Val d'Elsa
Chiesa di Santa Maria in Canonica
Chiesa di San Pietro
Chiesa di Sant'Agostino
Chiesa di Santa Caterina
Chiesa di Fabbricciano
Chiesa di San Biagio
Convento di San Francesco
Santuario di Santa Maria delle Grazie
Abbazia di Santa Maria Assunta a Conèo
Chiesa di Santa Maria Assunta a Spugna
Santuario della Beata Vergine del Renaio
Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a Conèo
Chiesa di San Marziale
Chiesa di San Bartolomeo a Campiglia.

EDIFICI STORICI
Teatro dei Varii
Palazzo Pretorio
Palazzo Campana
Palazzo del Comune o dei Priori
Porta Nova
Banca del Monte dei Paschi di Siena
Casa-Torre di Arnolfo di Cambio.

MUSEI
Museo Archeologico "R. Bianchi Bandinelli"
Museo del Cristallo
Museo Civico e d'Arte Sacra.

ORIGINI E CENNI STORICI
Pur in presenza di abbondanti ed importanti ritrovamenti archeologici risalenti anche al IV millennio avanti Cristo, i primi documenti che testimoniano di Colle di Val d’Elsa, risalgono al X secolo, ma solo successivamente, tra l’XI ed il XII sec., la città acquista la propria identità. La storia e l’identità di Colle di Val d’Elsa, nascono e si sviluppano, unitamente a quella delle altre località dell’Alta Valdelsa (San Gimignano, Poggibonsi e Casole d’Elsa), all’ombra di signorie sia ecclesiastiche sia civili. Non va dimenticato che nell’Alta Valdelsa passavano la Via Francigena e le sue varianti apportando una notevole mole di traffici di merci e uomini e, quindi, garantendo un reddito sicuro. Si può pertanto capire facilmente come il possesso di certe zone potesse essere strategico per lo sviluppo ed il potere non solo delle famiglie nobili ma anche dei potentati ecclesiastici come la Diocesi di Volterra che su queste zone vantava diritti. Non infrequenti erano anche le guerre tra i comuni vicini, come nel caso della Guerra di Casaglia del 1199 che vide opposti Colle di Val d’Elsa e San Gimignano contro Poggibonsi, con conseguenti razzie e distruzioni. In più la Valdelsa era terra di confine tra le potenze nemiche di Firenze e Siena. Le proprietà e le delimitazioni dei territori erano confuse e dopo la guerra, nel 1209, i confini furono stabiliti in modo scrupoloso. Colle di Val d’Elsa è legato allo sviluppo delle famiglie dei conti Alberti e Aldobrandeschi che avevano alcune proprietà ed altre le avevano acquisite, anche in seguito ai contrasti intervenuti, dalla Diocesi di Volterra. Gli Aldobrandeschi, ottennero il controllo della Badia di Spugna, che dipendeva dalla Pieve a Elsa, che era diventata <<nullius diocesis>> per bolla papale e si era così svincolata dalla Diocesi di Voltgerra, e delle terre intorno, da Gracciano (il principale insediamento colligiano nell’ XI secolo) fino a Piticciano (il nucleo più antico del Castello di Colle). L’Abate di Spugna promosse la costruzione delle Gore per fornire energia motrice ai numerosi mulini, e cercò di attirare popolazione intorno al Castello di Piticciano che viene chiamato <<Castelnuovo de’ Franchi>> e che si allargò fino a dove ora sorge il Palazzo Campana, dirimpetto al vicinissimo Borgo di Santa Caterina, che si sviluppò autonomamente. Nel frattempo, per sfuggire alle incursioni ed alle devastazione delle truppe senesi gli abitanti di Gracciano si erano traferiti presso il Castello di Piticciano, dando nuovo impulso al suo sviluppo. È di questo periodo la costruzione di un secondo tratto di gore.
