Taormina
è un città della provincia di Messina.
ETIMOLOGIA
Documentato in greco con il nome di Tauromenion ed
in latino Tauromenium. Deriva da tauro (monte), dall'arabo
Tabarmin e si riferisce alla sua posizione geografica.
MANIFESTAZIONI
Numerose sono le manifestazioni e gli eventi che,
ogni anno soprattutto nella stagione estiva, sono
realizzati a Taormina. Scenario deccezione di
concerti (musica classica e leggera), opere teatrali,
opere liriche, grandi serate di spettacolo spesso
riprese da emittenti radiotelevisive (la cerimonia
per la consegna dei Nastri d'argento, Festivalbar,
la Kore, solo per fare qualche esempio) è il
Teatro Antico. Dal 1983, gli eventi più significativi,
sono realizzati nellambito di Taormina Arte,
listituzione culturale che cura lorganizzazione
della rassegna di musica, teatro e danza, considerata
tra le più importanti nel panorama nazionale.
Nella programmazione di Taormina Arte rientra anche
il Taormina Film Fest, il festival del Cinema di Taormina,
erede della Rassegna Cinematografica di Messina e
Taormina, nata nel 1960, che per un ventennio ospitò
i David di Donatello con la partecipazione dei più
famosi personaggi dello spettacolo. Nell'ambito del
Festival del Cinema sono consegnati, al Teatro antico,
i prestigiosi Nastri d'Argento, premi assegnati dai
critici cinematografici. Dal 2005, Taormina Arte,
organizza, ad ottobre, il Giuseppe Sinopoli Festival,
rassegna dedicata al grande direttore d'orchestra,
scomparso nel 2001, per anni direttore artistico di
Taormina Arte.
EDIFICI
STORICI
Palazzo dei Duchi di Santo Stefano
Teatro
greco (III secolo a.C.)
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Giuseppe
Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria
Cattedrale di San Nicolò (XIII secolo)
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sull'origine di Taormina (Tauromenion, Tauromenium)
molte sono le notizie, ma incerte per documentazione
e poco attendibili.Diodoro Siculo nel 14° libro
attesta che i Siculi abitavano la rocca di Taormina,
vivendo di agricoltura e di allevamenti di bestiame,
già prima dello sbarco dei greci di Calcide
Eubea nella baia di Taormina (832 a.C.), dove alle
foci del fiume Alcantara, fondarono Naxos (odierna
Giardini Naxos),la prima colonia greca di Sicilia.
Dionisio di Siracusa ,di origine dorica, tollerò
per un po' la presenza degli Ionici di Calcide Eubea
a Naxos ma poi mosse contro di essi che andarono ad
occupare il Monte Tauro in, cui vivevano i Siculi
insieme ad altri jonici che si erano precedentemente
lì insediati da Naxos.Ma negli anni della XCVI
Olimpiade (396 a.C.)i nassioti in massa , minacciati
da Dionisio, tiranno di Siracusa, si trasferirono
a Tauromenion , spinti da Imilcone, condottiero dei
Cartaginesi, alleato degli jonici contro i dorici,
perché il colle era da considerarsi fortificato
per natura. Volendo il tiranno di Siracusa riprendersi
con violenza il territorio dei Tauromenitani, essi
risposero che apparteneva loro di diritto, poiché
i propri antenati greci ne avevano già preso
possesso prima di loro stessi, scacciando gli abitatori
locali. Afferma Vito Amico che la suddetta versione
sulle origini di Taormina fornita da Diodoro è
contraddetta nel 16° libro, quando sostiene che
Andromaco, dopo l'eccidio di Naxos del 403 a.C., radunati
i superstiti li convince ad attestarsi nel 358 a.C.
sulle pendici del vicino colle "dalla forma di
toro", e di conseguenza il nascente abitato prese
il nome di Tauromenion, toponimo composto da Toro
e dalla forma greca menein, che significa rimanere.Mentre
le notizie fornite da Cluverio concordano con la seconda
versione di Diodoro, Strabone narra che Taormina abbia
avuto origine dai Zanclei e dai Nassi. Ciò
chiarirebbe in qualche modo l'affermazione di Plinio
il quale afferma che Taormina in origine si chiamava
Naxos.Testimone Diodoro Siculo, Taormina, governata
saggiamente da Andromaco, progredisce, risplendendo
in opulenza e in potenza. Nel 345 Timoleone da Corinto,
sbarca e raggiunge Tauromenium, per chiedere l'appoggio
militare al fine di sostenere la libertà dei
Siracusani.Più tardi troviamo Taormina sotto
il dominio del tiranno siracusano Agatocle, che ordina
l'eccidio di molti uomini illustri della città
e manda in esilio lo stesso Timeo, figlio di Andromaco.
