Trento
è un comune del Trentino-Alto
Adige, capoluogo dell'omonima
provincia nonché della regione stessa. La città
è situata sul fondovalle dell'Adige, 55 km
a sud di Bolzano e 100 km a nord di Verona. A occidente
è dominata dal Monte Bondone (Cima Palon 2090
m s.l.m.), a nordovest dalla Paganella (2125 m s.l.m.),
a nordest dal Monte Calisio (1096 m s.l.m.), a est
dalla Marzola (1738 m s.l.m.) e a sudest dalla Vigolana
(Becco di Filadonna, 2150 m s.l.m.). Fu la città
più interessata dalla c.d. "nevicata del
secolo". La città di Trento rappresenta
il centro un'area urbana compresa longitudinalmente
tra Mezzolombardo e Rovereto e dilatata ad est verso
la Valsugana, oltre il comune di Pergine. Trento presenta
estreme diversità territoriali e di popolazione.
La popolazione comunale non è presente solo
in città, ma anche in numerosissimi centri
sparsi (sobborghi), estremamente diversi l'uno dall'altro
e che conservano ancora una propria identità
che sia urbana, paesana, rurale o montana. Il comunecorrisponde
all'agglomerato urbano, al quale è talvolta
incluso quello di Lavis (non superano insieme i 120.000
abitanti). Lealtre località confinanti sono
separate per motivi orografici. Tra i sobborghi, quello
più popoloso è Gardolo (a nord della
città, 12.449 abitanti la circoscrizione),
mentre quello meno popolato è Sardagna (solo
1.084 abitanti). La maggioranza dei sobborghi è
distribuita sul fondovalle dell'Adige o sulle colline
a est della città, mentre il paesino di Sardagna,
posto a ovest è situato su un piano roccioso
a 560 metri s.l.m. ed è collegato al fondovalle
da una piccola funivia; i paesi del Bondone sono invece
situati tra i 490 metri s.l.m. di Vigolo Baselga e
i 1650 metri di Vason e fanno tutti parte della stessa
circoscrizione comunale.La vastità del territorio
comunale fa derivare quindi una densità di
popolazione non caratteristica di città compatte
e a forte concentrazione di popolazione (668 ab./kmq
contro, per esempio, i 1.869 ab./kmq di Bolzano).
Trento mantiene un legame molto stretto con la montagna,
inparticolare con il Monte Bondone, chiamato anche
l'Alpe di Trento, parte del territorio comunale è
raggiungibile in poco tempo dal centro cittadino tramite
la strada provinciale. Presso la conca delle Viote
del Bondone è possibile visitare il Centro
di Ecologia Alpina e il giardino botanico, nonché
iniziare l'escursione verso la Riserva Naturale Integrale
delle Tre Cime del Bondone, (Cornet, Dos d'Abramo
e Cima Verde).
Etimologia
Secondo la tradizione latina il nome Trento deriva
da Tridentum (nome assegnato dai Romani) per via dei
tre colli (Monte Verruca o Doss Trento, Sant'Agata
e San Rocco) che circondano la città. In realtà
il nome è ben più vecchio e di origine
Retica. Il toponimo deriva infatti da trent, ovvero
guado (questo a causa del letto irregolare del fiume
Adige). Nonostante tutto la tradizione latina ha avuto
la meglio, al punto che sul vecchio municipio si legge
ancora l'iscrizione latina Montes argentum mihi dant
nomenque Tridentum (i monti mi danno l'argento e il
nome di Trento), dovuta a Fra Bartolomeo da Trento.
Onorificenze
conferite alla Città
Trento è tra le Città decorate al Valor
Militare per la Guerra di Liberazione perché
è stata insignita della Medaglia d'Oro al Valor
Militare 16 aprile 1976 per i sacrifici delle sue
popolazioni e per la sua attività nella lotta
partigiana durante la seconda guerra mondiale con
la seguente motivazione.
