Santa
Maria a Vico è un comune della provincia di
Caserta. La città appartiene alla Regione Agraria
n. 5 - Colline di Caserta, ed è sviluppata
completamente sull'Appia (Antica e Nuova). La città
ha un' elevatissima densità abitativa (1250
abitanti per km quadrato), tra le più elevate
della provincia di Caserta. Il comune di Santa Maria
a Vico è uno dei comuni che ha aderito al progetto
del consiglio comunale junior e al progetto della
raccolta differenziata.
Posta
a 83 Mt. sul livello del mare, è situata nella
fascia pedemontana dei Colli Tifatini, lungo la Statale
SS. n° 7 Appia tra il Km. 227 ed il Km. 229 circa,
e rappresenta uno dei quattro comuni della Valle di
Suessola con Arienzo, San Felice a Cancello e Cervino.
Santa Maria a Vico geograficamente confina a Nord
con i Colli Tifatini, a Sud con S. Felice a Cancello,
ad Est con Arienzo, ad Ovest con Cervino-Messercola
e Maddaloni.
Lo sviluppo
Il Comune di S. Maria a Vico trae la sua denominazione
da una antica statua lignea della Madonna Regina (XII°
XIII° sec.) già presente nel 1389
in una piccola cappella rurale ed oggi venerata col
titolo di Maria SS. Assunta, nella Basilica omonima,
ed eletta Patrona della Città.
La
città fu costruita dai romani in piena seconda
guerra sannitica, con scopo militare. Terminata la
funzione di città militare, l'Appia venne aperta
al traffico pubblico e, per soddisfare le esigenze
dei viaggiatori e degli abitanti, la città
si arricchi di nuove case e di locali di ristoro.
Il nuovo borgo venne chiamato Vicus Novanensis.
Con
la venuta dei barbari, il Vicus fu distrutto, e gli
abitanti sparsi sulle colline. In seguito la città
venne ricostruita e passò nelle mani del circondario
di Nola e Arienzo; questa dipendenza si concluse con
la venuta in Italia dei francesi che la fecero diventare
un comune autonomo.
Con
gli Aragonesi, Santa Maria a Vico ebbe un notevole
sviluppo come piazza commerciale dellItalia
meridionale. Oggi Santa Maria a Vico funge da centro
tra le Province di Benevento, Caserta e Napoli.
Il
territorio di S. Maria a Vico conta attualmente una
sola frazione, quella di S. Marco, mentre numerose
sono le borgate: Rosciano, Maielli, Mandre, Papi,
Priori, Figliarini e Loreto che sempre più
vanno unificandosi al tessuto urbano per il notevole
sviluppo edilizio fino ad oggi registrato.
La cittadina negli ultimi anni ha trovato una dimensione
più umana con il recupero dei servizi sociali,
leliminazione di barriere architettoniche, lindividuazione
e costruzione di nuove aree di parcheggio, il rifacimento
di tutte le strade e costruzione di una nuova e più
efficiente rete di collegamento, la ristrutturazione
di edifici da tempo inagibili, la creazione di infrastrutture
sportive e per il tempo libero.
Economia
Leconomia
è rimasta prevalentemente agricola; la coltivazione
del tabacco costituisce la principale fonte del sistema
economico del comparto, dopo la scomparsa dellartigianato
delle scarpe e del ricamo, due settori che in passato
ebbero un notevole sviluppo tantè che
le calzature erano esportate non solo in Italia ma
anche sui mercati europei ed extraeuropei.
Le Chiese
- Chiesa Parrocchiale di S. Nicola Magno
Ne
ordinò la costruzione, nel 1762, il Vescovo
di S. Agata dei Goti, S. Alfonso de Liguori,
in sostituzione della fatiscente parrocchia seicentesca
di S. Maria la Nova.
E una struttura monumentale, luminosa, in stile
neoclassico a croce latina e a tre navate, costruita
su progetto degli architetti Salvatore e Pietro Cimafonte;
nel suo interno spicca un complesso di pitture di
Francesco Diodati, di Tagliatatela e del pittore locale
Marco Vigliotti.
- Basilica di Maria SS. Assunta e Convento
Questo
complesso aragonese (Chiesa e Convento) rappresenta
il più antico monumento di storia, di arte
e di fede locale la cui costruzione, in stile gotico
con eleganze catalane, fu iniziata nel 1492 per ordine
del Re Ferdinando I° dAragona.
A metà 700 ebbe la veste barocca ma,
per le ristrutturazioni effettuate a seguito di eventi
tellurici, lo stile originario è rimasto solo
in alcuni punti come la cappella dellAssunta,
i finestroni dellabside, le bifore della facciata
e il campanile.