Anni dopo soggiace a Tindarione e quindi a Gerone,
anch'essi tiranni Siracusani.Taormina rimane sotto
Siracusa fino a quando Roma, nel 212 a.C., non dichiara
tutta la Sicilia provincia Romana. I suoi abitanti
sono considerati alleati dei Romani e Cicerone, nella
seconda orazione contro Verre, accenna che la Città
è una delle tre Civitates foederataee la nomina
"Urbs Notabilis ". In conseguenza di ciò
non tocca ai suoi abitanti pagare decime o armare
navi e marinai in caso di necessità. Nel corso
della guerra servile (134 132 a.C.) Tauromenium
è occupata dagli schiavi insorti, che la scelgono
come caposaldo sicuro. Stretti d'assedio da Pompilio,
resistono a lungo sopportando anche la fame e cedendo
soltanto quando uno dei loro capi, Serapione, tradendo
i compagni, lascia prendere la roccaforte. Nel 36
a.C. nel corso della guerra fra Sesto Pompeo ed Ottaviano,
le truppe di quest'ultimo sbarcano a Naxos per riprendere
la città a Sesto Pompeo che l'ha in precedenza
occupata. Per ripopolare Tauromenium, dopo i danni
della guerra subita, ma anche per presidiarla Ottaviano,
divenuto Augusto, nel 21 a.C. invia una colonia di
Romani, a lui fedeli, e nel contempo ne espelle gli
abitanti a lui contrari. Strabone parla di Tauromenion
come di una piccola città, inferiore a Messana
e a Catana. Plinio e Tolomeo ne ricordano le condizioni
di colonia romana. Con l'avvento del Cristianesimo,
San Pietro destina a Taormina il Vescovo Pancrazio,
che già prestava la sua opera di conversione
nella regione che costruisce la prima chiesetta sulle
pendici di Taormina dedicata a San Pietro stabilendo
la sede del primo Vescovato in Sicilia . Vescovi "prestantissimi
per santità di costumi, zelo e dottrina",
scrive Vito Amico, si succedono fino all'età
Araba. Poche sono le notizie in questo lasso di tempo,
che annovera la caduta dell'Impero Romano d'Occidente
nel 447 d.C., l'invasione dei Goti, la presenza dei
Bizantini, la conquista Araba. Certo è che
Taormina, occupa una posizione strategica importante
per la tenuta militare del territorio circostante,
per 62 anni fu l'ultimo lembo di terra dell'Impero
Romano d'Oriente insieme a Rometta e più volte
resistette agli assalti dei saraceni ( grazie alle
sorgenti d'acqua potabile, alle cisterne ed agli acquedotti
sotterranei), sin quando dopo un lungo assedio durato
due anni la notte del Natale del 906 d.C., a causa
del tradimento di un mercenario messinese tale Balsamo,
fu presa e distrutta totalmente. I suoi abitanti maschi
furono tutti decapitati come il Vescovo di Taormina,
San Procopio , la cui testa fu portata su un piatto
d'argento al capo delle truppe saracene Ibrahim (
al quale è persino intestata una via di Taormina).
Le ragazze più belle furono portate al Califfo
di Karaujan Al Moezzin e le altre furono rese schiave.
I pochi superstiti fuggirono nelle montagne circostanti.
