Castiglion
Fiorentino è un comune in provincia di Arezzo.
Il Comune è stato insignito della Medaglia
dargento al merito civile per per atti di abnegazione
durante il secondo conflitto mondiale. La
città di Castiglion Fiorentino sorge su di
un colle a 342 m s.l.m., 17 km a sud-est di Arezzo.
Delimitata a est dai Preappennini, l'area comunale
si estende sulla Valdichiana e confina con i comuni
di Arezzo a nord, Cortona a est e a sud, Foiano della
Chiana a sud-ovest e Marciano della Chiana a Ovest.
Nella piana alluvionale della Valdichiana scorre il
Canale Maestro della Chiana, nel quale confluiscono
vari corsi d'acqua a regime torrentizio, tra i quali
l'Esse, il Mucchia e il Canale di Montecchio. Un tempo
regione malsana (come ricorda Dante nei versi 46-47
del XXIX canto dell'Inferno: «Qual dolor fora,
se de li spedali / di Valdichiana tra 'l luglio e
'l settembre»), occupata da una palude bonificata
a più riprese, l'area comunale è oggi
contraddistinta da un'eccezionale fertilità
della terra che, aggiunta alla magnanimità
del clima, garantisce un'ottima resa agricola per
un comune ancora strettamente legato ad un fiorente
settore primario. La grande importanza storica dell'area
comunale ha portato alla nascita del Gruppo Archeologi
della Valdichiana (GAV).
ETIMOLOGIA
Il termine Castiglione deriva da "Castello",
la seconda parte del nome fu in un primo momento aretino,
poi perugino, infine fiorentino.
MANIFESTAZIONI
Palio dei Rioni di Castiglion Fiorentino, la terza
domenica di giugno;
Mostra di scambio di cose vecchie e usate, quarta
domenica di ogni mese (escluso luglio e agosto);
Stagione teatrale, da novembre a marzo;
Oliomangiando, festa dell'olio nuovo, ultimo fine
settimana di novembre;
Processione della Settimana Santa (Martedì,
Mercoledì e Venerdì Santo), che culmina
con la Volata (rincorsa con la statua del Cristo Risorto
nella Collegiata) alla mezzanotte del Sabato Santo;
ogni 2 anni (precisamente negli anni pari) si tiene
la Sacra Rappresentazione della Passione di Nostro
Signore Gesù Cristo, svolta da veri e propri
attori nel Piazzale Garibaldi;
Maggio Castiglionese, che si tiene per l'intero mese
di maggio, esposizione dei prodotti tipici locali
(gastronomia, artigianato, macchinari agricoli);
Festa Medievale Biancazzurra, rievocazione del glorioso
passato della città, svolta l'ultimo fine settimana
(venerdì, sabato e domenica) di maggio e il
primo fine settimana di giugno nel meraviglioso scenario
del piazzale sottostante alla medievale Torre del
Cassero, simbolo della città. A cura del Rione
Cassero;
Banchetto Medievale, rievocazione di un banchetto
medievale, si svolge il sabato precedente la quarta
domenica del mese di maggio all'interno del Chiostro
di S. Francesco a cura del Terziere Porta Fiorentina;
I Giorni di Bacco, terzo e quarto fine settimana di
ottobre nel centro storico, vini e prodotti tipici
della zona, organizzata dal Terziere Porta Fiorentina.
Presepe vivente, nei giorni di Santo Stefano e dell'Epifania,
per le vie della città;
Estate Castiglionese, con sagre e feste nelle varie
frazioni:
Sagra della Pizza, primo fine settimana di luglio
in località La Nave;
Scalata a Sant'Egidio, presso l'omonima montagna,
prima domenica di luglio;
Sagra dello Struzzo, secondo fine settimana di luglio
in località Manciano La Misericordia;
Festa del Vescovo sul giuncheto, terzo sabato di luglio;
Sagra della Ranocchia Chianina, ultimo fine settimana
di luglio e primo fine settimana di agosto in località
Brolio;
Bisteccata, il giorno di Ferragosto a Montecchio Vesponi;
Festa della Madonna del Bagno, presso il Santuario
della Madonna del Bagno (30 agosto);
Sagra della Castagna e Palio dei Carretti, terza domenica
di ottobre in località Montecchio Vesponi.
