Pomezia
è un comune della provincia di Roma. Un decreto
dell'allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio
Ciampi ha conferito al comune il 31 gennaio 2005 il
titolo di città. Il comune di Pomezia è
inserito nell'Agro Romano e si estende a sud di Roma,
con ai lati la veduta dei Castelli romani e del Mar
Tirreno, confinando per un largo tratto con la magnifica
tenuta presidenziale di Castel Porziano. Sono rimaste
poche vestigia del vecchio territorio di Pomezia originariamente
composto da vaste zone boschive (sugheri, olmi e querce),
dune con vegetazione mediterranea (ginestre, pungi-topo,
rovi di more e fitta vegetazione di erbe) e zone paludose;
tra quanto rimasto si segnalano la zona costiera delle
dune tra Torvaianica e Villaggio Tognazzi e il bosco
della sughereta vicino a Pomezia. Le cause di questo
cambiamento sono riconducibili essenzialmente all'opera
di bonifica d'epoca fascista (per ciò che attiene
alle zone paludose ed agricole), e una forte industrializzazione
del territorio prolungatasi fino agli anni '90 grazie
ai fondi per la Cassa del Mezzogiorno, nonché
alla speculazione edilizia che ha devastato uno dei
più bei litorali della provincia romana. Il
clima di Pomezia è compreso nella regione climatica
"Tirrenica meridionale", che risente fortemente
dall'influenza del Mar Tirreno, la cui distanza massima
dall'estremo confine del Comune è di circa
sette chilometri. È caratterizzato da estati
molto calde rinfrescate da venti termici provenienti
dal mare, da forti piogge autunnali e primaverili
e dalla presenza di correnti umide soprattutto durante
l'inverno. Pomezia è una "città
di fondazione", ciò significa che è
stata progettata nella sua forma urbanistica completa
prima ancora di essere costruita e realizzata, come
anche le altre quattro città pontine e i svariati
borghi nati a seguito della bonifica della palude
pontina e all'appoderamento approntato dall'Opera
Nazionale Combattenti nei territori dell'Agro Pontino
e Romano espropriati al grande latifondo. La struttura
base della città si rifà agli antichi
borghi contadini, con le strade principali che si
incontrano nella piazza principale della città
(ex Piazza dell'Impero oggi Piazza Indipendenza).
Affacciati alla piazza sorgono il Municipio, la Torre
Comunale (ricostruita dopo i bombardamenti della seconda
guerra mondiale), l'ex Casa del Fascio e la Chiesa
madre. La città è stata progettata,
secondo lo stile vigente nel ventennio fascista, avendo
come linee guida la semplicità delle linee,
l'uso di materiali di costruzione italiani, con preferenza
per i materiali esistenti sul posto e, dove possibile,
escludendo le strutture in ferro ed in cemento armato.
ETIMOLOGIA
Il nome Pomezia deriva dal toponimo di un'antica città
volsca e latina, Suessa Pometia, la cui posizione
non è mai stata individuata. Il nome potrebbe
anche riferirsi alla "città dei pomi"
(frutti) e riconnesso all'immagine della dea romana
Pomona, presente anche nello stemma del comune.
EDIFICI
STORICI
Torre Maggiore
Castello di Pratica
ORIGINI
E CENNI STORICI
Pomezia nasce a seguito della bonifica della palude
pontina, voluta dal governo fascista di Benito Mussolini
con la legge di bonifica integrale del 1928, come
allo stesso modo nascono le città di Littoria
(in seguito ribattezzata Latina), Sabaudia, Pontinia
ed Aprilia e svariati altri centri rurali minori comunemente
appellati "borghi".
Il primo nome previsto per la città era Ausonia,
ma prima dell'inizio dei lavori fu mutato in Pomezia.
Il piano urbanistico si deve agli architetti Petrucci,
Tufaroli, Paolini e Silenzi, vincitori - non senza
difficoltà - del concorso bandito dall'ONC
il 1 ottobre 1937.