Chiese
Chiesa di Santa Maria Maggiore costruita nel
XIV secolo da Antonio Medaglia per volontà
del cardinale Clesio, in stile rinascimentale ma con
rimanescenze gotiche (stile clesiano). La facciata
presenta un importante portale cinquecentesco, mentre
all'interno da notare una cantoria dello stesso secolo
e le tele di Cignaroli e di Moroni. La Chiesa ospitò
il terzo periodo del Concilio di Trento (aprile 1562
- dicembre 1563). L' esterno è stato completamente
ripulito e riportato allo stato originale nel 2007.
Chiesa di San Pietro - venne edificata nel XII secolo
su una preesistente cappella. La facciata neogotica
venne rifatta su progetto di Pietro Estense Selvatico
tra il 1848 e il 1850. È partita in tre campate
ed è sormontata dalla statua di San Pietro.
Chiesa di Sant'Apollinare - eretta nel XIII secolo
ai piedi del Doss Trento sulle rive dell'Adige. È
dedicata al vescovo di Ravenna del V secolo e ciò
fa presupporre origini molto più antiche. Si
presenta come estremamente slanciata verso l'alto,
con un tetto spiovente di gusto tipicamente nordico
con copertura a scandole (piccole assi in legno).
Chiesa di San Lorenzo costruzione risalente
al XII secolo edificata dai Benedettini bergamaschi
chiamati a Trento dal vescovo Altermanno. Particolarmente
interessante la parte absidale realizzata in stile
romanico e il presbiterio.
Complessi
monumentali e palazzi
Castello del Buonconsiglio - rappresenta forse l'edifico
più conosciuto della città. Eretto nel
Duecento, ha ospitato per cinque secoli i principi
vescovi della città. La struttura più
antica è rappresentata dal Castelvecchio (XIII
secolo), poi riedificato. Accanto venne costruita
per volontà di Bernardo Clesio il Magno Palazzo,
decorato dal Romanino e Dosso Dossi, poi messo in
comunicazione diretta con l'edificio antico tramite
la Giunta Albertiana. Torre Aquila, orientata verso
Aquileia, conserva un importante affresco del Gotico
Internazionale, i Dodici Mesi, forse attribuibili
al maestro Venceslao di Boemia.
Palazzo
delle Albere
Palazzo di stile rinascimentale fu costruito intorno
al 1550 per volere della famiglia Madruzzo, che resse
il Principato di Trento per un secolo. Pur essendo
una residenza di rappresentanza, esso presenta fortificazioni
ed elementi architettonici di difesa, come le quattro
torri angolari. Ospita la sede di Trento del Museo
d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
- MART.
Palazzo
Pretorio
Situato in Piazza Duomo, fu l'antica e prima residenza
vescovile (fino alla metà del XIII secolo).
Orlato da una merlatura e decorato con bifore, accanto
ad esso è stata costruita la Torre Civica.
Ora ospita il Museo Diocesano Tridentino.
Palazzo
Thun (attuale sede del municipio)
Palazzo di rappresentanza della famiglia Thun, originaria
della Val di Non, che riunì in un unico complesso
una serie di edifici preesistenti nella metà
del XV secolo. Ha subito una trasformazione notevole
nel 1830, quando venne profondamente restaurato secondo
il gusto neoclassico per volontà del conte
Matteo Thun.
Palazzo
Geremia
Edificio costruito verso la fine del 1400 dallo stile
rinascimentale all'esterno e tardo gotico negli ambienti
interni. Ora è di proprietà del Comune
e ospita l'ufficio del sindaco e manifestazioni culturali.
Palazzo
Sardagna
Palazzo di proprietà della Provincia autonoma
di Trento, venne edificato nel Cinquecento e ristrutturato
nel Settecento per volontà della famiglia Sardagna,
il cui stemma familiare è dipinto nella volta
dell'atrio. Ospita la sede del Museo tridentino di
scienze naturali.
Palazzo
Lodron
Costruito nel periodo del Concilio di Trento (attorno
al 1570) da Ludovico Lodron, ospita un ciclo pittorico
che si estende su tutte le sale più importanti
dell'edifico. Sede del Tribunale Amministrativo Regionale
di Trento.
