Catania
il secondo comune della Sicilia per popolazione e
per densità abitativa, capoluogo dell'omonima
provincia. È la più popolata delle città
italiane che non sono capoluogo di regione. L'area
metropolitana di Catania rende la Metropoli etnea
una delle conurbazioni più popolose d'Italia.
In epoca storica, è stata distrutta ben sette
volte da eruzioni vulcaniche (la più grande,
in epoca storica, è quella del 1669) e da terremoti
(i più catastrofici sono stati quelli del 1169
e del 1693). Il suo centro storico è stato
dichiarato patrimonio dell'umanità, assieme
ai sette comuni del Val di Noto, nel 2002. Catania
è una delle poche città in Italia ad
offrire paesaggi tanto diversi concentrati in un solo
sito. Sorge sulla costa orientale dell'isola, ai piedi
del vulcano Etna (il più alto d'europa) e a
metà strada tra le città di Messina
e Siracusa. Il suo territorio comprende anche una
vasta fetta della piana di Catania e tutto il Calatino.
La piana di Catania ('a chiana) è una tra le
più estese aree coltivate della Sicilia e la
sua zona più vicina al mare costituisce l'oasi
del Simeto, riserva regionale di circa 2.000 ettari
istituita nel 1984. L'Oasi del Simeto prende nome
dal fiume Simeto, il più importante dell'isola,
che sfocia a sud della città.
Catania
si affaccia sul mar Ionio con il golfo che prende
il suo nome. Inoltre intorno al vulcano sorge un'altra
famosa area naturale protetta, quella del Parco dell'Etna.
Il territorio è prettamente pianeggiante a
sud e sud est, e montuoso a nord per la presenza del
vulcano Etna. Il nucleo originario della città
era situato su un colle che corrisponde all'odierna
piazza Dante, dove sorge l'ex-monastero dei benedettini.
L'unico altro rilievo importante è la collina
Santa Sofia, dove sorge la Cittadella Universitaria,
al confine con Gravina, comune del vasto hinterland.
Il verde pubblico è costituito dai parchi situati
all'interno della città. Sono cinque quelli
di una certa grandezza e importanza: il Giardino Bellini,
detto 'a villa o Villa Bellini e dedicato a Vincenzo
Bellini, il Giardino Pacini, detto Villa 'e varagghi
(cioè "degli sbadigli", perché
frequentata soprattutto da pensionati e da sfaccendati
in genere), il Parco Gioeni (situato a nord, alla
fine della via Etnea), il Parco Falcone e Borsellino
(a nord del Corso Italia) e il Boschetto della Plaia
(nella zona tra l'Aeroporto Vincenzo Bellini e la
città). La città è attraversata
da un fiume sotterraneo, l'Amenano. In passato, poco
fuori le mura ad ovest, si poteva trovare il lago
di Nicito, al fiume collegato e ormai coperto dalla
colata lavica del 1669 (l'omonima via ne ricorda l'ubicazione).
Attualmente, l'Amenano si rende visibile all'Acqua
o linzolu, fontana in marmo bianco che sorge tra la
Pescheria e la piazza del Duomo e nei sotterranei
del locale Ostello della Gioventù. Ma è
stato tutto il territorio circostante a mutare profondamente
in seguito a questa calamità naturale: la costa
a nord del porto è appunto una scogliera sorta
in seguito alla colata (la Scogliera, con la famosa
spiaggia di San Giovanni li Cuti). La costa a sud
del porto è, invece, sabbiosa (la Plaia).
MANIFESTAZIONE
PRINCIPALE
Festa di Sant'Agata (3-5 febbraio)
ETIMOLOGIA
Secondo lo storico greco Plutarco, il suo nome deriva
da katane (cioè grattugia), per l'associazione
con le asperità del territorio lavico su cui
sorge. L'etimologia resta comunque oscura: secondo
altre interpretazioni, il nome deriverebbe dall'apposizione
del prefisso greco katà- al nome del vulcano
Etna (Aitnè, dal greco) (in modo che ne risulti
"nei pressi di" o "appoggiata"
all'Etna)
CENNI
STORICI
Catania era originariamente un insediamento siculo,
rifondato come Kat?v? nel 729 a.C. da coloni greci
calcidesi guidati da Tucle. Dopo la dominazione siracusana,
è stata conquistata dai romani nel 263 a.C.
Alla caduta dell'Impero romano ha seguito le sorti
della Sicilia, venendo conquistata prima dagli ostrogoti,
poi dagli arabi, dai normanni, dagli svevi e dagli
angioini. Nel 1282, passò agli aragonesi e
con re Martino I di Sicilia Catania divenne capitale
del Regno di Sicilia dal 1402 al 1416. Passata sotto
i domini spagnolo, piemontese e borbonico, nel 1860
Catania entrò a far parte del Regno d'Italia.
