Ragusa
è un comune, capoluogo della omonima provincia
in Sicilia, il più a sud d'Italia, e fa parte
dei pochi capoluoghi ad oltre 500 metri di altezza.
Ha un comune vastissimo che parte dal mare e arriva
ad altezze collinari elevate, è fra i comuni
lambiti dal mare che hanno il più elevato dislivello.
Il territorio ibleo è prevalentemente collinare,
formato da grandi altipiani e vallate. Su uno di questi
altipiani, il Patro, sorge la città.
Il territorio è prevalentemente calcareo. Dalla
pietra calcarea che abbonda nellintero territorio,
nascono i muri a secco, che delimitano le chiuse e
che creano un grande effetto paesaggistico. In passato
lintero territorio di Ragusa era ricoperto di
vegetazione mediterranea. I disboscamenti perpetrati
nei secoli, a partire da quelli massicci effettuati
dai Romani, hanno contribuito in larga parte alla
diminuzione delle risorse idriche, che comunque nellintera
provincia sono superiori rispetto a quelli di altre
province siciliane. Il fiume più importante
di Ragusa è lIrminio, un tempo navigabile,
come si evince da antichi documenti arabi. Il fiume
Irminio è sbarrato da una diga. Lo sbarramento
ha dato luogo a un lago artificiale:il Lago di S.Rosalia
che si trova a metà tra il territorio di Ragusa
e quello di Giarratana. La fauna selvatica non è
molto copiosa nel territorio se si escludono i conigli
e i falchi. Ragusa gode di un tipico clima mediterraneo,
anche se in inverno si raggiungono temperature abbastanza
fredde.
IL
COMMISSARIO MONTALBANO E ALTRO
Dal dopoguerra ad oggi Ragusa è stata scelta
come set per numerosissime produzioni cinematografiche.
Certamente la più famosa fiction è "Il
commissario Montalbano" di recente produzione,
ma già nel 1961 fu girata tra Ragusa Ibla e
Ispica la commedia "Divorzio all' italiana"
interpretata da Marcello Mastroianni, Stefania Sandrelli,
Lando Buzzanca e premiata con l' oscar per la sceneggiatura
a Pietro Germi, Ennio De Concini e Alfredo Riannetti,
che mostra grottescamente l' antica realtà
siciliana del delitto d' onore. Negli Iblei sono stati
girati molti altri film: nel 1975 Luigi Zampa tornò
nel
ragusano per girare "Gente di Rispetto"
con Franco Nero. Nel decennio che segue verranno ancora
girate alcune scene di "Le città del mondo",
"L'esclusa" tratto dall' omonimo romanzo
di Pirandello e diretto da Pietro Schivazappa, alcune
scene di "Giovannino", "I nuovi mostri"
di Dino Risi e "Arrivano Joe e Margherito"
con Bud Spencer e Terence Hill. Nel 1984 il grande
cinema d' autore, prende forma con i Fratelli Taviani
che ambientano a Ragusa "Kaos", tratto dalle
omonime novelle di Luigi Pirandello. Con Kaos vengono
valorizzate le bellezze paesaggistiche degli Iblei
e non soltanto la sua monumentalità barocca.
Danielle Huillet e Jean Marie Straub a Donnafugata
gireranno "La morte di Empedocle". Sul litorale
ibleo sono girate le scene di "Ladro di bambini"
di Gianni Amelio e nel 1993 Francesco Crescimone gira
"Il trittico di Antonello". Negli anni '90
vengono girati nel ragusano molti film a un ritmo
quasi incessante,sia per la televisione che per il
cinema e persino spot pubblicitari. Ma il culmine
è con "L' uomo delle stelle" di Giuseppe
Tornatore, magnifico film d' autore del regista premio
oscar, e con "La stanza dello scirocco"
di Maurizio Sciarra.
