Bressanone
(in tedesco: Brixen, in ladino: Persenon) è
una città dell'Italia nordorientale, la terza
per popolazione della Provincia Autonoma di Bolzano
- Alto Adige, nella Regione Autonoma Trentino-Alto
Adige. È il capoluogo storico, artistico, culturale,
economico, sociale ed amministrativo del comprensorio
Valle Isarco. A Bressanone, terzo centro abitato della
provincia per numero d'abitanti, si ha una maggioranza
di popolazione germanofona, anche se la popolazione
di madrelingua italiana supera di poco il quarto della
popolazione. È la città più antica
della Contea del Tirolo, infatti fu fondata nel 901,
ben prima che fosse costituita la Contea. Durante
il corso dei secoli è stata sotto dominazione
ecclesiastica (Principe vescovo di Bressanone). Attualmente
è rimasta sede, insieme a Bolzano-capoluogo
dell'Alto Adige, della Diocesi di Bolzano-Bressanone,
costituita nel 1964 staccando dalla diocesi di Trento
la città di Bolzano ed il territorio a sud
di quest'ultima ed aggregandolo alla diocesi di Bressanone,
mentre i territori della diocesi di Bressanone ora
siti in Austria (Valle dell'Inn) sono stati staccati
dalla diocesi di Bressanone ed aggregati a quella
di Innsbruck. I santi patroni della città sono
i vescovi Albuino e Ingenuino (patroni, contro la
siccità), che si festeggiano il 5 febbraio;
le loro reliquie sono custodite del Duomo di Bressanone.
Situata in fondovalle a circa 560 m s.l.m., si trova
alla confluenza della Rienza nell'Isarco. A est si
trova le cime del Gruppo della Plose con il Monte
Telegrafo (2.504 m s.l.m.), a ovest la Cima Cane (2.354
m s.l.m.) e il Monte Pascolo (2.439 m s.l.m.). È
situata circa 40 km a nord del capoluogo di Provincia
di (Bolzano), circa 45 km a sud del valico del Brennero
(confine italo-austriaco) e 35 km a ovest dal Comune
di Brunico (in Val Pusteria). Viene attraversata dall'Autostrada
del Brennero, con un casello 5 km più a nord
(Bressanone-Val Pusteria/Brixen-Pustertal) e uno 8
km più a sud (Chiusa/Klausen). Dal 3 gennaio
2007 è stato aperto anche un ulteriore casello
Bressanone-Zona industriale, concepito solo in direzione
nord in entrata e in direzione sud in uscita ma molto
più vicina al paese e soprattutto alla sua
zona industriale.
ETIMOLOGIA
Il toponimo è attestato per la prima volta
nel 827 come Pressena, Prichsna e Brixina e deriva
probabilmente dal termine celtico brik ("altura,
sommità", analogamente a Brixia o Brescia).
La forma italiana attuale corrisponde a quella ladina
Persenù e a quella veneta settentrionale Persenón.
EDIFICI
STORICI
Palazzo Vescovile: antica residenza del Vescovo, quando
ancora il vescovo era presso Bressanone. Il palazzo
è disposto su tre piani, e le sue facciate
esterne sono di un pallido giallo, decorato in porpora.
Le facciate poste a nord e sud presentano due logge
rinascimentali, mentre le altre due facciate sono
in stile barocco. Attualmente al suo interno si trova
un importante museo, posto in ben 70 sale. Nei periodi
invernali il palazzo ospita anche una mostra di presepi.
Giardino dei Signori: affascinante giardino floreale
sito accanto al Palazzo Vescovile, che durante le
stagioni calde assume dei bellissimi colori.
Questo cortile è stato ricostruito soltanto
nel 1991, sulla base del progetto originale del 1831.
Il giardino rinchiuso da alte mura è suddiviso
in 4 aiuole, dove vengono piantati fiori colorati
ed ortaggi. Al centro delle aiuole si trova una bronzea
fontana, che è stata recentemente oggetto di
restauro.