GRUPPI
STORICI
Grazie allo sviluppo dei Rioni partecipanti al Palio,
sono sorti il Gruppo Storico e Sbandieratori Il Cassero
nel 1982, il "Gruppo Storico e Sbandieratori
del Terziere Porta Fiorentina", i "Mercenari
di Giovanni Acuto" e nel 1986 il Gruppo Storico
e Sbandieratori di Castiglion Fiorentino, oggi indipendente
dal Palio dei Rioni.
EDIFICI
STORICI
Il Palazzo Comunale, eretto nel XVI secolo; in un
locale del medesimo è allestita una Pinacoteca,
in cui sono conservati corali, oggetti di culto, ceramiche
locali e oreficerie, oltre a pregevoli dipinti di
scuola umbra e toscana
La Torre del Cassero, di epoca etrusca, che domina
la città e sorge su un interessantissimo sito
archeologico
Il Museo Archeologico, che conserva reperti per lo
più bronzei o di terracotta dell'epoca etrusca,
romana e medievale
Le Logge del Vasari, site nella Piazza del Municipio
nel lato antistante al Palazzo Comunale. Si affacciano
sulla Valle di Chio e sulla Collegiata
Castello di Mammi (XII secolo), antica dimora della
nobile famiglia castiglionese dei Lambardi e di cui
restano attualmente rovine nell'omonima località;
Castello della Montanina, antica roccaforte dei Tarlati
di Arezzo, edificato nell'XI secolo, successivamente
distrutto e mai ricostruito, i cui resti sorgono sull'omonima
montagna a est di Castiglion Fiorentino.
Castello di Montecchio Vesponi, nell'omonima località;
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Francesco, costruzione romanico-gotica
della fine del XIII secolo, che conserva tra gli altri
un pregevole San Francesco di Margaritone d'Arezzo;
Pieve di San Giuliano (XV secolo) e l'antistante Collegiata
omonima, realizzata nel XIX secolo, in cui sono conservati
una Madonna di Bartolomeo della Gatta, una terracotta
robbiana, una tavola di Lorenzo di Credi e una Madonna
in trono di Segna di Bonaventura;
Chiesa di Sant'Agostino (già convento agostiniano),
risalente al XIV secolo;
Chiesa della Madonna della Consolazione, di pianta
ottagonale, il cui progetto è attribuito ad
Antonio da Sangallo il Giovane e la cui realizzazione
fu terminata nel 1607;
Chiesa del Gesù, realizzata nel XVI secolo
dalla Congregazione del Santissimo Sacramento e ospitante
pregevoli opere quali l'Ultima cena di Francesco Morandini
detto il Poppi e la Resurrezione di Cristo di Francesco
Vanni;
Chiesa della Madonna delle Grazie del Rivaio, risalente
al XVII secolo, nella quale è conservato un
Crocifisso ligneo attribuito alla scuola di Baccio
da Montelupo;
Chiesa di Sant'Angelo al Cassero, antico edificio
del XII secolo, fregiato da notevoli lavori di Giorgio
Vasari;
Chiesa di Santa Chiara, risalente al XVI secolo, oggi
chiusa e connessa al convento delle clarisse;
Chiesa di Santo Stefano (o di San Lazzo), edificata
dalla Compagnia di Santo Stefano nel XIV secolo e
con pareti affrescate da un pregevole ciclo trecentesco,
con Storie di Santo Stefano e Storie della Passione.
