Sansepolcro 
Toscana

Sansepolcro (anticamente Borgo Sansepolcro) è un comune in provincia di Arezzo ed è il centro più popoloso della Valtiberina toscana. Il territorio comunale ha un'estensione di 91.48 km² e si trova al confine sud-orientale della Toscana, tra la riva sinistra del Tevere e l'Alpe della Luna sullo spartiacque appenninico. Vi sono nati famosi artisti come Piero della Francesca, Matteo di Giovanni, Raffaellino dal Colle, Cristoforo Gherardi, Alberto Alberti e i suoi figli Alessandro, Cherubino e Giovanni, Santi di Tito, Giovanni de Vecchi, uomini di scienza come Luca Pacioli e Niccolò Aggiunti, e i beati Ranieri da Sansepolcro dell'Ordine dei frati Minori, Angelo Scarpetti dell'Ordine dei frati di sant'Agostino, Ubaldo da Sansepolcro e Andrea Dotti dell'Ordine dei Servi di Maria. La sua economia si basa sia sul settore agricolo, che ha un notevole sviluppo a valle, sia su quello manifatturiero, alimentare e farmaceutico. A Sansepolcro, sono nate cinque aziende conosciute a livello internazionale: la Buitoni, fondata nel 1827, il maglificio Cose di Lana le camicerie Ingram e Milena nel settore tessile, l'azienda erboristica e farmaceutica Aboca. Nel settore artigianale rivestono una notevole importanza, sia dal punto di vista della qualità della lavorazione che per il ruolo nell'economia locale, l'oreficeria e il merletto a fuselli. Quest'ultima forma di artigianato si è sviluppata a partire dagli ultimi anni del XIX secolo; dal 1984 è organizzata la Biennale Internazionale del Merletto, promossa dal Centro Culturale di Sansepolcro. Vivace centro commerciale, nel centro storico hanno sede diversi negozi e pubblici esercizi la cui storia oltrepassa il mezzo secolo; tra i locali storici va ricordato almeno l'Albergo Fiorentino, in attività fin dal 1807. Nei quartieri periferici sono presenti varie strutture di grande distribuzione, che fanno di Sansepolcro il principale centro commerciale dell'area appenninca compresa tra la Repubblica di San Marino e Perugia. Sansepolcro fa parte dell'elenco delle città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione.

MANIFESTAZIONI
Giovedì, venerdì, sabato e domenica precedenti la Domenica delle Palme: Fiere di Mezzaquaresima.
Secondo sabato di settembre: Giochi di Bandiera.
Seconda domenica di settembre: Palio della Balestra, tra i balestrieri di Sansepolcro e Gubbio.
Settembre (anni pari): Biennale Internazionale del Merletto.
Mercato settimanale: martedì e sabato.

ARTE
Il Museo Civico di Sansepolcro possiede alcune straordinarie opere di Piero della Francesca. Oltre alle opere giovanili (come la Madonna della Misericordia) è presente un capolavoro della maturità come La Resurrezione, che di per sé varrebbe la visita alla città. Nel suo saggio del 1925 Along the Road, Aldous Huxley definì La Resurrezione "il miglior dipinto del mondo", durante la seconda guerra mondiale queste parole tornarono in mente ad Anthony Clarke, comandante alleato di una batteria di artiglieria, che fermò il bombardamento in corso su Sansepolcro proprio per salvare il capolavoro. Accanto alle opere di Piero della Francesco figurano quelle, tra gli altri, di Matteo di Giovanni, Sinibaldo Ibi, Gerino da Pistoia, Raffaellino dal Colle, Pontormo, Santi di Tito, Giovanni de Vecchi, Remigio Cantagallina, Andrea Pozzo e Agostino Ciampelli. Da segnalare, inoltre, due terracotte robbiane, l'esposizione del Tesoro della Cattedrale (oggetti e paramenti liturgici dei secoli XII-XVIII), la ricca raccolta di materiale scultorea, tra cui un notevole fregio del XIII secolo, e il gabinetto delle stampe, con rami e stampe di Cherubino Alberto, Raffello Schiaminossi e altri. Nelle chiese della città sono conservate opere di altri importanti pittori del Rinascimento e del Manierismo, come Luca Signorelli, il Perugino e il Rosso Fiorentino (una celebre Deposizione). La città conta un gran numero di chiese, oltre al già citato Duomo, in buona parte legate a monasteri, conventi e confraternite:

