Linguaglossa
Sicilia

Linguaglossa è un comune della provincia di Catania. Linguaglossa si trova sul versante nord-est dell'Etna. È uno dei comuni del Parco dell'Etna e il suo territorio si estende fino alla sommità del vulcano, comprendendo anche la vasta Pineta Ragabo. Il centro abitato si trova a 550 metri s.l.m., lungo la statale SS120. Dal centro si diparte la strada "Mareneve" che porta verso la Pineta Ragabo e verso le stazioni sciistiche a Piano Provenzana a 1800m d'altezza. Da Linguaglossa passa anche la ferrovia Circumetnea. Dista 41 km da Catania e 54 da Messina.

ETIMOLOGIA
Il nome "Linguaglossa" può trarre in inganno perché sembrerebbe la ripetizione della stessa parola "lingua" in latino ed in greco. In realtà il nome d'origine è "Linguagrossa", come è stato scritto sul palazzo comunale; del resto, gli abitanti in dialetto si chiamano "linguarussisi" e il paese "Linguarossa": "rossa" in siciliano vuol dire 'grossa'. Le origini di quest'ultimo nome non sono certe: potrebbe derivare dalla forma di lingua della vallata in cui sorge il paese; oppure dalle sette lingue di lava sulle quali, seconda la tradizione, il paese è stato costruito. La leggenda vuole, invece, che qui abitasse un fabbro ferraio (secondo altri era un fondacaio) molto ciarlone, soprannominato perciò "Mastru Lingua-rossa".

ORIGINI
La prima traccia dell'esistenza di Linguaglossa risale al 1145. Uno dei cognomi piu' diffusi nel comune di Linguaglossa ed aree limitrofe e' quello dei "Raineri". Un ceppo di Raineri si trova a piu' di 1000 chilometri piu' a nord nel piccolo comune della Riviera Ligure "Costarainera" in provincia di Imperia. Alcune ipotesi fanno risalire al medioevo la migrazione dei Raineri dalla Sicilia alla Liguria.

ECONOMIA
L'economia di Linguaglossa è stata storicamente legata alla produzione di vino, alla coltivazione delle nocciole, e allo sfruttamento della Pineta Ragabo per il legno e per la resina gommosa. Anticamente anche la neve che d'inverno si accumula sull'Etna era fonte di guadagno: veniva conservata, schiacciandola, fino all'estate, e veniva rivenduta ai bar di Catania per la preparazione delle granite. La neve, inoltre, era conservata per le necessità mediche. Oggi molte attività sono legate al turismo: escursioni al cratere, sport invernali, soggiorni in pineta, affittacamere, etc.

MANIFESTAZIONI
La festa del santo patrono, Sant'Egidio Abate, ricorre il 1° settembre, ed è solitamente preceduta e seguita da manifestazioni folkloristiche e culturali.
S.Rocco, per il quale esista una fervida devozione, viene festeggiato per l'intera settimana intorno alla sua ricorrenza (16 agosto). In questa occasione vengono svolti giochi tradizionali, quali la "corsa nei sacchi" e la "scassata dei catùsi" (con una pertica si devono rompere 'vasi in terraccotta', con sorprese, appesi in alto). Una grande vendita all'asta di oggetti donati da devoti dà la possibilità di raccogliere fondi per la festa.
Oltre alle succitate feste di origine religiosa, altre manifestazioni hanno luogo nel corso dell'anno:

Carnevale viene di solito festeggiato con balli in maschera in piazza e spesso anche con carri mascherati e falò finale.
Durante il mese d'agosto diversi eventi permettono di attirare i turisti (spettacoli teatrali all'aperto, proiezione di films, tornei di beach volley e calcetto, ...).
Per Natale vengono talvolta organizzati presepi viventi o mostre di mestieri antichi.
La festa della Liberazione con all'interno Etna Sound Festival, kermesse di musica rock alternativa che si tiene ogni anno il 25 di Aprile, in occasione della festa della Liberazione.
Presso la Pro Loco è possibile visitare tutto l'anno il Museo Etnografico e diverse altre mostre inerenti al paese.

È stata ripresa da qualche anno la Festa dell'Etna, che a fine agosto richiama di nuovo folle di turisti con spettacoli folkloristici di tutto il mondo e la tradizionale salsicciata, che prima dell'eruzione del 2002 si svolgeva a Piano Provenzana o a piano Pernicana dove si trova una bellissima cappella con la Madonnina della Pineta, piena di Ex-voto.

