Dimaro
è un comune della provincia di Trento, situato
in Val di Sole; a questo comune appartengono due frazioni:
Carciato e Folgarida. Dimaro è un paesino di
montagna a pochi chilometri da Madonna di Campiglio.
La posizione strategica del paese di Dimaro ha rappresentato
un buon motivo per il suo sviluppo economico e sociale.
Il paese si trova infatti sullo snodo viario della
Valle di Sole (strada statale n. 42 del Tonale e della
Mendola) con il Passo di Campo Carlo Magno e Madonna
di Campiglio (strada statale n. 239). In tempi recenti
la ferrovia a scartamento ridotto che congiunge la
Valle di Sole con il capoluogo di Trento ha aperto
una stazione nei pressi dellabitato (stazione
di Dimaro Pressòn), che così
si qualifica anche come snodo ferroviario. Il paese
controlla così la porta di accesso dalla Valle
di Sole al Gruppo montuoso del Brenta e al Parco naturale
Adamello-Brenta, attraverso la Valle del Meledrio,
ricca di storia e di ricordi di passaggi importanti.
Dimaro si trova alla base di un conoide, tra due torrenti
(il Meledrio ed il Noce) ben regimentati, che se un
tempo potevano costituire anche un possibile motivo
di pericolo, oltre che una fonte di energia e di benessere,
ora sono strumenti importanti di sviluppo turistico
e segno di qualità ambientale (pista ciclabile,
sport fluviali, pesca sportiva, passeggiate, ecc.).
Per diversi secoli tale posizione è stata sfruttata
dal sistema medioevale in vigore per riscuotere le
tasse sul traffico di merci e sui beni in transito
dalla Valle di Sole in Valle Rendena (Dazio presente
nella Casa de Mazzis). Carciato, piccolo villaggio
alpino, che conserva intatte alcune delle sue caratteristiche
case antiche, si trova poco discosto da Dimaro, alle
falde del Sasso Rosso e ai margini della Selva attraverso
cui sono transitati, nei millenni, viaggiatori, geografi,
soldati, commercianti, imperatori, alpinisti, turisti
e gente comune, lungo le splendide vedute, paesaggi
ed ambienti della Valle del Meledrio. Folgàrida
è una rinomata stazione di sport invernali,
che giace sulle dolci spianate e sulle dorsali del
monte che le ha assegnato il nome, distinta in vari
agglomerati urbani, attraversati da impianti di risalita
e piste di discesa per gli sport invernali (da 1200
a 2000 metri di altezza sul livello del mare), ma
dotata pure di servizi e di attrezzature per un turismo
estivo ritemprante e rigenerante, al contatto diretto
con una natura intatta. Alte montagne di intatto fascino,
con spettacolari vedute di una bellezza quasi primitiva,
non intaccata dalla mano delluomo, circondano
e proteggono la conca valliva in cui si distendono
i paesi di Dimaro e Carciato: sono le rinomate cime
del Sasso Rosso, del Castellaccio, della Cima Nana.
Più oltre, si stagliano vertiginose le pareti
calcaree delle Dolomiti di Brenta o quelle aspre ed
impervie del gruppo granitico dellAdamello e
della Presanella. Sullaltro fianco della valle
sono osservabili le prime cime del massiccio dellOrtles
Cevedale, che lascia poco discosti i suoi picchi ricoperti
da ghiacciai e perenni bianchi nevai. Un fitto intrico
di rivi, torrentelli, cascatelle e ruscelli, sorpassati
spesso da sentieri ben attrezzati e di facile agibilità,
accompagna ed innerva la natura circostante, ricca
di prati verdi, di fitte abetaie, dimponenti
lariceti, fino a guadagnare gli alti pascoli e gli
affascinanti ghiaioni che si distendono ai piedi delle
tormentate cime. La circoscrizione territoriale ha
subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione
di territori dei soppressi comuni di Bolentina, Carciato,
Monclassico, Montes e Presson; nel 1953 distacco di
territori per la ricostituzione del comune di Monclassico
comprendendo anche i territori degli ex comuni di
Bolentina, Montes e Presson (Censimento 1951: pop.
res. 946).
Il
Comune di Dimaro fa parte di:
- Parco Naturale Adamello-Brenta
- Comprensorio della Valle di Sole (C7)
FOLGARIDA
Folgarida è una località turistica e
frazione del comune di Dimaro. Il toponimo Folgarida
deriva dal latino filicaretum: "luogo delle felci".
