Modica 
Sicilia

Mòdica è un comune della provincia di Ragusa. Mòdica, il cui nome originerebbe dal fenicio Mùtika (albergo), o dal siculo Mùrika (roccia nuda, non coltivabile), è situata 13 km a sud del capoluogo di provincia, ed il suo territorio urbano si sviluppa su un esteso altopiano solcato da profondi canyon (detti localmente "cave"). La città sorge sulla confluenza di due fiumi a carattere torrentizio che dividono l'altopiano in quattro colline: Pizzo a nord, Idria ad ovest, Giacanta ad est e Monserrato a sud. I due fiumi, Pozzo dei Pruni e Janni Mauro (asciutti e coperti nel tratto urbano), si uniscono a formare il Modicano, il cui alveo è stato coperto nei primi del Novecento divenendo l'odierno Corso Umberto I, asse principale della città. Il nucleo urbanistico più antico è situato sulla collina che separa i due torrenti e sui versanti da essi creati. Il clima a Modica è mite anche d'inverno, le temperature medie non scendono sotto i 10 gradi, la neve rappresenta un evento rarissimo. L’estate è calda ma asciutta e ventilata, soprattutto nelle parti più alte della città (oltre i 440 m).

Mòdica, come altri centri storici del Val di Noto, deve la sua particolare configurazione urbana alla non comune conformazione del territorio combinata ai vari fenomeni di antropizzazione. Leantiche abitazioni della parte alta della città, addossate le une sulle altre, sono spesso l'estensione delle antiche grotte (dammuso dal greco “damàsion”), abitate fin dall'epoca preistorica. Il tessuto urbano, adagiato sui fianchi delle due vallate e sulla collina del Pizzo, è un intrico di casette, viuzze e lunghe scale. Le stesse chiese solitamente non si affacciano su piazze ma su imponenti e scenografiche scalinate. Lo stile prevalente dei monumenti è quello comunemente identificato come tardo-barocco. L'aspetto molto caratteristico del centro storico è purtroppo stato turbato da alcuni scempi edilizi succedutisi dagli anni sessanta agli anni ottanta ad opera di alcuni imprenditori edilizi poco coscienziosi, con il permesso di una classe politica non sempre all'altezza del proprio ruolo.

Altro elemento caratterizzante il territorio, in particolare la campagna, è la fitta rete di "muri a secco" che delimita gli appezzamenti di terreno, trapuntati dalla presenza di maestosi alberi di carrubo, molto frequenti in tutto il territorio provinciale (maggior produttrice del suo frutto nell'Italia intera). La ragione della fitta maglia di muri a secco va ricercata nella precoce formazione di una classe di piccoli proprietari terrieri, che dalla prima metà del ‘500 frazionarono un immenso feudo, la Contea di Modica, corrispondente grosso modo al territorio dell’odierna Provincia di Ragusa, delimitando le nuove proprietà con tali recinti.

DA VEDERE
Se la città di Noto è universalmente riconosciuta come capitale del Barocco della Sicilia sud-orientale, il Duomo di San Giorgio in Modica viene spesso indicato e segnalato come monumento simbolo dello stile architettonico tardo-barocco di questo estremo lembo d'Italia. Lo storico dell'arte Maurizio Fagiolo dell'Arco ha dichiarato che tale Chiesa forse andrebbe inserita tra le sette meraviglie del mondo barocco. La chiesa di San Giorgio, inserita nella Lista Mondiale dei Beni dell'Umanità dell'UNESCO, è il risultato finale della ricostruzione sei/settecentesca, avvenuta in seguito ai disastrosi terremoti che colpirono Modica nel 1613, nel 1693 (il più grave) e nel corso del Settecento. La presenza di una chiesa in tale sito si segnala in documenti dell'Archivio parrocchiale, comprendenti anche documenti della cancelleria papale, a partire dal 1150 circa, ma verosimilmente la sua prima edificazione sarebbe stata voluta, al pari del San Giorgio in Paternò, direttamente dal Conte Ruggero d'Altavilla, a partire dalla definitiva cacciata degli Arabi dalla Sicilia, intorno al 1090.

L’imponente facciata a torre fu costruita a partire dal 1702 e completata, nel coronamento finale, solo nel 1834. Una scenografica scalinata di 164 gradini, aggiunta dal gesuita Francesco Di Marco nel 1818, conduce ai cinque portali del tempio. La parte della scalinata sotto strada fu progettata nel 1874 dall'architetto Alessandro Cappellani Judica. Misterioso rimane il nome dell'autore del progetto originario settecentesco della facciata, anche se indicazioni ricavate da attenti studi inducono a pensare, anche in considerazione della lunga durata dei lavori, ad una rielaborazione continua ad opera dei più validi architetti del Settecento isolano (fra i quali Rosario Gagliardi e Paolo Labisi verso la metà del '700), sicuramente non superficiali conoscitori dello stile Barocco italiano ed anche europeo.