Colonna millenaria: è una colonna marmorea
costruita a lato della piazza Duomo in occasione dei
festeggiamenti dei primi mille anni della città
vescovile. La colonna raffigura in cima, l'agnello
che è anche lo stemma cittadino, ed alla base
della colonna il vescovo Zaccaria. Sulla base quadrata
della colonna sono altresì raffigurati taluni
importanti avvenimenti della storia della città,
come ad esempio il dono del maso "Prihsna"
da parte del re Ludovico il Fanciullo al vescovo Zaccaria.
Il monumento fu eretto in occasione dei festeggiamenti
per il millenario della città (1901) e del
centenario delle lotte di liberazione del Tirolo contro
le truppe francesi nel 1809.
Cimitero austro-ungarico di Bressanone: sacrario militare
a nord di Bressanone, che accoglie 1.226 caduti austro-ungarici
della Prima guerra mondiale e, in un'altra area, i
resti di 106 caduti tedeschi ed austriaci della Seconda
guerra mondiale.
Antico rione di Stufles
Castello della Famiglia Cusano: Duchi di Bressanone
e di Bolzano, discendenti di Nicola Cusano, dista
7 km da Bressanone, qui risiedono i Duchi nel periodo
natalizio e il castello solo in questo periodo è
aperto al pubblico. Fu costruito per volontà
di Nicola Cusano ma costui non lo vide mai completo
in quanto morì poco prima.
Uomo a tre teste: statua lignea ad opera di Wilde
Mann, risalente al 1500 e rimaneggiata il secolo dopo.
Raffigura un uomo selvaggio appeso ad un edificio
(all'incrocio tra via Portici Maggiori e Portici Minori)
che dovrebbe, secondo la tradizione popolare, espellere
dalle sue tre bocche delle monete.
EDIFICI
RELIGIOSI
Cattedrale di Bressanone: imponente chiesa in stile
barocco, che si erige nella centralissima piazza Duomo.
La chiesa risalente al 1200 subì successivi
restauri, a causa di un susseguirsi di sfortunati
incedi che si susseguirono negli anni. Essa è
dedicata a Santa Maria Assunta, di cui contiene una
artistica scultura di Hans Leinberger del 1520 circa.
Battistero del duomo di San Giovanni Battista: posto
accanto al duomo e accessibile dal chiostro, rappresenta
la più antica cappella di corte del Palazzo
Vescovile. Al suo interno si possono trovare affreschi
di qualità e di indiscussa importanza. Inoltre
la piccola chiesa ha una navata alta e rettangolare,
suddivisa in due piani, ricoperta da una volta "a
botte"; la luce riesce a filtrare all'interno
da quattro piccole finiestre (suddivise nei due piani).
Nel 1400 circa la navata fu coperta con una volta
a crociera.
Antico chiostro: si trova adiacente al Duomo questa
antica struttura architettonica romanica, risalente
al XIV secolo, anche detta la Bibbia dei Poveri, in
quanto ricca di dipinti raffiguranti le principali
scene narrate nelle Sacre Scritture. Presenta una
particolare volta a crociera, che rappresenta l'evoluzione
dell'arte medioevale. Alle sue pareti laterali si
possono osservare antichi sarcofagi delle persone
importanti dell'antichità e dei prelati oltre
ad affreschi riguardanti l'età classica. Una
porta del chiostro conduce inoltre ad un'antica cappella,
da ammirare per i suoi antichi affreschi. Un angolo
non affrescato era adibito a passaggio pubblico con
bancarelle.[4] Degne di nota sono la rappresentazione
dell'elefante (terza arcata) e l'adorazione dei Tre
Re Magi (tredicesima arcata).
Chiesa della Madonna: solitamente chiusa e quindi
non accessibile se non attraverso una visita guidata
del chiostro.
Parrocchia San Michele: chiesa romanica dell'XI secolo,
che si trova in posizione parallela al Duomo. La chiesa
è la parrocchia di Bressanone e del Decanato.
