Camposampiero
è un comune della provincia di Padova. Il Presidente
della Repubblica il 20 luglio 2009 ha concesso a Camposampiero
il titolo onorofico di Città.
ETIMOLOGIA
Nonostante la presenza romana sia stata molto forte,
il toponimo Camposampiero è certamente di origine
medievale. Il primo documento scritto a riportarlo
è un atto notarile del 15 giugno 1117, ma si
tratta di un riferimento indiretto: si cita infatti
un Folco da Camposampiero, membro dell'omonima famiglia
di feudatari (che presero il nome dal paese sul quale
esercitavano il loro potere). Nel 1152 la bolla Justis
fratrum di papa Eugenio III rivolta a Bonifacio (vescovo
di Treviso) elenca, tra le altre chiese trevigiane,
la plebem de Campo S. Petri cum pertinentiis suis
riferendosi in questo caso però alla sola parrocchia
di San Pietro. Il primo documento storico conservato
nel quale la località viene citata in modo
diretto è Italia Sacra dell'Ughelli, pubblicato
a partire dal 1642, dove si parla appunto di Campus
Sancti Petri. L'origine ed il significato del nome
“Camposampiero” sono da ricercarsi nell'etimologia
dei termini stessi che lo costituiscono, cioè
campo e San Piero; e nonostante questa affermazione
non sia supportata da documenti, ad oggi viene ritenuta
la più credibile. È probabile che il
primo, dal latino campus, fosse stato attribuito alla
località durante la rinascita dell'anno Mille:
l'abbattimento dei boschi che infestavano gran parte
del Padovano permise infatti di ricavare nuovi spazi
coltivabili, il termine campus applicata a questa
località rifletterebbe quindi le condizione
del suolo che da luogo incolto, boschivo e paludoso
dopo il 1000 ritorna ad essere appunto campus cioè
terreno produttivo. La denominazione Sancti Petri
è assunta invece dal titolare della pieve,
intitolata appunto a San Pietro, in modo da distinguere
il paese da altri vicini come Campodarsego e Campo
San Martino. Secondo la tradizione (molto discutibile)
l'origine di questa pieve sarebbe da attribuirsi a
San Prosdocimo fondatore di un sacello dedicato a
San Pietro sulle rive del fiume Vandura. Doveroso
è inoltre ricordare che nonostante siano evidenti
le tracce di un insediamento coloniale romano ad oggi
non sono note informazioni che permettano di dedurre
quale fosse il suo nome.
DA
VEDERE
Molteplici sono i monumenti da visitare a Camposampiero,
ma i più importanti sono quelli legati al soggiorno
di Sant'Antonio di Padova. All'interno del Santuario
del Noce sono raccolti alcuni pregevoli affreschi
di Girolamo Tessari. L'autore è detto "del
Santo" perché è piuttosto conosciuto
per i suoi molti dipinti che hanno come soggetto la
vita di Sant'Antonio.
CHIESA
DI SAN PIETRO
Come già anticipato secondo la tradizione (molto
discutibile) l'origine di questa pieve sarebbe da
attribuirsi a San Prosdocimo fondatore di un sacello
dedicato a San Pietro sulle rive del fiume Vandura[7],
in un sito però diverso dalla sede dell'attuale
chiesa. Anche se questa tradizione supporta un'origine
antica (primo secolo d.C.) della pieve, il suo nome
appare nei documenti in epoca molto più recente,
infatti la prima citazione compare nella già
citata bolla Justis fratrum (1152) anche se appunto,
più che all'edificio sacro, ci si riferisce
all'istituzione della pieve.
IL
CASTELLO FEUDALE
Attualmente il castello feudale di Camposampiero ospita
la sede dell'amministrazione comunale anticamente
ospitava la sede feudale e le carceri. È possibile
ammirare la torre dell'orologio a pochi metri dal
castello.
MANIFESTAZIONI
Il passaggio della Maratona di S.Antonio (Vedelago-Padova)
e la partenza della "Mezza Maratona" (Camposampiero-Padova),
che ricordano il cammino di Frate Antonio prima della
morte, aprono per Camposampiero la stagione delle
manifestazioni e delle serate che movimentano il centro
cittadino. La Fiera Regionale della Zootecnia di Rustega
(frazione), detta semplicemente Fiera di Rustega,
è una manifestazione di notevole importanza
che si svolge annualmente la prima domenica di Maggio.
