San Mauro Torinese
Piemonte

San Mauro Torinese è un comune della provincia di Torino. Il comune è situato a pochi chilometri dal centro di Torino, ed è situato ai piedi delle pendici settentrionali della collina torinese, dominata dalla Basilica di Superga, e in parte posta sulla sponda sinistra del Po. Il nucleo più antico è invece situato sulla sponda destra, lungo l'antica strada che un tempo collegava la Porta Praetoria di Torino e la romana Industria, l'attuale Monteu da Po, con Valenza e Casale Monferrato.

ETIMOLOGIA
Il nome del luogo rispecchia il culto per San Mauro, monaco benedettino molto venerato in Piemonte. La specifica lo distingue dagli omonimi.

ORIGINI E CENNI STORICI
Il primo documento scritto in cui compare il comune di San Mauro è con il nome di Pulchra Rada o Pulcherada, probabilmente una denominazione che traeva origine dalle bellezze del luogo. (lett. "bella rada", ed è l'antico nome di San Mauro) e risale al 4 maggio 991: vi si legge che Anselmo, marchese del Monferrato, si impegna a ricostruire l'abbazia dei monaci benedettini distrutta nel corso di un'invasione dei Saraceni ; In quell'occasione divenne Sancta Maria in Pulcherada, momento in cui il centro monastico ormai devastato dai Saraceni, e abbandonato dai monaci, entrava a far parte della donazione del marchese Anselmo di Monferrato, della moglie Gisla, i Guglielmo e Riprando figli del defunto Oddone. In questa occasione venne citato per la prima volta il nome San Mauro, il santo monaco che fu fra i primi discepoli di San Benedetto. Il suo culto, molto diffuso in Francia si radicò anche in Piemonte, dove la devozione popolare fu solita ricorre a lui, grazie soprattutto a molte guarigioni miracolose. Era anche conosciuto come patrono dei gottosi e degli zoppi. L'abbazia sorse su un preesistente insediamento romano risalente al periodo di fondazione di Augusta Taurinorum (l'attuale Torino), intorno all'VIII - IX secolo, e divenne il nucleo centrale del primo centro abitato che si costituì intorno ad essa. Fu infatti ricostruita dopo l'anno 1000, quando in Piemonte cessarono le invasioni delle orde ungare e Saracene. A capo della comunità vi era l'abate che amministrava la vita religiosa e civile locale. Fu inoltre un periodo che vide la rinascita di monasteri e abbazie favorita da una ripresa sia economica che demografica. Nell'anno 1029, Alrico vescovo di Asti, Olderico Manfredi, marchese di Torino , e Berta , sua cognata donarono alla chiesa di Susa alcuni beni, tra cui San Mauro. Nel 1055 il Monastero di Pulcherada venne unito a quello di Susa e poi nuovamente separato. Secondo il diploma imperiale di Federico I del 26 gennaio 1159, quello stesso anno il Monastero di Pulcherada venne eretto ad abbazia. L'imperatore confermò i privilegi del vescovo di Torino elencando tra questi ... Abbatiam Sanctii Salvatoris et Sancti Mauri sitam in Vico Pulcherada cum suis pertinensis. Nel XII secolo l'abbazia raggiunse una notevole prosperità, ma, a causa della sua posizione al confine tra Marchesato del Monferrato e il Ducato di Savoia fu causa di continui scontri armati tra le due casate. Questo provocò un'inarrestabile decadenza culminata nel 1474 con la sua soppressione e trasformazione in "commenda". Nel 1420 la denominazione ufficiale della località divenne San Mauro, in onore di San Mauro abate, monaco benedettino che, diretto in Francia, sostò presso l'abbazia nel VI secolo. L'importanza del fiume Po nell'economia locale indusse già nel 1445 ad una regolamentazione della pesca, e con un ordinanza del 1575 si fece obbligo di asportare dal fiume i grossi detriti che erano di impedimento al corso della navigazione. L'avvento di questi abati commendatari, che si limitavano ad incassare le rendite vivendo altrove, favorì l'autonomia della comunità locale, che finalmente ottenne nel 1567 quei benefici e gli statuti che i precedenti abati avevano sempre negato. Fino al 1603 l'abbazia rimase ai benedettini, in seguito fu conferita a membri del clero secolare. Alla decadenza dell'abbazia corrispose nella storia l'affermazione politica e territoriale della dinastia sabauda che, a partire dal duca Emanuele Filiberto dette inizio ad una politica di rivendicazione dei poteri sovrani. Infatti sono del 16 ottobre 1671 le regie patenti con le quali il duca Carlo Emanuele II concedeva in feudo all'auditore Giuseppe Maria Filippone e ai suoi eredi la seconda cognizione, ossia l'appello di tutte le cause civili e criminali del luogo di San Mauro. Tale concessione suscitò l'indignazione dell'abate che vide nell'atto sia un'intromissione alla sua autorità, sia una diminuzione del suo prestigio. Dopo schermaglie durate qualche anno, tuttavia, Filippone poté prendere possesso del suo feudo, tramandandolo ai suoi eredi, fino al 1720. L'arrivo dei rivoluzionari francesi i beni dell'abbazia furono confiscati e nel 1803 vennero venduti all'asta per la rilevante somma di 22.000 Lire. Il primo giugno dello stesso anno papa Pio VII decretò la soppressione del convento. La chiesa dell'abbazia, che aveva ormai subito diversi restauri, fu ridotta allo stato di semplice chiesa parrocchiale, della quale si fece carico la comunità. Durante questo periodo storico gli abitanti del paese, situato quasi esclusivamente sulla riva destra del fiume passavano mediante barche alla sponda sinistra. Nel corso dell'Ottocento il comune iniziò il suo sviluppo sia in virtù del passaggio dell'abbazia al clero secolare, che del frazionamento delle proprietà effettuate durante l'occupazione francese. Nel 1814 tornò al potere Casa Savoia e la storia di San Mauro non si discostò più da quella di Torino e del Piemonte. Nel 1862 si giunse all'attuale denominazione di "San Mauro Torinese". Il 26 settembre 1880 fu inaugurata la linea tranviaria Torino-Brusasco, inizalmente a vapore e poi elettrificata. Ma il grosso dei collegamenti fu ancora per tutto il XIX secolo l'attraversamento del fiume Po, che ha avuto un importante rilievo nello sviluppo dell'economia locale : dal suo alveo vennero infatti derivati diversi canali impiegati per l'irrigazione dei campi e per muovere le ruote dei mulini. Il 17 febbraio 1907 fu deliberata la costruzione di un ponte sul Po tra San Mauro e Bertolla. I lavori iniziarono nell'aprile del 1911 su progetto dell'impresa Allegri e si conclusero il 15 agosto 1912, inaugurato l' 8 settembre 1912 e intitolato a Vittorio Emanuele III. Negli anni del dopoguerra, sulla scia della massiccia industrializzazione dell'area torinese, San Mauro conobbe un notevole sviluppo urbanistico ed un massiccio incremento demografico che mutarono radicalmente l'aspetto fisico ed il tessuto sociale del paese; la presenza del fiume Po, che attraversa il paese e da cui viene presa l'acqua per il canale che alimenta la centrale elettrica nei pressi di Chivasso, e della collina, oltre all'esistenza di testimonianze storico-artistiche di pregio quali l'abbazia millenaria, il castello di Sambuy, la Torre di Moncanino, e nelle immediate vicinanze la basilica di Superga, hanno contribuito a mantenere particolarmente interessante ed attraente questa località che, in passato, fu luogo di villeggiatura.

