Albano Laziale
Lazio

Albano Laziale, conosciuta semplicemente come Albano (Albanum in latino), è un comune della provincia di Roma situato nell'area dei Castelli Romani, nel Lazio. Albano è uno dei centri più importanti dei Castelli Romani, nonché il loro centro più animato commercialmente. Sede vescovile suburbicaria fin dal V secolo, storico principato della famiglia Savelli e dal 1699 al 1798 possesso inalienabile della Santa Sede, ospita attualmente, tra le altre cose, la sezione distaccata del tribunale circondariale di Velletri. Il territorio di Albano è in parte incluso nel Parco Regionale dei Castelli Romani. Popolose sono le frazioni di Cecchina e Pavona.

ETIMOLOGIA
Secondo alcuni il comune prende nome dalla leggendaria Alba Longa, mentre secondo altri deriva dal latino Albanus, che a sua volta ha origine dalla voce pelatina alba o alpa, ossia pietra, riferendosi al monte Cavo (situato nei pressi).

IDROGRAFIA
La principale risorsa idrografica del territorio albanense è il Lago Albano, spesso chiamato impropriamente Lago di Albano, il cui nome completo è in realtà Lago Albano o di Castel Gandolfo. Infatti la maggior parte delle coste lacustri sono di pertinenza del comune di Castel Gandolfo, mentre le restanti sono in territorio albanense: il bacino lacustre è invece gestito dalla provincia di Roma. Un piccolo bacino lacustre, prosciugato nel corso dei secoli in parte per mano dell'uomo in parte per circostanze naturali, era il laghetto di Giuturna, situato in località Valle Pozzo sotto Castel Savello in prossimità di un altro lago vulcanico prosciugato, il laghetto di Turno a Pavona, in comune di Castel Gandolfo. Nel territorio comunale scorrono alcuni piccoli corsi d'acqua, spesso in secca, denominati fossi. Sono almeno quattro, esattamente partendo da nord:
Fosso di Santa Palomba; si origina da vene d'acqua provenienti dalle alture dei Colli Albani nell'area del centro storico, e scorre in direzione ovest verso la località Santa Palomba, in comune di Roma e Pomezia.
Fosso di Cancelliera; si origina da vene d'acqua provenienti dalla località Cancelliera, in comune di Ariccia, a 118 m s.l.m., e continua a scorrere in direzione sud-sud-ovest verso il mar Tirreno.
Fosso di Valle Caia; si origina dalla località Quarto Negroni, ai limiti con il comune di Ariccia, presso il chilometro 7 della Strada Statale 207 Nettunense, e continua il suo percorso verso il mar Tirreno in direzione ovest.
Fosso di Montagnano; si origina da tre canali di scolo di acque che vengono raccolte nella località Montagnano, tra i comuni di Albano, Ariccia e Ardea, e continua in un braccio in direzione ovest per il mar Tirreno.

MANIFESTAZIONI
1° febbraio; si ricorda il bombardamento alleato di Albano ed Ariccia, avvenuto proprio il 1° febbraio 1944, che colpì duramente il centro storico della città; tra gli altri obiettivi, vennero colpiti il convento della Clarisse di clausura di Piazza Pia e l'abitazione che nascondeva le strutture della Porta Pretoria dei Castra Albana[37].
10 febbraio; si ricorda il bombardamento alleato del Collegio di Propaganda Fide, sito nel complesso neutrale della Villa Pontificia di Castel Gandolfo ed avvenuto il 10 febbraio 1944.
7 ottobre; si celebra la festa religiosa della Madonna del Rosario, festa istituita da papa Pio V in tutto lo Stato Pontificio per ricordare la vittoria cristiana nella battaglia di Lepanto del 7 ottobre 1571.

