San
Filippo del Mela è un comune della provincia
di Messina. Il territorio, nell'entroterra di Milazzo,
è formato da ampie pianure alluvionali a nord
e colline a sud. Quasi all'estremità meridionale
del territorio comunale, su un ampio pianoro collinare,
sorge il centro urbano. Si trova in collina anche
la frazione di Cattafi, meta turistica, mentre in
pianura sorgono Olivarella, il più grande centro
abitato del comune, e Corriolo, quasi al confine con
il comune di Milazzo; vicino al mare sorge invece
la frazione di Archi, sede di una importante zona
industriale.
ETIMOLOGIA
Il nome si riferisce all'intitolazione del monastero
al santo. Mela si riferisce al nome del fiume che
a sua volta deriva dal greco melas, ossia "nero",
in riferimento al colore delle acque.
DUOMO
Gian Battista Vaccarini, l'architetto artefice della
ricostruzione di Catania dopo il terremoto del 1693
e di numerose altre opere in Sicilia, fu abate dell'abbazia
di San Filippo dal 1758 alla morte (1768): da lui
venne probabilmente l'idea e forse anche l'originario
progetto per la ricostruzione della chiesa abbaziale,
perpendicolare a quella precedente, ormai in cattivo
stato, e comunicante con questultima utilizzando
parte dellantica abside. La costruzione fu iniziata
tra il 1760 e il 1768 e lopera fu completata
dal successore del Vaccarini, don Domenico Gargallo.
La nuova chiesa venne dedicata ai Santi Filippo e
Giacomo. Tra il 1883 ed il 1887 fu realizzato il campanile
e la chiesa venne ampliata con una nuova abside. Lattuale
facciata neogotica, analoga a numerosi esempi simili
in provincia, risale ai primi anni del XX secolo.
Il duomo custodisce, tra le opere più importanti,
le statue lignee settecentesche di San Filippo d'Agira
e della Madonna del Carmelo, patrona del paese. All'altare
maggiore una grande tela, ancora del '700, che raffigura
la "Vergine col Bambino tra i santi Apostoli
Filippo e Giacomo" e, in sacrestia, un dipinto
ottocentesco raffigurante "Il primato di Pietro".
SANT'ANTONIO
La chiesa di Sant'Antonio, dalle origini bizantine
ed un tempo dedicata a Santa Maria Odigitria, sita
nel cuore del vecchio casale, custodisce un magnifico
Ecce Homo in gesso.
PALAZZO
MUNICIPALE
Lungo il corso Garibaldi sorge il vecchio palazzo
municipale edificato alla fine dell'800 in stile neoclassico,
oggi destinato ad attività culturali. Il nuovo
Palazzo Municipale (1996) sorge in via Crispi.
MASSERIA
FORTIFICATA DEL BELVEDERE
Scorcio del castello di BelvedereNella frazione di
Olivarella sorge la masseria fortificata del Belvedere,
sorta probabilmente nel XV secolo su di un pianoro
che sovrastava largine del Mela, a protezione
dalle numerose piene del fiume (che oggi scorre a
distanza per le modificazioni apportate al suo corso
nel 1581). Altri borghi fortificati sorgono nei feudi
vicini (Pancaldo, in territorio di Santa Lucia del
Mela, Faraone, in territorio di Milazzo, San Giovanni).
Allinterno si ritrovano gli elementi caratteristici
di questo tipo di insediamenti: la cinta muraria,
il baglio, la torre di guardia, la casa del signore,
gli alloggiamenti dei coloni, il pozzo e la piccola
chiesa. Quest'ultima, antichissima, forse di origine
bizantina, è intitolata alla Santissima Trinità:
al suo interno una lapide ricorda il Conte Giovan
Battista Di Giovanni Ardoino, ultimo signore del feudo.
Qui fu sepolto Mons. Antonio Ura, abate di S. Lucia
dal 1732 al 1735, morto a Belvedere mentre era in
viaggio da Milazzo verso Santa Lucia.
MANIFESTAZIONI
La festa più importante, che culmina con la
processione nel pomeriggio del 16 luglio, è
quella della Madonna del Carmelo, patrona del comune.