Palazzo
Salvadori
Uno dei primi esempi di architettura civile rinascimentale
a Trento. Venne costruito dal maestro lombardo Lucio
Tosani, nel periodo clesiano a partire dal 1515. Attorno
alla metà del XVIII secolo vennero fissati
due medaglioni in pietra sulla facciata per celebrare
il martirio di Simonino di Trento, il bambino che
si riteneva falsamente vittima di un rituale ebraico
nella Pasqua del 1475. Questo episodio, forse il più
negativo della storia della città, causò
la cacciata della piccola comunità ebraica
di Trento, che aveva nel sito dove ora è presente
il palazzo la propria sinagoga.
Palazzo
Galasso o Del Diavolo
Fatto costruire nel 1602 da un discendente della potente
famiglia di banchieri Fugger; così chiamato,
secondo la leggenda, citata anche da Goethe, perché
fu realizzato in una sola notte.
Torre
Vanga
Torre edificata nel 1210 dal principe vescovo Federico
Vanga e un tempo lambita dal corso dell'Adige, aveva
lo scopo di controllare l'accesso sulla collina del
Doss Trento.
Torre
Verde
Eretta nel 1450, era anch'essa edificata sulle rive
dell'antico corso del fiume, presso un area portuale.
Il letto dell'Adige fu deviato nel corso dell'Ottocento.
Mausoleo
a Cesare Battisti sul Doss Trento
Sulla collina (308 m s.l.m.) che si erge in riva destra
dell'Adige è stato costruito il Mausoleo dedicato
a Cesare Battisti: 16 colonne di marmo alte 14 metri
su basamento circolare. Il Doss Trento ospita anche
il Museo degli Alpini. Accanto sono presenti i resti
di una antica chiesa paleocristiana del IV secolo
d.C.
Musei
Trento, nonostante le dimensioni medio-piccole, vanta
numerose strutture museali e diversi spazi espositivi.
Dedicato alla storia (politica, economica, sociale)
del Trentino dal XVIII secolo alla conclusione del
secondo conflitto mondiale è la Fondazione
Museo Storico del Trentino, che conserva un'ampia
raccolta bibliografica e archivistica. Presso gli
ampi ambienti del Castello del Buonconsiglio sono
state organizzate le collezioni artistiche provinciali.
Importanti le sezioni di arte medievale e moderna
(sale del Castelvecchio e del Magno Palazzo). Da segnalare
inoltre i materiali archeologici ed etnografici e
una raccolta numismatica, nonché le collezioni
e le mostre temporanee organizzate ogni anno. Il Palazzo
delle Albere ospita la sezione trentina del Museo
d'arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto
(MART). Il museo vanta una vasta collezione permanente
dell'Ottocento e dei primi del Novecento, fino alla
prima guerra mondiale (dal romantico Francesco Hayez
al futurista Boccioni) e organizza numerose esposizioni
temporanee. Il Museo tridentino di scienze naturali
ha sede in Palazzo Sardagna e presenta una serie di
esposizioni sulle scienze naturali e sul paesaggio
naturale, strutturate su uno spazio di 21 sale; organizza
diverse mostre temporanee. Il Museo della S.A.T.,
dedicato alla storia della Società degli Alpinisti
Tridentini, è ubicato presso il primo piano
del palazzo della SAT di via Manci. Raccoglie un'ampia
collezione di foto, documenti e cimeli relativi alle
montagne e alla storia dell'alpinismo del Trentino.
Il Museo Diocesano Tridentino ha sede in Piazza Duomo,
presso Palazzo Pretorio. Raccoglie il patrimonio di
arte sacra dell'Arcidiocesi di Trento e presenta una
sezione dedicata al Concilio di Trento. La collina
del Doss Trento ospita il Museo Nazionale Storico
degli Alpini, realizzato presso un ex polveriera austriaca.
La struttura conserva foto, documenti, cimeli, oggetti
personali relativi alla storia del Corpo degli Alpini.