MONUMENTI
Solo poche testimonianze sono giunte a noi dello splendore e potenza dell'antica Abbazia benedettina di San Mauro : l'abside centrale e la parte sinistra della navata della chiesa parrocchiale, già chiesa abbaziale, il campanile e la parte inferiore della Cappella della Madonnina. La Parrocchiale di Santa Maria è situata al centro del borgo più antico del paese, in una posizione più elevata. La navata e la facciata sono in stile barocco e furono restaurate nel 1665 grazie all'abate commandatario "Petrinus Achemius". L'antica costruzione già rivoluzionata tra il XII ed il XIV secolo fu notevolmente stravolta per cui attualmente è difficilissimo cercare di ricostruirne le forme originali. È probabile la costruzione sia stata edificata tra la fine del X e l'inizio dell'XI secolo. La caratterizzano profonde finestre monofore originariamente cieche suddivise da lesene , sovrastate ciascuna da tre nicchie cieche. Sul lato sinistro della facciata si eleva il campanile costruito tra il XII ed il XIII secolo ad altre monofore affiancate. Questo campanile nel medioevo ebbe non solo importanti finalità liturgiche ma anche militari e difensive come torre di avvistamento e di segnalazione. Nel recinto dell'antico Monastero di Santa Maria Pulcherada è situata la Cappella della Madonnina la cui parte inferiore a tre navatelle è forse precedente o contemporaneo all'antico cenobio. Sulla destra, giungendo da Torino, lungo la statale per Casale Monferrato e prima del ponte sul Po, si nota la piccola Chiesa di San Rocco, un tempo luogo di culto della Confraternita dello Spirito Santo. L'attuale parrocchia fu costruita tra il 1728 ed il 1731 da Carlo Antonio Castelli. Il campanile è del 1760, mentre la facciata risale al 1781. La confraternita venne sciolta nel 1957 causando inevitabilmente il degrado della chiesa ormai abbandonata. Solo nel 1978 venne restaurata con il contributo dei parrocchiani e nuovamente adibita a culto. In seguito al forte incremento demografico vennero costruite tra il 1959 ed il 1966 due nuove chiese : una intitolata a Sant'Anna, nell'antica borgata di Sant'Anna-Pescatori e l'altra dedicata a San Benedetto abate. A queste è necessario aggiungere quella intitolata al Sacro Cuore di Gesù verso Rivodora.

