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Padova
è una città del Veneto, capoluogo dell'omonima
provincia. Sede di una prestigiosa Università,
Padova vanta numerosissime testimonianze di un glorioso
passato culturale ed artistico, che la rendono meta
di turisti da ogni parte del mondo. È oggi
un importante centro economico e uno dei più
importanti e grandi centri intermodali, anche fluviale,
di tutta Europa, rappresenta attualmente il più
grande interporto nel nord Italia. Padova è
universalmente nota come la città di Sant'Antonio,
il famoso francescano portoghese, nato a Lisbona nel
1195, che a Padova visse per alcuni anni e vi morì
(13 giugno 1231). È altrettanto nota per essere
la patria di Tito Livio, insigne storico romano.
ETIMOLOGIA
L'etimologia del toponimo è incerta, ma è
evidente l'assonanza con l'antico nome del Po (Padus).
Vi si potrebbe riconoscere la radice indoeuropea pat-,
in riferimento forse ad un luogo pianeggiante ed aperto,
contrapposto alle vicine zone collinari. Vi èpure
assonanza con la palude Patina presso la città,
situata sulla sinistra del Brenta.
LE
VIE D'ACQUA
Il tessuto urbano di Padova è fortemente condizionato
dalla presenza di numerosi corsi d'acqua, formati
dall'intrecciarsi delle acque del Bacchiglione e del
Brenta, che donano a molti angoli della città
scorci suggestivi. In
passato, tali corsi d'acqua erano fondamentali per
l'economiacittadina, in particolar modo per lapresenza
di numerosi mulini e per la loro evidente funzione
commerciale, in particolar modo per congiungere la
città con la vicina Venezia e gli altri centri
della provincia di Padova. Inoltre, i canali han rappresentato
a lungo un valido complemento delle opere di fortificazione
della città. Le opere di ingegneria fluviale
che si sono susseguite nel corso dei secoli, soprattutto
per impulso del Magistrato alle Acque della Repubblica
di Venezia, hanno permesso di ridurre il rischio di
esondazioni che potessero interessare il tessuto urbano
della città; gli ultimi grandi lavori risalgono
però all'800. L'attuale, complesso, sistema
di collegamenti e chiuse tra i canali cittadini è
in grado di gestire e far defluire onde di piena anche
significative, senza troppi rischi per la città.
L'unica area che potrebbe eventualmente essere a rischio,
e solo in presenza di piene di dimensioni eccezionali,
è la zona sud-orientale di Terranegra (il cui
nome è indicativo del fatto che anche nei secoli
passati veniva spesso coinvolta dalle esondazioni).
LA
CITTA' MURATA
Tra le più significative vestigia dell'illustre
passato di Padova, merita una particolare menzione
la doppia cinta muraria tuttora - almeno in parte
- apprezzabile. Testimonia la struttura medievale
la cinta trecentesca, di cui sono oggi chiaramente
ravvisabili solo quasi la porta Altinate e quella
su ponte Molino. Si tratta di un complesso difensivo
risalente in per lo più alla signoria dei Carraresi.
Molto migliore è lo stato di conservazione
della cinta cinquecentesca, splendido esempio di architettura
militare veneziana. Attorno a tali mura - che avvicinano
esteticamente Padova a Treviso - si snoda un tracciato
viario che fino a qualche anno fa i padovani usavano
definire "circonvallazione", ma che ormai
può chiamarsi tale solo sotto un profilo strettamente
etimologico (circum + vallum - "attorno alle
mura"), poiché in realtà è
attualmente fagocitato dalla congestione complessiva
del traffico urbano.
LA
BASILICA DI SANT'ANTONIO
La
Basilica di Sant'Antonio a Padova, conosciuta dai
padovani semplicemente come il Santo, è la
più importante chiesa della città e
una delle più grandi e visitate al mondo. Non
è comunque la cattedrale patavina, titolo che
spetta al duomo. In essa sono custodite le reliquie
di sant'Antonio di Padova. La piazza antistante ospita
il monumento equestre al Gattamelata di Donatello.
