San
Candido (in tedesco: Innichen) è un comune
della Provincia Autonoma di Bolzano, nell'Alta Pusteria.
San Candido è situato al di là dello
spartiacque alpino, poiché attraversato dal
fiume Drava, immissario del Danubio. San Candido e
la vicina Sesto sono quindi tra i pochi comuni italiani
non facenti parte dell'Italia in senso geografico
perché appartenenti al bacino idrografico del
Danubio.
ETIMOLOGIA
Il toponimo è attestato come India, Inthinga,
Intima nel 769 e deriva forse dal nome di persona
latino Indius attraverso una forma *Intica.[1] Il
nome italiano San Candido è stato dato, accogliendo
solo in parte il suggerimento di Ettore Tolomei (che
aveva proposto San Candido alla Drava) da quello del
compatrono della collegiata dove al di sopra dell'altare
c'è un grande crocifisso ligneo, accompagnato
da due santi: San Candido e San Corbiniano.
BAGNI
DI SAN CANDIDO
Presso il paese di San Candido si trovano seriazioni
rocciose profonde, costituite da filliadi quarzifere,
conglomerati, basici, arenarie di Val Gardena e strati
di Bellerophon. Da questi ultimi, nei boschi ai piedi
della Rocca dei Baranci, a sud del paese, scaturiscono
le sorgenti sulfuree e minerali dei Bagni di San Candido
(tedesco Wildbad Innichen). I Bagni risultano frequentati
sin dall'antichità ed appaiono per la prima
volta in documenti del XVI secolo. Nel 1856 il Dottor
Johann Schreiber lì ingrandì, facendo
nascere un sanatorio. Successivamente sua figlia con
il suo marito, il conte Beckers, accrebbero i Bagni
fino a farli diventare un grande complesso alberghiero,
il Grand Hotel Wildbad. Dopodiché i bagni divennero
famosi, tanto che vi soggiornarono gli imperatori
tedeschi Guglielmo e Federico e quello austriaco Carlo.
Dopo che l'Alto Adige passo all'Italia, a seguito
della Prima Guerra Mondiale, lo stabilimento andò
in declino. Fu messo all'asta negli anni '30, e abbandonato
alle incurie del tempo.. Oggi è rimasta solo
la struttura esterna dei Bagni, mentre l'interno del
complesso si trova in pessimo stato. Le sorgenti in
realtà sono 4, ognuna con un sapore diverso:
una particolarmente sulfurea, ed una particolarmente
ferrosa. Attorno ai Bagni, nel 1591 vi fu costruita
una cappella dedicata a San Salvatore, ancora oggi
consacrata e ben conservata. La cappella, consacrata
nel 1594, era collegata ad un eremo, che fu soppresso
nel 1786 dall'Imperatore Giuseppe II. Gia' in precedenza
comunque vi era al posto della cappella un piccolo
luogo di preghiera, che si e' fatto risalire all'ottavo
secolo. Con tutta probabilita' si trattava di un luogo
di culto precristiano. La localita' e' facilmente
raggiungibile dal centro di San Candido, dirigendosi
verso Sesto, in circa 45 minuti.
TURISMO
ED ECONOMIA
L'attività economica è stata vivacizzata
dalla presenza e dalla crescita di Senfter, azienda
leader a livello mondiale per la produzione di speck.
Quest'ultima realtà oggi multinazionale con
filiali e siti produttivi sparsi per il mondo, era
fino agli anni cinquanta poco più della classica
macelleria a gestione familiare nella piazza principale
del paese. Lo stabilimento di imbottigliamento di
acque minerali Kaiserwasser tiene viva la gloriosa
tradizione delle Wildbald (fonti del bosco) di San
Candido. L'imperatore Francesco Giuseppe, era solito
recarsi in villeggiatura a San Candido per degustare
l'acqua di queste fonti che è tutt'ora chiamata
Kaiserwasser, per l'appunto, acqua dell'imperatore.
Secondo un'altra ricostruzione è stato invece
l'imperatore Carlo I d'Austria, ultimo sul trono austriaco,
ad avere una preferenza per l'acqua di San Candido.