VILLE E PARCHI
A causa dell'intensa industrializzazione che caratterizzò i trascorsi decenni e che aveva messo in crisi l'intera collina adiacente al comune si definì un piano per la salvaguardia e la valorizzazione dell'intera collina grazie alla costituzione del Parco naturale della Collina di Superga. Venne istituito nel novembre 1991 mediante legge regionale 55/91 con finalità di tutela e di conservazione delle caratteristiche ambientali, naturali, faunistiche, storiche e paesaggistiche del territorio del parco. Degna di nota nella zona collinare è la Villa Lavista, esempio sublime di architettura eclettica, nella quale si fondono e coesistono elementi barocchi e neoclassici e decorazioni pre-liberty. Lungo l'attuale Via del Moncanino, località più panoramica e salubre, furono edificate tra il Settecento ed il Novecento numerose ville signorili tra cui spiccano la Villa del cavalier Ludovico Nicolis, sede fino al 1993 del Famulato Cristiano. Lungo il crinale situato tra valle di Rivodora e quella del rio San Mauro è presente la Chiesa di San Grato, un semplice e spoglio edificio settecentesco. Al bivio tra Moncanino e Via Montenero si erge l'elegante figura di Villa Soley con la caratteristica torre che domina San Mauro. La villa venne fatta costruire nel 1830 e presenta una pianta rettangolare, è a tre piani, di cui l'ultimo è coronato da una balconata impreziosita da statue. Simbolo della collina di San Mauro è la Torre del Moncanino, un edificio in stile neogotico fatta edificare nella seconda metà dell'Ottocento. La Torre ha un'architettura alquanto stravagante sulla quale si aprono finestre a sesto acuto, bifore, trifore e balconate, ha sette lati, completamente costruita in mattoni e raggiunge l'altezza di 52 metri. È sormontata da un angelo metallico che indica la direzione del vento. A nord-est del comune, percorrendo la strada nazionale della Valle Cerrina, in direzione di Casale Monferrato, si incontra sulla sinistra un lungo muro di cinta che attornia il Castello dei Conti di Sambuy e il suo vasto parco. Il castello domina un poggio è a pianta rettangolare con una facciata in cotto ornata da una doppia rampa di scale.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 17.817 (M 8.631, F 9.186)
Densità per Kmq: 1.419,7

CAP 10099
Prefisso Telefonico 011
Codice Istat 001249
Codice Catastale I030

Denominazione Abitanti sammauresi
Santo Patrono Corpi Santissimi
Festa Patronale terza domenica di settembre
Colori della Città blu e giallo

Numero Famiglie 7.073
Numero Abitazioni 7.452


Il Comune di San Mauro Torinese fa parte di:
Parco della Collina di Superga
Parco Fluviale del Po (tratto Torinese)

Località e Frazioni di San Mauro Torinese
San Mauro Centro, Sant'Anna-Pescatori, Oltre Po, Sambuy, Pescarito

Comuni Confinanti
Baldissero Torinese, Castiglione Torinese, Settimo Torinese, Torino

Chiese e altri edifici religiosi sammauresi
Parrocchiale di Sant'Anna (in località Sant'Anna-Pescatori)
Parrocchiale di Santa Marta
Parrocchiale di San Benedetto Abate
Parrocchiale del Sacro Cuore di Gesù
Chiesa di San Grato
Chiesa di San Rocco

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NASRTIFICIO BONICATTI - SAN MAURO TORINESE - TO
LA BONTA' DEGLI ANTICHI SAPORI - TORINO