È dedicata a San Michele arcangelo. La struttura
ha un coro gotico, un campanile (la Torre Bianca)
eretto nel XV secolo, mentre la navata e' gotica del
tardo 1500. La chiesa è stata barocchizzata
dopo il 1750 con affreschi di Josef Hautzinger di
Vienna, uno dei discepoli di Paul Troger.
Torre Bianca: è la torre della parrocchia.
Risalente al XV secolo, in origine veniva chiamata
torre Nera, ma poi gli si cambio' il nome. È
stata ristrutturata nel 2007, riacquisendo di diritto
il suo nome, infatti, è stata riportata la
cima della torre al suo colore originale, il bianco.
La torre presenta anche un orologio lunare.
Chiesa dei Santi Gottardo ed Erardo: edificata nel
XIII secolo dalla famiglia Voitsberg nei pressi dell'antica
prepositura. Subi' un successivo restauro nel XIV
secolo, in seguito ricostruita con forme barocche
dal vescovo ausiliare Wilhelm von Vintler e consacrata
nel 1695. Fin dal 1971 la chiesa è stata affidata
alla chiesa evangelica.
Educandato Femminile delle Dame Inglesi: primo insediamento
della congregazione delle Dame Inglesi a Bressanone
nel 1739. Il convento fu costruito successivamente
(tra il 1742 e il 1745) ad opera di Anna von Sarenthein.
La chiesa consacrata nel 1748 a San Giuseppe è
stata ricostruita dopo un incendio nel 1839 in stile
neoclassico. Nel XIX secolo e anche nel XX secolo
la scuola fu più volte allargata.
Chiesa Josef Freinademetz a Millan, in arte moderna
Santuario di "Maria am Sand", la Madonna
delle Grazie: ovvero la vecchia chiesa parrocchiale
di Millan
Abbazia benedettina di Novacella
Chiesa e convento dei frati Cappuccini: La chiesa
è dedicata a Santa Caterina e fu edificata
nel 1340 da Federico di Villandro. Successivamente
la chiesa fu data ai Cappuccini dal vescovo Karl Andreas
von Spaur nel 1603. Nel 1630 si edifico' una nuova
chiesa e un convento, con le pale di F. Unterberger
e S. Kessler. È attualmente sede Provinciale
dell'Ordine dei Cappuccini.
Chiesa e convento dei frati Francescani
Convento delle Terziarie: Questa fu la prima sede
della congregazione, che fu fondata nel 1700 dalla
brissinese Maria Huber, per aiutare nell'educazione
le povere ragazze. Fu inoltre sede della prima scuola
femminile del Tirolo. Oggi è la casa madre
della congregazione.
Seminario Maggiore e la sua biblioteca
Chiesa di San Cirillo, ed il Sentiero dei Santi d'Europa
Chiesetta di San Giacomo a Eores: risalente al XV
secolo con un campanile a cuspide, ha altari neogotici
e varie raffigurazioni di santi ad opera di un artista
della scuola di Bressanone. All'esterno si puo' invece
ammirare un dipinto di Cristoforo.
Chiesetta di San Nicolò a Cleran: posta ad
un'altezza di 850 metri, è caratterizzata da
alcuni affreschi tardo-gotici.
MUSEI
il museo della farmacia di Bressanone: nuovo museo
allestito pochi anni or sono, su come veniva vista
e adoperata la farmacia in Tirolo nel passato.
il museo della Torre Bianca
il museo diocesano di Bressanone: esposizione dentro
al Palazzo Vescovile
IL
TEATRO
A Bressanone non esiste un vero e proprio teatro,
ma negli scorsi anni spesso si utilizzava la sala
dell'Oratorio Don Bosco per le rappresentazioni teatrali.
Oggigiorno è stata costruita una sede più
adeguata, il Forum (edificato al posto dell'ex-GIL),
dove si tengono spesso anche rappresentazioni teatrali.