ECONOMIA
L'economia
di Ragusa è basata principalmente sull'agricoltura
(ortofrutta, uliveti), l'allevamento dei bovini da
cui si ricava il latte di mucca utilizzato industrialmente
nelle mozzarelle denominate "fiocchi di latte"
e anche per la produzione del "caciocavallo ragusano",
a marchio "DOP", conosciuto ed apprezzato
in tutta Italia. Da qualche
anno, grazie a delle politiche mirate, è iniziato
lo sfruttamento delle potenzialità turistiche
del capoluogo con il barocco di Ibla e le sue oltre
50 chiese (nella sola Ibla), con il centro di Ragusa
e le spiagge del litorale che vanno da Donnalucata
a Casuzze e Caucana passando per la sempre vivace
Marina di Ragusa, crocevia di un numero sempre crescente
di turisti in cerca di spiagge dorate e passatempi
serali e notturni. L'affluenza di turisti a Ragusa
e provincia sarà presto incrementata dall'ultimazione
dei lavori di costruzione del porto turistico di Marina
di Ragusa e dell'aeroporto di Comiso che sta sorgendo
sulle spoglie della ex-base missilistica USA. Un ulteriore
incremento all'attività turistica è
venuto dalla fortunata serie televisiva che ha come
protagonista il Commissario Montalbano. La serie,
principalmente ambientata nella provincia di Ragusa,
ha fatto scoprire a molti turisti le bellezze architettoniche
e naturalistiche che il territorio ibleo può
offrire. Ragusa viene spesso citata e denominata come
un'isola nell'isola, per via dell'attiva imprenditorialità
dei ragusani che rendono la provincia tra le più
ricche del meridione. Negli anni passati sono stati
pure effettuati degli studi al fine di stabilire quali
siano i fattori scatenanti che, in controtendenza
al resto della Sicilia, fanno sì che l'economia
iblea abbia un tale primato.
Ragusa
ha avuto e continua ad avere una forte caratterizzazione
industriale. Nel ragusano vi sono grandissimi giacimenti
dasfalto, tra i più grandi dEuropa,
e una consistente presenza petrolifera. Già
dai tempi antichi era nota la presenza di deposti
asfaltaci nel Ragusano, come testimoniato dai sarcofaghi
rinvenuti in contrada Tabuna. A seguito del disastroso
terremoto del 1693 il materiale asfaltico fu largamente
utilizzato per la ricostruzione del centro abitato.
Nel 1838 tre sottoufficiali svizzeri al servizio del
re Ferdinando II di Borbone, scoprirono la pietra
pece, e convennero che era utilizzabile per lestrazione
del bitume. Le leggi restrittive del monarca borbonico,
li fecero tuttavia desistere da ulteriori azioni.
Più tardi, nel 1855, degli Inglesi acquistarono
dai massari ragusani, vasti appezzamenti di terreno
e iniziarono lo sfruttamento in miniere allaperto.
La pece diventò un fatto economicamente rivelante
tuttavia lo scoppio della Grande Guerra bloccò
tutte le attività. Nel 1918 lA.B.C.D
(Asfalti,Bitumi,Combustibili e Derivati), unazienda
con sede in Roma, impiantò una serie di 16
forni gazogeni per la lavorazione dellasfalto,la
distillazione e lestrazione da esso dellolio
asfaltico grezzo. Da questultimo si può
ricavare benzina,olio combustibile e bitume. Quelli
furono anni doro per la realtà economica
locale. Limpiego della manodopera ragusana portò
ad un crescente benessere. Con lasfalto di ragusa
furono lastricate via Montenapoleone a Milano, viale
della libertà a Palermo e alcune strade in
Inghilterra. Nel porto di Marina di Ragusa, chiamata
allora "Mazzarelli", attraccavano i velieri
per caricare a bordo tonnellate e tonnellate di Pietra
Pece che raggiungevano, così, attraverso i
mari i continenti più lontani dagli Stati Uniti
D'America, all'Argentina, al Brasile e l'Australia.
Intanto la Gulf Oil Company iniziò la ricerca
delloro nero nella realtà ragusana e
risale al 1953 la scoperta del primo pozzo petrolifero
italiano. Lasfalto trovato incominciò
ad essere convogliato verso la raffineria di Augusta.
Seguì un periodo di crisi, e le miniere furono
affidate alla Calce e cementi Segni che
le riconvertì per creare un cementificio che
usasse la pietra asfaltica come materia prima. Il
cementificio finì nelle mani dellInsicem
e oggi è proprietà della Colacem. Inoltre
a Ragusa opera la società del gruppo Eni "Polimeri
Europa", specializzata nel settore chimico.