Santuario della Madonna del Bagno, edificato in località
Noceta nel XVI secolo, nel luogo in cui, secondo la
tradizione, apparve la Madonna e sgorgò una
fonte d'acqua curativa;
Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a Retina (Rètina
è, secondo alcuni autori, l'antico nome di
Castiglion Fiorentino), oggi Chiesa dei Cappuccini,
costruita su un edificio termale tardo romano, di
cui si hanno notizie negli archivi della diocesi aretina
fin dal 1039;
Pieve di Santa Maria a Chio in località Pieve
di Chio, la cui prima citazione risale ad una donazione
del 1063 all'Abbazia di Camaldoli della pieve da parte
dei Marchiones, feudatari locali;
Pieve di San Miniato di Ruccavo, di cui si hanno notizie
fin dal 1105 e della quale restano solo rovine inglobate
in un casolare colonico presso Ristonchia;
Pieve di San Nicola di Ruccavo, presso la suddetta
pieve e della quale restano rovine risalenti al XII
secolo;
Abbazia dei Santi Abbondio e Abbondanzio di Croce
(o di Badicroce), del XII secolo, le cui rovine sorgono
nelle aree boschive della Foce, la zona montuosa del
comune di Castiglion Fiorentino verso Arezzo;
Abbazia di San Parteniano (XII secolo), le cui rovine
sorgono presso Ristonchia;
Abbazia di Largnano, menzionata per la prima volta
nel 1147 e attualmente in rovina, nei boschi presso
Ranchetto;
Abbazia di Sant'Andrea del Pozzo a Castiglione (XII
secolo) in località La Badia;
Monastero di San Bartolomeo della Noceta (XIII secolo),
attualmente chiesa parocchiale della località
Noceta.
PERSONAGI
FAMOSI
Roberto Benigni (1952 -), attore e regista
ORIGINI
E CENNI STORICI
Abitato fin dalla preistoria, il territorio castiglionese
conobbe un primo periodo di fioritura con l'epoca
villanoviana. Il nucleo abitato castiglionese si sviluppò
in epoca etrusca, già a partire dal (VI secolo
a.C.). Crocevia fondamentale tra le due Lucumonie
di Arezzo e Cortona, il centro si erigeva sulla sommità
del colle, come hanno testimoniato gli scavi archeologici
operati nell'area della Torre del Cassero. Gli Etruschi
apportarono una prima bonifica alla Valdichiana, traversata
all'epoca dal fiume Clanis: questo scorreva nel senso
opposto dell'attuale Canale Maestro e costituiva un'importante
via d'acqua navigabile. Nell'area castiglionese restano
a testimonianza di tale periodo numerosi reperti archeologici,
tra cui il celebre Deposito di Brolio, rinvenuto nel
XIX secolo nell'omonima frazione, e costituito da
una grande quantità di bronzetti. Giunti i
Romani, essi decisero di sfruttare la fertilità
della zona per il fabbisogno alimentare dell'Urbe.
Lo storico Tito Livio racconta di come ai tempi della
Seconda guerra punica gli opulenta arva (ricchi campi)
chianini avessero saputo fornire alla spedizione di
Publio Cornelio Scipione (202 a.C.) oltre 10mila quintali
di grano. Ma con l'impero di Augusto il panorama cambiò
radicalmente: tra le cause delle piene del Tevere
che di tanto in tanto allagavano Roma fu reputato
il Clanis, che era affluente del Paglia, a sua volta
tributario del fiume romano. I Romani ostruirono pertanto
la foce del Clanis, provocando la stagnazione delle
acque e il conseguente impaludamento della Valdichiana.