All'interno della chiesa, dedicata ai martiri San Giorgio e Ippolito, si possono ammirare un grandioso organo con 4 tastiere, 130 registri e 5000 canne, perfettamente funzionante, della fine dell'800; un dipinto di scuola toscana, L'Assunta del tardo-manierista Filippo Paladini (1610); una deliziosa pittura naif su legno, La Natività di Carlo Cane, del '500; una stupenda statua marmorea, la Madonna della Neve della bottega di Mancini e Berrettaro, del 1511; il grandioso polittico dell'altare maggiore, composto da ben 10 tavole, dipinte forse dal messinese Girolamo Alibrandi nel 1513, e raffiguranti le scene della Sacra Famiglia e della vita di Gesù, dalla nascita fino alla Resurrezione e all'Ascensione, oltre a 2 riquadri con le classiche iconografie dei due santi cavalieri, san Giorgio che sconfigge il Drago, e san Martino che divide il proprio mantello con Gesù, che gli si presenta sotto le vesti di un povero accattone. La datazione e l'autore del polittico, contestati per la difficile lettura della terza cifra sulla gamba del cavallo di san Martino, sembrano avvalorati dal fatto che Girolamo Alibrandi, oltre ad essere contemporaneo e concittadino, era anche cognato di Giovanni Resalibra da Messina, l'abile intarsiatore ed indoratore delle cornici e dell'intera tribuna che contiene le 10 pale che compongono il polittico.

Castello dei Conti
Nato come fortificazione rupestre, modificato in varie epoche tra l'VIII e il XIX secolo, si erge su un promontorio roccioso difficilmente attaccabile, con due lati su tre costituiti da pareti a strapiombo. All'esterno rimane una torre poligonale (XIV sec). Nel cortile interno sono visitabili le carceri medievali, stanze squadrate ricavate dalla roccia, poi la recente chiesa della Madonna del Medagliere (1930, sorta sui ruderi della chiesa di S. Leonardo, a conforto dei carcerati fino al 1865), infine ciò che resta della chiesetta di S. Cataldo, più tre nicchie campanarie oggi murate all'esterno. Crollate a causa del terremoto del 1693, o demolite perché di intralcio allo sviluppo urbanistico moderno della zona, quasi nulla più resta delle 5 torri, delle 4 porte e della cinta muraria dell'antico maniero. Recentemente è venuto alla luce, e reso fruibile, un suggestivo cunicolo sotterraneo scavato nella roccia, che trapassa lo sperone roccioso su cui sorge il Castello: era un passaggio di ronda militare.

Torretta dell'Orologio
su una vecchia guardiola militare, ricadente nell'area del vecchio castello dei Conti, è stato apposto nel 1725 un orologio interamente meccanico ancora perfettamente funzionante, i cui complessi meccanismi vengono controllati e riavviati ogni 24 ore circa.

Duomo di San Pietro
Un documento del vescovo di Siracusa ne attesta l'esistenza in situ nel 1396, per cui la data della sua prima edificazione è da collocarsi nei decenni intorno al 1350. Per Decreto Regio di Carlo III di Borbone (1797) ed in seguito a secolare disputa è stata dichiarata Chiesa Madre al pari di S. Giorgio, la chiesa "ufficiale" dei Conti. Fa parte anch'essa della lista dei Monumenti Bene dell'Umanità dell'UNESCO. Rovinata in seguito al primo terremoto del 1613, fu presto restaurata, ma alcuni elementi interni furono risparmiati dai crolli; si conserva ancora una cappella laterale dedicata all'Immacolata, che riporta la data del 1620 incisa sul cupolino, e che ha resistito anche al successivo terremoto del 1693. I lavori di ricostruzione furono diretti da due sapienti capimastri locali, Rosario Boscarino di Modica e Mario Spada di Ragusa. Una bella scalinata con le statue dei dodici Apostoli conduce alla sobria facciata. All'interno si conservano due statue marmoree, una "Madonna di Trapani" attribuibile ad un allievo di Francesco Laurana, databile intorno al 1470, ed una bellissima "Signora del Soccorso" (1507), proveniente dalla antica chiesa di S. Maria del Soccorso (distrutta nel 1927 per costruire l'Istituto Magistrale), ed attribuita a Giorgio da Milano, che lavorava a Palermo nella bottega di Domenico Gagini. Il lampadario centrale, che incombe sull'altare maggiore, è un notevole lavoro di vetreria proveniente da Murano. L'organo monumentale, opera dei fratelli Polizzi ed inaugurato nel 1924, contiene 3200 canne, 32 registri e due tastiere.

