Fusignano
è un comune della provincia di Ravenna. Fusignano
è tra le Città decorate al Valor Militare
per la Guerra di Liberazione perché è
stato insignito della Croce di Guerra al Valor Militare
per i sacrifici delle sue popolazioni e per la sua
attività nella lotta partigiana durante la
seconda guerra mondiale.
ETIMOLOGIA
Deriva dal nome latino di persona Fusinius con l'aggiunta
del suffisso -anus che indica possesso. Secondo un'ipotesi
poco accreditata il nome potrebbe derivare da fundus
fusinianus, ossia "fondo con fucina".
DA VEDERE
Nella chiesa arcipretale dedicata a San Giovanni Battista
è esposta un'opera del XV secolo attribuita
ai fratelli Dossi. Rappresenta San Giovanni che battezza
Gesù; molto suggestiva pure la "Via Crucis"
di Raul Vistoli;
Nella Chiesa del Suffragio sono stati di recente restaurate
tre opere di Benedetto Dal Buono: due ovali, rappresentanti
Il transito di S.Giuseppe e La Vergine col bambino
che appare ad un'inferma, ed una pala d'altare intitolata
Madonna del Buon Consiglio, S. Andrea, S. Teresa d'Avila,
S. Luigi Gonzaga e S. Vincenzo Ferrer;
Nella chiesa parrocchiale di Maiano Monti vi è
un ciclo pittorico dell'artista ravennate Luigi Bergamini
(1921-1992), singolare figura di artista che morì
a Fusignano. Alcune sue opere sono state esposte a
Siena nel 2009 nella mostra "Arte, Genio e Follia"
ideata da Vittorio Sgarbi;
Nella chiesa parrocchiale della frazione San Savino
si può ammirare un sarcofago bizantino del
V o VI secolo, accreditato come sepolcro di San Savino,
che secondo la tradizione evangelizzò il territorio
circostante.
Casa Vincenzo Monti. Sita nella frazione Maiano, fu
di proprietà del poeta, che vi soggiornava
nei periodi estivi e vi riceveva gli amici del bel
mondo milanese;
Erma in ceramica dedicata a Massimo Zanardi personaggio
di Andrea Pazienza: si trova nel parco Piancastelli;
Monumento alla pietà, opera del ceramista Angelo
Biancini posta nella facciata dell'ospedale S. Rocco;
Urna di scuola del Canova: è sita su una stele
in piazza Calcagnini.
Murales della Sala Aurora: grandiosa opera dell'artista
cileno Eduardo Sanfurgo.
AREE VERDI
L'area naturale di maggior pregio sita nel territorio
fusignanese è il "corridoio ecologico"
rappresentato dall'ex Canale dei Mulini di Castel
Bolognese, Lugo e Fusignano. Costruito nel XIV-XV
secolo per alimentare i mulini ad acqua e le coltivazioni,
dopo la fine della sua funzione primaria è
stato abbandonato. Dal 2011 il tratto del canale ricompreso
tra i comuni di Lugo e Fusignano fa parte di un'area
di riequilibrio ecologico che si estende per 71 ettari.
Oltre al canale, l'area comprende il Bosco di Fusignano
(bosco di latifoglie cresciuto lungo le rive), le
"Buche Gallamini" e le "Cave ex-fornace".
Le "Cave": vasta area attigua all'edificio
industriale della vecchia Fornace: sono significativi
l'architettura della stessa, il grande invaso d'acqua
che occupa l'area di scavo formatasi per fornire la
materia prima per l'industria del mattone e l'area
verde boschiva che la circonda. È di proprietà
privata.
L'alveo del fiume Senio.
Bosco Calcagnini. È in corso di ripristino
un'area boschiva di alcuni ettari che vuole essere
un richiamo al vasto bosco del feudatario la cui storia
è durata tre secoli ed ha subito trasformazioni
nel tempo, passando da giardino all'italiana a giardino
all'inglese. Ricco di piante esotiche, costituiva
un unicum. I grossi tronchi furono venduti come estrema
risorsa per le casse comunali al passaggio del fronte
(seconda guerra mondiale) ed il sottobosco fu usato
dalla popolazione come legna da ardere.
ORIGINI E CENNI STORICI
Prima della fondazione di Fusignano esisteva nell'Alto
Medioevo una pieve denominata San Giovanni Battista
in Lyba. Il territorio era formalmente di proprietà
della Chiesa. Nel 1213 Azzo V d'Este concedette il
fondo Fuscinianus al capitano delle sue milizie, Francesco
Mancini. La fondazione del centro abitato risale alla
metà del XIII secolo, quando i conti di Cunio,
i più potenti signori dell'epoca, eredi dei
Signori di Donigallia, edificarono un castrum nel
fondo Fuscinianus, dopo che la loro fortezza era stata
distrutta da un'alluvione del fiume Senio. Successivamente
la giurisdizione ecclesiastica della pieve di San
Giovanni Battista fu trasferita al nuovo centro abitato.