All’inizio del 1200 quindi Colle è già organizzato in libero Comune ed ha già raggiunto una notevole importanza grazie all'abbondanza d'acqua che opportunamente canalizzata nelle cosiddette "gore" ne ha favorito lo sviluppo. Nel 1201 Colle si allea con Firenze per prestare aiuto a Semifonte che però verrà distrutta nel 1202. Intanto le gore danno notevole impulso all’economia locale, tanto che nel 1216 il Podestà di Poggibonsi si vide costretto a riconoscere il diritto di passaggio per i mulini di Colle. Vengono quindi stabilite alleanze con San Gimignano e Casole d’Elsa. Colle nel 1245 appoggia quindi la causa imperiale di Federico II che gli concede protezione e riconosce la sua giurisdizione sui territori contesi con Siena, come il Castello di Paurano, Collalto, Montevasoni e Partena. Ancora nel 1260 i colligiani, unitamente a San Gimignano, riconoscono il potere di Carlo d’Angiò e nel 1267, dopo una breve parentesi ghibellina susseguente alla sconfitta di Montaperti del 1260, per decisione del Consiglio Generale del Comune, viene giurata fedeltà allo schieramento guelfo. Tale alleanza, che aveva contrariato non poco Siena tanto che nel 1260 le truppe senesi avevano distrutto Gracciano, culminerà nella battaglia di Colle del 1269 tra guelfi e ghibellini, che vide Colle, alleata di Firenze, sconfiggere Siena con notevoli ripercussioni sull’assetto politico della Toscana (la battaglia è stata cantata anche da Dante, nella Divina Commedia, nel XIII canto del Purgatorio). Nel 1307 Colle, sulla base di spinte popolari, si da un nuovo Statuto che regolamenta la vita cittadina e gli organi di governo: vi sono un Capitano del Popolo, un Podestà (che dura in carica sei mesi), un Camerlengo Generale (che cura le entrate e le uscite di denaro pubblico), un Ufficiale di Gabella, Dodici Governatori, eletti ogni due mesi tra i membri del Consiglio del Capitano, cui si affianca il Consiglio Generale del Podestà; in ogni organo è garantita la presenza dei rappresentanti di tutte le contrade. Capitano del Popolo e Podestà, una volta terminato il loro incarico, sono sottoposti al giudizio di “sindaci” e tenuti ad accettare le loro conclusioni. La giustizia viene amministrata da Giudici “forestieri” appositamente nominati e sono previste varie fasi di giudizio. Essendosi schierata con i Guelfi, Colle lotta contro Arrigo VII e nel 1311 rafforza le sue fortificazioni. Con la morte di Arrigo VII ed il successo di Uguccione della Faggiola i Ghibellini prendono però il sopravvento che ha comunque breve durata per la caduta in disgrazia di Uguccione e la pace tra Guelfi, Pisani e Lucchesi sancita da Roberto d’Angiò nel 1316. In seguito si registrano moti di rivolta, subito sedati, e viene nominato capitano il ghibellino colligiano Albizzo di Scolaio dei Trancredi, “magnate” ed Arciprete, in barba agli statuti popolari del 1307. Si inizia così un periodo di semi-tirannia che vedrà il suo epilogo con la sommossa del 1331 che porterà al ristabilimento della preesistente situazione con l’arresto del “tiranno” (che sarà strangolato in carcere) e la confisca dei beni e dei possedimenti di famiglia. Vengono quindi rivisti gli Statuti comunali e viene rinsaldata l’alleanza con Firenze che chiede aiuto ai Colligiani in occasione delle guerre contro Verona e Lucca. La città si allarga nel “Piano” e subisce un incremento demografico per l’arrivo di persone dal contado e da tutte le località vicine (San Gimignano, Poggibonsi, Staggia, Casole, e anche da Siena). L’economia colligiana vive un fiorente periodo. Dopo le congiure e le lotte intestine di Firenze del 1340, nel 1342 Colle (nonostante la rivolta capeggiata dai Guidotti e dal figlio da Barone di Angelo dei Tancredi, che voleva vendicarsi dei lunghi