Campodarsego
è un comune della provincia di Padova. La parrocchia
dipende dalla Diocesi di Padova. È dotato dell'omonima
stazione ferroviaria. A Campodarsego c'è una
tradizione metalmeccanica notevole. Tra le principali
aziende si possono ricordare: il celebre marchio Carraro
con i due stabilimenti dei fratelli Mario e Antonio
Carraro che producono, rispettivamente, assali per
macchine agricole e trattori. Sicuramente val la pena
di citare anche la Maschio leader mondiale di particolari
grandi macchinari agricoli. Nel settore della valigeria
degna di nota è altresì l'azienda Roncato
ai vertici mondiali del settore. Ricco e variegato
è, tuttavia, il campionario di aziende medio-piccole
che fanno parte della grande ricchezza produttiva
ed economica di tutta la zona. Per chi ama passeggiare,
di notevole bellezza naturalistica è il piccolo
ma suggestivo percorso lungo il fiume Tergola, chiamato
appunto Percorso Tergola nella frazione di Bronzola.
Il percorso è di circa 2 km ed è anche
ciclabile: costeggia l'argine sinistro del fiume omonimo
risultando un percorso molto tranquillo e rilassante,
tutto su tracciato in ghiaia. Negli ultimi tempi,
nel vicino comune di Vigonza, si sta lavorando per
allungarne il percorso: sono infatti già pronti
alcuni tratti che costeggiano sia il Tergola tra Pionca
e Peraga, sia un tratto del "Tergolino"
una diramazione del fiume principale che parte a S'Andrea
e delimita il confine ovest di Codiverno per ricongiungersi
nuovamente a Pionca. A breve il percorso sarà
molto interessante anche per il chilometraggio: infatti
arriverà fino a Stra. Per chi ama girare in
mountain bike e pedalare sugli argini, il percorso
che segue il corso del fiume Tergola potrebbe essere
un ottimo punto di partenza. Partendo da Bronzola
(in località Panigale, dalla piccola chiesa
di Santa Maria in Campanigalli, recentemente ristrutturata)
e seguendo il corso del fiume in direzione nord, si
giunge fino alla strada statale 307, denominata "Statale
del Santo" (che prende il nome da Sant'Antonio,
patrono della città di Padova che fece il tragitto
morente); attraversandola sul ponte ciclabile ci si
porta sulle sponde di un altro fiume,il Muson dei
Sassi un antico affluente del Muson Vecchio. Da qui
proseguendo sull'argine destro del fiume si può
arrivare nella vicina Campodarsego ed anche fino al
fiume Brenta in località Cadoneghe. Da qui
si potrà decidere se proseguire verso ovest
arrivando a Piazzola sul Brenta o verso est fino a
Stra.
ETIMOLOGIA
Il primo atto che cita Campodarsego risale al 1190
nel quale viene menzionata Villa Campi de Arsico.
Il toponimo si riferisce ad un luogo disboscato e
reso produttivo (campus) vicino ad un corso d'acqua
(Arsicus) nominato molto spesso nel passato.
FRAZIONI
Il comune di Campodarsego comprende altre cinque frazioni:
Bosco del Vescovo, Bronzola, Fiumicello, Reschigliano
e Sant'Andrea, più altre località come
la piccola località di Campanigalli (meglio
conoscuta come Panigale), meta di un percorso ciclistico
rinomato con bellissimi scorci sulla campagna veneta.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Il territorio era però abitato già da
molti secoli. Il punto di partenza della storia di
Campodarsego non può essere che il graticolato
romano. Nel periodo paleoveneto la zona dell'Alto
Padovano si presentava ricca di vegetazione, godeva
di un clima mite e beneficiava della pendenza del
terreno che permetteva il deflusso delle acque piovane.
Era percorsa da una strada che collegava Padova ad
Asolo, quella che poi diventerà la via Aurelia
e , dopo ancora, la strada statale del Santo SS 307.
I Romani infatti scelsero questa terra fra il Brenta
ed il Muson Vecchio, per realizzare la centuriazione
dell'Agro Padovano. Il gromatico, così si chiamava
il tecnico incaricato alla stesura dell'insediamento,
posto al centro della centuriazione segnava due assi
perpendicolari fra loro: il primo chiamato Decumano
Massimo, ed il Cardine Massimo. Il Graticolato Romano,
probabile opera del periodo dell'imperatore Augusto
(nel quale decretata la pace si era provvisto ad assegnare
la terra ai veterani), è tuttora visibile.
Questa interpretazione è confermata dal recente
rinvenimento di monete, cocci ed embrici con il timbro
di una fornace. Dopo la libertà di religione
concessa dall' imperatore Costantino iniziò
la lenta penetrazione del Cristianesimo nelle campagne,
con la costituzione delle pievi. Le pievi si sostituirono
alle strutture sociali, salvaguardando l'ordinamento
civile e il bene comune e diventarono importanti centri
religiosi e politici. A Campodarsego operava la pieve
di Sant'Andrea (VI secolo d.C.). Sotto la sua giurisdizione
nascono le cappelle di Reschigliano, Fiumicello di
Campodarsego, Bronzola, Panigale, Villanova e Codiverno.
Verso il mille la configurazione dell'ordinamento
pagense è sconvolta dalla nascita delle Signorie.
Sant'Andrea ed il suo castello diventano proprietà
di una delle donne più singolari del medioevo:
Speronella Dalesmanni. Speronella era molto avvenente
e ricca e non disdegnava di ricorre a qualsiasi mezzo,
anche i più aberranti, per accrescere le proprie
ricchezze. Alla sua morte, ereditò tutte le
sue proprietà il figlio Jacopo da Sant'Andrea,
il quale dilapidò tutto il patrimonio in brevissimo
tempo. Tale fatto deve aver avuto un'eco grandissima
nell'Italia dei Comuni, tanto che persino Dante Alighieri
lo cita nella Divina Commedia, all'Inferno tra gli
scialacquatori. Negli anni successivi il territorio
di Campodarsego venne annesso al feudo dei da Camposampiero,
e nel 1405 divenne parte della Serenissima. Sotto
i veneziani la zona venne beneficiata da interventi
di pubblica utilità, in primis nell'agricoltura
e nel commercio. Nel XVII secolo venne portata a compimento
un'importante opera di bonifica che permise di aumentare
le coltivazioni di mais, vite, e gelso. Il 1797 segnò
la caduta della Repubblica Serenissima e la seguente
occupazione prima della Francia di Napoleone Bonaparte
e poi del Impero d'Austria. Finalmente nel 1866, a
seguito delle lotte Risorgimentali, il Veneto venne
annesso al Regno D'Italia.