CENNI
STORICI
Ragusa
ha origini antichissime: nella seconda metà
del II millennio a. C., quando ancora Roma, "la
città eterna", era men che un piccolo
villaggio, Ragusa ospitava un aggregato di villaggi
siculi. Il sito di Ibla trae origine da uno di questi
e probabilmente sorge sulla stessa area della sicula
Hybla poi divenuta Hybla Heraia sotto i greci. La
città antica, situata su un colle che vada
circa 385 (i giardini iblei, la "villa")
a 440 m (all'ex distretto militare) di altezza, ebbe
contatti con i Greci, come dimostrano numerose necropoli
trovate nella zona e i ritrovamenti nell'area adiacente
ai Giardini Iblei di età greco-arcaica. Dopo
i Greci si susseguirono i Romani e i Bizantini che
fortificarono la città costruendovi un imponente
castello, a testimonianza dell'importanza che la città
aveva nel frattempo assunto. Occupata dagli Arabi
nel 848, rimase sotto il loro dominio fino alla fine
dell'XI secolo quando, conquistata dai Normanni, divenne
Contea; il suo primo conte pare esser stato il normanno
Goffredo, figlio illegittimo di Ruggero I di Sicilia.
Secondo lo storico Sortino-Trono, la tradizione vorrebbe
che, intorno al 1093, Ragusa fosse stata abitata da
una colonia di Cosentini mandatavi dal conte Ruggero
e che questi fossero stati accettati a patto che si
fossero accampati fuori delle mura della città.
Questa leggenda è stata confermata attraverso
le ricerche dello storico Gianni Morando che è
riuscito a localizzare il sito dell'antico villaggio,
sorto dove nel 1593 si trovava il quartiere dei Cosentini,
il più grande quartiere della città.
Dalla conformazione topografica, dai confini dei quartieri
limitrofi e dall'esistenza di una porta detta porta
dei Cosentini è stato possibile ricostruire
la mappa del borgo dei Cosentini che si trovava effettivamente
fuori delle mura della città, era a sua volta
circondato da mura di difesa ed aveva forse più
di una porta d'accesso. Attraverso dati sulla popolazione
del 1624, l'analisi socio-economica del Morando ha
messo in evidenza come la popolazione ragusana fosse
spaccata in due parti. La zona del quartiere dei Cosentini
e dei quartieri limitrofi conteneva la parte più
povera della popolazione, si trovava ad ovest e faceva
capo alla congregazione religiosa di S. Giovanni.
La parte nobile e borghese, rappresentata dalla popolazione
originaria, si trovava ad est, faceva capo alla congregazione
religiosa di S. Giorgio e dominava la scena politica
della città. I Ragusani più ricchi abitavano
nel quartiere Tocco, dove i parametri relativi alla
ricchezza della popolazione erano circa 20 volte superiori
a quelli dei quartieri più poveri della zona
ad ovest. Sotto i Chiaramonte, nel 1296, le contee
di Ragusa e Modica furono riunite nell'unificata Contea
di Modica, con l'amministrazione e la residenza dei
conti che si alternavano, a seconda degli eventi storici,
fra Ragusa e Modica. Dal 1447, in seguito ad una rivolta
popolare, la sede amministrativa della Contea passò
esclusivamente a Modica fino al 1816. Con la costituzione
delle nuove province, Ragusa venne a far parte, fino
al 1926, della Provincia di Siracusa, e nel dettaglio,
del Circondario di Modica, il quale, insieme ai Circondari
di Siracusa e di Noto, rappresentava la sede locale
della Provincia di Siracusa. Il tremendo terremoto
del 1693, che solo a Ragusa causò circa 5.000
morti e la distruzione del castello, nonché
della maggior parte delle chiese e delle case, favorì
la nascita di una nuova Ragusa in contrada Patro,
che inizialmente fu chiamata Cosenza, confermando
ancora le ipotesi del Sortino-Trono e le ricerche
del Morando. Questa parte della città fu occupata
prevalentemente dalla nuova borghesia, mentre gran
parte della vecchia nobiltà preferì
ricostruire Ibla nello stesso posto di prima. Differenze
sociali, vecchi rancori e interessi diversi, fecero
sì che le due Raguse avessero amministrazioni
separate, fino a quando, nel 1926, i due comuni furono
riunificati in uno solo (che divenne anche capoluogo
di provincia), sebbene continuino tuttora a festeggiare
due diversi santi patroni: a Ibla San Giorgio, l'ultima
domenica di maggio, a Ragusa "su" San Giovanni
Battista il 29 agosto.