Nel 2010 la manifestazione compirà il 34º
anniversario, essa comprende raduno moto d'epoca,
serate con musica dal vivo (Rockofr non stop e ballo
liscio)e stand gastronomico, in zona fiera (quartiere
Bastia) sono visitabili la mostra equina, bovina ed
avicola, oltre a molti altri animali di diverse razze,
ma anche macchine agricole e giardinaggio. La mostra
mercato offre una possibilità di commercio
alla quale possono partecipare i commercianti della
zona. La Sagra del Santo è organizzata in onore
del santo patrono Sant'Antonio, con manifestazioni,
stand gastronomico (quartiere Babelli) e Parco Divertimenti
(in piazza). La Festa della Fragola, che si svolge
la seconda domenica di maggio, è costituita
da diverse manifestazioni tra cui l'elezione di miss
Fragola, la fiera mercato con oltre 200 bancarelle,
le serate "ALLA RISCOPERTA DEI SAPORI" in
piazza castello, concerti, e altri tipi di intrattenimento.
La festa della Fragola è organizzata con la
collaborazione tra la Pro Loco e il Comune di Camposampiero,
con il patrocinio della Regione Veneto, la Provincia
di Padova e la Camera di Commercio, Industria, Artigianato,
Agricoltura di Padova. Una piazza per giocare, viene
organizzata in giugno, durante la quale nella piazza
del capoluogo vengono allestiti stand-laboratori nei
quali i bambini possono cimentarsi nella realizzazione
di manufatti, la partecipazione ha un costo di 3 euro
ed è resa possibile grazie al patrocinio del
comune e dell'associazione "anche il bambino
è un cittadino" che offre diverse attività
a favore della gioventù per sensibilizzarli
alla vita sociale. Estate in Piazza: altra grande
manifestazione che dura per tutti i mesi estivi con
concerti serali organizzati dalle Accademie Musicali
della città; presentazioni di libri con la
collaborazione della Biblioteca Comunali; teatro,
cinema, cabaret, intrattenimento e molto altro ancora
tengono viva la città ponendola centro culturale
dell'Alta Padovana.
CONCITTADINI
FAMOSI
Dino Baggio, calciatore.
Eleonora Pedron, showgirl e Miss Italia 2002.
Lorenza Mario, ballerina italiana.
Carlo Carraro, economista e statistico.
Paolo Piva, conduttore radiofonico RDS Radio Dimensione
Suono.
Chiara Rosa, pesista
Ferruccio Macola, conte, giornalista e politico italiano.
Daniele Gastaldello, calciatore.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il territorio di Camposampiero in epoca romana fu
certamente abitato, questa affermazione è supportata
dal fatto che il paese (in quella che è la
sua configurazione attuale) era attraversato in direzione
verticale dalla via Aurelia nonché posto in
vicinanza della via Decumana, oggi Via Desman, che
rispettivamente costituivano il Cardo Maximus ed il
Decumanum Maximus del graticolato romano. Oltre a
poter dedurre che la zona fosse popolata grazie alla
vicinanza del paese all' umbilicus (tra l'altro in
una zona così densamente popolata come l'agro
padovano tale da poter escludere la presenza di luoghi
disabitati) questo fatto è confermato dal ritrovamento
di numerosi ruderi appunto di epoca romana quali medaglie,
lapidi, pignatte piene di carbone e ossa frantumate,
tombe ad arcosolio e murazzi. Ad oggi non è
invece possibile affermare se l'area fosse abitata
anche in periodi precedenti all'epoca romana. Non
esiste praticamente nessun documento che fornisca
notizie sugli eventi che si verificarono a Camposampiero
nel corso dell'alto medioevo, è però
possibile avere un'idea generale delle vicende di
questo periodo analizzando ciò che avvenne
nella regione e nelle città circostanti ed
in particolare nella vicina città di Padova.
È certo che Alarico I, con i Visigoti verso
il 400 e Radagaiso e con gli Svevi, Burgundi e Alani
verso il 405, devastarono il Veneto raggiungendo le
mura di Padova e non essendo riusciti ad espugnarla
attaccarono i paesi limitrofi. Alarico discese nuovamente
in Italia nel 409 riuscendo questa volta ad entrare
a Padova saccheggiandola. Sempre Padova venne poi
nuovamente saccheggiata nel 452 dalla mano degli Unni
di Attila e vista la posizione di Camposampiero essi
probabilmente si trovarono nella necessità
di attraversane il territorio nell'andata e nel ritorno,
per questo è facile pensare anche in questo
caso i due centri abitati subirono lo stesso destino.