La prima pietra della nuova città fu posta
da Mussolini il 25 aprile 1938, e la città
venne inaugurata il 29 ottobre 1939.
Pomezia inizialmente fu popolata a seguito dell'immigrazione
di povere famiglie contadine (le prime 40 famiglie
coloniche arrivarono dalla Romagna nel giugno del
1939, mentre un secondo gruppo arrivò nell'ottobre
dello stesso anno) provenienti per la maggior parte
dal Veneto, dal Friuli e dalla Romagna, cui l'Opera
Nazionale Combattenti assegnava i poderi appena realizzati
(composti da casolare e un appezzamento di terreno).
Il territorio di Pomezia subì pesantemente
gil avvenimenti bellici legati alla seconda guerra
mondiale, soprattutto nel periodo tra lo sbarco alleato
ad Anzio (22 gennaio 1944) e la liberazione di Roma
dall'occupazione nazista del successivo 4 giugno.
Durante questi quattro mesi molti furono i bombardamenti
effettuati dagli alleati, che tra l'altro misero fuori
uso l'aeroporto di Pratica di Mare e distrussero la
Torre del Vajanico, e molte furono le mine che i tedeschi
ritirandosi lasciarono lungo il litorale pometino
e romano.
Le prime elezioni libere per nominare il sindaco del
comune che comprendeva anche il territorio di Ardea
si tennero nell'aprile del 1946.
L'11 aprile del 1953 sulla spiaggia di Torvaianica
fu ritrovato il corpo senza vita di Wilma Montesi;
la vicenda, il così detto caso Montesi ebbe
vasta eco a livello nazionale, avendo come effetto
collaterale la scoperta di un, allora, bellissimo
litorale che divenne meta preferita della Roma bene,
prima di subire lo scempio dell'edificazione selvaggia
ed abusiva.
Inizialmente progettata come centro principale di
una zona a vocazione agricola, nel dopoguerra Pomezia
ha cambiato la sua storia diventando un'importante
centro industriale del Lazio, in virtù della
sua vicinanza con Roma e dell'inclusione del suo territorio
tra le zone beneficiarie delle politiche di sviluppo
economico dell'ente Cassa per il Mezzogiorno. Pomezia
fu inclusa nel territorio della Cassa nel 1955 in
virtù del provvedimento Cervone-Villa.
L'ingresso della città fu determinante per
il suo sviluppo; infatti se il censimento del 1951
contava 6.005 abitanti e 47 attività locali
con 104 addetti, quello del 1991 (gli aiuti della
Cassa per il Mezzogiorno erano terminati l'anno prima)
contò 37.3512 abitanti, con 537 attività
per 18.943 addetti.
Il 6 maggio 1970, con una legge dello stato, Ardea
si staccò da Pomezia, per formare un comune
autonomo.
A partire dalla fine degli anni '80 la zona di Pomezia
è stata interessata da un drammatico processo
di deindustrializzazione (causato anche dall'abolizione
della Cassa per il Mezzogiorno), che ha portato alla
chiusura di numerose piccole e medie imprese, e di
alcune grandi (p.es. la FEAL). Alcune grandi imprese,
anche se non hanno abbandonato il territorio, hanno
gradualmente ridimensionato la propria presenza.
La crisi economica che ha colpito le industrie pometine,
è stata compensata dallo sviluppo dell'economia
legata al terziario e al commercio, che ha permesso
alla città di consolidare la sua importanza
economica in ambito regionale.
A questi fenomeni economici, si è aggiunto
quello dell'arrivo nel territorio pometino di nuclei
familiari provenienti da Roma, costituiti soprattutto
giovani coppie, anche a causa del forte incremento
dei prezzi nel settore immobiliare romano. Questo
fenomeno ha creato forti fenomeni di pendolarismo,
aggravando una serie di problemi infrastrutturali
legati all'insufficiente rete di trasporto.