Chianciano
Terme è un comune della provincia di Siena.
Chianciano Terme è una delle località
termali più famose d'Italia. Particolarmente
fortunata la posizione, a cavallo tra la Val d'Orcia
con le sue crete (dal 2004 patrimonio dell'umanità
dell'UNESCO ) e la fertile Valdichiana, tra le colline
dei vini di Montepulciano e le bellezze rinascimentali
di Pienza: luogo di cura e di relax ma anche punto
di partenza per scoprire le bellezze della Toscana
e della vicinissima Umbria. Si segnala la recente
apertura dell'innovativa struttura delle Terme sensoriali
nel cuore del Parco Acquasanta. Ha
avuto nel periodo 1915-1920 un rapido sviluppo con
la costruzione di un acquedotto, di uno stabilimento
di imbottigliamento e con la ristrutturazione dello
stabilimento dell'Acqua Santa. Tale sviluppo è
continuato nel secondo dopoguerra con la trasformazione
degli stabilimenti termali e l'aumento delle strutture
ricettive.
MONUMENTI
Villa La Foce
Villa Simoneschi
Fontana/scultura di Giò Pomodoro
Sala dell'architetto Pier Luigi Nervi nel Parco Acquasanta
CHIESE
Chiesa dell'Immacolata
Collegiata di San Giovanni Battista
Chiesa della Madonna della Rosa
PARCHI
E TERME
Parco Acquasanta - Terme
Parco Fucoli - Terme
Parco Terme di Sant'Elena
Terme sensoriali
Terme di Sillene
ORIGINI
E CENNI STORICI
Le proprietà benefiche della acque minerali
di questa cittadina erano già apprezzate da
Etruschi e Romani, che avevano occupato stabilmente
la zona edificando un importante centro abitato. La
presenza in questo territorio di numerosi sepolcreti
fa pensare a un insediamento, forse più di
uno, gravitante intorno alla città di Chiusi.
Se Chiusi ha però raggiunto il periodo di maggior
splendore nel V secolo a.C., nel chiancianese sono
ricchi i resti del periodo del Bronzo e del Ferro.
Tra questi degno di nota è l'insediamento eneolitico
di Chiarentana, alle pendici del monte Cetona, dove
sono state scoperte le fondamenda di alcune capanne
con la presenza di resti ceramici e materiali in ossidiana.
Il ritrovamento di questi oggetti testimonia un ricco
scambio commerciale che era esistente con l'arcipelago
pontino, e in particolare con l'Isola di Palmarola,
luogo di produzione dell'ossidiana. Alla fine dell'età
del Ferro (X - IX secolo a.C.) in queste colline che
si affacciano sulla Val d'Orcia si formò un
ricco e popoloso insediamento del quale non c'è
traccia ma che è sicuramente esistito per via
della ricca necropoli in corso di scavo dal 1990.
L' Associazione Geo-Archeologica di Chianciano Terme
in questa data ha incominciato lo scavo di una vasta
area situata in località La Foce riportando
alla luce oltre 700 tombe che vanno dall'inizio dell'VII
alla fine del VI secolo a.C.. Si tratta di tombe a
ziro (dove le ceneri sono contenute in grandi ziri
di terracotta insieme al corredo), di tombe a cassonetto
(contenitori a forma di parallelepipedo in pietra
con la stessa funzione dello ziro) e di tombe a camera,
scavate nel tufo. La particolarità di questa
necropoli è costituita dalla presenza di un
numero così elevato di sepolcri e dalla ricchezza
del materiale in essi contenuti. Mentre qui infatti
esistono diverse centinaia di tombe, nell'agro chiusino
sempre dello stesso periodo (orientalizzante) sono
venute alla luce solo una settantina di sepolcri.
La presenza di un centro abitato così grande
per l'epoca è dovuta alla posizione strategica
in cui si trovava: a cavallo di un passo a 500 m.
di altidudine dove passava l'antica Rosellana, la
principale arteria di collegamento tra le città
costiere e l'Etruria interna (Chiusi, Perugia, Cortona,
Arezzo).
Di notevole interesse sono poi i materiali contenuti
in queste tombe: vasellame etrusco in terracotta acroma,
in bucchero, gioielli in bronzo e argento (anelli,
armille, collane). Nelle tombe più tarde sono
frequenti vasi d'importazione: attici e corinzi. Tuttavia
la fortuna di questa necropoli è dovuta al
ritrovamento di una settantina di canopi, sculture
fittili che hanno la forma della testa del defunto
sorrette da un "trono" e contenenti le ceneri
del morto.
La necropoli della Foce è stata abbandonata
nel V secolo AC, anche se in periodo ellenistico riutilizzata
sporadicamente. In questo periodo si sviluppa un'altra
necropoli, situata nella zona Pedata-Morelli. Si tratta
di sepolcri a camera molto grandi, spesso con alcune
camere per tomba, dal ricchissimo corredo. Da quest'area
provengono alcune statue cinerario in pietra fetida
conservati al Museo Archeologico di Firenze, tra cui
la celebre Mater Matuta, cippi funerarei e altri materiali.
Importante è poi il materiale bronzeo, di elegante
fattura. Questo complesso sistema funerario appartiene
a un ceto aristocratico di possidenti terrieri, spesso
in contrasto con l'ambiente chiusino.
Il periodo ellenistico vide la nascita di alcuni santuari
dedicati alle divinità delle acque, anche se
alcuni erano già sorti in precedenza. Tra questi
il più famoso è il Tempio dei Fucoli;
trovato nell'omonima collina ci ha restituito parte
dei suoi frontoni in terracotta che raffigurano scene
mitologiche. È proprio in quest'epoca, però,
che la civiltà etrusca entra in decadenza sia
per problemi interni sia per la sempre crescente romanizzazione.
I Romani hanno diviso le terre del Chiancianese in
vasti latifondi, che hanno contibuito a eliminare
il ceto di piccoli proprietari terrieri che in periodo
etrusco si affiancava alla nobiltà. Di questo
periodo è la fattoria tardo-etrusca di Poggio
Bacherina, che ci ha restituito vasche per la produzione
di vino ed olio. Al periodo romano risalgono invece
l'insediamento termale di Mezzomiglio e la cisterna
di Camerelle.