La
Settimana Santa è teatro della grande "Sacra
rappresentazione della Passione di Cristo" e,
il Venerdì Santo, della solenne processione
penitenziale che culmina con l'incotro tra i simulacri
dell'Addolorata e dell'Ecce Homo, con la partecipazione
della secentesca confraternita di "Gesù
Ecce Homo", i cui partecipanti indossano un tipico
costume bianco, con cappuccio appuntito calato sul
volto, e mantellina rossa. Questa Manifestazione è
curata Dall'Associazione Teatrale "Le Nuove Immagini".
Dal
16 al 24 dicembre ha luogo, di fronte ad un'antica
icona, la caratteristica "Novena dell'Addolorata".
Il
"carnevale filippese", nella frazione di
Cattafi, vede la sfilata di numerosi carri e mascherati,
tra cui la tradizionale maschera degli "scacciuni",
che ricordano gli abitanti del vecchio casale di cattafi
i quali, nel '500, riuscirono a scacciare un'orda
di pirati saraceni.
Dal
31 agosto al 2 settembre di ogni anno, ricorrono i
festeggiamenti in onore di Mons. Antonio Franco, presso
lo spiazzo antistante l'icona sita nell'omonima via.
Il tutto viene organizzato dall'associazione culturale
"A sena", che mira a valorizzare le tradizioni
della Valle del Mela.
ORIGINI
E CENNI STORICI
I primi insediamenti, nell'attuale territorio comunale,
in base ad alcuni reperti archeologici ritrovati,
si fanno risalire all'epoca greco-romana. Si suppone
infatti che ad Archi, alla foce del torrente Floripotema
si trovasse il canale navigabile costituente l'imbocco
del Nauloco, ampio bacino in grado di accogliere le
300 navi della flotta di Sesto Pompeo che il 3 settembre
del 36 a.C. fu sconfitto dalla flotta di Ottaviano
Augusto al largo di Milazzo. Il
conte normanno Ruggero d'Altavilla vi fondò,
in seguito ad un voto per una vittoria sugli Arabi
un'abbazia, dedicandola a San Filippo d'Agira, e la
affidò ai monaci basiliani; il toponimo è
attestato per la prima volta in un documento di donazione
del 1088. Il monastero fu dotato di diritti angarici
e labate aveva diritto ad un seggio nel braccio
ecclesiastico del parlamento siciliano. Nel 1094 il
monastero di San Filippo, originariamente assegnato
al vescovo di Messina, passò sotto la giurisdizione
di quello di Patti e, nel 1206, alla prelatura nullius
di Santa Lucia del Mela, costituita da Federico II
di Svevia. Presso l'abbazia sorse un casale, le cui
vicende continuarono ad essere legate alla storia
di questa. Nel
1355, Federico II dAragona la riconobbe come
"ente ecclesiastico di regio patronato"
e la dotò di privilegi ed immunità.
Data per rovinata nel 1542 in seguito ad un terremoto,
fu parzialmente ricostruita alla fine del secolo ma
subì nuovi gravissimi danni in seguito ad un
nuovo terremoto del 1693. Dopo una visita di monsignor
De Ciocchis del 1742 è descritta in rovina
per la sua antichità e nella seconda metà
dello stesso secolo venne sostituita dall'attuale
duomo. Lultimo abate fu Antonio Franco Basile,
nominato nel 1857 da Ferdinando II di Borbone. San
Filippo, amministrativamente dipendente da sempre
da Santa Lucia del Mela, ottenne l'autonomia comunale
il 16 ottobre 1853. Il suo territorio fu teatro di
gran parte degli scontri tra Borboni e Garibaldini
(supportati questi in massa dai filippesi) nei giorni
precedenti alla battaglia di Milazzo del 20 luglio
1860. Nel 1877, al toponimo fu aggiunto l'appellativo
di "del Mela", dal nome del fiume che scorre
a ovest del territorio comunale e che ne è
in parte confine. Nella
seconda metà del '900 il paese ha conosciuto
un notevole sviluppo economico, trainato dalla costruzione
della centrale termoelettrica Enel (oggi Edipower)
nella frazione Archi marina (quattro gruppi per un
totale di 1280 MW).