Presso l'aeroporto di Trento a Mattarello è
stato allestito il Museo "Gianni Caproni"
aeronautica scienza e innovazione, dedicato all'ingegnere
Caproni. Nel museo sono presenti una serie di velivoli
costruiti tra il 1910 e il 1980, dei quali 9 unici
al mondo. L'importante Spazio Archeologico Sotterraneo
del Sas è un'ampia area archeologica che ha
portato alla luce abitazioni, edifici pubblici e infrastrutture
della Tridentum romana. Infine, la Galleria Civica
di Arte Contemporanea, situata nella centrale via
Belenzani, ospita mostre, eventi e convegni.
Manifestazioni
La città di Trento è sede di numerose
manifestazioni che, durante l'anno, contribuiscono
a rendere originale e piacevole il panorama culturale
locale. Le manifestazioni più importanti, che
coinvolgono il maggior numero di persone e che richiamano
molti turisti sono:
-
Trento FilmFestival - Festival cinematografico internazionale
dedicato alla montagna;
- Festival dell'Economia - appuntamento annuale
iniziato nel 2006 che prevede dibattiti ed incontri
fra le personalità più importanti del
mondo economico e politico a livello nazionale e internazionale;
- Fiera di San Giuseppe - nella domenica più
vicina al 19 marzo si svolge in città un mercato
nel quale si vendono merci di ogni tipo: piante, mezzi
agricoli, ecc;
- Le Feste Vigiliane - nella settimana che comprende
il 26 giugno, festa di San Vigilio, santo patrono della
città;
- Autunno trentino;
- Mercatini di Natale;
- Mercatino dei Gaudenti.
Trento
dalle origini
all'età romana
Trento
si sviluppò come insediamento retico di fondovalle.
Nonostante non esistano a tutt'oggi certezze sull'influsso
che le tribù autoctone retiche subirono da
altre popolazioni antiche, è molto probabile
che la Valle dell'Adige, sentiero di transito nord-sud,
abbia permesso frequenti scambi culturali con i Veneti,
gli Etruschi, i Cimbri e quasi certamente Galli, popolazione
celtica. La conquista romana, dopo diversi scontri
con le tribù retiche, avvenne verso la fine
del primo secolo a.C.. Trento, sorta già prima
della conquista come accampamento militare romano,
venne battezzata Tridentum (da tre denti, poiché
vi sono tre colli che circondano la città vagamente
assomiglianti a tre denti). In periodo augusteo il
ruolo strategico della città crebbe, essendo
l'Impero impegnato in una serie di operazioni militari
nell'arco alpino. Trento si sviluppò a partire
da una pianta quadrangolare, delimitata da un lato
dal fiume Adige, mentre dagli altri tre lati era circondata
da mura e fossati, con torri quadrangolari e porte
per l'accesso. Le vie cittadine si svilupparono in
maniera ordinata, parallelamente all'impianto del
cardo e del decumano secondo i principi dell'urbanistica
romana. Tridentum era dotata di tutte le infrastrutture
proprie di un importante centro romano: era presente
un foro, un anfiteatro e una zona adibita alle sepolture
all'esterno alle mura della città. Era inoltre
un importante snodo viario (per via della Via Claudia
Augusta): situata lungo la via Claudia Augusta Padana,
da Trento partiva anche la via Claudia Augusta Altinate
che attraverso la Valsugana collegava la città
con il Veneto. Nonostante la difficile situazione
politica venutasi a creare con la crisi politica dell'Impero,
Trento rimase anche nel IV e nel V secolo il centro
economico, commerciale e militare della regione.
Alto
Medioevo
Attorno alla metà del IV secolo venne istituita
la cattedra vescovile, affidata al primo vescovo di
cui si conosce solo il nome, Giovino (Iovinus). L'istituzione
della diocesi tridentina rappresentò un passaggio
importante, perché la figura del vescovo cercò
sempre di garantire alla città sicurezza e
unità, nonostante le continue incursioni straniere.