L'EX-SANATORIO
La costruzione, progettata nel 1910, nacque come ospedale
per la città di Bressanone. La prima pietra
fu posta nel 1912 e nel 1914, alla presenza dell'imperatore
Francesco Giuseppe, avvenne l'inaugurazione. Già
a quei tempi il piccolo ospedale ospitava i reparti
di medicina, chirurgia, ostetricia e ginecologia,
traumatologia, pediatria, malattie infettive, sale
operatorie, da raggi e da parto, etc. Tutta la struttura
era dotata di un impianto di aerazione ad aria ozonizzata,[5]
un composto particolarmente battericida. Tutte le
stanze dei degenti erano inoltre dipinte con colori
riposanti e rallegranti. All'interno della struttura
trovava posto anche una piccola chiesetta a pianta
ottagonale dedicata al nome del Sacro Cuore di Gesù.
Tutto l'edificio era ed è contornato da un
grande parco. Nel 1930 si pensò alla costruzione
di un secondo edificio, dato che questo primo ospedale
era l'unico attrezzato in tutta la provincia per trattare
i "malati di petto" (ad esempio di tubercolosi),
e quindi si andava via via riempendo. Non si conosce
bene il motivo vero, ma questo nuovo edificio venne
designato come il nuovo ospedale (quello dei giorni
nostri), mentre il vecchio edificio rimaneva solamente
come sanatorio. Durante la guerra, nell'ottobre del
1944, i tedeschi requisirono l'edificio per poterne
fare un ospedale civile; fu quindi necessario liberarlo
in pochi giorni. Nel 1945, finita la guerra e smantellato
l'ospedale militare, scoppiò a Bressanone un'epidemia
di tifo. Nel 1946, debellata l'epidemia e ripristinati
i locali, il sanatorio riaprì con 170 posti
letto. In un pomeriggio d'estate del 1954, sul tetto
del sanatorio scoppiò un incendio, dovuto ad
un difetto delle canne fumarie, che lo distrusse per
due terzi. In poco più di tre mesi si riuscì
a riparare con mezzi di fortuna i danni fatti. La
struttura, oramai persa la sua primaria funzione (è
stata attiva fino al 2002), è stata completamente
restrutturata per 9 anni, con una spesa di 22 milioni
di euro, e dal 2004 è parte integrante dell'ospedale
civile di Bressanone (blocco C).
MANIFESTAZIONI
Sfilata dei Krampus, il 5 di dicembre;
Mercatino di Natale nel periodo dell'Avvento;
Filasprint, manifestazione sportiva invernale;
Processione di San Cassiano;
Caidom, gara di downhill dalla cima della Plose alla
piazza Duomo;
Altstadtfest, una festa di un weekend di agosto, che
si tiene ogni due anni (alternandosi con la città
di Brunico);[12]
Mostra permanente sulla tortura: la mostra è
allestita con oltre settanta articoli esposti, dando
la possibilità al visitatore di dare uno sguardo
alle Ordinanze criminali dell'imperatore Massimiliano
I, ovvero l'ordinamento penale della Contea principesca
del Tirolo, negli anni tra il 1499 ed il 1771. Gli
oggetti danno una visione di come la regione tirolese
sia stata in passato scandita dalla forza e dalla
violenza. Grazie alla legge penale di Giuseppe II
d'Austria, del 2 aprile 1787, abolì la tortura
in Tirolo. La mostra è allestita presso il
caffè "Rosa d'Oro" che dà
sulla piazza Duomo.
CENNI
STORICI
È noto che la città sia molto antica,
e questo è anche confermato dal fatto essa
sorga su un antico insediamento che si può
far risalire all'età mesolitica. Questo vecchio
insediamento si trova precisamente nella zona di Stufles.
Altre testimonianze dell'antichità della città
sono dei resti trovati appartenenti all'età
del bronzo a Rivapiana. In un periodo che si può
attestare attorno al il 15 a.C. la città fu
conquistata da Druso, figliastro dell'imperatore Augusto.