Il paese, assieme al vicino paese di Dobbiaco, sono
dotati di una unica centrale di teleriscaldamento,
alimentata dalla combustione degli scarti delle segherie,
con un grande vantaggio dal punto di vista ambientale.
L'attività economica è stata vivacizzata
dalla presenza e dalla crescita di Senfter, azienda
leader a livello mondiale per la produzione di speck.
Quest'ultima realtà oggi multinazionale con
filiali e siti produttivi sparsi per il mondo, era
fino agli anni cinquanta poco più della classica
macelleria a gestione familiare nella piazza principale
del paese. Lo stabilimento di imbottigliamento di
acque minerali Kaiserwasser tiene viva la gloriosa
tradizione delle Wildbald (fonti del bosco) di San
Candido. L'imperatore Francesco Giuseppe, era solito
recarsi in villeggiatura a San Candido per degustare
l'acqua di queste fonti che è tutt'ora chiamata
Kaiserwasser, per l'appunto, acqua dell'imperatore.
Secondo un'altra ricostruzione è stato invece
l'imperatore Carlo I d'Austria, ultimo sul trono austriaco,
ad avere una preferenza per l'acqua di San Candido.
Il paese, assieme al vicino paese di Dobbiaco, sono
dotati di una unica centrale di teleriscaldamento,
alimentata dalla combustione degli scarti delle segherie,
con un grande vantaggio dal punto di vista ambientale.
COLLEGIATA
DI SAN CANDIDO
Il complesso della Collegiata di San Candido ha origine
in un monastero benedettino fondato nel 769 per convertire
gli slavi allora insediati nella zona. È considerato
il più importante monumento romanico del Tirolo.
CHIESA
DEL CONVENTO DEI FRANCESCANI
Il convento è affacciato sul Rio Sesto, consacrata
a San Leopoldo e costruita a fine '600. Con annesso
chiostro. La costruzione della chiesa e del convento
è fatta risalire, al seguito dell'arrivo dei
primi frati francescani, nel 1691. Più precisamente
vennero costruiti tra il 1693 e il 1697, quando avvenne
la consacrazione delle chiesa e la consegna ufficiale
all'Ordine. Nei tre secoli di storia il convento ha
ospitato fino a 20 frati nei momenti di maggior splendore,
e ha dovuto affrontare anche alcune alluvioni del
rio Sesto, e alcuni incendi come nel 1945, a seguito
di un'incursione aerea che aveva come obiettivo la
vicina stazione ferroviaria, che bombardò il
paese con bombe incendiarie. Attualmente il convento
rischia la chiusura nel 2010, in quanto sono presenti
soltanto 3 frati.
CENNI
STORICI
San Candido fu un monastero fondato dal duca Tassilone
III di Baviera nel 769 e costruito dal vescovo di
Frisinga per contrastare gli slavi, allora ancora
pagani. Per secoli la dipendenza dal punto di vista
ecclesiastico rimase alla diocesi di Frisinga, la
più antica della Baviera. Gli antichi legami
con Frisinga hanno portato nel 2007 a stabilire un
gemellaggio tra le due località. Nella spartizione,
nel 1918, del Tirolo fra Austria e Italia, San Candido
sarebbe teoricamente dovuto rimanere all'Austria,
ma, per ragioni militari, fu assegnato all'Italia
e vi furono costruite due grandi caserme: la Cantore
e la Druso, la prima ancora affidata al 6º Reggimento
Alpini. La presenza del confine nella frazione di
Prato alla Drava determinò anche la presenza
di una nutrita schiera di funzionari italiani: Guardia
alla Frontiera (oggi non più esistente), polizia
di frontiera, ufficiali doganali, una stazione di
Carabinieri, un Commissariato di Pubblica Sicurezza,
una sezione della Guardia di Finanza e vario personale
governativo. San Candido ha costituito per anni il
capolinea della linea ferroviaria che risaliva da
Fortezza, mentre i 6 chilometri di linea fino al confine,
pur trovandosi in territorio italiano, erano gestiti
dalle ferrovie austriache. Fino a che vi è
stato un rigido controllo doganale, era caratteristica
la presenza di treni-corridoio che univano Lienz,
nel Tirolo orientale, con Innsbruck, capoluogo del
Tirolo.