Anzio
è un comune in provincia di Roma, distante
57 km dal capoluogo. Anzio è collegata a Roma
dalla via Nettunense (SR 207), dalla Via Ardeatina
(SP 601). Dal punto di vista ferroviario, la cittadina
è attraversata dalla linea ferroviaria Campoleone-Nettuno
impiegata dalla linea di servizio di trasporto pubblico
ferroviario metropolitano FR8. Dalla stazione di Anzio
è possibile giungere alla capitale e a Padiglione,
Lavinio, Villa Claudia, Marechiaro, Anzio Colonia
e Nettuno. Un servizio regolare di aliscafi della
società Vetor la collega con l'isola di Ponza.
ETIMOLOGIA
Il nome deriva dal latino Antium, forse derivato dall'antica
Antinum con base etrusca Anth che significa aquila
o base pelatina And, ossia terreno franato.
MUSEI
Museo Civico Archeologico
Museo dello Sbarco di Anzio
EDIFICI
RELIGIOSI
Santuario di Santa Teresa di Gesù Bambino ::
Frati Carmelitani Scalzi
Chiesa di Sant'Antonio
LAVINIO
Lavinio - Lido di Enea é una località
turistico-residenziale sulla costa laziale, frazione
di Anzio. È nota soprattutto per le sue spiagge,
caratterizzate da sabbia chiara e sottile, dove sorgono
circa 20 stabilimenti balneari privati, ma anche spiagge
libere. L'antica Lavinium non coincide con l'attuale
Lavinio. Lavinium, il luogo dove la leggenda vuole
che Enea giunse insieme al padre Anchise e al figlio
Ascanio, si trova invece presso la foce del fosso
di Pratica di Mare a Torvaianica. Lo sbarco degli
Alleati il 22 gennaio 1944, avvenne sia a Lavinio
sia nell'attuale località di Lido dei Gigli,
facendo praticamente diventare il luogo "territorio
di guerra" a tutti gli effetti. Successivamente,
in seguito alla fine della guerra, la località
venne bonificata e iniziò la lottizzazione
sui terreni.
LA
RISERVA NATURALE TOR CALDARA
La Riserva naturale regionale Tor Caldara si estende
su una superficie di 44 ettari circa e dà la
possibilità di vedere, attraverso visite organizzate
e non, un'ampia varietà di flora e fauna (diverse
specie di rettili, anfibi, uccelli e mammiferi). All'interno
della riserva si trovano i resti di un insediamento
paleolitico, di una villa romana, e soprattutto la
torre omonima, eretta da Marcantonio Colonna su autorizzazione
di Papa Pio IV intorno alla metà del Cinquecento
a ridosso della spiaggia, con il ruolo fondamentale
di controllo costiero rispetto alle incursioni, al
tempo soprattutto saracene, ma anche per difendere
le caldare collocate nella Solfatara per estrarre
lo zolfo.
CENNI
STORICI
Nell'antichità Antium fu per un lungo periodo
capitale della popolazione dei Volsci, finché
non venne assorbita nello stato romano. La città
ospitò Cicerone quando, tornato dall'esilio,
vi riorganizzò i resti delle sue biblioteche,
desiderando metterli in un posto sicuro. I romani
più eminenti vi costruirono bellissime ville
in riva al mare. Gli imperatori della dinastia Giulio-Claudia
la visitavano frequentemente e Mecenate vi possedeva
una villa. Ad Antium nacquero gli imperatori Caligola
e Nerone. Quest'ultimo fondò una colonia di
veterani in città e costruì un nuovo
porto, le cui rovine sono tuttora esistenti.
Resti di ville romane sono numerosi lungo tutta la
costa: opere d'arte come la La Fanciulla di Anzio,
Il Gladiatore Borghese, oggi al Louvre, e l'Apollo
del Belvedere, conservato in Vaticano, furono tutte
rinvenute in dimore patrizie dell'antica Antium.