Donatello realizzò anche le sculture bronzee
(Crocifisso della basilica del Santo, statue e formelle
di varie dimensioni) che il Boito ha collocato sull'altare
maggiore da lui progettato. A tutt'oggi la chiesa
è una delle sole 4 appartenenti allo Stato
Vaticano e non site nella capitale, ed è soggetta
alla sua giurisdizione. Tra le altre ricordiamo il
Pontificio Santuario della Beata Vergine Maria del
Santo Rosario di Pompei, la Basilica della Santa Casa
a Loreto in provincia di Ancona, la Basilica di San
Francesco ad Assisi in provincia di Perugia. Il corpo
del santo era stato sepolto, come da suo desiderio,
nella chiesetta di Santa Maria Mater Domini, accanto
al convento da lui fondato nel 1229. È questa
chiesa il nucleo da cui parte la costruzione della
Basilica che la ingloba come Cappella della Madonna
Mora. La costruzione della basilica comincia probabilmente
già nel 1232, un anno dopo la morte di sant'Antonio
da Padova, e si protrae fino al 1310. Modifiche all'assetto
della Basilica si prolungano fino al XV secolo, con
un forte impulso dopo l'incendio e conseguente crollo
di un campanile nel 1394. I lavori del XV secolo includono
il rialzamento del deambulatorio e il riassetto del
coro, con la costruzione di una nuova cortina. Pietro
Lombardo figlio di ser Martino da Carona, scultore
e architetto, all'età di 29 anni nel 1464 è
attivo nella Basilica del Santo ove scolpisce in stile
rinascimentale il monumento di Antonio Roselli e nel
1467 la lapide sepolcrale di Jacopo Pavini. L'architettura
è caratterizzata da una perfetta armonizzazione
di diversi stili: la facciata a capanna romanica;
i contrafforti che si sviluppano fino a diventare
archi rampanti che, in parallelo, scandiscono con
regolarità lo spazio e le cupole in stile bizantino.
I campanili richiamano, poi, quelli di San Marco a
Venezia, ma è, del resto, tutto lo spazio coinvolto
ad essere bizantino, con la mediazione di Venezia.
Il chiostro del Capitolo ospita interessanti tombe
di docenti dell'Università di Padova, fra cui
quelle di Bonjacopo Sanvito e Raniero degli Arsendi.
ALTRI
EDIFICI RELIGIOSI
Basilica
del Carmine
Basilica Cattedrale e Battistero
Basilica
di Sant'Antonio di Padova - uno dei più celebri
luoghi di culto del Cristianesimo, meta di centinaia
di migliaia di pellegrini ogni anno.
Scuola
del Santo (ciclo di affreschi di vari pittori, tra
i quali il giovane Tiziano Vecellio)
Oratorio di San Giorgio (ciclo di affreschi di Altichiero)
Abbazia di Santa Giustina - sede di elaborazione della
Riforma Benedettina del XV secolo, ed una delle più
importanti Abbazie Benedettine del mondo.
Cappella degli Scrovegni - ospita il celeberrimo capolavoro
del Ciclo degli Affreschi degli Scrovegni di Giotto,
ed è attualmente visitabile solo su prenotazione.
Chiesa degli Eremitani.