Dopo il tramonto della dinastia dei conti di Cunio,
Fusignano ritornò alla Santa Sede. Nel 1445
papa Eugenio IV cedette Fusignano, con altri castelli
della Bassa Romagna, agli Este di Ferrara. Nel 1467
Borso d'Este donò il castello e il territorio
di Fusignano a Teofilo Calcagnini. Nel 1598, esauritasi
la dinastia estense, Fusignano finì, insieme
al Ducato di Ferrara, allo Stato Pontificio, inserito
nella Legazione di Ferrara. Ai Calcagnini fu confermato
il proprio feudo, trasformato da Contea in Marchesato
nel 1605 da papa Paolo V. Opera significativa dei
Calcagnini resta la concessione degli Statuti cittadini.
La dinastia Calcagnini dominò Fusignano per
tre secoli: dal Cinquecento alla fine del Settecento.
Nel 1632 (ovvero 21 anni prima della nascita di Arcangelo
Corelli) avvenne il cosiddetto "Guasto dei Corelli":
il capo della famiglia del famoso musicista, Rodolfo
Corelli, tentò di uccidere il marchese Mario
Calcagnini e di guidare una rivolta. Ne seguì
una feroce repressione, con la condanna a morte del
Corelli per squartamento e la distruzione del palazzo
di famiglia, sulle cui macerie fu sparso il sale.
Solo un secolo dopo vi si poté costruire: i
Corelli finanziarono l'edificazione di una Chiesa,
l'attuale Chiesa del Suffragio. Il marchese Mario
Calcagnini, due anni dopo il famoso "guasto",
lasciò comunque Fusignano e si ritirò
nell'altro feudo della famiglia, quello di Formigine,
scambiandolo a vantaggio dei cugini Francesco e Borso
figli di Cesare I Calcagnini . Nel 1796 l'invasione
dell'esercito francese rivoluzionario determinò
la fine della signoria dei Calcagnini. I francesi,
infatti, abolirono i diritti feudali. I Calcagnini
continuarono a risiedere nel proprio castello a Fusignano
fino al 1944, quando l'edificio fu distrutto totalmente
dai bombardamenti. Nel 1788 erano state aperte le
prime scuole pubbliche, nel 1796 fu inaugurato il
nuovo ospedale civile trasformando il vecchio ospedale
voluto dai Corelli nel Cinquecento. In quegli anni
Fusignano contava circa 3.000 abitanti. Con l'annessione
delle Legazioni pontificie al Regno di Sardegna (1859),
Fusignano passò alla provincia di Ravenna.
Durante la seconda guerra mondiale l'avanzata degli
Alleati fu arrestata per quattro mesi sul fiume Senio,
corso d'acqua che lambisce il centro abitato. I combattimenti
con i nazisti furono asperrimi, riducendo Fusignano
ad un cumulo di macerie e quasi azzerandone il patrimonio
artistico. Gli anni cinquanta hanno visto una veloce
ricostruzione che non ha tenuto nel dovuto conto il
patrimonio storico della città: sono stati
abbattuti i ruderi sia del palazzo Piancastelli sia
della chiesa arcipretale, dall'enorme cupolone. Inoltre,
l'area su cui sorgeva il castello con il giardino
all'inglese dei Calcagnini è stata lottizzata
per lasciare il posto a case popolari. Gli anni sessanta
hanno visto un febbrile sviluppo economico, basato
soprattutto sul settore calzaturiero. Significativa
l'azione dell'arciprete, mons. Mario Vantangoli, amico
personale di Papa Giovanni XXIII e capace di dialogare
politicamente con l'amministrazione di sinistra. Gli
ultimi decenni del XX secolo e i primi del nuovo secolo
vedono un progressivo declino della vita economica
ed un'emarginazione del paese, dovuti in parte al
difetto di vie di comunicazione ed al conseguente
isolamento.
PERSONAGGI
FAMOSI
Arcangelo Corelli (Fusignano, 1653 - Roma, 1713),
compositore, uno dei massimi esponenti della musica
barocca.
Lorenzo Alberani (Fusignano, 10 agosto 1859 - Bologna,
17 agosto 1926) , direttore d'orchestra internazionale
e fondatore della Sartoria Teatrale Alberani, sita
in Bologna e ancora oggi attiva su territorio nazionale
ed estero.
Carlo Piancastelli (Imola, 27 agosto 1867 - Roma,
19 febbraio 1938), fusignanese per stirpe e proprietà,
in quanto nato in una famiglia di grandi agrari locali,
bibliofilo e fondatore della Biblioteca Romagnola
di oltre 50.000 volumi, che con il fondo di oltre
200.000 documenti, disegni, incisioni, cartoline,
il Monetiere imperiale romano e la quadreria, andò
a costituire l'Archivio Piancastelli a Forlì.
Il paese gli ha intitolato la biblioteca e una strada.
Arrigo Sacchi (Fusignano 1946), CT della nazionale
di calcio dal 1991 al 1996 e allenatore del Milan
dei tre olandesi.