La città fu ricostruita nella parte sud, laddove
finiva quella greca-romana rasa al suolo dai saraceni
e per quasi due secoli visse nella concordia e nella
tolleranza fra arabi e cristiani. Gli arabi la abbellirono
adornandorla di bei giardini e fontane e la ribattezzarono
con il nome di Almoezia dal Califfo Al Moezzin. Della
città si impossessa il Gran Conte Ruggero,
il quale espugnato Castronovo volge alla conquista
del Valdemone, cingendo d'assedio la Città,
attraverso la costruzione di ben ventidue fortezze
in legname: tronchi e rami formano un muro insuperabile;
nondimeno i saraceni resistono per molto tempo prima
di capitolare nel 1078. Taormina diviene Città
Demaniale, compresa nella Diocesi prima di Troina
e poi di Messina, quando la sede Vescovile viene qui
trasferita. Segue le vicende della Sicilia, sotto
gli Svevi e poi sotto gli Aragonesi. Nel 1410 il Parlamento
Siciliano, uno dei più antichi d'Europa, svolge
a Taormina la sua storica seduta, al Palazzo Corvaja
alla presenza della regina Bianca di Navarra, per
l'elezione del re di Sicilia , dopo la morte di Martino
II. Nel secolo XVII Filippo IV di Spagna concede il
privilegio che la Città appartenga stabilmente
alla Corona. Nel 1675 è assediata dai francesi,
che occupano Messina. La storia gloriosa volge al
suo declino. I francesi di Casa D'Orleans non la ritengono
Città importante. Gli Angioini ne aboliscono
i privilegi di cui godeva.Con l'occupazione delle
truppe napoleoniche di Napoli e del Sud e con il trasferimento
della Reggia Borbonica a Palermo,Re Ferdinando I di
Sicilia volle ringraziare Taormina per la sua fedeltà
ai Borboni contro i francesi e Re Ferdinando in visita
ufficiale nella fedele Taormina , in segno di riconoscimento
donò al sindaco dell'epoca Pancrazio Ciprioti
l'Isola Bella. I Borboni ,resero più facile
l'accesso alla città ,che sin dai tempi dei
romani avveniva dall'angusta Consolare Valeria che
si inerpicava fra le colline, tagliando il promontorio
del Catrabico realizzando così una strada litoranea
che congiungeva facilmente Messina a Catania e realizzando,dopo
la Napoli-Portici ,la seconda strada ferrata del Regno.Che
tale e quale (ad unico binario è rimasta sino
ai nostri tempi!). Da parte di molte nazioni europee
e di famosi scrittori ed artisti (Goethe, Maupassant,
Rouel ed altri) si manifestò un interesse verso
l'amenità del luogo e verso le sue bellezze
archeologiche. Taormina da adesso in poi si svilupperà,
divenendo luogo di residenza del turismo elitario,
inizialmente proveniente soprattutto dall'Inghilterra
come Lady Florence Trevelyan, figlia del Barone Spencer
Trevelyan e la cui nonna paterna era Lady Maria Wilson
una prima cugina della Regina Vittoria, alla cui Corte
Florence era cresciuta attorniata dai cani che adorava
come la "zia Vittoria" che, però,
lei puritana, per impedire uno scandalo a Corte ,la
obbligò all'esilio con un ricco vitalizio,
per una sua relazione con suo figlio, il Re Edoardo
VII che era sposato con l'austera Alessandra di Danimarca
e che decise di vivere a Taormina dove sposò
il ricco filantropo Salvatore Cacciola, sindaco di
Taormina ed amico del Duca di Kent. Lady Florence
Trevelyan acquistò dal sindaco Pancrazio Ciprioti
l'Isola Bella e comprò 82 vecchie casupole
di pescatori e lotti di terreno che abbatté
per realizzare lo splendido giardino che, dopo la
sua morte, divenne il giardino pubblico di Taormina
con le caratteristiche costruzioni ispirate ai suoi
viaggi in estremo oriente, aiutò i La Floresta
ad ampliare il primo albergo di Taormina, l'Hotel
Timeo; dall'Inghilterra arrivò anche il Re
Edoardo VII(dopo due anni, però, dalla morte
della madre la Regina Vittoria nel 1903, 1904, 1907,
1908) e dalla Germania personaggi come Johann Wolfgang
von Goethe, che citò Taormina nel suo Viaggio
in Italia (Italienische Reise), il fotografo barone
Wilhelm von Gloeden, il pittore Otto Geleng, Nietzsche
(dal 1882) che qui scrisse Così parlò
Zarathustra, Richard Wagner, il Kaiser Guglielmo II
di Germania(1896-1897-1904, 1908),Oscar Wilde, lo
Zar Nicola I, Ignazio Florio e Franca Florio, "la
stella d'Italia" come la chiamava il Kaiser ed
amica della Trevelyan, Gabriele D'Annunzio, Klimt,
Freud, De Amicis e banchieri, magnati, aristocratici
di tutto il mondo. Ben presto Taormina divenne famosa
in tutto il mondo sia per le sue bellezze paesagistiche,
per i suoi panorami variopinti, per i quadri dell'Etna
innevato e fumante che declina sino al mare turchese
e che fecero il giro del mondo, ma anche per la sua
permissività, per la sua "trasgressione",per
i suoi "dotti cenacoli", per il "mito
d'Arcadia", per la sua sfrenata "dolce vita".