Nellinterno trovano sede la cappella dellAssunta
e quella del Rosario.
Nella cappella dellAssunta, di stile gotico,
è possibile ammirare la pala daltare
costituita da una pittura con limmagine di Ferdinando
dAragona, armato e in ginocchio, che fa da cornice
al gruppo ligneo della Madonna custodito in una nicchia
contornata da una pregevole e felice composizione
pittorica del pittore fiammingo Teodoro DErrico.
In alto spiccano gli stemmi araldici degli Stendardo,
che edificarono loriginale tempietto nella seconda
metà del 1400, e quello degli Aragonesi.
Nella Cappella del Rosario si evidenzia un pregevole
dosso ligneo che contiene due prestigiose opere del
DErrico, dipinte ad olio, che raffigurano la
Madonna del SS. Rosario, con 15 rappresentazioni della
passione e morte di Gesù, e la Predica del
Rosario di S. Domenico alla presenza di Papa Pio V
e del Re Federico II.
La pittura esistente nella basilica dellAssunta
è un punto di riferimento dellarte fiamminga
in tutto lex Regno di Napoli.
Il convento è di forma quadrangolare e si sviluppa
interno al chiostro luminoso delimitato da colonne
ioniche di Piperno sormontate da archi.
Le colonne furono chiuse con blocchi di tufo dopo
il terremoto del 1730.
Ferrante dAragona sostò in zona, per
la prima volta, nel 1460, durante la lotta contro
la Baronia di Arienzo che sosteneva gli Angioini ed
in seguito, nel 1480, mentre si dirigeva in Puglia
per fronteggiare i Turchi.
In entrambe le occasioni fece voto alla Vergine di
edificare, in caso di successo, chiesa e convento,
il successo non mancò e il complesso vide la
luce.
- Chiese minori
S.
Maria di Loreto, nella frazione omonima.
S. Marco Evangelista, nella frazione omonima.
S. Vincenzo Ferreri, nella frazione Mandre.
Cappella Lauretana del XVII secolo, situata in Piazza
Roma, caratterizzata da un pregevolissimo altare di
marmo pregiato, di madreperla e di lapislazzuli (la
cappella è chiusa al culto).
Cappella S. Anna, nel rione cittadino Cellaio.
Cappella dellAddolorata, nella frazione Mandre.
Cappella S. Anna, nella frazione Rosciano.
Chiesa della Madonna Addolorata, nella frazione Ruotoli.
- Feste e Tradizioni
15
Agosto - Festa di Maria SS Assunta
-
Altre feste
-
Processione dei Misteri il Venerdì Santo
- 16 luglio Festa del Carmine a Loreto
- 26 luglio festa di S. Anna nel rione cittadino Cellaio
- 1 domenica di settembre festeggiamenti in onore
di S. Anna a Rosciano
- Ultima settimana di agosto festa di S. Francesco
Ferreri alle Mandre
- Primo maggio scampagnata e messa sulla collina Planitella,
dove per tradizione popolare si ritiene fosse apparsa
la Madonna.
- 8 maggio e 29 settembre pellegrinaggi al Santuario
di S. Michele Arcangelo, fatto edificare dai Longobardi,
nell860, a Palombara in seguito alla vittoria
ottenuta contro Landone, principe di Capua; leremo
e lannesso bosco sono di proprietà del
Comune di S. Maria a Vico nonostante situato nel territorio
di S. Felice a Cancello.
Economia
Santa Maria a Vico è una città dall'economia
prevalentemente agricola. Grazie alla sua favorevole
posizione geografica e alla sua importante rete stradale
ha istaurato un'economia basasta anche sul commercio.
Ultimamente si è dato anche un po' di impulso
all'industria, risultano aperte circa 60 attività
industriali. Ci sono inoltre molti complessi bancari
e uno postale.
A
Santa Maria a Vico sono occupati complessivamente
2.160 abitanti, pari al 16% del numero degli abitanti
del comune.
ETIMOLOGIA
Il nome del paese è strettamente legato alla
sua storia. In passato in zona si trovava una mutatio
ad novas, ossia una stazione per cavalli, intorno
alla quale si creò un vicus ad novas, ossia
delle case e taverne per far riposare i viandanti.
Con il tempo la specifica si trasformò in Novanensis.
Inoltre, per la venerazione verso la Madonna il nome
divenne Sancta Maria ad vicum Novanensem, che fu poi
abbreviata e da cui deriva il nome attuale.