Badia di San Bartolomeo a Succastelli
Convento di Montecasale
Chiesa del Buon Gesù
Chiesa di San Francesco
Chiesa di San Francesco Saverio con l'annesso Palazzo del Seminario
Chiesa di San Giovanni Battista
Chiesa di San Lorenzo
Chiesa di San Michele Arcangelo (Paradiso dei Cappuccini)
Chiesa di San Rocco
Chiesa di Sant'Agostino
Chiesa di Sant'Antonio abate
Chiesa di Santa Maria dei Servi
Chiesa di Santa Maria delle Grazie
Ex Chiesa di Santa Chiara
Ex chiesa di Santa Maria Maddalena
Oratorio della Compagnia del Crocifisso
Oratorio della Confraternita della Morte.

ORIGINI
La fondazione del centro abitato viene fatta risalire al X secolo; secondo la tradizione locale fu opera di Arcano ed Egidio, due pellegrini di ritorno dalla terra santa che vi fondarono una comunità monastica. L'abbazia, dedicata al Santo Sepolcro e ai Santi Quattro Evangelisti, è documentata a partire dall'anno 1012, ed è detta sorgere in località Noceati. Le prime fonti storiche parlano di una abbazia benedettina, poi passata - tra 1137 e 1187 - alla congregazione camaldolese, nel territorio della Diocesi di Città di Castello. Attorno al monastero si sviluppò, successivamente, il nucleo del centro cittadino che raggiunse la fisionomia attuale agli inizi del XIV secolo. Un elemento propulsore dello sviluppo del centro abitato fu il privilegio di organizzare il mercato settimanale nel giorno di sabato e una fiera annuale all'inizio di settembre, concesso all'abate dall'imperatore Corrado II nel 1038.

