Bagnacavallo
Emilia Romagna

Bagnacavallo è un comune della provincia di Ravenna, a 23 Km dal capoluogo, 17 km da Faenza, 55 km da Bologna e circa 30 km dal mare Adriatico. Bagnacavallo conserva un fascino da grande decaduta, con i suoi numerosi palazzi perlopiù seicenteschi e settecenteschi, appartenuti a nobili casate, molti dei quali conservano ancora oggi pregevoli affreschi e pitture a tempera. Oltre ai monumenti, uno degli edifici più caratteristici è una storica piazza, Piazza Nuova.

ETIMOLOGIA
Diverse sono le ipotesi sull'origine del singolare toponimo, ricordato dalle fonti scritte solo a partire da X secolo. Qualche antico testo fa riferimento alla presenza di una sorgente di acque curative per i cavalli, di cui avrebbe usufruito l'amato destriero dell'Imperatore romano Tiberio. A confermare l'ipotesi starebbe il motto che compare sullo stemma del Comune: Ingredior rhoebus, cyllaros egredior ("Entro malato, esco sano").
Più verosimilmente, il toponimo Bagnacavallo ricorda la presenza di un guado del fiume Senio in prossimità del primo agglomerato urbano, per attraversare il quale era necessario bagnare le cavalcature.

MANIFESTAZIONI
Sagra delle Erbe Palustri (secondo fine settimana di settembre), in località Villanova di Bagnacavallo, con rievocazione storica delle tradizioni tecniche ottocentesche di lavorazione delle erbe palustri e del legno nostrano.

DA VEDERE
Piazza Nuova - Piazza a forma ovale circondata da un portico. Fu edificata nel 1758 come luogo per la vendita e la contrattazione delle merci, sede per macellerie, pescherie e botteghe dell’olio. Antesignana dei moderni centri commerciali, è oggi il monumento più caratteristico di Bagnacavallo.
Il Castellaccio – Il palazzo fatto costruire da una famiglia di signori locali, i Malvicini. Per la sua caratteristica di essere una costruzione fortificata, porta questo nome. Edificato nel XV secolo, è il palazzo più antico di Bagnacavallo.
Piazza della Libertà – La piazza centrale del paese, su cui si affacciano la chiesa arcipretale, il settecentesco palazzo comunale ed il teatro Goldoni, intitolato al famoso commediografo.
Sempre nella piazza svetta l’elegante Torre Civica, eretta alla metà del XIII secolo, cui più tardi è stato aggiunto l’orologio. Per diversi secoli il piano inferiore della torre venne utilizzato come prigione; probabilmente il detenuto più famoso è stato il brigante Stefano Pelloni, noto come ‘’Il Passatore’’, qui imprigionato nel 1849.
Pieve di San Pietro in Sylvis – Fu eretta nel corso del VII secolo ad un paio di chilometri a ovest del paese. È una delle pievi meglio conservate del ravennate. L'interno spicca per l'esaltazione della massa muraria: i pilastri sono spogli, privi di capitello e di pulvino; le pareti piane e semplici. L'esterno inferiore è ritmato da lesene, mentre nel corpo superiore, con ritmo più fitto, si trovano archetti pensili che attorniano sette finestre ad ogni lato. La tradizione è quella basilicale ravennate, ma il linguaggio è più popolare e meno enigmatico di quello dell'architettura imperiale.

PODERE PANTALEONE
È un'area boschiva protetta di circa sei ettari.
Fino agli anni Cinquanta il podere era del tutto simile alle altre aree coltivate, con filari di alberi da frutto inframmezzati da lunghe strisce di terra coltivate a grano, mais, erba medica e barbabietole. Acquistato dal Comune, il podere è stato trasformato nel 1987 in oasi naturalistica, area di riequilibrio ecologico e ambientale.
Nel corso dei decenni la natura, lasciata crescere spontaneamente, ha dato vita ad un habitat di grande interesse paesaggistico, testimonianza della vecchia campagna romagnola.
Al suo interno si trovano la fauna e la flora tipiche della Pianura padana: Flora - Arbusti che formavano le antiche siepi, come biancospino, prugnolo selvatico, sanguinella, sambuco nero, spino di gatta, rosa canina, corniolo. Fauna - mammiferi, rettili, invertebrati. Il podere, inoltre, è il luogo ideale per la nidificazione di molte specie di uccelli.

CENNI STORICI
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, a Bagnacavallo trovarono temporaneo rifugio alcune famiglie di profughi ebrei provenienti da Fiume, di passaggio nel tentativo di espatriare quindi in Svizzera. In questo impegno di solidarietà, si distinsero il cantoniere Antonio Dalla Valle e la famiglia Tambini. Il 28 aprile 1974, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito l'alta onorificenza dei giusti tra le nazioni a Antonio Dalla Valle, e ai coniugi Aurelio e Aurelia Tambini e ai loro figli Vincenzo e Rosina.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 16.122 (M 7.802, F 8.320)
Densità per Kmq: 202,7

CAP 48012
Prefisso Telefonico 0545
Codice Istat 039002
Codice Catastale A547

Denominazione Abitanti bagnacavallesi
Santo Patrono San Michele
Festa Patronale 29 settembre

Numero Famiglie 6.720
Numero Abitazioni 6.991


Il Comune di Bagnacavallo fa parte di:
Regione Agraria n. 2 - Pianura del Senio e del Lamone

Località e Frazioni di Bagnacavallo
Villanova, Traversara, Prati, Masiera, Rossetta, Glorie, Boncellino

Comuni Confinanti
Alfonsine, Cotignola, Faenza, Fusignano, Lugo, Ravenna, Russi

Musei
Centro Polivalente "Le Cappuccine"
Centro Etnografico della Civiltà Palustre

Aree verdi
Giardino dei Semplici

Edifici religiosi
Basilica di San Pietro in Sylvis
Chiesa del Suffragio
Collegiata di San Michele Arcangelo
Chiesa di San Francesco.

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