Calvi Risorta
Campania

Calvi Risorta è un comune sparso della provincia di Caserta. La sede comunale è nella frazione di Zuni. È situata sulla Via Casilina, a pochi chilometri da Capua. Nel territorio comunale è situato il sito archeologico di Cales, antica colonia romana. Comune agricolo ed industriale della Terra di Lavoro alla destra del Volturno. I centri di Visciano Zuni e Petrulo sono allungati sulla strada che corre al margine tra la pianura ed il rilievo subappenninico di monte Coricuzzo (463 m).

ETIMOLOGIA
Il nome Calvi deriva dalla città di Cales, che fu abbandonata dopo le incursioni barbariche e saracene, quindi il luogo divenne "calvo", cioè spoglio.

ORIGINI E CENNI STORICI
Antichissima città degli Aurunci, Cales, ricordata da vari scrittori latini, fu conquistata del Romani nel 335 a.C. e vi fu insediata una colonia di 2500 uomini. Fedele ad Annibale, fu punita da Roma con l'imposizione di alti tributi nel 204 a.C.. Riabilitata come colonia, nel secolo II° a.C. divenne celebre per le ceramiche (vasi caleni). Eretta in municipio, fu dotata di templi, di anfiteatro, di terme nel secolo I° a.C., e di teatro. Sede vescovile nel secolo V°, nell' 879 fu distrutta dai Saraceni. Ricostruita da Atenolfo I, Gastaldo di Calvi e Conte di Capua, fece poi parte del principato normanno di Capua e nel secolo XII° fu conquistata dal re normanno Ruggero II. Fu feudo dei vescovi di Calvi, degli Stendardo nel secolo XIV°, dei Carafa e possesso dei duchi di Sessa. Nel 1460 Ferdinando I d'Aragona la cedette definitivamente a Capua, di cui seguì le sorti. Nel 1818 la diocesi fu integrata con quella di Teano.

DA VEDERE

Cattedrale romanica di "San Casto" (sec. XI)

Castello Aragonese (sec. IX)

I monumenti architettonici e archeologici sono concentrati nella frazione di Calvi Vecchia, centro di primaria importanza e grande interesse. Al peridoo romano appartengono i resti attualmente visibili di Cales (l'identificazione di elementi della preesistente città degli Aurunci è ardua), consistenti nelle grandiose terme, nel teatro, nell'anfiteatro, in un tempio, nel foro e in altri ruderi.

Al periodo paleocristiano (secolo V°) risale la chiesa di San Casto Vecchio, in rovina. Nell'attuale borgo è notevole la cattedrale romanica, iniziata nel secolo IX, ben conservata nella nuda e semplice facciata, nei fianchi e soprattutto nelle tre absidi di carattere schiettamente lombardo, a lesene e archetti. Di grande interesse è un sarcofago del secolo VIII° incastrato nella facciata. L'interno della chiesa, a tre navate, di semplici forme barocche, (inizi del '700), conserva la cripta della prima costruzione, a tre navate su colonne romane, oltre ad importanti opere cosmatesche del secolo XII°, con fini decorazioni scolpite a mosaico: l'ambone e la cattedra episcopale. Vi è custodito inoltre il sepolcro del vescovo Angelo Mazziotta, (1444-1446).

Il castello, in posizione isolata, è articolato su pianta regolare con quattro torri cilindriche negli angoli, e mostra chiaramente i rifacimenti quattrocenteschi specialmente in una delle torri.

Il territorio inoltre è ricco di tombe anacoretiche (per lo più inaccessibili) tra le quali si distinguono la grotta dei Santi, di modeste dimensioni, ma ricca di affreschi votivi riferibili ai secoli X-XI, e la grotta delle Formelle, pure con affreschi, fra i quali è particolarmente notevole quello raffigurante l' Assunzione del secolo XI-XII.

TEATRO
Il teatro sorge nella zona mediana, località Grotte, della città antica di Cales, odierna Calvi Risorta (Ce), nelle immediate vicinanze delle mura e a poco distanza dal foro. Il primo impianto, di modeste dimensioni, fu costruito su terrapieno e intorno alla metà del I secolo a. C.
Di questo periodo è visibile ancora una parte dell'analemma Sud. Nel corso del I secolo d. C. l'orchestra e l'edificio scenico subiscono modifiche e rifacimenti. La cavea, completamente staccata dal terreno, poggia su un sistema di arcate, caratteristica non riscontrata negli altri teatri antichi
Nel corso degli anni, per scavi abusivi, il teatro di Cales è stato spoliato sistematicamente delle decorazioni, anche se rimangono notevoli quantità di frammenti marmorei e degli elementi architettonici in marmo e i tufo.

ECONOMIA
La pastorizia (bovina e ovina), l'agricoltura (pere, pesche e mele) e il commercio dei prodotti ortofrutticoli (cereali, foraggi, uva e ortaggi) sono fonti di reddito cospicue per gli abitanti. Presente anche l'industria con fabbriche di laterizi e manufatti in cemento armato, acque minerali e impianti per la vinificazione. È praticata anche la silvicoltura con lavorazione e commercio del legname.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 5.856 (M 2.885, F 2.971)
Densità per Kmq: 368,8

CAP 81042
Prefisso Telefonico 0823
Codice Istat 061010
Codice Catastale B445

Denominazione Abitanti caleni
Santo Patrono San Casto
Festa Patronale 22 maggio

Numero Famiglie 2.012
Numero Abitazioni 2.360

Il Comune di Calvi Risorta fa parte di:
Comunità Montana Zona Monte Maggiore
Regione Agraria n. 7 - Pianura del Volturno Inferiore

Località e Frazioni di Calvi Risorta
Calvi Vecchia, Petrulo, Visciano-Zuni

Comuni Confinanti
Francolise, Giano Vetusto, Pignataro Maggiore, Rocchetta e Croce, Sparanise, Teano.

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