DA VEDERE
Basilica Cattedrale di San Pancrazio.
Chiesa di San Pietro Apostolo.
Chiesa e convento di San Paolo o di San Gaspare del Bufalo.
Chiesa e convento di Santa Maria della Stella.
Chiesa e convento di San Bonaventura.
Santuario di Santa Maria della Rotonda.
Chiesa di San Filippo Neri.
Fino al 1687, i defunti delle parrocchie trovavano sepoltura sotto al pavimento della Basilica Cattedrale di San Pancrazio.[38]. In seguito ai primi lavori di riammodernamento della chiesa, il cardinale vescovo Flavio Chigi ordinò di realizzare un cimitero a ridosso della chiesa, con affaccio su Piazza Pia[39]: quando infine nel 1826 al posto del cimitero si realizzò la terza navata della Cattedrale, il cimitero venne trasferito in un terreno in prossimità della Chiesa di Santa Maria della Stella[40], consacrato ufficialmente nel 1833. Con l'apertura. nel secondo dopoguerra, del nuovo Cimitero Comunale in un terreno posto ai confini con il comune di Castel Gandolfo, il vecchio cimitero della Stella è diventata Cimitero Storico Comunale.

ARCHEOLOGIA

Il circuito archeologico dei Castra Albana contiene una delle più imponenti concentrazioni di ruderi romani fuori Roma nell'area dei Castelli Romani, e ha suscitato in ogni epoca l'interesse di molti studiosi. È composto fondamentalmente da alcuni monumenti principali, risalenti in genere all'epoca severiana:

Santuario di Santa Maria della Rotonda; eretto probabilmente come ninfeo della Villa di Domiziano a Castel Gandolfo, venne inglobato in seguito nel complesso dei Castra Albana da Settimio Severo e divenne infine, attorno al VII secolo, un santuario cristiano. Simile al Pantheon di Roma ridotto in scala, è oggi perfettamente conservato dopo i restauri degli anni trenta che hanno cancellato le modificazioni barocche. (Vedi Santuario di Santa Maria della Rotonda)
Porta Pretoria; ingresso principale ai Castra Albana, rivolta verso la via Appia, oggi prospiciente Palazzo Savelli e il Corso di Sopra. È una monumentale costruzione in peperino, fino al 1944 inglobata nei palazzi civili adiacenti e liberata dal bombardamento americano.
Terme di Cellomaio; attribuite all'imperatore Caracalla, che le avrebbe erette subito dopo aver fatto uccidere il fratello Geta come donativo per placare gli animi dei soldati. Al loro interno è sorto un pittoresco e suggestivo borgo medioevale, con la Chiesa di San Pietro. Durante il Medioevo, fino all'età moderna, si credette fossero i resti di un favoloso Palazzo di Ascanio, appartenente al complesso degli edifici di Alba Longa. L'antico edificio, trasformato nel periodo medievale in roccaforte e successivamente occupato da civili abitazioni, oggi si può ammirare quasi nella sua totalità.
Anfiteatro; l'anfiteatro di Albano è l'unico rinvenuto nei Castelli Romani: appartenente o addirittura pre-esistente ai Castra Albana, forse vi si effettuarono anche dei martirii di cristiani, come si potrebbe evincere da due piccole cappelline cristiane dipinte ricavate nei loculi dei vomitoria. In età medioevale divenne, forse, una fortezza.
Catacombe di San Senatore; originariamente cave di pozzolana sulla via Appia, divennero nel II secolo luogo di sepoltura dei cristiani, e dell'albanense san Senatore martire. Nel XVII secolo vi sorse sopra la Chiesa di Santa Maria della Stella con attiguo convento di carmelitani. Sono in parte ancora inesplorate.
Cisternoni; è uno dei simboli di Albano, un'enorme cisterna di cinque navate grande 20x30 m. circa. Sottostante il complesso del Seminario annesso alla Chiesa di San Paolo, raccoglievano le acque di tre acquedotti provenienti da Malafitto e da Palazzolo. Sono stati in funzione (e sarebbero oggi ancora perfettamente funzionanti), dopo l'età romana, dal XVII secolo al 1880 per rifornire le civili abitazioni, e in seguito per l'irrigazione.
Sepolcro degli Orazi e dei Curiazi; attribuito agli Orazi ed ai Curiazi, protagonisti della leggandaria battaglia tra Roma ed Alba Longa, oppure ad Arunte figlio di Porsenna, morto nella battaglia di Aricia (509 a.C.), da altri addirittura a Gneo Pompeo Magno, è un complesso misterioso, copia in miniatura del sepolcro di Porsenna a Chiusi, posto sull'antico tracciato della via Appia verso Ariccia.
Sepolcro di Gneo Pompeo Magno; posto sulla Strada Statale 7 Via Appia prima dell'ingresso ad Albano provenendo da Roma, è un alto sepolcro comunemente identificato con un plausibile sepolcro di Gneo Pompeo Magno.
Villa di Gneo Pompeo Magno; villa romana attribuita al condottiero romano, situata al centro dell'area di verde pubblico di Villa Doria-Pamphilj.