anni di prigione e della fine inflitta alla sua famiglia, ma subito duramente sedata), seguendo le decisioni già adottate da altre città toscane (Arezzo, Volterra, Pistoia, ecc.) si sottomette al Duca di Atene, nuovo Signore di Firenze. Il libero Comune di Colle, a cui re Manfredi ha concesso protezione ed autonomia, entra a far parte della Lega di tutte le città guelfe della Tuscia, con Firenze, Perugia, Siena, Arezzo, Pistoia, Volterra, Prato, San Miniato e San Gimignano. Negli anni successivi vengono di nuovo rivisti gli Statuti anche con la supervisione di riformatori fiorentini, ma senza stravolgere il dettato di quelli preesistenti. Con la peste nera del 1348, che causa un forte decremento demografico, si ha una specie di rivoluzione nell’economia colligiana: salgono alla ribalta nuove famiglie che prendono in gestione dal Comune i mulini e intraprendono nuove attività, principalmente la lavorazione della lana, delle armi e della carta. Il ceto medio (notai, mercanti ed artigiani) prende in mano le redini del Comune. Gli artigiani minori (fabbri, maniscalchi, calzolai, ecc.) hanno le loro prime “associazioni “di categoria.
All’inizio del 1400 Colle è soggetta al pagamento di tributi in favore di Firenze per sostenere la lotta con i Visconti di Milano che avevano allargato la loro sfera d’influenza a Pisa e Siena. Nel 1479, dopo il lungo assedio delle truppe del Duca Alfonso di Calabria del 1479 Colle, stremata e affamata, dovette arrendersi agli Aragonesi, senza avere tentato un’ultima strenua difesa dando fuoco al Borgo di S. Caterina e distruggendo il Ponte del Campana che dava l’accesso al Castello. L’eroica resistenza non passo inosservata neppure ai vincitori: il Duca stesso ebbe a dire: <<Se i regnicoli miei vassalli fossero stati tutti valorosi, fedeli e obbedienti come trovai i colligiani, mi sarei impadronito di tutto il mondo. Sia luogo alla ricompensa>>. Nel 1481 Colle ritorna sotto Firenze grazie anche alla mediazione di Lorenzo il Magnifico, grato perchè il lungo assedio aveva permesso alla città alleata di Firenze, che non aveva potuto portare gli aiuti necessari, di approntare le proprie difese. La riconoscenza di Firenze al valore ed al coraggio dell’alleata Colle non tardò: Firenze concesse, con deliberazione del 1 ottobre 1479, la cittadinanza fiorentina a tutti i cittadini nati o che nasceranno a Colle, approntò notevoli riduzioni fiscali, l’esenzione dalle gabelle per i manufatti prodotti a Colle e contribuì alla ricostruzione delle opere di difesa andate distrutte ed a nuovi potenziamenti del sistema delle fortificazioni. Solo in seguito alla caduta della Repubblica di Siena, nel 1555, iniziò per Colle un lungo periodo di pace. Successivamente Colle continua a gravitare nell’orbita di Firenze e dei Medici anche grazie ai Colligiani impegnati nell’amministrazione della città gigliata come uomini di fiducia dei principi.
Nel 1592, per volere del Granduca Ferdinando I Colle viene proclamata città e con Bolla di Papa Clemente VIII sede di una nuova diocesi. Primo vescovo fu nominato il colligiano Usimbardo Usimbardi. In seguito Colle fu interessata da disastrose alluvioni nel 1603 e nel 1618, e ebbe un notevole calo demografico in seguito alla peste che arrivò a Colle nell’agosto del 1630. La città viene abbellita nei palazzi e nelle chiese e si arricchisce di opere d’arte. Vengono costruiti l’ospedale di San Lorenzo ed il Teatro dei Varii, vengono demolite le numerose porte di accesso alla città,. In questo periodo gode dei favori dei Granduchi, colpiti e compiaciuti