MANIFESTAZIONI
Madonna vasa-vasa
Si svolge nella mattinata di Pasqua. Risalente almeno al 1645, rappresenta l'incontro fra la Madonna ed il Cristo Risorto, reso caratteristico ed emozionante in questa versione modicana dal fatto che il simulacro di Maria muove le braccia, impartisce benedizioni e si china a baciare il petto del figlio risorto. A mezzogiorno in punto, fra ali di folla acclamanti, alla Madonna, appena "scorge" in lontananza Gesù Risorto, viene fatto cadere il manto nero che la ricopre, lasciando così scoperto il suo vestito azzurro; intanto si ha un lancio di colombe bianche, collocate in precedenza nel basamento del simulacro.

Sagra della ricotta, si svolge nel mese di maggio in località Cannizzara.
Sagra del carrubo, a Frigintini in settembre o ottobre: si degustano tutte le specialità a base di carrube: lolli (cavatelli cotti in sciroppo di carrube e ricoperti con mandorla tritata abbrustolita), gelo, biscotti e caramelle.

Palio della Contea, si svolge in pieno centro storico a Ferragosto; cavalli e cavalieri in rappresentanza dei vari quartieri della città (a volte anche dei vari comuni che facevano parte della ex-Contea) si cimentano in tradizionali prove di abilità con vari attrezzi (torneo di spada, picca da conficcare negli anelli correndo con i cavalli, prove di tiro con l'arco, un bersaglio disegnato nello scudo che protegge la sagoma del Saraceno da centrare con la lancia), il tutto in un clima rievocativo medievale, con figuranti in costume, sbandieratori, musiche riecheggianti antiche atmosfere.

Eurochocolate: si svolge in primavera ed è giunto alla quarta edizione. L'evento rappresenta l'occasione giusta per visitare la città partecipando a tour guidati, e per degustare tutte le specialità dolciarie locali. In occasione dell' Eurochocolate si svolgono una serie di convegni ed eventi incentrati sul cacao, sulla cioccolata e sui prodotti dolciari per i quali Modica è rinomata. Il dolce appuntamento per il 2008 è fissato per i giorni dal 23 al 27 aprile. Momento clou della manifestazione sarà la Notte Fondente del 24 aprile.

Presepe vivente: durante le festività di Natale, viene rappresentato lungo i vicoletti e le scalinate del centro storico della città, oppure, a volte, fuori città, nella zona archeologica di Cava Ispica, nella suggestiva ambientazione delle grotte scavate dall'uomo lungo i secoli. L'edizione 2007 è stata ambientata nei bassi e negli anfratti rocciosi su cui poggiano i resti del Castello dei Conti.

Notte Bianca: il 5 gennaio 2008 terza edizione della Notte Bianca, con la presenza, fra i tanti artisti e musicisti, dei Matia Bazar in concerto.

ORIGINI E CENNI STORICI
Modica, dal XIII secolo circa e fino agli anni ’30 del XX è stata la quarta città della Sicilia, è stata economicamente e culturalmente vivace, anche grazie alla presenza di enti d’istruzione ecclesiastici e laici che l’hanno resa un notevole centro di studi.
I Carmelitani e i Domenicani vi stabilirono degli ‘‘studia’’ nel XIII e nel XIV secolo, i Francescani nel '500 (ma vi erano presenti da ben prima); fin quando i Gesuiti vi fondarono nel 1630 uno di quegli importanti collegi pubblici per cui furono giustamente famosi. Il Collegio Gesuiticorilasciava Lauree in Teologia, in Materie Umanistiche (Filosofia, Retorica, Umane Lettere) e Arti Liberali (Fisica, Matematica) fino al 1767. Da una delibera inviata nel 1832 alla Commissione di Pubblica Istruzione di Palermo, in cui si chiedeva che si autorizzasse la riapertura delle cattedre di Leggi e di Medicina, abolite (con disposizione del 1775) nei Collegi per doversi studiare nelle Università, si deduce che fino al 1767 il Reale Collegio Gesuitico di Modica rilasciasse anche i Diplomi di esercizio in tutte le professioni libere, di Avvocati, Medici, Notari, ecc. che diventavano esecutivi col visto del Governatore della Contea. Dal 1812 al 1860 i Gesuiti tornarono ad insegnare le discipline che oggi si studiano nelle scuole secondarie superiori (diritto, zoologia, arti, scienze e lettere). L'Istituto Tecnico "Archimede" fu, nel 1866, una delle prime scuole secondarie superiori Statali ad essere fondate in Sicilia. Pochi anni dopo, nel 1875, il Ginnasio comunale circondariale (corrispondente alla attuale Scuola media inferiore), attivo fin dal 1862, fu trasformato in "Liceo Ginnasio" Comunale, divenuto infine nel 1878 "Regio Liceo Ginnasio" intitolato a Tommaso Campailla. Ancora nel 1889, l'"Archimede" di Modica era l'unico Istituto Tecnico dell'intera provincia di Siracusa, ed il Liceo Classico "T. Campailla" contava più iscritti del Liceo Gargallo di Siracusa, fondato posteriormente. A tutt'oggi, l'Archimede di Modica è l'istituzione scolastica con il più alto numero di iscritti dell'intera Provincia di Ragusa. Negli ultimi anni è nato a Modica un Corso di Laurea in Scienze del Governo e dell'Amministrazione della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Catania. Il corso di laurea conta oggi un triennio, con circa mille iscritti, e una laurea specialistica in "Scienze delle Pubbliche Amministrazioni". La Facoltà di Economia e Commercio della stessa università ha attivato un Corso di Laurea in "Economia Aziendale". Infine, l'Università di Messina gestisce e coordina, dal 1989, un Corso di Laurea in Scienze Sociali, subentrando all'iniziativa privata del gesuita P. Salvatore Scimè, che aveva fondato, nel 1969, una "Scuola Superiore di Servizio Sociale", attiva nel ventennio precedente.