Storicamente si hanno tracce di Bressanone in un antico
scritto del 590 d.C., quando il paese fu aggregato
al Ducato di Baviera. Da un documento del 13 settembre
901, si sa che l'allora vescovo Zaccaria della diocesi
di Sabiona, ricevette come regalo una grande tenuta
agricola (nota come maso Prihsna), dall'allora re
Ludovico IV il Fanciullo, l'ultimo dei Carolingi.
Tra il 960 e il 990 il paese ebbe un intenso sviluppo
edilizio ad uso ecclesiastico, assieme ad una prima
versione dell'attuale Duomo di Bressanone, tanto che
nel 965 i vescovi di Sabiona decisero di trasferirsi
nella vicina cittadina di Bressanone. Da questa data
Breesanone diventa il centro spirituale di una diocesi
di vaste dimensioni. Fra i vescovi di allora spicca
la figura di Albuino, discendente della casata degli
Ariboni, che aveva importanti relazioni con diverse
corti principesche ed in particolar modo con quella
imperiale. Il suo successore, il vescovo Erivardo
(1017-1022) diede inizio alla costruzione delle mura
della città, che furono portate a termine dal
vescovo successivo, Hartwig (in italiano Artovigo,
1022-1039), con l'aggiunta di ampi fossati a nord
e ad ovest e di torri da difesa a sud della citta'.
Il 7 giugno 1027 l'intera Val d'Isarco, assieme alla
Valle dell'Inn, fu sottratta al duca ribelle Guelfo
di Baviera, e data in dono al vescovo Hartwig, dall'imperatore
Corrado II, congiuntamente all'attribuzione del potere
temporale come Principe-Vescovo, analogamente a quanto
in quegli anni accadeva per i vescovi delle vicine
diocesi di Trento e di Coira (oggi capaluogo del cantone
dei Grigioni nella Confedarazione elvetica). Nel 1038
la Chiesa parrocchiale di Bressanone, fu dedicata
a San Michele Arcangelo. L'allora vescovo della diocesi
di Bressanone, don Poppo, fu fatto Papa, con il nome
di Papa Damaso II, nel 1048. Tra il 25 ed il 26 giugno
1080 nel duomo e nel battistero di San Giovanni si
tenne il famoso sinodo episcopale, in cui l'imperatore
Enrico IV assieme al vescovo Hartwig riuscirono a
far deporre il Papa Gregorio VII, facendo insiediare
come antipapa Guiberto da Ravenna, ovvero il papa
Clemente III. Nell'anno 1091 ai principi vescovi di
Bressanone venne concessa la contea della Pusteria,
e nel 1179, l'imperatore Federico I, i diritti regali
di sovranita'. Venne successivamente completata la
cinta muraria della città nel 1115, nel 1230
il nuovo convento per le clarisse (dove tuttora ha
sede) e nel 1265 fu terminata la nuova versione del
palazzo vescovile. Una menzione meritano sicuramente
il beato Artmanno vescovo, fondatore dell'Abbazia
di Novacella, il quale fu anche amico e consigliere
di Federico Barbarossa, e il vescovo Brunone, conte
di Kirchberg (1250-1288), fondatore della città
di Brunico, e spesso in lotta con le potenti famiglie.
Un esempio di famiglia nobile erano i Voitsberger,
ai quale rade al suolo il loro castello. Durante tutto
il periodo medioevale la fiorente città vescovile
rimase uno dei più importanti centri artistico-culturali
della zona alpina. Alterne vicende sull'effettivo
potere temporale sulla cittadina si svolsero tra il
Principe-Vescovo di Bressanone e i conti del Tirolo,
sino a che la cessione nel 1363 (per eredità)
della Contea del Tirolo alla casata degli Asburgo,
imperatori d'Austria, non portò il potere temporale
sul vescovado di Bressanone agli Asburgo stessi quali
Conti del Tirolo. Nel 1450 Nicola Cusano fu eletto
vescovo e quindi cardinale di Bressanone (1452-1464),
con incarico papale per la riforma delle terre tedesche.