Chiesa di San Nicolò
Chiesa di Santa Maria dei Servi
Chiesa di Santa Sofia
Basilica e Scoletta del Carmine
Sinagoga di Padova, situata nella zona centrale del
Ghetto (adiacente alle Piazze)
LE
AREE VERDI
Nel 2006 Padova ha vinto il primo premio La città
per il verde, assegnato a Genova in occasione della
manifestazione Euroflora 2006. Alcuni esempi di aree
verdi padovane: L'Orto Botanico di Padova, il più
antico orto botanico universitario ancora esistente
al mondo e patrimonio dell'UNESCO, custodisce (tra
innumerevoli altre piante) la cosiddetta palma di
S. Pietro, cui Goethe dedicò alcuni scritti;
l'Isola Memmia al centro del Prato della Valle; il
parco Treves de' Bonfili; i Giardini della Rotonda;
il "Lungargine Scaricatore, Codotto e Maronese,
Terranegra": un percorso ciclopedonale di circa
8 km collega il ponte Scaricatore (Bassanello) col
ponte di San Gregorio (Terranegra) e offre nel primo
tratto anche un "percorso vita" (percorso
ginnico attrezzato); il Giardino Venturini e Natale,
situato lungo il canale Piovego vicino alla Stanga,
dal 2003 ospita una copia del leone di San Marco (XV
secolo) recuperato al Portello nel fossato lungo le
mura; il Giardino dei Giusti dedicato a chi si è
opposto ai genocidi e ai crimini contro l'umanità.
MANIFESTAZIONI
La "Settimana della cultura scientifica e tecnologica",
che si svolge da marzo ad aprile.
La
"Maratona di Sant'Antonio" [64], in aprile.
Essa ripercorre negli ultimi 18 chilometri la strada
che sant'Antonio morente, a bordo di un carro trainato
da buoi, fece il 13 giugno 1231, partendo da Camposampiero
per arrivare all'Arcella.
Auto Expo e Bike Expo, quest'ultima è la seconda
manifestazione più importante al mondo e la
prima e più visitata in Europa, riguardante
le moto.
Fiera campionaria, in maggio: è la più
grande rassegna intersettoriale del Nord Est, raggiunta
da più di duecentocinquantamilavisitatori.
Sono presenti mille espositori raggruppati in cinque
settori: arredamento, enogastronomico, turismo, tempo
libero, artigianato.
Rievocazione del Transito di sant'Antonio, sera del
12 giugno. La rievocazione storica in costume vuole
celebrare l'ultimo viaggio di sant'Antonio: egli infatti
dimorava a Camposampiero quando percepì che
la sua vita terrena volgeva al termine, chiese dunque
di essere trasportato verso l'amata Padova per esalare
l'ultimo respiro. Steso su un carretto trainato dai
buoi, non riuscì però a raggiungere
le porte della città e venne ricoverato presso
l'allora convento francescano di Santa Maria de' Cella
(la leggenda vuole che sia stato fondato da san Francesco
in persona), dove morì (il luogo dove spirò
il santo si trova oggi all'interno del Santuario di
Sant'Antonio d'Arcella). La rievocazione storica del
transito parte da Piazza Azzurri d'Italia, prosegue
lungo via Tiziano Aspetti, viale Arcella e termina
presso il santuario di Sant'Antonio d'Arcella; un
concerto di campane di tutte le chiese di Padova precede
la messa.
Fiera di Sant'Antonio, 13 giugno. Dopo una solenne
messa celebrata dal vescovo nella basilica, l'arca
con le reliquie del santo è portata in processione
per le vie del centro città, seguita da una
sfilata delle confraternite con i rispettivi gonfaloni.
"Sherwood Festival", in giugno-luglio; Radio
Sherwood, una radio indipendente padovana, dà
vita allo Sherwood Festival, importante evento cittadino
della durata di un mese. Sul palco si avvicendano
importanti gruppi musicali della scena alternativa
italiana ed internazionale.
nel 2005 e nel 2006 si è svolta la Notte bianca
in giugno (all'inizio dell'estate) e dicembre (in
occasione del Natale).
"Villeggiando" in luglio e agosto; eventi
e spettacoli nella più suggestive ville e piazze
padovane.
"Padova grand prix" e "World country
roller marathon" in settembre. La competizione
mondiale di pattinaggio a rotelle.