Il terzo vescovo di Trento, successore di Giovino
e Abbondanzio, fu un patrizio romano, Vigilio. Egli
cercò di accelerare l'evangelizzazione del
Trentino, di stabilire solidi legami con l'esterno
in particolare con Ambrogio e la Chiesa milanese,
di cui Trento era inizialmente suffraganea. La figura
di Vigilio rappresentò la prima grande guida
della Chiesa tridentina (che nei secoli successivi
assumerà su di sé anche i poteri laici)
e morì martire in Val Rendena, divenendo patrono
della città e oggetto di venerazione in tutto
il territorio della regione. Nel VI secolo Trento
venne occupata dai Goti, guidati da Teodorico. In
una lettera, il re goto, secondo quanto riportato
da Cassiodoro, invitò la città veneta
di Feltre a collaborare con il municipio tridentino
per la costruzione di un nuovo centro urbano, probabilmente
da edificare nella Bassa Valsugana, che in realtà
non venne costruito. Secondo alcuni storici, di questo
episodio, risalente al 523-526, rimane traccia nella
tradizione popolare cittadina, attraverso la disfida
dei Ciusi e dei Gobj che si svolge ogni anno durante
le feste vigiliane, nella quale i Ciusi (a rappresentare
le genti feltrine) cercano di conquistare la polenta
difesa dai Gobj (i trentini) e dalle strozzere, contadine
armate. In seguito i Franchi si impegnarono in continue
incursioni e spedizioni militari nel territorio del
Trentino-Alto Adige. Per cercare di preservare la
città e di trovare un compromesso fra Longobardi
e Franchi, il vescovo di Trento Agnello (577-591)
si rese protagonista di una serie di iniziative di
pace tra i popoli, impegnando anche finanziariamente
la diocesi per il riscatto dei prigionieri fatti dai
Franchi. A seguito di ciò si rafforzò
la dominazione longobarda che organizzò un
Ducato di frontiera con capitale a Trento e retto
per primo dal duca Evino ( 595). Con i Longobardi
venne stabilita per la prima volta l'area di influenza
sulla quale si estendeva il potere della città,
il Tridentinum Territorium, che si estendeva fino
a sud di Merano, compresa la città di Bolzano.
Solo i territori più a nord dell'Alto Adige
non erano soggetti all'autorità del duca di
Trento e rimanevano in mano ai Franchi e ai Bavari.
A Evino succedette Gaidoaldo che riuscì a espandere
il ducato verso ovest, occupando l'intera Valsugana
e le valli del Cismón. In seguito il Ducato
di Trento perse la sua autonomia e divenne probabilmente
un territorio dipendente direttamente dalla corona
longobarda. Nel 982 Trento venne inglobata dagli Ottoni
nel Sacro Romano Impero Germanico.
Il
Principato Vescovile
Nel 1027 l'imperatore del Sacro Romano Impero Corrado
II creò il Principato Vescovile di Trento,
istituzione che resistette fino al periodo napoleonico.
Il territorio del Principato però non coincideva
del tutto con quello dell'attuale provincia di Trento:
alcune zone, specialmente quelle poste a confine,
dipendevano direttamente dal conte del Tirolo, e quest'ultimo
- specialmente dopo il passaggio della contea agli
Asburgo, nel 1363 - condivideva con il vescovo una
parte della sovranità sul Principato. Per Trento
iniziò un lunghissimo periodo di relativa stabilità
politica, nonostante le pressioni esterne esercitate
dalla nobiltà tirolese. Il Principato segnò
la storia della città per otto secoli, con
il susseguirsi al suo vertice di 51 principi-vescovi.
La città fu intorno al 1200 un centro minerario
(soprattutto argento, proveniente dal Monte Calisio)
di discreta importanza, tanto che emanò il
primo statuto minerario dell'arco alpino, dovuto al
principe vescovo Federico Vanga. Nel 1407 Rodolfo
Belenzani fu a capo di una rivolta dei cittadini,
i quali insorsero contro l'oppressione del principe
vescovo Giorgio di Lichtenstein e governarono Trento
per un paio di anni. Trento divenne famosa a livello
internazionale per il Concilio (1545-1563), col quale
ebbe inizio la Controriforma. Il XVI secolo fu uno
dei periodi di maggior splendore per il capoluogo
trentino. A capo del Principato i cardinali Bernardo
Clesio e Cristoforo Madruzzo, importanti figure di
mecenati, trasformarono l'impianto urbanistico di
Trento secondo i principi rinascimentali, ristrutturando
e edificando nuovi edifici e chiese.