È situata ad un'altitudine di circa 1300 m
s.l.m. in Val di Sole nelle Dolomiti di Brenta. Nata
nel 1965 come località sciistica, nel dicembre
dello stesso anno entrarono in funzione tre impianti
di risalita: la Telecabina "Folgarida",
costituita da una cestovia a tre posti, con portata
oraria di 498 persone e due sciovie, l'Ottava Monti,
rimasta in funzione per poche settimane, lo skilift
"Spolverino", (che però inizierà
a funzionare nel Febbraio 1966) e la manovia del Campo
Scuola. Con l'aumento graduale della ricettività
e la fusione con Marilleva, altra località
turistica sorta pochi anni dopo, Folgarida si sviluppa
anno dopo anno e grazie anche al collegamento sciistico
con Madonna di Campiglio, diviene una solida realtà
nel panorama turistico invernale Italiano.
ORIGINI
E CENNI STORICI
I primi insediamenti pare risalgano all'epoca preromana
e romana grazie ad un ritrovamento di una spada bronzea,
di una moneta di Antonino Pio. Le origini del paese
sono avvolte nel silenzio documentale che accompagna
i secoli dellalto medioevo e solo agli inizi
del XIII secolo cominciano ad apparire i nomi dei
primi abitanti della piccola comunità di montagna.
Anche Carciato, paese confinante con quello di Dimaro
e da esso separato dal torrente Meledrio, annovera
origini antiche e vanta una storia che attraversa
molti secoli. Solo labitato di Folgàrida,
attestata sul conoide su cui si inerpica la strada
che conduce al passo di Campo Carlo Magno e a Madonna
di Campiglio, è insediamento recente, poiché
è nato nel 1965, su di un progetto di insediamento
turistico invernale voluto dagli amministratori del
tempo. Dimaro e Carciato sono state per secoli (sicuramente
dal 1200 in poi) vicinie o universitates singole,
allinterno del nesso istituzionale del principato
vescovile di Trento. Dal punto di vista ecclesiastico,
seppure autonome, hanno sempre condiviso ununica
curazia, a servizio di entrambe e, di conseguenza,
un unico servizio scolastico. In quanto autonome,
le due comunità erano dotate di un territorio
ben definito, possedevano beni comuni (pascoli, malghe,
boschi, strade e vie di comunicazioni, acquedotti,
segherie) accanto a beni singoli o privati (case,
orti, prati, bestiame, cascine, ecc.) ed erano gestite
attraverso la regola, o insieme di norme di autogoverno,
amministrate da una magistratura locale e approvate
dallautorità vescovile. La vita economica
era concentrata soprattutto nellallevamento
del bestiame e nello sfruttamento della terra (agricoltura)
e del bosco (silvicoltura). Poco rilevanti i commerci,
anche se abbastanza diffuso era un artigianato locale,
chiamato a fornire gli strumenti essenziali per la
vita quotidiana. Tipici di Dimaro furono i caràdori,
cui competeva il trasporto del legname dal bosco verso
le segherie. Un piccolo distretto industriale si trovava
lungo il torrente Meledrio, con mulini, segherie,
magli, calcàre, malghe e luoghi deputati alla
produzione del carbone di legna. Con la fine politica
del principato vescovile, seguita alle intricate vicende
napoleoniche e al Congresso di Vienna, anche i nostri
due paesi entrarono a far parte della Contea principesca
del Tirolo, ambito amministrativo territoriale dellImpero
austro-ungarico. Con la riforma interna del 1868 ambedue
i comuni furono inseriti nel Capitanato politico di
Cles e nel distretto giudiziario di Malé. Durante
la prima guerra mondiale ebbero a subire tutte le
conseguenze della leva in massa contro la Serbia e
della successiva presenza di un fronte attivo a poche
decine di chilometri, sul passo Tonale, linea diretta
di scontro tra Impero dAustria e Regno dItalia.
Dal 1918 Dimaro e Carciato furono comuni autonomi
e distinti del Regno dItalia, ma nel 1927 il
Fascismo li unì coattivamente in un unico Comune,
con Pressòn, Monclàssico, Bolentina
e Montès. Solo dopo la seconda guerra mondiale,
con Legge regionale dei primi anni cinquanta, il Comune
di Dimaro si limitò alle sole frazioni di Dimaro
e Carciato. Nel 1965, a seguito di una forte azione
programmatoria svolta sia dallente pubblico
che dal capitale privato, nacque ed entrò in
funzione la stazione turistica invernale estiva
di Folgàrida, che oggi rappresenta uno dei
principali volani delleconomia locale.