Quarto
d'Altino è un comune italiano di 8.000 abitanti
della provincia di Venezia in Veneto. In base alla
Legge Regionale n. 36 del 12/8/1993 il suo territorio
rientra nell'Area metropolitana di Venezia. Il territorio
è attraversato dal tratto finale del fiume
Sile che si biforca in corrispondenza della frazione
di Portegrandi: un cortissimo ramo, che segue il corso
originale, è collegato alla laguna veneta per
mezzo di una chiusa (è il canale Silone) mentre
il ramo principale prosegue per Jesolo lungo il canale
scavato all'epoca della Serenissima (il cosiddetto
Taglio del Sile). Questa zona, affacciata alla laguna
e un tempo prevalentemente paludosa, è stata
bonificata a partire dal XV secolo, anche se le opere
più radicali si sono avute tra il XIX e il
XX secolo.
Da ricordare che il 70% della superficie comunale
è sottoposta a vincolo, quindi lo sviluppo
urbanistico è estremamente controllato. Questo
per la presenza di alcuni siti di interesse ambientale,
paesaggistico e storico: la zona archeologica di Altino,
il Parco naturale regionale del Fiume Sile, l'oasi
naturalistica di Trepalade e la Laguna Veneta. L'agricoltura
svolge un ruolo primario, specie dopo le ampie bonifiche.
Attività artigianali, piccola e media industria
sono pure molto fiorenti. Quarto d'Altino è
dotata di uno svincolo autostradale posto all'estremità
est dell'autostrada A57-Tangenziale di Mestre, che
permette quindi anche un rapido accesso all'autostrada
A4-Passante di Mestre e all'autostrada A27 attraverso
i raccordi (a 600 metri per l'A4 e a 5,4 km per l'A27).
Per quanto riguarda le altre arterie stradali, la
principale è la SS 14 "della Venezia Giulia"
(via Trieste) che transita per Altino e Portegrandi.
Vanno inoltre menzionate la SP 40 "Favaro-Quarto
d'Altino" (viali della Resistenza-Kennedy), la
SP 41 "Casale sul Sile-Portegrandi" (vie
Roma-Marconi-Trieste), la SP 43 "Portegrandi-Caposile-Jesolo"
(via Trezze). Fino al 1946 il comune (e il capoluogo)
era denominato San Michele del Quarto. Tracce dell'antico
toponimo sono rimaste nella località San Michele
Vecchio, nell'antica "cartellonistica" (in
particolare una scritta apposta su una casa cantoniera)
e dalla dicitura dialettale San Micel, usata ancora
da qualche anziano.
ETIMOLOGIA
Fino al 1946 fu chiamato San Michele del Quarto, la
prima parte del nome indica la distanza (quarto miglio)
dall'antica città Altinum, centro della pianura
veneta.
DA
VEDERE
Il Museo Archeologico di Altino fu istituito nel 1960.
L'edificio fu progettato dall'arch. Ferdinando Forlati
assieme all'attigua chiesa e al portico. Numerosi
i reperti conservati, provenienti specialmente dalla
necropoli. Fuori dal Museo vi è l'area degli
scavi, aperta al pubblico, dove si possono ammirare
i resti di strade ed edifici. La parrocchiale è
stata edificata nel 1852 ed è dedicata a San
Michele Arcangelo.
FRAZIONI
Le
Crete
Tranquilla borgatella rurale al confine con Mogliano
Veneto e Marcon. Da segnalare i resti di un bosco
planiziale, potenzialmente utili come punto di partenza
per una ricostruzione silvicola.
San
Michele Vecchio
Era il centro più importante del territorio
prima che si sviluppasse l'attuale capoluogo e oggi
costituisce un'amena località in riva al Sile.
Vi si trovava l'antica chiesa di San Michele, di cui
oggi non resta nulla, se non un'acquasantiera (conservata
presso l'attuale parrocchiale) e la casa canonica.
Altro sito di interesse è villa Zorzi detta
"il Tribunale".
Trepalade
Trae il nome dalle tre palizzate erette sul Sile per
sbarrare la strada ai natanti costringendoli a passare
per una dogana. Si trattava infatti di una località
di transito, al confine tra i territori di Treviso
e la Serenissima, e non a caso vi sorgeva un edificio
detto la Granza, comprendente un magazzino, una chiesetta
e una locanda. Da qui si diparte il canale Siloncello,
via d'acqua che metteva in comunicazione il Sile con
le isole torcellane. La chiesa, intitolata a San Magno,
è oggi ridotta a casa privata e gli arredi
sono stati trasferiti nella più recente parrocchiale
di Portegrandi.
Le
Trezze
Il toponimo deriva dall'espressione a tresso, che
in dialetto locale significa "di traverso".
Le Trezze si presenta infatti come un insediamento
semplice e lineare, costituito da qualche casa colonica
affacciata al Taglio del Sile e alla laguna. Vi sorge
la chiesetta del Santo Nome di Maria, costruita dal
proprietario terriero Dal Ferro su invito di monsignor
Pasquini.
ORIGINI
E CENNI STORICI
La storia del comune è indissolubilmente legata
alla città di Altino, antico insediamento paleoveneto
e poi municipium romano. Notevole porto commerciale
sulle rive della laguna, Altino decadde in seguito
alle distruzioni dei barbari e al mutare delle condizioni
ambientali, che determinarono l'impaludamento della
zona. La popolazione si trasferì nell'estuario
fondando un primo embrione della futura Venezia e
altri importanti insediamenti come Torcello, Murano,
Burano. Ciò che restava di Altino servì
come "cava" da cui attingere materiali di
recupero, resti delle antiche vestigia. Nel frattempo,
forse in epoca longobarda, si era sviluppata all'estremità
occidentale del territorio una piccola borgata attorno
ad una cappella intitolata a San Michele Arcangelo;
la dicitura "del Quarto" fu aggiunto in
quanto il paese distava quattro miglia romane dall'antica
Altino. Il villaggio dipendeva dalla diocesi di Torcello
sin dal 1177. La zona orientale del territorio rimase
impaludata sino al XV secolo, quando la Serenissima
cominciò l'imponente opera di bonifica e ripopolamento
che si è protratta sino all'inizio del Novecento.
La caduta di Venezia (1797) vide l'istituzione dei
comuni di San Michele del Quarto e di Trepalade (quest'ultimo
assorbito dal primo con l'istituzione del regno Lombardo-Veneto).
Tra l'Otto e il Novecento il centro vitale del comune
si spostò più ad est, dove si trova
tutt'ora. Questa zona era già molto popolata
grazie alle bonifiche, ma lo sviluppo urbano fu favorito
anche dal passaggio della ferrovia Venezia-Trieste
e dalla costruzione del ponte sul Sile. Anche la parrocchiale
fu riedificata in questa zona. L'antica borgata di
San Michele, ormai località marginale, ricevette
l'appellativo "Vecchio" per distinguerla
dal nuovo abitato.