È noto inoltre che alla voce dell'arrivo degli
Unni molti abitanti della terraferma spaventati dal
continuo riapparire dei barbari cercarono rifugio
nelle paludi, dove avrebbero poi fondato Venezia.
Con la fine dell'impero romano (476) il paese seguì
il destino dell'intera Italia, conquistata dagli Eruli
di Odoacre prima e dai Goti di Teodorico poi (489).
Sessant'anni dopo quest'ultimi vennero sopraffatti
dai Bizantini di Narsete, a loro volta sconfitti dai
Longobardi di Alboino nel 568. La città di
Padova che nel conflitto restò fedele ai bizantini
opponendosi all'avanzata dei Longobardi, venne punita
con la diminuzione del suo territorio e Camposampiero
assieme e Vigodarzere e Piove di Sacco venne depredata
ed occupata dai duchi di Treviso (il titolo di duca
con i Longobardi corrispondeva allo status di governatore
di una provincia). Alcuni indizi fanno pensare che
in questo periodo di dominazione Longobarda Camposampiero
sia stata sede di uno sculdascio. E' noto inoltre
che nel 589 si verificò la storica alluvione
della Rotta della Cucca, in cui l'Adige, il Bacchiglione
ed il Brenta esondarono, allagando le campagne circostanti
provocando così una grave carestia alla quale
seguì l'arrivo della peste. La dominazione
Longobarda ebbe termine circa duecento anni dopo nel
774. A questo punto due terzi del territorio italiano
passarono sotto il controllo di Carlo Magno il quale
instaurò il regime feudale che come si vedrà
sarà un'istituzione fondamentale per la storia
di Camposampiero, il paese infatti sarà capoluogo
di un feudo e sede di un feudatario. Anche il dominio
di Carlo Magno giunse al termine (nel 888) ed ad esso
seguì l'istituzione del regno d'Italia con
a capo Berengario il quale venne funestato nel 889
dall' arrivo degli Ungheri. Anche quest'evento, con
il quale si chiuse il ciclo delle invasioni barbariche,
è cruciale per la storia di Camposampiero,
gli Ungheri infatti inizialmente sconfitti da Bengario
fuggirono, ma nei pressi di Fontaniva vennero bloccati
da una piena del fiume Brenta, in questa situazione
l'esercito sconfitto trovandosi in una morsa costituita
dal fiume da una parte e dall'esercito di Bengario
al loro inseguimento dall'altra, con una mossa disperata
attaccarono gli inseguitori riuscendo ad aprirsi un
varco fra di essi, assalendoli così alle spalle
facendone massacro; i vincitori poi, attaccarono e
diedero alle fiamme la città di Padova. Gli
Ungheri ridiscesero più volte in Italia nel
corso dei successivi vent'anni inducendo i feudatari
a costruire mura e castelli, ed a questo costume si
uniformarono successivamente pure i feudatari di Camposampiero.
Successivamente a Berengario, il territorio italiano
passò di mano in mano in sequenza a Rodolfo
di Borgogna (924), Ugo di Provenza, Berengario d'
Ivrea ed infine ad Ottone di Sassonia imperatore di
Germania con il quale iniziò la dominazione
degli Ottoni durata per quarant'anni (961-1002). In
particolare sotto questa dominazione il governo delle
città venne affiato a vescovi ed abati (i quali
non avrebbero compromesso l'autorità regale),
mentre ai marchesi ed ai conti vennero lasciati i
feudi di campagna come ad esempio Camposampiero ed
Onara . Alla morte di Ottone III (1002) marchesi e
conti elessero re d'Italia Arduino d'Ivrea ma a tale
decisione si impose il nuovo imperatore Enrico II
il quale scese per due volte in Italia per rivendicare
i suoi diritti. Fra coloro che accompagnarono l'imperatore,
un'antica tradizione ricorda un certo Tiso che dall'imperatore
stesso ottenne poi il feudo di Camposampiero dal quale
la famiglia prese poi il nome. Proprio ai Tiso, ai
quali è indissolubilmente legata la storia
del paese, si deve l'edificazione del castello.