Torregrotta
è un comune della provincia di Messina. Il
territorio comunale di Torregrotta si colloca sulla
costa tirrenica siciliana, alle pendici basso collinari
del versante settentrionale dei Monti Peloritani;
estendendosi su una superficie di 4,22 km², è
il secondo più piccolo territorio tra i comuni
della Valle del Niceto, seguito solo da Valdina (2,75
km²), ed uno dei più piccoli della Provincia
di Messina. Si presenta con una forma rettangolare
quasi regolare, estendendosi in lunghezza per circa
3.700 m (direzione Latitudinale) e in larghezza per
circa 1.150 m (direzione Longitudinale). I limiti
naturali sono costituiti dai torrenti Bagheria (Sud-Ovest),
Lavina (Ovest), Caracciolo (Est), Cannitello (Sud)
ed dal Mar Tirreno (Nord); confina inoltre con i seguenti
comuni: Valdina ad est, Roccavaldina a sud, Monforte
San Giorgio ad ovest. Il suolo è in maggioranza
pianeggiante, facendo parte della più ampia
Valle del Niceto, e caratterizzato da un intenso alternarsi
di vasti uliveti, frutteti e campi agricoli tutto
intorno al tessuto urbano. Quest'ultimo si sviluppa
prevalentemente lungo una fascia mediana latitudinale
che partendo dalla zona litoranea si estende per tutta
la lunghezza del territorio comunale fino al confine
meridionale. L'altitudine del centro abitato, compresa
tra 1 e circa 60 m s.l.m., è ufficialmente
indicata in 44 m s.l.m. poiché a tale quota
sorge la casa comunale. L'escursione altimetrica dell'intero
territorio torrese varia, invece, dal livello del
mare a quota 0 m al punto collinare più alto,
a sud-est dell'abitato, a quota 191 m s.l.m., luogo
da cui è possibile avere una buona vista sull'intera
città, sulle dirimpettaie Isole Eolie e, nei
giorni di maggiore visuale, sull'intera costa tirrenica
compresa tra Capo Rosocolmo e Capo Calavà.
Una parte delle basse colline torresi si presenta
modificata da diverse cave di argilla che, sebbene
in passato abbiano costituito una fonte di ricchezza,
oggi rappresentano delle zone con diffuso degrado
ambientale.
ETIMOLOGIA
Il nome è un evidente composto di Torre (costruzione
molto usata in epoca medioevale) e grotta.
SPORT
Le strade torresi sono protagoniste di due importanti
manifestazioni automobilistiche che attirano ogni
anno migliaia di spettatori:
-
lo Slalom Torregrotta - Roccavaldina; evento di rilevanza
nazionale, inserito nel calendario del Campionato
Italiano Slalom, vede sfidarsi i migliori piloti italiani
della disciplina slalom.
- il Rally del Tirreno; gara di rilevanza locale,
valevole per il Challenge di zona, si svolge in notturna
lungo le strade di diversi comuni tirrenici della
provincia di Messina. Levento prevede tre prove
speciali di cui una lungo la strada provinciale n.59
che unisce Torregrotta al paese di Roccavaldina. Sempre
a Torregrotta vengono effettuati i controlli a timbro,
durante i quali diversi intrattenimenti per il pubblico
consentono di vedere da vicino i piloti e le vetture
GEOLOGIA
Torregrotta rientra nel bacino idrografico del fiume
Niceto che, con il vasto sistema di ruscelli e torrenti,
superficiali e sotterranei, ne ha influenzato la vita
economica e sociale. L'abbondanza di acqua ha reso
il territorio comunale adatto all'agricoltura sin
dall'antichità poiché negli anni antecedenti
al 396 a.C. al porto di Messina convergevano da un
entroterra che va dalla piana di Milazzo a capo S.Alessio
numerosi generi agricoli. La falda acquifera si trova
tutt'oggi a pochi metri dalla superficie e viene estratta
con apposite pompe idrauliche per alimentare l'acquedotto
comunale. La ricchezza di acque del sottosuolo torrese
è confermata da diverse sorgenti naturali che
sgorgano presso il mare durante il periodo di secca
dei torrenti. Tale anomalo fenomeno era noto fin dal
periodo romano: Plinio il Vecchio, nella sua opera
Storia Naturale, segnala che tra Messina e Milazzo
le sorgenti essudano in estate ed inaridiscono in
inverno. Recenti studi scientifici dimostrano che
effettivamente esiste uno sfasamento di circa 6 mesi
tra la stagione delle piogge (settembre-aprile) e
il riaffiorare delle acque sorgive che, in base agli
strati permeabili e impermeabili del sottosuolo, per
la forza cinetica che possiedono, riaffiorano in prossimità
della costa. Le sorgenti di Plinio, che
anticamente alimentavano la vaste paludi costiere
presenti nella Valle del Niceto, sono state successivamente
convogliare in appositi canali di scolo (detti saie
nel dialetto locale) durante le operazioni di bonifica
del litorale all'inizio del 1800; tuttavia alcune
di esse permangono ancora oggi ed in estate formano
ruscelli di acque che scorrendo attraverso la vegetazione
superstite sfociano in mare tra le chiare e sabbiose
spiagge del litorale. L'intero centro abitato sorge
su uno strato di depositi alluvionali olocenici formati
per lo più da sedimenti clastici, in particolare
da silt e sabbie. Essi sono il frutto dell'azione
di incisione degli attuali corsi d'acqua e possono
raggiungere anche uno spessore di 40m. Nelle zone
collinari del territorio emergono delle argille grigio-azzurre
micacee con rara malacofauna sparsa e con livelli
cineritici. Tali strati si insinuano anche al di sotto
dei sedimenti alluvionali prima citati poggiando su
un substrato pre-pliocenico di silt argillosi e sottili
livelli di argille marnose. Essi contengono inoltre
associazioni a nannoflore della biozona MNN19f e foraminiferi
caratterizzati da Hyalinea baltica e Truncorotalia
truncatulinoides excelsa. Nella zona meridionale del
territorio comunale, poco distanti dal quartiere Grotta,
emergono delle stratificazioni di calcare microcristallino
evaporitico di colore biancastro a struttura massiva
che costituiscono la testimonianza geologica più
antica in superficie.