Cellole
Campania

Cellole è un comune in provincia di Caserta. Cellole è posta nella zona occidentale dell'alto casertano; il suo territorio si estende in una pianura che ha un'escursione di di appena 36 metri al di sopra del livello del mare ed ha un'estensione di 33 km², il territorio comprende anche la parte sud della fascia costiera di Baia Domizia e di Baia Felice.

ORIGINI E CENNI STORICI
Le radici storiche dell'attuale centro abitato risalgono al feudalesimo. Al tempo dei Romani il territorio veniva usato come magazzino di merci che venivano stipate in celle, da qui il nome Cellole che deriva infatti dal latino pagus cellularum delle quali sono presenti resti a cielo aperto. Nei dintorni, tra Cellole, Carano e Piedimonte si trovava la città romana Vescia[1]. Perciò si suppone che le radici più profonde dell'attuale città potrebbero risalire al periodo della nascita della città romana di Sinuessa, circa 4 km a nord di Mondragone, insieme alla quale e con Ausona, Suessa e Minturnae, formavano la famosa Pentapoli Aurunca, distrutta dai romani nel 413 a.C.. Più tardi per gli abitanti del medioevo Cellole divenne un punto di ritrovo in quanto la città era ubicata tra l'antica Via Appia e la nuova " via Appia", durante il feudalesimo il territorio cellolese era stato integrato nei domini dei Signori di Sessa Aurunca. Con l'arrivo dei Longobardi i territori dell'ager sinuessanum si disgregarono e quel villaggio che allora contava poche centinaia di abitanti fu inglobato nel territorio di Sessa Aurunca che era l'unico riferimento economico culturale e sociale di tutta la zona circostante. Durante il Medioevo la città divenne un avamposto difensivo per la vicina Sessa Aurunca. Infatti, dalla città aurunca non era possibile avvistate i fuochi di segnalazione della costa, anche a causa della nebbia del Pantano, e Cellole serviva da ponte tra la costa e le mura sessane. Ebbe quattro torri cosidette saracene dell'altezza di alcune decine di metri, ora distrutte e costruite in materiali di risulta dell'epoca precedente o in pietra locale. Nell'anno 1973 la storia di Cellole subì la sua svolta più importante quando La popolazione del comune di Sessa Aurunca fu chiamata alle urne al fine di decidere se Cellole avesse i requisiti adatti all'autonomia amministrativa. La popolazione del comune di Sessa Aurunca decise per l'autonomia di Cellole il 21 febbraio 1973, dopo due anni incominciò l'attività amministrativa del comune, ossia il 2 aprile 1975.

GEOLOGIA
La geologia del territorio è di origine vulcanica, nasce dal Vulcano di Roccamonfina che ha generato in seguito un terreno alluvionale molto fertile, tale terreno è rimasto a lungo incolto finché sotto il regime fascista le aree di località Fievo, località Pantano furono bonificate per renderle disponibili ai contadini e diminuire le malattie infettive.

FLORA E FAUNA
Parte del litorale della frazione di Baia Domizia (frazione divisa fra i comuni di Sessa Aurunca e Cellole) si trova nel Parco regionale di Roccamonfina-Foce Garigliano. All'interno dell'area è presente una rete di sentieri che permette di visitarne tutti gli ambienti. Il comune di Cellole nonostante il suo territorio sia di notevole interesse naturalistico,una zona umida tutelabile dalla Convenzione di Ramsar non ha inserito queste aree nel parco,preferendo ricercare uno sviluppo del territorio legato a vecchie logiche di sfruttamento selvaggio. La pineta a tratti quasi priva di sottobosco. Verso il mare domina la macchia mediterranea, ancora intatta su 6 km del litorale. Nella zona vegetano la Romulea rollii il cosiddetto "zafferanetto di Rolli", le orchidacee, con una decina di specie, soprattutto di Ophrys, il Pancratium Maritimum (giglio di mare), oltre il Ruscus Aculeatus il comune pungitopo. All'interno del parco è possibile incontrare anche due delle principali tartarughe terrestri italiane, la Testudo Hermanni e la Emys Orbicularis. Nel 2002 nella notte a cavallo tra l'11 e il 12 luglio è stato effettuato anche un ritrovamento di un nido di tartaruga (Caretta caretta). Tuttavia la Lipu e il WWF riportano che l'intera area del Litorale Domizio da Licola a Baia Domizia è sottoposta ad un intensa attività di bracconaggio ed è una trappola mortale per 10.000 uccelli all'anno tra cui anatre, cavalieri d'Italia, falchi ed aironi.

ECONOMIA
L'economia del territorio cellolese si concentra su attività rurali e sull'artigianato e dall'inizio degli anni sessanta l'economia della cittadina si è spostata sopratutto verso il turismo dopo la costruzione della vicina Baia Domizia, dotata di hotel e villaggi. Cellole ha beneficiato della contiguità geografica con il polo turistico basando progressivamente su questa risorsa la sua economia. Ne è la prova la crescita economica e demografica di Cellole dovuta in massima parte a questa presenza.

Nonostante il declino subito da Baia Domizia a partire dagli anni ottanta e novanta, negli ultimi anni i cellolesi hanno finalmente acquisito la consapevolezza dell'importanza della risorsa turistica, investendo le proprie energie a favore dell’inserimento dei ragazzi nel mondo del lavoro. A tal fine nel 2008, fortemente voluta dall’amministrazione comunale, c’è stata a Cellole, l’apertura di una sede distaccata dell’Istituto Alberghiero di Teano.

A contribuire all'economia locale una leggera presenza industriale si è stabilita 2 km ad est del centro urbano in località Civette, la maggior parte dei residenti però lavorano nei comuni limitrofi.

Una fonte del 2001 indica che in realtà il numero di occupati rilevati nel comune di Cellole fosse di 991 unità che corrispondono al 13,86% della popolazione (non della popolazione attiva), il dato fa emergere una situazione preoccupante è mette in risalto una situazione economica tipica dei comuni del sud, ed evidentemente una tendenza al lavoro sommerso.

Il tasso medio di disoccupazione in Campania nel censimento del 2001 è comunque risultato essere del 26,95%.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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ITER - ISTITUTO DI TERAPIA RELAZIONALE - CASERTA (CE) - NAPOLI (NA)