Campi
Bisenzio è un comune della provincia di Firenze.
Oltre
al capoluogo, tradizionalmente ripartito nei quartieri
di Campi (Santo Stefano), San Lorenzo, Santa Maria,
San Martino e San Giusto, il territorio comunale comprende
le frazioni di San Donnino, Capalle, Il Rosi, Limite,
La Villa, San Cresci, Le Miccine, parte di San Giorgio
a Colonica e la parte di San Piero a Ponti e Sant'Angelo
a Lecore posta a nord della Via Pistoiese. Il comune
di Campi Bisenzio, nella sua ormai millenaria storia,
ha conosciuto diverse variazioni territoriali, alcune
di grande entità. La prima organizzazione territoriale
della zona fu la Podesteria, entità amministrativa
creata dalla Repubblica Fiorentina alla fine del XIV
secolo e basata sull'organizzazione ecclesiastica:
la Podesteria di Campi comprendeva allora i territori
dei popoli della Pieve di Santo Stefano a Campi, delle
proprie suffraganee e della Propositura dei SS Quirico
e Giulitta a Capalle. Rispetto al comune odierno,
il territorio podestarile non comprendeva la frazione
di San Donnino (allora facente parte della Lega di
Brozzi), la parte di Sant'Angelo a Lecore oggi a nord
della Via Pistoiese (allora compresa nella Podesteria
di Signa) ma in compenso comprendeva la parte di San
Piero a Ponti a sud della Via Pistoiese. Questo assetto
si mantenne invariato fino al 1774, quando in occasione
della riforma amministrativa del Granduca Pietro Leopoldo
fu decisa la soppressione delle vecchie istituzioni
medievali ed una riduzione del numero delle ex leghe
e podesterie, ora ribattezzate "comunità":
la nuova comunità di Campi fu allargata con
l'annessione dei territori facenti fino ad allora
capo a Signa, Calenzano e Montemurlo. Era indubbiamente
una circoscrizione amplissima e di difficile gestione,
che univa assieme popoli e territori che spesso non
avevano nulla in comune con il capoluogo (si pensi
a Montemurlo o ai popoli della zona montuosa calenzanese),
tanto che già nel 1808, durante il governo
francese della Toscana, i quattro comuni venivano
nuovamente suddivisi con piccole modifiche territoriali
per razionalizzarne i vecchi confini. In questa occasione
il comune di Campi assunse gli attuali confini, esclusa
San Donnino, con un reciproco scambio di territori
lungo la Via Pistoiese col comune di Signa che vide
la fissazione del confine comunale lungo la strada.
L'ultima modifica del territorio comunale risale al
1928, quando fu soppresso il confinante comune di
Brozzi e la frazione di San Donnino fu annessa a Campi
Bisenzio. Oggi il comune di Campi confina con sette
comuni: Firenze, Scandicci, Signa, Poggio a Caiano,
Prato, Calenzano e Sesto Fiorentino.
ETIMOLOGIA
La prima parte del nome si riferisce alla suddivisione
del terreno in numerosi campi. La seconda parte si
riferisce all'omonimo fiume.
LO
STEMMA
Lo stemma del comune vede rappresentato, su fondo
rosso, un levriere rampante con collare azzurro, sormontato
da una corona murale in oro con muro aperto di quattro
porte di cui tre a vista e sedici finestre di cui
nove a vista sormontate da sedici merli. Il gonfalone
comunale è composto da un drappo rosso, riportante
l'arme sopra descritta, con la scritta d'oro "Comune
Campi Bisenzio" su due righe in capo e in punta.
Sebbene di antica origine (il comune lo adotta almeno
dal 1774), non sono chiare le origini dello stemma:
una prima ipotesi, formulata dall'araldista Luigi
Passerini (XIX secolo) lo fa derivare dall'assonanza
tra la parola cane (in latino canis) e il nome del
paese, anticamente scritto anche "Canpis".
Una seconda ipotesi, più elegante, cerca le
origini del blasone nella secolare fedeltà
di Campi alla città di Firenze, ben rappresentata
dal cane. Una terza ipotesi collega invece la figura
del levriero all'antica tradizione di caccia che ha
carattetizzato il territorio campigiano.
EDIFICI
STORICI E RELIGIOSI
Capoluogo: Pieve di Santo Stefano (X sec), Palazzo
del Podestà (XIII sec), Rocca Strozzi e Mura
Castellane (XIV sec), Palazzo Benini, Teatro Dante,
Villa Rucellai, Villa Montalvo e Parco della Ragnaia,
Oasi di Focognano.
Monumento ai Caduti (1925), dello scultore pratese
Oreste Chilleri
San Lorenzo: Villa Il Palagio; Chiesa di San Lorenzo
Santa Maria: Chiesa di Santa Maria (XI sec)
San Martino: Chiesa di San Martino (XIV sec); Convento
delle Bettine
Capalle: Propositura dei SS Quirico e Giulitta (XIV
sec)
San Piero a Ponti: Chiesa di San Piero (XII sec)
San Donnino: Chiesa di Sant'Andrea (affreschi di Domenico
Ghirlandaio-XIV sec); Chiesa di San Donnino (IX sec),
Torre dei Tornaquinci (XIV sec), ex stabilimento Ausonia,
Mulino di San Moro (XVII sec)
Nel territorio comunale, nei pressi del casello autostradale
di Firenze Nord, sorge la bellissima Chiesa di San
Giovanni Battista all'Autostrada (1964), opera di
Giovanni Michelucci.
TEATRI
Auditorium Gianni Rodari
Teatro Dante
Teatro MCL Gorinello Cesare Rugli
ECONOMIA
Le attività agricole sono ridotte oramai ad
un ruolo estremamente marginale. Nel campo industriale
sono presenti manifatture tessili, chimiche, del mobilio,
dell'abbigliamento, delle confezioni, dei laterizi,dell'alta
tecnologia (Officine Galileo) e meccaniche (tra cui
un grande stabilimento di componentistica per automobili).
Molto sviluppato il settore commerciale (è
presente un grande centro commerciale, "I Gigli")
e alberghiero. Sopravvive ancora ma in misura ridotta
e senza le caratteristiche del passato (lavoro a domicilio,
manualità etc..), la tradizionale lavorazione
della paglia e dei suoi prodotti (cappelli, borse
etc...) che tanta importanza ebbe per l'economia della
zona fino al secondo dopoguerra. Recentemente è
stato inaugurato un grande centro "sport and
wellness" tra i più grandi d'Italia.
GASTRONOMIA
Il piatto più tradizionale e noto è
la pecora alla campigiana. Campi Bisenzio si contende
la paternità dell'invenzione della finocchiona
con Greve in Chianti e quella del roventino con la
vicina Sesto Fiorentino.
Un altro secondo piatto tipico della zona è
il cielo stellato.
Un dolce tipico sono le "campigiane", paste
ripiene di crema pasticciera.
La frazione di Capalle è da sempre "specializzata"
nella cucina del papero (molto noto è il collo
di papero ripieno).
I ranocchi fritti o "all'uovo", sono una
specialità delle frazioni meridionali (San
Donnino, San Piero a Ponti e Sant'Angelo a Lecore),
derivata dalla presenza di numerosi laghetti in questa
zona.
Nella cucina locale sono presenti ovviamente specialità
fiorentine e toscane come la ribollita, la pappa al
pomodoro, il lampredotto, la trippa alla fiorentina,
il castagnaccio (qui chiamato "ghirighio"),
la schiacciata con l'uva, le frittelle di riso ed
i cenci.