ORIGINI
Le prime testimonianze accertate di insediamento umano nel territorio comunale di Albano risalgono al periodo Laziale I A, all'inizio del I millennio a.C.: infatti a quell'epoca risalgono i resti degli abitati delle località Tor Paluzzi, Castel Savello e Colle dei Cappuccini. La presenza umana in questi siti, seppur con segnali di spopolamento, si mantiene anche nelle epoche successive, mentre a partire dal periodo Laziale II B (830 a.C.-730 a.C.) iniziano a comparire tracce riconducibili alla fondazione della mitica capitale latina di Alba Longa. La maggior parte degli storici moderni sembra orientata a collocare il sito dell'antica Alba Longa a cavallo tra i comuni di Marino, Rocca di Papa ed Ariccia, sul versante orientale del Lago Albano, ovvero dal lato opposto all'attuale città di Albano. Nel territorio albanense, all'epoca sottoposto in buona parte alla giurisdizione della ricca città di Aricia, sorsero diverse ville suburbane edificate dai più importanti esponenti del patriziato romano. Gneo Pompeo Magno aveva una villa, l' Albanum Pompeii, i cui ruderi sono stati rinvenuti all'interno dell'attuale Villa Doria-Pamphilj. Una villa appartenente a Lucio Anneo Seneca sarebbe identificabile con i ruderi rinvenuti sul crinale meridionale del Lago Albano, ai confini con il comune di Ariccia. Tutte queste residenze, al tempo dell'imperatore Domiziano vennero riunite in un unico fondo di proprietà imperiale, l' Albanum Cesaris, all'interno del quale il sovranno fece erigere una monumentale residenza imperiale, i cui ruderi sono in buona parte contenuti nell'attuale Villa Barberini a Castel Gandolfo. L'imperatore Settimio Severo attorno al 181 fece installare nel luogo dell'attuale centro storico di Albano, ai margini della tenuta imperiale domizianea, la Legio II Parthica: nacquero così i Castra Albana, gli imponenti accampamenti che rimasero in funzione fino alla fine del III secolo.