dalle tante attività e dai prodotti colligiani, e devoti alla reliquia del Sacro Chiodo della Crocifissione. Nel XIX secolo Colle si dimostra entusiasta delle concessioni liberali dei Granduchi. La Carboneria fa proseliti anche a Colle (tra gli affiliati anche gli operai della Vetreria Schimdt) e dalla città partono spedizioni di volontari per partecipare alle guerre per l’unificazione dell’Italia. Con l’unità, che vede Colle accorpata nella provincia di Siena, a causa della confusione che regnava nei toponimi, Colle, in base ad una delibera del Consiglio Comunale e con Regio Decreto del 21 settembre 1862, varia la propria denominazione dal semplice Colle in Colle di Val d’Elsa. Nel 1863 nasce la biblioteca popolare circolante, a cura della Società Operaia di Mutuo Soccorso, il primo nucleo della Biblioteca Comunale colligiana, una delle più antiche biblioteche pubbliche d’Italia. Nel 1867 Giuseppe Garibaldi visita la città ed in quella occasione verrà fondata la “Società Democratica”. La città è animata da fermenti culturali che prendono avvio dalle lotte sociali dei numerosi operai delle industrie e si afferma il socialismo, che nel 1897 porterà un proprio rappresentante (Antonio Salvetti) alla guida della città, facendo di Colle uno dei primi comuni socialisti d’Italia. Esclusa dai nuovi tracciati della Cassia e della linea ferroviaria Empoli-Siena, nel 1885 viene inaugurata la ferrovia Colle di Val d’Elsa-Poggibonsi. L’atteggiamento ostile e campanilistico da parte di Poggibonsi si manifestò anche nel 1886, ci volle un Regio Decreto (datato 1 luglio 1886) per annullare le deliberazioni prese dalla Deputazione e dal Consiglio Provinciale di Siena relativamente al ricorso presentato dal Comune di Poggibonsi contro l’istituzione di un nuovo mercato dei suini nel Comune di Colle di Val d’Elsa. Molti i caduti colligiani durante la prima guerra mondiale, tanto che nel 1925 Sua Maestà Re Vittorio Emanuele III inaugurerà il monumento ai caduti in Piazza Arnolfo. Il 15 e 16 febbraio 1944 ha subito i bombardamenti aerei alleati, con 113 morti. Un tributo di sangue è stato donato anche alla lotta partigiana che si svolgeva sulla Montagnola (Eccidio di Montemaggio) in Berignone e sulle Carline. Il dopoguerra vede Colle di Val d’Elsa alle prese con la ricostruzione. Nel referendum tra Monarchia e Repubblica, quest’ultima ottenne 6.541 voti contro 945. Dal 2001 l'amministrazione comunale ha concesso in uso un terreno per la costruzione del nuovo centro culturale islamico (moschea). Ciò ha portato a molte polemiche di una parte della popolazione che ha richiesto, nell'agosto 2006 anche un referendum, giudicato inammissibile dal consiglio comunale.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 21.361 (M 10.357, F 11.004)
Densità per Kmq: 231,7
Superficie: 92,21 Kmq

CAP 53034
Prefisso Telefonico 0577
Codice Istat 052012
Codice Catastale C847

Denominazione Abitanti colligiani
Santo Patrono San Marziale
Festa Patronale primo luglio.

Il Comune di Colle di Val d'Elsa fa parte di:
Area Geografica: Bacino Idrografico del Fiume Arno
Associazione Città del Bio.

Località e Frazioni di Colle di Val d'Elsa
Collalto, Mensanello, Gracciano, Le Grazie, Borgatello, Bibbiano, Campiglia, Castel San Gimignano, Quartaia.

Comuni Confinanti
Casole d'Elsa, Monteriggioni, Poggibonsi, San Gimignano, Volterra (PI).

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ISTITUTO SUPERIORE DI STUDI MUSICALI RINALDO FRANCI - SIENA
TERME ANTICA QUERCIOLAIA - RAPOLANO TERME - SIENA (SI)
OSTELLO LA COCCIARA - CETONA (SI)