Egli entro' in contrasto con i conti del Tirolo, con
il duca di Sigismondo e con la bellicosa Verena di
Castelbadia, badessa del convento delle benedettine
in Pusteria. Successivamente Cusano si autoproclamò
duca, anche se dopo la sua morte il potere rimase
agli Asburgo d'Austria, quali Conti del Tirolo. Nel
1607 nella città venne fondato il seminario
di Bressanone, ancora oggi attivo (anche se sempre
meno frequentato). Il 23 marzo 1797 12000 uomini delle
truppe napoleoniche, agli ordini del generale Joubert,
arrivarono ed occuparono Bressanone. L'enorme massa
di guerrieri porto' al diffondersi di un'epidemia,
causando la morte di migliaia di persone, che furono
inumate in fosse comuni tra Millan e Bressanone. Fortunatamente
già il 3 aprile, le truppe si ritirarono. Dal
1803 la città, che allora contava circa 3000
abitanti, subi' la fine del Principato. Questa si
rese sempre di più conto di quanto fosse legata
ai principi. Solo sei anni dopo, nella notte del 6
dicembre 1809 le truppe napoleoniche devastarono tutte
le residenze nobiliari ed i castelli, oltre a circa
200 masi attorno alla citta'. Nel 1814, con la sconfitta
delle truppe francesi, il Tirolo e quindi Bressanone,
ritorna a far parte dell'Impero austro-ungarico. Nell'anno
1865 lungo l'asse del Brennero iniziano i lavori per
la realizzazione della ferrovia del Brennero, e quindi
il 24 agosto 1867 giunge quindi il primo convoglio
a Bressanone. Purtroppo la decisione di far partire
la diramazione della ferrovia della Val Pusteria da
Fortezza (invece che da Bressanone come era stato
inizialmente stabilito), significo' una perdita in
termini economici per la città di Bressanone.
Quasi contemporaneamente vi fu anche una rinascita
in campo religioso e culturale. Furono fondate nuove
scuole come il Seminario vescovile e più tardi
anche il Seminario minore (il Vizentinum). Tra il
1885 e il 1890 si sistemarono i bacini fluviali, e
la città fu cosi' dotata di energia elettrica.
All'inizio del XX secolo Bressanone subi' un ulteriore
svolta, grazie all'allora sindaco Otto von Guggenberg,
che getto' le basi per fare della città un
rinomato centro di cura (il centro esiste tuttora).
Purtroppo anche per l'Alto Adige e quindi per Bressanone
viene il triste tempo della prima guerra mondiale,
e solamente nel novembre 1918 le truppe italiane riescono
ad occupare Bressanone, e quindi Bressanone e l'intero
Alto Adige entrano a far parte del Regno d'Italia,
mentre il restante territorio del Tirolo, passo' all'Austria.
Nel 1928 al territorio comunale vengono aggregati
i territori dei soppressi comuni di: Millan, Sarnes,
Albes e Monteponente, e la frazione di Elvas, staccata
dal comune di Naz. Nel 1941 vengono invece aggregati
i territori del soppresso comune di Sant'Andrea in
Monte. Nel 1964 vi è una nuova sistemazione
dei confini della diocesi che corrispondono da allora
a quelli della provincia di Bolzano, e la sede della
diocesi, rinominata di Bolzano-Bressanone, si sposto'
da Bressanone a Bolzano. Momento importante per la
comunità italiana di Bressanone fu nel 1952,
quando don Franco pose la prima pietra dell'oratorio
don Bosco. Il complesso della struttura, dopo oltre
cinquantanni di attivita' è stato recentemente
demolito (gennaio 2010), per essere successivamente
ricostruito. Nel 2001 la città di Bressanone
ha festeggiato i suoi 1100 anni si storia, con un
giubileo cittadino.