È probabile che Castulone si espanse in tale
periodo, sorgendo in altura e quindi essendo immune
dalla malaria, da cui molte delle genti degli abitati
della valle erano fuggite. Il centro abitato viene
ricordato dai documenti con il nome di "Castiglione"
non prima del X secolo, quando risulta feudo dei marchesi
del Monte Santa Maria. Di fatto nell'alto Medioevo,
pur rimanendo sotto la tutela dell'imperatore, Castiglione
fu sottomesso alla potente diocesi di Arezzo. La formazione
del libero Comune iniziò con la seconda metà
del XII secolo, ma fu continuamente contrastata dai
grandi comuni attigui. Dopo la sconfitta aretina a
Campaldino (1289), Castiglione passò sotto
il dominio di Firenze. Tuttavia nel 1303 le truppe
aretine e senesi, guidate da Uguccione della Faggiuola,
presero la cittadina, restituendola ad Arezzo. Fu
in questa epoca che Castiglione, nel frattempo ribattezzata
"Castiglion Aretino", conobbe una prima
ristrutturazione ubanistica, operata dal vescovo e
signore di Arezzo Guido Tarlati. Alla morte di quest'ultimo
tuttavia si aprì un periodo alquanto incerto
per Castiglione: ceduto nel 1336 a Firenze, nel 1344
venne espugnato dai Perugini divenendo "Castiglion
Perugino".
Dopo essere stata devastata dalla peste nera del 1348,
nel 1369 la popolazione si ribellò a Perugia,
ponendosi sotto la protezione dello Stato della Chiesa.
Dal 1384 la cittadina passò definitivamente
a Firenze e da questo momento in poi, ridenominata
"Castiglion Fiorentino", resterà
sotto il suo dominio. L'inizio del XV secolo vide
un periodo di crisi, a causa di nuove pestilenze e
relative carestie. Durante la guerra tra Firenze e
la Repubblica Senese, Castiglione fu presa dal fiorentino
(ma nemico di Cosimo I de' Medici) Piero Strozzi,
per poi tornare in breve tempo sotto Firenze (1554).
Al governo mediceo seguì quello del Granducato
dei Lorena (1765). Fu soprattutto Pietro Leopoldo
che decise di rivalorizzare l'area palustre, incaricando
l'ingegnere Vittorio Fossombroni di eseguirne la bonifica.
Nel 1774 lo stesso Pietro Leopoldo ordinò una
riorganizzazione amministrativa del Granducato: al
comune di Castiglion Fiorentino furono così
annessi quelli di Montecchio Vesponi, Mammi e La Montanina.
Il dominio fiorentino si interruppe nel 1799, quando
i Francesi presero la Toscana. Come in tutte le città
conquistate, anche a Castiglion Fiorentino (in Piazza
del Mercato, l'odierno Piazzale Garibaldi) fu innalzato
l'albero della libertà. Salvo un breve intervallo,
durante il quale la città fu liberata dagli
insorti del "Viva Maria", Castiglion Fiorentino
fu presidiata dalle truppe napoleoniche dal 1800 al
1814. Con la Restaurazione tornarono i Lorena, che
ultimarono i lavori di bonifica della Valdichiana.
In
seguito Castiglion Fiorentino seguì le sorti
della Toscana e del Regno d'Italia. Il passaggio del
fronte bellico durante la seconda guerra mondiale
fu causa di ingenti devastazioni, sia al centro storico
che a buona parte del territorio comunale, colpito
da bombardamenti che provocarono centinaia di morti
anche tra i civili. Il panorama del territorio comunale
nell'epoca post-bellica rimase a lungo disastrato,
al punto che nel corso degli anni cinquanta Castiglion
Fiorentino conobbe un notevole decremento demografico.
Con
il "boom" economico degli anni sessanta
le condizioni economiche sono migliorate sensibilmente,
rendendo il centro abitato un fiorente polo agricolo,
fenomeno cui ha fatto riscontro anche una ripresa
demografica. Nel
2007 Castiglion Fiorentino è stata premiata
dal Touring Club Italiano con il riconoscimento di
Bandiera arancione. La Bandiera arancione è
il marchio di qualità turistico ambientale
del Touring Club Italiano; è destinato alle
piccole località dell'entroterra che si distinguono
per unofferta di eccellenza e unaccoglienza
di qualità.