CENNI STORICI
Le magistrature comunali comune sono documentate dal 1163, quando si parla dei consoli in un privilegio inviato all'abate dall'imperatore Federico I Barbarossa. Successivamente si sviluppano anche le magistrature del podestà (documentato dal 1203) e del capitano del popolo (documentato dal 1251). Vi sono pure alcuni consigli, il principale dei quali è il Consiglio dei Ventiquattro. Nel corso del XIII secolo si insediano a Sansepolcro vari Ordini mendicanti: i Frati Minori (che fondano un primo convento a Pozzuolo negli anni '30 circa e si trasferiscono entro le mura nel 1258), i frati Eremiti di sant'Agostino (che costruiscono il loro convento urbano nel 1281, ma che dal 1249 circa erano fuori delle mura) e i frati Servi di santa Maria (che costruiscono un primo convento nel 1255 e quello definitivo nel 1294). Precoci anche le forme di vita religiosa femminile, con un monastero di damianite già presente nel 1228 e uno della congregazione benedettina della beata Santuccia fondato nel 1271. Nel 1301 Borgo Sansepolcro passò sotto la signoria di Uguccione della Faggiuola e, un ventennio dopo, di Guido Tarlati. La cittadina, coinvolta negli scontri fra guelfi e ghibellini, subì varie dominazioni fino alla definitiva conquista pontificia e la successiva cessione ai Malatesta nel 1370. Quello della signoria malatestiana è considerato il periodo di maggior splendore della storia cittadina. Nel corso della terza decade del XV secolo divenne un feudo di diversi condottieri: Niccolò Fortebraccio detto il Piccinino e, successivamente, Bartolomeo d'Alviano e di nuovo per poco tempo Niccolò Fortebraccio. Nel corso degli eventi della battaglia di Anghiari, 2.000 uomini di Sansepolcro si unirono all'esercito di Piccinino per combattere contro la lega pontificio-fiorentina. Nel 1441, sconfitto il Piccinino, Sansepolcro venne ceduta in pegno a Firenze per 25.000 ducati da papa Eugenio IV[1] Venticinque anni dopo, nel 1466, il comune, accogliendo le sollecitazioni di fra Fortunato Coppoli da Perugia, francescano dell'Osservanza, fonda il Monte di Pietà, il primo sorto nel territorio dell'attuale toscana. Nei secoli XIV-XV l'economia cittadina è particolarmente florida grazie alla coltivazione del guado, pianta usata nella tintura delle stoffe e commercializzata nei vicini porti adriatici. Nell'ambito di un più ampio piano strategico, i Medici dotarono Sansepolcro di nuove mura. Le ultime modifiche alla cinta muraria furono effettuate nel XVI secolo da Giuliano da Sangallo che vi sperimentò le prime soluzioni di fortificazione alla moderna. Sempre nel XV secolo, la cittadina venne identificata con la città di Biturgia citata da Claudio Tolomeo nella sua Geografia. L'ipotesi cinquecentesca (di cui rimane testimonianza nel nome degli abitanti: biturgensi) è stata scartata dalla storiografia moderna, ma l'esistenza di un preesistente insediamento romano viene ritenuta possibile. Significativo l'intervento sulle mura condotto negli anni '50 del XVI secolo su iniziativa di Cosimo I Medici, che intendeva fortificare il confine dello Stato fiorentino in vista della guerra contro Siena; per evitare la spesa di ampliare le mura, nel 1555 furono abbattuti i borghetti esterni, causando un notevole danno urbanistico alla città. Nel corso del XVI Sansepolcro, elevata a sede vescovile da papa Leone X nel 1520 e insignita del titolo di "città", conosce un momento di fioritura artistica notevole, grazie anche alle aperture verso Roma (la famiglia degli Alberti) e alle vicine zone dell'Umbria (con i pittori Cristoforo Gherardi e Raffaellino dal Colle) e delle Marche (ancora con l'attivissimo Raffaellino dal Colle). L'inserimento di Sansepolcro in uno Stato fortemente accentrato sulla capitale, come quello fiorentino, provoca ricadute negative sull'economia locale, anche a motivo delle difficoltà causate ai commerci dalle dogane nel frattempo erette con il vicino Stato della Chiesa. Sul piano economico, nei secoli XVII e XVIII la città affronta un lungo periodo di crisi, che segna anche un notevole decremente demografico, dal quale si risolleverà nel corso del XIX secolo. Nonostante la crisi economica, nel XVIII secolo sono promossi radicali lavori di ristrutturazione di quasi tutte le chiese cittadine, che contribuiscono a eliminare molte delle testimonianze architettoniche medievali. L'intervento qualitativamente migliore è quello realizzato all'interno della chiesa di Santa Maria dei Servi. Notevoli i danni causati alla città dai terremoti del 1781 e del 1789; dopo quest'ultimo sono abbassate tutte le numerose torri medievali, ad eccezione della Torre di Berta. In questo periodo vi sono anche momenti di crescita, quali l'apertura, nel 1752, di una scuola femminile a opera delle Maestre Pie Venerini. Con le elezioni amministrative del 2 giugno 1946 l'alleanza tra Partito Comunista Italiano e Partito Socialista Italiano, allargata anche ad altri rappruppamenti minori, ottiene la maggioranza assoluta per il governo del comune. In questo modo si crea un quadro pressoché stabile, basato sulla convergenza tra PCI e PSI, che dura fino al 1975, salvo una parentesi di commissariamento tra 1961 e 1962. Alle elezioni amministrative di quell'anno il PCI ottenne la maggioranza assoluta, governando da solo fino al giugno 1990, quando l'alleaza quadripartitica di centro-sinistra tra Democrazia Cristiana, Partito Socialista Italiano, Partito Repubblicano Italiano e Partito Socialista Democratico Italiano vinse le elezioni. L'anno seguente è stato approvato la statuto comunale. Alle amministrativedel 1995, in un quadro politica nazionale e locale profondamente mutato, una coalizione di Centro-Sinistra ottenne la maggioranza assoluta, governando fino al 2004, ma aprendosi, nel corso delle due legislature, all'alleanza con altri soggetti di centro prima e anche di estrema sinistra poi. Nel 2004 la nuova alleanza di centro-sinistra vince le elezioni, ma viene sfiduciata all'inizio del 2006. Dopo un breve periodo di commissariamento, nel 2006 l'alleanza tra la lista civica locale, le forze di centro-destra e una lista ambientalista ottiene la maggioranza e, quindi, il governo della città.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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IL MERCATALE - MONTEVARCHI - AR