Rievocazioni storiche, in settembre: rievocazioni
storiche in costume nelle cittadine murate di Montagnana,
Monselice, Montegrotto Terme e Cittadella.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Insediamenti preistorici sono stati accertati dall'archeologia,
già a partire dall'XI secolo a.C. - X secolo
a.C., topograficamente in corrispondenza dell'odierno
centro di Padova. La leggenda narra che la fondazione
di Padova sia avvenuta per opera di Antenore, un principe
troiano scampato alla distruzione di Troia, ma è
ampiamente noto come tale "romantica" diceria
tragga origine da un deliberato falso storico, confezionato
ad arte dal dotto Lovato Lovati. Rappresentando uno
dei principali centri della cultura paleoveneta, l'antica
Padova sorse all'interno di un'ansa del fiume Brenta
(durante l'antichità chiamato Medoacus Major)
che allora (probabilmente fino al 589) scorreva nell'alveo
dell'odierno Bacchiglione (al tempo denominato Medoacus
Minor o Edrone), entrando in città nei pressi
della attuale Specola. Già a partire dal 226
a.C. gli antichi patavini strinsero un'alleanza con
Roma contro i Galli Cisalpini, alleanza poi confermata
più volte, in particolare al tempo della Battaglia
di Canne (216 a.C.) e della guerra sociale (91 a.C.),
quando Padova e altre città transpadane combatterono
al fianco dei romani. Dal 49 a.C. divenne un municipium
romano, e in età augustea entrò a far
parte della X Regio, della quale costituiva uno dei
centri più importanti. Durante l'epoca imperiale
la città divenne molto ricca grazie alla lavorazione
delle lane provenienti dai pascoli dell'altipiano di
Asiago. Dalla città passavano (o partivano) numerose
strade che la congiungevano con i principali centri
romani dell'epoca: la via Annia che la congiungeva con
Adria e Aquileia, la via Medoaci che portava alla Valsugana
e all'altipiano di Asiago, la via Astacus che la congiungeva
con Vicentia, la via Aurelia che portava ad Asolo, la
via Aponense che la collegava ai centri termali dei
Colli Euganei. Sia a nord che a sud della città
vi erano estese centuriazioni. In epoca romana, Padova
[15] fu patria di Tito Livio, insigne storico romano
(nello stesso periodo, diede pure i natali ai letterati:
Gaio Valerio Flacco, Quinto Asconio Pediano, Trasea
Peto [16], di cui vi è ancora ricordo nella toponomastica
cittadina). Nel periodo delle invasioni barbariche fu
più volte devastata, prima dagli Unni nel 452-453,
poi nel 601 dai Longobardi di Agilulfo, e infine dagli
Ungari nell'899. Nel Basso Medioevo Padova si distinse
come Libero comune, partecipando alla Lega Veronese
e alla Lega Lombarda contro l'imperatore Federico Barbarossa.
A questo periodo risale la fondazione dell'Università
(1222), una delle più antiche d'Italia. Fu poi
dominata, a partire dal 1318, dalla signoria dei Carraresi,
fino alla conquista, avvenuta nel 1405, da parte della
Repubblica di Venezia. Nei successivi quattro secoli
Padova, pur perdendo importanza politica, poté
godere della pace e della prosperità assicurata
dalla signoria veneziana, e della libertà grazie
alla sua Università, che richiamò studenti
ed insegnanti da tutta Europa, divenendo uno dei maggiori
centri dell'aristotelismo e attirando numerosi ed illustri
intellettuali, come Galileo Galilei. Nel 1509, durante
la guerra della Lega di Cambrai, Padova dovette subire
un terribile assedio, che fu però respinto. Dopo
lo scampato pericolo, la Serenissima procedette ad opere
di fortificazione, dando alla cinta muraria l'aspetto
attuale. Caduta la Serenissima (1797), la città
fu ceduta da Napoleone Bonaparte all'Austria. Dopo una
breve parentesi all'interno del Regno d'Italia napoleonico,
entrò a far parte nel 1815 del Regno Lombardo-Veneto
asbugico. L'8 febbraio 1848 vide un'insurrezione contro
il dominio austriaco, guidata in particolare dagli studenti
universitari. Padova entrò a far parte del Regno
d'Italia solo nel 1866, in seguito alla terza guerra
di indipendenza. Nel corso della prima guerra mondiale,
la città era il quartier generale delle forze
militari italiane. Merita un cenno il fatto che l'ardimentosa
(e pacifica) impresa del Volo su Vienna, di dannunziana
memoria, prese le mosse dalle vicinanze di Padova (Castello
di San Pelagio in comune di Due Carrare, 9 agosto 1918).
