Santa Venerina 
Sicilia

Santa Venerina è un comune della provincia di Catania. Dal promontorio di questo paese si affaccia un panorama ammirevole, con la possente mole dell' Etna a ovest, il mare Jonio e il Porto di Riposto, la città di Giarre a est, Taormina a nord. Santa Venerina è adagiata in un dolce declivio sul quale un'autentica "civiltà del vino" ha dato forma al paesaggio. Silenziosa è la bellezza della sua campagna: suggestive terrazze delimitate da muri costruiti a secco con la pietra vulcanica accolgono i vigneti, dando luogo a verdi geometrie punteggiate qua e là dal rosa e dall'ocra delle antiche case padronali o dal nero lavico delle case contadine. E intorno alla campagna si amalgama lo spazio urbano: eleganti ciminiere ormai dismesse e le solide torri grigie e rossicce delle distillerie del vino e delle vinacce e anche delle mele, dei fichi, dei cereali, delle carrube e dei datteri e per la produzione di liquori. Veri e propri cimeli di archeologia industriale che catturano l'attenzione del visitatore che si inerpica lungo le stradine di montagna. Le vetuste case bracciantili, i "palazzeddi" con la carretteria o con la bottega dei mastri artigiani, i palazzi d'epoca dei signorotti, le nove splendide chiese con i loro tesori, i singoli manufatti come "la cupola", la facciata della cappella della "Tenutella" e gli innumerevoli altarini dislocati in ogni angolo del paese, sono le principali attrazioni di Santa Venerina. Santa Venerina si distingue oggi per la sua rinomata produzione dolciaria e gastronomica; per artigianato del legno, del ferro e della ceramica; i distillati, i liquori e i ricchissimi vini.

ETIMOLOGIA
Riprende il nome della Santa a cui è dedicata la chiesa parrocchiale, Santa Venerina.


ORIGINI E CENNI STORICI
Le origini e lo sviluppo di Santa Venerina furono determinati dalla sua posizione di estremo confine tra la contea di Jaci e la contea di Mascali che nel passato la vedeva suddivisa prima in due parti e con la frammentazione del territorio di Jaci, impose un’ulteriore frazionamento. Il torrente Salaro fu per molti secoli confine naturale tra le due contee e proprio questo luogo era attraversato dalla reggia trazzera che da Messina arrivava a Catania. I viandanti che ne varcavano il confine ne dovevano pagare il dazio. Al controllo di tale confine nel luogo vi si stanziarono delle guardie acesi che lo riscuotevano per il senato di Jaci. Con lo stazionamento di questa gente che comincia a delinearsi il primo nucleo abitato ed dall’edificazione di una cappella, dedicata alla patrona di Jaci: Santa Venera. Era quasi naturale che questi acesi oltre a trasferire le proprie masserizie portassero anche la loro devozione ai propri protettori, Santa Venera e San Sebastiano. Analoga situazione lo si ebbe per San Leonardello in cui vi si stanziarono delle guardie di Mascali per il controllo del confine della omonima contea sulla via valeria, che il luogo prese il nome dalla propria devozione a San Leonardo, patrono di Mascali.

L'investimento in questa contrada dovette evidentemente palesarsi conveniente giacché negli anni a seguire gli stessi deputati e molti concittadini e borghesi di Aci acquistarono terre in quelle zone vitalizzante dalla fiera franca, dando inizio al processo di popolamento. Verso il 1850 si ebbe un vero sviluppo demografico ed economico. Le numerose distillerie che sorgevano nella zona e la ricca produzione vinicola, unitamente ad un artigianato molto esperto che ne ha fatto un paese fiorente e economicamente e socialmente sviluppato. Questo sviluppo portò ad alimentare le speranze di unificare il paese sotto un unico comune. La costituzione a comune autonomo di Santa Venerina si ebbe nel 1936 con scorporazione di porzione di territorio dei comuni di Acireale, Zafferana Etnea e Giarre.

La questione sulla denominazione del nuovo comune vide contrapposti, per decenni, gli abitanti di Santa Venerina e gli abitanti di Bongiardo. I bongiardesi chiedevano, come si legge nei tanti memoriali del Comitato pro bongiardesi, che il parlamento siciliano approvasse la nuova denominazione del comune con il binomio Santa Venerina - Bongiardo o con Bongiardo - Santa Venerina oppure che, a tutela dei diritti e dell'esistenza di Bongiardo, quale centro più antico rispetto a Santa Venerina, sia concesso di ritornare al comune di Zafferana Etnea. La vicenda però si risolse negativamente per Bongiardo in quanto il parlamento siciliano nel 1950 rigettò le istanze di modifica della denominazione del comune e dello smembramento del territorio comunale.

EDIFICI RELIGIOSI
Chiesa Madre di Santa Venera
Chiesa di Santa Maria Vergine della Catena
Chiesa di Santa Maria del Lume
Chiesa di Santa Maria del Carmelo
Chiesa di Maria SS. Immacolata.

DATI RIEPILOGATIVI

Popolazione Residente 7.901 (M 3.879, F 4.022)
Densità per Kmq: 420,5

Numero Famiglie 2.733
Numero Abitazioni 4.175
Denominazione Abitanti santavenerinesi

CAP 95010
Prefisso Telefonico 095
Codice Istat 087048
Codice Catastale I314

Santo Patrono Santa Venera
Festa Patronale prima domenica di agosto

Il Comune di Santa Venerina fa parte di:
Regione Agraria n. 7 - Colline litoranee di Acireale
Associazione Strada del Vino dell'Etna
Associazione Nazionale Città del Vino
Patto Territoriale Area Jonica Etnea

Località e Frazioni di Santa Venerina
Linera, Cosentini, Maria Vergine, Dagala del Re, Monacella

Comuni Confinanti
Acireale, Giarre, Zafferana Etnea.

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VINI COSENTINI - VINI DELL'ETNA - SANTA VENERINA (CT)
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