DA
VEDERE
Del
periodo greco e della dominazione romana a Catania
rimangono pochissime tracce e reperti, a causa dei
disastrosi terremoti (che hanno raso al suolo la città)
e delle conseguenti ricostruzioni che spesso hanno
ricoperto le precedenti architetture. Inoltre, non
sono mai state eseguite grandi campagne di scavi e
studi archeologici se non in casi sporadici della
sua storia recente. Il Teatro Romano (del II secolo),
l'Odeon (III secolo), l'Anfiteatro (II secolo), le
Terme dell'Indirizzo, le Terme della Rotonda, le Terme
Achilliane, i resti di un acquedotto presso il parco
Gioeni e alcuni edifici funerari sono tutti i resti
attualmente visibili della Catania romana. Il Teatro
romano e l'Odeon sono stati restaurati negli ultimi
anni e sono comodamente visitabili. Anche i resti
dell'anfiteatro sono visitabili dal 1907 (anno in
cui sono stati riportati alla luce) dall'ingresso
di piazza Stesicoro. Probabilmente anche u Liotru,
il simbolo della città situato attualmente
al centro di Piazza Duomo, è stato costruito
in epoca romana. È un manufatto in pietra lavica
porosa, che raffigura un elefante. Il nome deriva
probabilmente dalla storpiatura del nome di Eliodoro,
necromante semi-leggendario e grande avversario di
Leone il Taumaturgo. L'elefante sormonta un obelisco
egittizzante di cronologia incerta con figure puramente
decorative. Inoltre, sono state prodotte a Catania
una serie di monete, che comprende bellissimi conii
- da quelli arcaici - con Nike e Zeus in trono - a
quelli dei grandi incisori - Eveneto, Eraclide e Procle,
con testa di Apollo. Del periodo normanno si conservano
principalmente il castello di Aci Castello e le absidi
della Cattedrale di Sant'Agata (il Duomo), che poi
sarebbe stata ristrutturata dopo il terremoto del
1693. Oggi la cattedrale conserva la vara, il busto-reliquiario
e la
cassa-reliquiaria di Sant'Agata, realizzato dal senese
Giovanni di Bartolo nel XIV secolo. Unico monumento
di età bizantina è la Cappella Bonajuto
(nome derivante dalla famiglia nobiliare che l'aveva
tenuta come sacrario di famiglia nonché
cappella privata): si tratta di una "trichora"
bizantina cioè un edificio con tre absidi;
prima del suo restauro se ne aveva conoscenza grazie
ai disegni di
Jean Houel. Del periodo svevo (XIII secolo) è
il portale della chiesa di Sant'Agata al Carcere e
il federiciano Castello Ursino (di recente restaurato,
è ora sede del Museo civico (raccolte Biscari
e dei benedettini) coevo del più famoso castello
pugliese di Castel del Monte. Della dominazione aragonese
rimane la chiesa di Santa Maria di Gesù situata
nella piazza omonima, costruita nel Cinquecento e
ristrutturata nel Settecento. Nel 1558, fu iniziata
la costruzione del Monastero dei Benedettini, a cui
sarebbe poi stata affiancata la chiesa di San Nicolò
l'Arena. Distrutto dalla colata lavica del 1669 e
dal terremoto del 1693, nel 1703 se ne avviò
la ricostruzione che tuttavia non è stata mai
più portata a termine. Le cosiddette Mura di
Carlo V, che racchiudono il centro storico, furono
iniziate nel XVI secolo ma vennero praticamente ricostruite
dopo il terremoto. Catania è stata ampiamente
distrutta nel 1169 e nel 1693 dai terremoti. Il suo
territorio circostante è stato più volte
coperto da colate laviche che hanno raggiunto il mare.
Ma i catanesi caparbiamente l'hanno ricostruita sulle
sue stesse macerie. La leggenda vuole che la città
sia stata distrutta sette volte durante la sua storia,
ma in realtà tali eventi disastrosi si possono
sicuramente riferire a pochi ma terribili terremoti.
Anche le distruzioni del centro urbano a causa delle
colate laviche sono frutto di una storiografia fantasiosa.
Tutti i monumenti antichi sono stati inseriti nel
tessuto urbano della città ricostruita grazie
all'opera dell'architetto Giovan Battista Vaccarini,
che ha dato alla città una chiara impronta
barocca. Tra gli altri che hanno aiutato la rinascita
della città si ricordano Francesco Battaglia,
Stefano Ittar, Alonzo Di Benedetto e Girolamo Palazzotto.
Un raro esempio di unità architettonica è
la via dei Crociferi, forse, la strada più
bella della Catania settecentesca. Essa ha inizio
in Piazza San Francesco d'Assisi e vi si accede passando
sotto l'arco di San Benedetto che collega la Badia
maggiore alla Badia minore posta al di là della
strada. La strada, contornata da chiese, monasteri
e poche abitazioni civili, è un raro esempio
di barocco siciliano. Nel breve spazio di circa 200
metri sono presenti ben quattro chiese. La prima è
la chiesa di San Benedetto collegata al convento delle
suore benedettine dall'arco omonimo che sovrasta la
via. Ad essa si accede a mezzo di una scalinata ed
è contornata da una cancellata in ferro battuto.