Nei pressi della città, a Battaglia Terme il
castello di Lispida fu adibito a residenza del re Vittorio
Emanuele III. A Villa Giusti (in località Mandria
di Padova) fu firmato l'armistizio che pose termine
al conflitto. Nella seconda guerra mondiale Padova fu
un importante centro della resistenza contro il nazifascismo.
Numerosi studenti e insegnanti universitari parteciparono
alla lotta partigiana, a cominciare dallo stesso rettore
Concetto Marchesi. Per questo motivo l'Università
degli Studi di Padova fu premiata (unica università
italiana a ricevere tale onorificenza) con la medaglia
d'oro al Valor Militare. Gli anni dal dopoguerra ad
oggi furono per Padova di continuo sviluppo edilizio
ed economico grazie anche alla collocazione geografica,
al centro di importanti vie di comunicazione favorevoli
per industrie e servizi. La crisi sociale e politica
degli anni settanta vide però il polarizzarsi
delle tensioni in vicende spesso collegate all'estremismo
di frange della comunità studentesca della città.
Padova infatti fu la città dove organizzazioni
come Potere Operaio e Autonomia Operaia furono più
forti, insieme a Roma e Bologna. Questi movimenti a
forte componente studentesca nacquero sotto l'egida
di insigni professori della facoltà di Scienze
politiche quali Antonio Negri. Inoltre proprio a Padova
le Brigate Rosse misero a segno il loro primo delitto
rivendicato con l'attacco alla sede dell'MSI nel 1974.
A Padova agirono anche organizzazioni eversive neofasciste
come Ordine Nuovo e probabilmente ebbe numerosi legami
con questa città anche l'organizzazione Rosa
dei venti. La città oggi sta vivendo importanti
cambiamenti urbanistici, con la costruzione di nuovi
moderni edifici direzionali e residenziali e con un
profondo rinnovo della viabilità cittadina, articolatasi
negli ultimi anni intorno alla complessa realizzazione
del metrobus, tuttora in corso. |
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Popolazione
Residente 214.198 (M 100.535, F 113.663)
Densità per Kmq: 2.306,9
Superficie: 92,85 Kmq
CAP
35121-35143
ex CAP (non valido) 35100
Prefisso Telefonico 049
Codice Istat 028060
Codice Catastale G224
Denominazione
abitanti: padovani o patavini
Patroni:
Sant'Antonio, San Daniele, Santa Giustina, San
Prosdocimo
Il
Comune di Padova fa parte di:
Area Geografica: Bacino Idrografico del Fiume
Brenta-Bacchiglione
Associazione Città Italiane Patrimonio
Mondiale Unesco
Associazione Italiana Città Ciclabili
Associazione delle Città d'Arte e Cultura
(CIDAC)
Associazione Rete Italiana Città Sane -
OMS
Walled Towns Friendship Circle (WTFC)
Comuni Gemellati con la Fondazione Città
della Speranza
Comuni
Confinanti
Abano Terme, Albignasego, Cadoneghe, Legnaro,
Limena, Noventa Padovana, Ponte San Nicolò,
Rubano, Saonara, Selvazzano Dentro, Vigodarzere,
Vigonovo (VE), Vigonza, Villafranca Padovana
Il
comune è gemellato con
Iasi (Moldavia Rumena), dal 1995
Zara (Croazia), dal 2003
Handan (Cina), dal 1988
Nancy (Francia), dal 1964
Friburgo (Germania), dal 1967
Coimbra (Portogallo), dal 1998
Cagliari (Sardegna), dal 2002
Boston (Stati Uniti), dal 1983
Beira (Mozambico), dal 1995. |
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