Fra queste ultime la più celebre fu quella
di Nerone che non può tuttavia essere identificata
con certezza, sebbene venga generalmente posta nei
pressi del cosiddetto Arco Muto, dove tuttora si trovano
le rovine di un teatro. La dimora dell'imperatore
si estendeva sul Capo d'Anzio lungo una fascia costiera
di circa ottocento metri e venne edificata sul sito
di una precedente villa dove Augusto aveva ricevuto
una delegazione da Roma per essere acclamato Pater
Patriae. Nerone volle erigere una villa degna, per
dimensioni e magnificenza, del suo status di imperatore.
Dopo la morte di Nerone tutti i Cesari romani la utilizzarono
fino ai Severi. Del famoso tempio della Fortuna, citato
da Orazio nelle Odi, non rimane traccia.
L'antico centro di Lavinium, il cui mitico fondatore
sarebbe stato Enea, non ha nulla a che vedere con
l'attuale Lavinio. Sembra si trovasse invece nelle
immediate vicinanze dell'Aeroporto di Pratica di Mare,
appartenente oggi al territorio comunale di Pomezia.
La località è ubicata sul medesimo litorale,
a una ventina di chilometri a nord di Anzio, quindi
più prossima a Roma.
La città decadde a seguito delle invasioni
barbariche (V secolo), riducendosi con i secoli a
una borgata abitata da un limitatissimo numero di
famiglie. Nel 1348, non lontano dal centro abitato,
venne combattuta, fra genovesi e veneziani, una celebre
battaglia navale che si risolse con la vittoria di
questi ultimi. Alla fine del cinquecento, papa Clemente
VIII diede disposizioni a Mons. Bartolomeo Cesi di
provvedere a salvaguardare lo scarso patrimonio edilizio
della borgata. Un secolo più tardi, nell'ultimo
decennio del seicento, per volontà di Innocenzo
XII venne ricostruito il porto che diede l'avvio a
una notevole ripresa economica del paese protrattasi
durante tutto il XVIII secolo.
Attorno alla metà dell'ottocento, con l'avvento
al potere di Pio IX, Anzio conobbe un nuovo sviluppo
urbano, determinato anche dalla costituzione della
cittadina in comune autonomo (1856). Nel 1870, seguendo
le sorti dello Stato della Chiesa, cui apparteneva,
venne definitivamente integrata nel Regno d'Italia.
Negli ultimi decenni dell'ottocento e nei primi del
novecento, Anzio acquistò le connotazioni di
un elegante centro balneare, meta di soggiorno di
alcune note famiglie dell'aristocrazia e dell'alta
borghesia romane. Il 17 novembre 1939 venne unita
amministrativamente a Nettuno andando a formare l'agglomerazione
di Nettunia, ma cinque anni e mezzo più tardi,
ancor prima del termine della seconda guerra mondiale,
se ne separò (3 marzo 1945).
LO
SBARCO ALLEATO
Anzio è conosciuta internazionalmente per essere
stata teatro di una delle più celebri azioni
della seconda guerra mondiale, lo sbarco che da lei
prende il nome. Il giorno 22 gennaio 1944 gli eserciti
alleati iniziarono a sbarcare in un'ampia fascia costiera
che andava da Tor San Lorenzo, oggi frazione di Ardea,
fino a Torre Astura, nel territorio comunale di Nettuno.
Anzio rappresentò tuttavia il perno di tutta
l'operazione e fu anche il centro abitato che subì
più danni. Oltre alle vittime civili, gran
parte del patrimonio edilizio della città andò
distrutto o semidistrutto. Lo sbarco si protrasse
anche nei giorni successivi ed ebbe termine solo il
31 gennaio, quando approdarono le ultime unità
anglo-americane. In totale sbarcarono oltre centomila
uomini con una gran quantità di materiale bellico.
I tedeschi, colti di sorpresa, iniziarono a reagire
energicamente solo tre giorni dopo l'inizio dell'azione,
quando si era già costituita una solida testa
di ponte attorno ad Anzio e zone limitrofe. Purtuttavia
l'obiettivo di una rapida conquista della capitale,
che aveva spinto gli Alleati a progettare lo sbarco,
non venne raggiunto. Roma, situata a soli cinquanta
chilometri di distanza, o poco più, venne infatti
liberata solo quattro mesi e mezzo più tardi,
il 4 giugno 1944.