ECONOMIA
L'economia della città trova la sua forza nell'agricoltura, l'artigianato e l'edilizia. Rilevante è la coltivazione del carrubo, dell'ulivo e del grano, da cui una buona presenza di oleifici e mulini, oltreché di mangimifici, questi ultimi legati sia all'attività agricola che agli allevamenti. L'estrazione e la lavorazione della pietra locale, il commercio ed il turismo, sono altre voci importanti. Negli ultimi 15 anni ha avuto una grande espansione il Polo Commerciale, nella zona nuova della città, che calamita gli acquisti del vasto territorio di Sud-Est siciliano, comprendente tutta la provincia iblea e la parte più a sud di quella di Siracusa. Nel campo dell'allevamento riveste particolare importanza il polo avicolo: il territorio di Modica produce circa un terzo del fabbisogno di uova della Sicilia e copre una importante quota del mercato di carni di pollo. Notevole anche l'allevamento bovino, che trae prestigio dall'antica razza bovina modicana, e che alimenta una ricca produzione lattiero-casearia con ricotta, formaggi freschi e caciocavallo. Per la bontà e la notorietà dei suoi prodotti tipici, oltre ad essere rinomata per la sua caratteristica cioccolata artigianale, con una produzione annua di 20 tonnellate ed esportata in tutto il mondo, Modica fa anche parte delle Associazioni Nazionali delle Città del Pane, dell'Olio e del Gelato.

CIOCCOLATO MODICANO
L'economia della città trova la sua forza nell'agricoltura, l'artigianato e l'edilizia. Rilevante è la coltivazione del carrubo, dell'ulivo e del grano, da cui una buona presenza di oleifici e mulini, oltreché di mangimifici, questi ultimi legati sia all'attività agricola che agli allevamenti. L'estrazione e la lavorazione della pietra locale, il commercio ed il turismo, sono altre voci importanti. Negli ultimi 15 anni ha avuto una grande espansione il Polo Commerciale, nella zona nuova della città, che calamita gli acquisti del vasto territorio di Sud-Est siciliano, comprendente tutta la provincia iblea e la parte più a sud di quella di Siracusa. Nel campo dell'allevamento riveste particolare importanza il polo avicolo: il territorio di Modica produce circa un terzo del fabbisogno di uova della Sicilia e copre una importante quota del mercato di carni di pollo. Notevole anche l'allevamento bovino, che trae prestigio dall'antica razza bovina modicana, e che alimenta una ricca produzione lattiero-casearia con ricotta, formaggi freschi e caciocavallo. Per la bontà e la notorietà dei suoi prodotti tipici, oltre ad essere rinomata per la sua caratteristica cioccolata artigianale, con una produzione annua di 20 tonnellate ed esportata in tutto il mondo, Modica fa anche parte delle Associazioni Nazionali delle Città del Pane, dell'Olio e del Gelato.

LOCALITA'
La città è tradizionalmente divisa nei nuclei urbani di "Modica Alta", "Modica Bassa" e "Sacro Cuore". Frazioni sono:

Frigintini: frazione situata verso l'entroterra del territorio comunale (circa 1500 abitanti).
Marina di Modica: frazione e località balneare.
Pisciotto: contrada tra la frazione di Sampieri del comune di Scicli e Marina di Modica.
Sacro Cuore (o Sorda): nuovo quartiere ad espansione residenziale e commerciale.
Maganuco: frazione e località balneare sul litorale in forte sviluppo ed espansione a metà fra Pozzallo e Marina di Modica.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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