Teolo
è un comune della provincia di Padova. Fa parte
del parco regionale dei Colli Euganei, e si estende
tra colline e pianura ad ovest di Padova. Dal
1989 la maggior parte del territorio comunale ricade
sotto la tutela del Parco Regionale dei Colli Euganei.
La natura e la quiete dei Colli Euganei hanno ispirato
generazioni di poeti, fra cui Francesco Petrarca,
Percy Shelley, Lord Byron, Ugo Foscolo. Chi volesse
visitare i colli non deve aspettarsi una natura selvaggia,
bensì un paesaggio culturale fortemente antropizzato
e in cui la presenza dell'uomo e dell'agricoltura
sono parte fondamentale. Ancor oggi il paesaggio è
caratterizzato dai vigneti e dai relativi terrazzamenti
in trachite. In molti colli la flora boschiva originaria
composta dalla rovere, dal carpino bianco e dall'orniello
è stata sostituita nei secoli da aree coltivate
e da altre specie con valenza economica come la robinia
e il castagno, indice dell'intenso sfruttamento di
questo territorio da parte dell'uomo. Se l'agricoltura
è parte integrante del paesaggio culturale
euganeo, lo stesso non si può dire delle troppe
cave (di trachite, di marna e di calcare) aperte tra
il 1950 e il 1970, le quali hanno creato delle ferite
visibili anche a parecchi chilometri di distanza;
la legge n. 1097 del 29-11-1971, per la tutela delle
bellezze naturali ed ambientali dei Colli Euganei,
ha poi imposto la immediata e definitiva cessazione
di tutte le cave per la produzione di pietrame e pietrisco
di ogni genere ed ha regolamentato più severamente
la continuazione di tutte le altre cave. In questo
modo ora sono rimasti attivi solo quei pochi siti
estrattivi (nessuno però nel territorio comunale
di Teolo) fondamentali per la produzione di materiali
lapidei di pregio, che vanno ad inserirsi nelle opere
di restauro dei centri storici veneti, a partire da
Venezia. Altre fonti di degrado sono gli elettrodotti
e le antenne radiotelevisive. Il modo migliore per
osservare la natura dei colli da vicino è una
gita a piedi in uno dei numerosi sentieri del parco
(informazioni e mappe sono reperibili su Internet).
Alcune zone sono facilmente raggiungibili anche in
bicicletta attraverso piste o sentieri ciclabili.
In futuro è prevista l'unione delle ciclabili
preesistenti in un anello completo attorno ai colli
(opera in parte già realizzata). Fra le specie
animali presenti nei colli vale la pena ricordare
i rapaci come il falco pellegrino, che già
da alcuni anni è tornato a nidificare in alcune
pareti rocciose (Rocca Pendice).
SVAGO
Teolo è quasi una meta d'obbligo per i padovani
che vanno in bici. È infatti la prassi imbattersi,
di domenica mattina e nei giorni di festa, in una
lunga fila vicino alla fontanella nella piazza del
paese addetta a dissetarsi. Qui si trovano sia ciclisti
da strada che ciclisti da sterrato, che usualmente
occupano non solo la piazzetta adiacente, ma anche
la strada causando problemi agli automobilisti. Teolo
è uno dei punti fondamentali per i ciclisti,
perché da qui si posso raggiungere molti altri
itinerari che portano a girare i colli. Il più
famoso è quello verso il Monte della Madonna.
Alla fontanella c'è una strada con il cartello
che indica la direzione verso questo, una strada asfaltata
in molti punti molto ripida, si passa vicino al "Valico
delle Fiorine" un bel parco adatto a famiglie
e dopo altri due tornanti molto ripidi si giunge a
meta. Un nota curiosa: in località Castelnuovo
è posta una lapide alla memoria del "ciclista
defunto", a ricordare che occorre moderare lo
sforzo in salita e la velocità in discesa.
Sulla strada che porta ad Abano Terme si erge il complesso
dell'Abbazia di Praglia.
DA
VEDERE
Il Museo d'Arte Contemporanea Dino Formaggio, aperto
nel 1993 a Teolo presso il Palazzetto dei Vicari,
ospita una raccolta di opere di pittura e di scultura
comprese tra la fine dell'Ottocento e i giorni nostri.
Sono presenti, tra le altre, opere di Aligi Sassu,
Renato Birolli, Fiorenzo Tomea, Italo Valenti, Tono
Zancanaro, Carmelo Cappello, Tito Gasparini, Vilim
Sveçniak, Gugo Manizer, Sylvain Nuccio e A.
Bartolomeo Trombini.
I
dintorni di Teolo sono particolarmente battuti dai
ciclisti amatoriali per la bellezza del paesaggio.
Tra gli itinerari più interessanti, da ricordare
quello che dal centro del paese conduce al Monte della
Madonna che transita per l'ameno Valico delle Fiorine.
Famoso appuntamento fisso di ogni estate è
il Campionato del mondo di Inline Downhill, spettacolare
gara di discesa su pattini a rotelle dalla frazione
di Castelnuovo fino a Teolo lungo la strada provinciale
che collega i due abitati. Ricco il calendario di
manifestazioni tipiche dalla "sagra del gnocco"
(in primavera)alla Festa del Villeggiante (in Agosto),
dalla Antica Fiera di Bresseo (seconda domenica di
Ottobre) alla Sagra dei Maroni (fine Ottobre).
Sulla
strada che porta ad Abano Terme si erge il complesso
benedettino dell'Abbazia di Praglia, sede di una scuola
di restauro del libro antico e dichiarato Monumento
Nazionale per la sua famosa biblioteca monumentale.
Numerose
sono le ville sparse in tutte le frazioni (Villa Cavalli
a Bresseo, Villa Rosa a Tramonte, complesso La Bembiana
a Monterosso. Nella frazione Feriole sorge il castello
della Montecchia, sede oggi di un importante campo
da golf e di un ristorante, e la villa del Foscolo,
in cui egli scrisse parte delle Ultime lettere di
Jacopo Ortis.
L'offerta
turistica propone strutture termali in località
Monteortone inserite nel distretto termale euganeo
di Abano Terme con alberghi tre e quattro stelle.
Inoltre tutto il territorio collinare è ricco
di B&B, agriturismi con alloggio e strutture extra
alberghiere per un totale di oltre 500 posti letto.
CENNI
STORICI
La
leggenda vuole che a Teolo (l'antica Titulus, probabilmente
dalla lapide postavi da Roma nel 141 a.C. per segnare
i confini tra i Patavini e gli Atestini) sia nato
lo storico e filosofo romano Tito Livio. Nel periodo
medioevale vi soggiornò Federico Barbarossa,
le rovine del cui castello sono ancora visibili in
località Speronella. Un'altra importante testimonianza
del medioevo è il monastero degli Olivetani.
La frazione di Teolo fu sede di vicariato sotto la
Serenissima. Ancor oggi nel centro della frazione
si può ammirare il Palazzetto dei Vicari.
Il
nome della frazione di Feriole, che compare già
nel "Dizionario corografico-illustrato dell'Italia"
subito dopo il 1866, deriva da un antico capitello
dedicato alla Purificazione di Maria Vergine detta
in veneziano "della Seriola", all'imboccatura
della strada per la Montecchia.