Proseguendo si incontra la chiesa di San Francesco
Borgia alla quale si accede tramite due scaloni. A
seguire si incontra il Collegio dei Gesuiti, oggi
sede dell'Istituto d'arte, con all'interno un bel
chiostro con portici su colonne ed arcate. Difronte
al Collegio è ubicata la chiesa di San Giuliano
considerata uno dei più begli esempi del barocco
catanese. L'edificio, attribuito all'architetto Giovan
Battista Vaccarini, ha un prospetto convesso e delle
linee pulite ed eleganti. Proseguendo ed oltrepassando
la via Antonio di Sangiuliano, si può ammirare
il convento dei Crociferi e quindi la chiesa di San
Camillo. In fondo alla via è ubicata Villa
Cerami, che è sede della facoltà di
giurisprudenza dell'Università di Catania.
LA
VIA ETNEA
La via Etnea è il salotto della città.
Attraversa Catania da sud a nord partendo dalla Piazza
del Duomo ed arrivando, dopo circa 3 km, al Tondo
Gioeni. Il suo andamento dritto come una spada, ha
come prospettiva la sagoma incombente dell'Etna. Parte
dalla piazza del Duomo e dopo circa 100 m raggiunge
la piazza Università. In essa si affacciano
il palazzo dell'Università e palazzo Sangiuliano
costruiti entrambi in stile barocco nella prima metà
del XVIII secolo. La piazza è illuminata da
quattro candelabri bronzei con allegorie di quattro
antiche leggende catanesi: Colapesce, i Fratelli Pii,
Gammazita e Uzeta. Più avanti si incontra la
Basilica Collegiata e quindi si incrocia la via di
Sangiuliano, ovvero i Quattro Canti come detto dai
catanesi. Proseguendo si raggiunge la Chiesa dei Minoriti
prima di arrivare in piazza Stesicoro. Qui si trovano
il monumento a Vincenzo Bellini e gli scavi dell'Anfiteatro
romano situati a circa 10 m sotto il livello stradale.
Si procede quindi fino alla Villa Bellini, classico
giardino all'italiana, che costituisce il polmone
verde della Catania settecentesca. Si prosegue quindi
verso piazza Cavour, il Borgo per i catanesi, dove
si trova la fontana della dea Cerere in marmo bianco,
conosciuta dai vecchi catanesi come 'a tapallara (Dea
Pallade).
IL
TEATRO
Catania è la città a più alta
densità teatrale della Sicilia. Molteplici
le compagnie teatrali che vi operano, sia professionali
che amatoriali. Il più importante teatro della
città è il Teatro Massimo Bellini, costruito,
seguendo lo stile dell'Opera di Parigi, dall'architetto
Carlo Sada alla fine del secolo XIX ed inaugurato
nel 1890. Oggi è un teatro lirico di tradizione,
vanta un'orchestra sinfonica ed un coro stabile ed
è sede di stagione operistica e concertistica.
Da alcuni anni dispone della sala del Teatro Sangiorgi
che viene utilizzata per concerti di musica da camera
e per prove di spettacoli. Molto attivi sono inoltre
il Teatro Stabile (che svolge le sue attività
sia nel Teatro Verga che nel Teatro Musco) e il Teatro
Metropolitan, nonché il Piccolo Teatro. Esistono
poi il Teatro Ambasciatori e l'Erwin Piscator.
MUSEI
Casa Museo Giovanni Verga
Museo Paleontologico dell'Accademia Federiciana
Museo Diocesano di Catania
Museo di Zoologia dell'Università di Catania
Museo di Sculture in Pietra Lavica "Valenziano
Santangelo"
Museo "E. Greco"
Museo Civico Belliniano
EDIFICI STORICI
Castello Ursino, in piazza Federico di Svevia
Palazzo Guttadauro
Palazzo Municipale (detto "degli Elefanti")
Palazzo Biscari
Fontane a Catania
Fontana dell'Amenano (ottocentesca)
Fontana dell'Elefante
AREE VERDI
Orto Botanico dell'Università
EDIFICI RELIGIOSI
Cattedrale (XI-XII secolo)
Chiesa della Badia di Sant'Agata
Chiesa della SS. Trinità
Chiesa di San Francesco Borgia (tardo XVIII secolo)
Chiesa di San Nicolò
Chiesa di Sant'Agata alle Sciare
Chiesa di Sant'Agostino
DA VEDERE
Osservatorio Astrofisico di Catania
TEATRI
Teatro Angelo Musco
Teatro Bellini (noto anche come Teatro Massimo)
Teatro Sangiorgi
Il comune è gemellato con
Phoenix (Arizona, USA), dal 2001