XIX
e XX secolo
Nel
1814 Trento e tutta la sua attuale provincia vengono
definitivamente annesse all'Impero Asburgico. Durante
tutto il XIX secolo Trento fu oggetto di trasformazioni
di notevole rilevanza. Fra queste va ricordata la
costruzione della Ferrovia del Brennero, che collegava
Verona con l'Impero Asburgico. Altri eventi rilevanti
furono lo spostamento del corso del fiume Adige dal
suo secolare decorso che attraversava la città
medievale e la costruzione di palazzi di grande prestigio
sedi di scuole pubbliche, caserme e della Banca Austro-Ungarica.
A partire dal 1870 si svilupparono a Trento una serie
di correnti, movimenti e circoli politici che cercavano
di difendere l'italianità della città
dai tentavi di germanizzazione portati avanti dai
settori più nazionalisti del Tirolo tedesco,
come il movimento del Tiroler Volksbund (costituitosi
a Vipiteno nel 1905). Nel 1886 si decise di innalzare
un monumento in città al massimo poeta italiano,
Dante Alighieri. Gli esponenti più radicali
non si limitarono a chiedere l'autonomia politica
e culturale di Trento e del Trentino, ma ne auspicavano
la rapida annessione al Regno d'Italia. Come riportato
nel resoconto dei colloqui da lui avuti a Roma nel
1915 con il Ministro degli Esteri del regno d'Italia,
Alcide De Gasperi, rappresentante trentino al parlamento
imperiale di Vienna, convenne che la maggioranza dei
Trentini non sarebbero stati favorevoli ad un'annessione
all'Italia. Durante la prima guerra mondiale Trento
fu dichiarata città fortezza (Fortezza di Trento)
e divenne il caposaldo del fronte meridionale austro-ungarico.
La città era coronata da una rete formidabile
di forti difensivi che ancor oggi sono visibili ed
in parte visitabili. Alla fine del´anno 1915
la Fortezza di Trento era il più grande e più
potente capo saldo del Fronte, la maggior parte del
sistema difensivo era sparito sotto la roccia. Anche
questi fortificazioni sotterranee sono in gran parte
visitabili. L´ideatore della nuova Fortezza
di Trento che venne costruita in meno di una anno
con l´impiego di migliaia di operai e soldati
e con grande partecipazione della popolazione era
il maggiore generale Steinhardt. Il primo conflitto
mondiale rappresentò per Trento, come per il
resto della zona di confine, una tragedia di proporzioni
immani, caratterizzata dall'evacuazione ai fini della
sicurezza della maggior parte della popolazione. In
questo contesto rimane il dubbio circa le fotografie
della "popolazione in festa" che accolse
l'arrivo delle truppe italiane il 4 novembre 1918,
visto che di Trentini in città non ne erano
rimasti molti, data appunto l'evacuazione. Trento,
congiuntamente al resto della contea principesca tirolese
a sud dello spartiacque alpino passarono all'Italia
nel 1919, alla fine della prima guerra mondiale. L'annessione
all'Italia rappresenta un periodo molto difficile
per la citta', in particolare dal punto di vista dell'integrazione
economica nell'ambito del Regno d'Italia. Nella nuova
amministrazione italiana risultò difficile
il mantenimento delle istituzioni autonome che avevano
ottenuto il riconoscimento da parte delle autorita
asburgiche. Per il ripristino dell'autonomia legislativa
ed economica si dovra' aspettare fino alla fine del
secondo conflitto mondiale. La storia della citta'
nel XX secolo coincise per lo più con quella
della provincia e della regione. "Via da Trento"
nella sua accezione tedesca di "Los von Trient"
divenne il motto del movimento per l'autonomia provinciale
del Sudtirolo a partire dalla famosa grande manifestazione
di massa svoltasi a Castel firmiano / Sigmundkron,
alle porte di Bolzano il 17 novembre 1957.