CENNI STORICI
Nel 326 l'imperatore Costantino I, secondo una tradizione consolidata, ordinò la fondazione della cattedrale albanense dedicata a San Giovanni Battista. Secondo le fonti, Costantino donò alla neonata cattedrale vari arredi sacri per un valore complessivo di 65 libbre, e varie tenute e fondi nell'Ager Albanus. Durante la Guerra gotica Albano si ridusse, da municipium come veniva attestato ancora nel V secolo, ad oppidulum, piccola città fortificata. Nel 964 l'imperatore Ottone I conferisce l'investitura su Albano, Ariccia e altri tre castelli posti lì intorno a Virginio Savelli, suo capitano a Roma. Nel 1116 si ha la prima citazione dell'eremo di Sant'Angelo in Lacu, situato sotto Malafitto, sul versante meridionale del Lago Albano. Papa Pasquale II nel 1118 si rifugiò in Albano poiché i Colonna ostili a lui occupavano Roma, e riscontrò tale fedeltà negli albanensi da concedere ad essi l'esenzione perpetua dalle tassi di molitura del grano. Durante lo scisma dell'antipapa Anacleto I con il papa Innocenzo II, nel 1137 l'antipapa marciò su Albano e su altre località laziali per estendervi il suo dominio, ma subito questi territori vennero ripresi da Innocenzo II. Correndo l'anno 1142, Albano venne saccheggiata dai Saraceni. Dopo la battaglia di Prata Porci, nel 1168, il popolo romano pensò bene di vendicarsi su Albano, città che aveva parteggiato per l'imperatore Federico Barbarossa contro Roma, e così la città venne saccheggiata e rasa al suolo. Dato lo stato d'abbandono in cui versava Albano, papa Innocenzo III donò al monastero di San Paolo fuori le mura il Palatium con le chiese di Santa Maria Minore e San Nicola con le loro dipendenze. Papa Onorio III nel 1217 concesse Albano in possesso ai suoi vescovi, come in effetti era già dal 1137, con una bolla che venne riconfermata nel 1278 da Niccolò III. Nel 1436 venne rasa al suolo assieme a Castel Savello dal cardinal Giovanni Maria Vitelleschi, per ordine di papa Eugenio IV. Nel 1697 Albano passò al dominio diretto della Santa Sede. Per volontà prima del cardinale vescovo Francesco d'Adda (1715-1719), poi del suo successore Fabrizio Paolucci (1719-1724), tra il 1719 ed il 1722 vennero eseguiti alcuni lavori nella Cattedrale di San Pancrazio, che inclusero la realizzazione dell'attuale facciata in peperino e travertino. La direzione dei lavori fu affidata all'architetto Carlo Buratti. Papa Pio VI nel 1780 diede il via alla risistemazione della via Appia, con lo scopo di realizzare un collegamento rapido tra Roma e Terracina, dove fervevano i lavori per la bonifica delle Paludi Pontine. Il primo tracciato della nuova "strada nazionale" arrivava ad Albano seguendo quasi fedelmente la via Appia Antica, salvo poi deviare dal tracciato antico percorrendo il crinale di Vallericcia per arrivare a Genzano, evitando il forte dislivello per raggiungere Ariccia. Solo con la costruzione del ponte di Ariccia sotto i pontificati di papa Gregorio XVI e papa Pio IX (1839-1849) verrà delineato l'attuale tracciato della Strada Statale 7 Via Appia. L'apertura del nuovo percorso della via Appia portò indubbi benefici ad Albano e alle località situate lungo il suo percorso: basti pensare che la Comunità di Velletri pregò il Papa di allungare il tracciato facendolo passare per la loro città. L'altra faccia della medaglia fu che località situate lungo l'antica "via postale per Napoli", prima importanti centri di scambio, come Marino e Nemi, persero molto dal cambiamento del tracciato. Durante la prima occupazione francese e le vicende legate alla Rivoluzione francese nello Stato Pontificio, il 18 febbraio 1798 anche Albano, assieme a Frascati, Velletri e più tardi Marino, si proclamò "Repubblica sorella" della nascente Repubblica Romana. In seguito alla sommossa dei trasteverini però anche gli albanensi si ribellarono ai francesi, e il 28 febbraio Albano venne occupata e saccheggiati dalle truppe di Gioacchino Murat. L'anno seguente, invece, ad Albano si istallò fra Diavolo, al comando di una colonna napoletana.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 33.692 (M 16.198, F 17.494)
Densità per Kmq: 1.415,6

CAP 00041
Prefisso Telefonico 06
Codice Istat 058003
Codice Catastale A132

Denominazione Abitanti albanensi
Santo Patrono San Pancrazio
Festa Patronale 12 maggio
Giorno di Mercato Settimanale giovedì mattina ad Albano e Cecchina, martedì mattina a Pavona

Numero Famiglie 12.203
Numero Abitazioni 13.759

Il Comune di Albano Laziale fa parte di:
Area Geografica: Castelli Romani
Parco Naturale dei Castelli Romani

Località e Frazioni di Albano Laziale
Cecchina, Pavona, Le Mole di Albano

Comuni Confinanti
A est: Rocca di Papa; a est e sud: Ariccia; a nord: Castel Gandolfo; a ovest: Roma; a sud: Ardea

Musei
Museo Civico Archeologico

Edifici religiosi
Santuario di Santa Maria della Rotonda
Santuario di San Gaspare - Chiesa di San Paolo :: Missionari del Preziosissimo Sangue
Chiesa di San Pietro Apostolo

Da vedere
Cisternoni, cisterna di età romana
Anfiteatro Severiano
.

.
BEAUTY CART - Ciamlpino (rm)
Stabilimento balneare - Ristorante Le Palme - Lungomare Celeste - Lavinio - Anzio (RM)
CASA EDITRICE BAHA'I - ARICCIA (RM)
CONSERVATORIO SANTA CECILIA - ROMA
Griffith Accademia di Cinema e Televisione - Roma
ISTITUTO SCOLASTICO PARITARIO COR JESU - ROMA
ISTITUTO SCOLASTICO NAZARETH - ROMA
ISTITUTO SAN GIOVANNI EVANGELISTA - ROMA