ARTE
A Linguaglossa si trovano più di dieci chiese, alcune delle quali oramai sconsacrate. Tra le altre:
la Chiesa Madre, detta Matrice, conserva un coro ligneo del 1700 ed è ricca di tele sui vari altari;
la chiesa di San Francesco di Paola, del XVI secolo, con affreschi e una statua in marmo dipinto della Madonna di Loreto, attribuita a uno dei tanti Gagini; sulla porta, otto bassorilievi in bronzo del 1987, di Salvatore Incorpora, con scene della vita del Santo;
la chiesa dei Santi Antonio e Vito, con un bel portale in pietra lavica;
la chiesa del convento dei Cappuccini, a due navate, dove si trova una custodia in legno di Pietro Bencivinni;
la chiesetta di Sant'Egidio (la più antica del paese), cui fa da transetto la chiesa delle Anime Sante del sec. XV, e in cui sono stati ritrovati affreschi forse seicenteschi.
Il moderno edificio del Collegio san Tommaso d'Aquino, dei padri domenicani, sorto dove si trovava la chiesa di san Nicola di Bari, conserva sull'altare maggiore una splendida tela di Sebastiano Conca, con la Madonna del Rosario; in stile moderno le vetrate, con santi domenicani.
Le vie principali di Linguaglossa sono lastricate di bàsole di pietra lavica, come vuole la tradizione dei luoghi.
Nel paese sorgono due grandi ville:
una in Piazza dei Vespri Siciliani (più comunemente nota come Piazza Giardino). Costruita negli anni 60, si dice che lo spiazzo centrale dovesse ospitare un'opera di Francesco Messina.
l'altra, la Villa Milana, accanto alla chiesa di san Rocco (nota perciò anche come Villa S. Rocco); al suo centro sorge la Fontana dei Dodici Mori, con splendidi giochi d'acqua.

GASTRONOMIA
Prodotti locali per cui Linguaglossa è nota:

le salsicce ("sasizza", in dialetto) al ceppo
il vino
Come in altri paesi della Sicilia orientale, si possono trovare a Linguaglossa dolci tipici, quali:

le paste di mandorla (anche aromarizzate all'arancia), di nocciola o di pistacchio
i "mastazzoli" ('mostaccioli')
le granite
i torroncini

LE ERUZIONI
Secondo una leggenda, Linguaglossa fu fondata su sette strati di lava.
I linguaglossesi, come gli abitanti di altri paesi sulle pendici dell'Etna, hanno sempre avuto un rapporto particolare col vulcano, chiamato a Muntagna. Ed ogniqualvolta si sentono forti rumori, la voce sulla bocca di tutti è a Muntagna scassau. Spesso si tratta di semplici sbuffate di fumo, o di eruzioni di lava che non minacciano da vicino il paese. Qualche volta, però, le eruzioni possono creare gravi danni alle cose (sebbene difficilmente mettano in pericolo la vita degli uomini). L'ultima grande eruzione risale al 2002. La lava, in quella occasione, ricoprì interamente le strutture turistiche di Piano Provenzana, parte della Pineta Ragabo e della strada Mareneve.

SANT'EGIDIO
Sant'Egidio Abate è divenuto patrono di Linguaglossa grazie ad un miracolo, narrato dalla seguente leggenda. In una delle innumerevoli eruzioni dell'Etna, la lava era oramai giunta alle porte del paese. Tutti gli abitanti erano dunque fuggiti sulle colline intorno, per guardare, impotenti, l'imminente distruzione del paese, rimasto deserto. Tuttavia una vecchietta paralitica era stata dimenticata da tutti nella sua misera abitazione. A questa vecchietta apparve Sant'Egidio, che le disse di andare a suonare le campane della sua chiesa, e di far porre il suo bastone dinanzi alla lava. Miracolosamente, la vecchietta riuscì ad alzarsi, a raggiungere la chiesa e a suonare le campane.
Sentendo il suono delle campane, tutti si diressero verso la chiesa, dove la vecchietta riferì l'apparizione del santo e le istruzioni ricevute. Come suggerito dal santo, il suo bastone fu preso dalla chiesa e posto dinanzi alla lava. E, miracolosamente, la lava si fermò, risparmiando il paese dalla distruzione. Si noti che porre la statua del santo (o un suo cimelio) dinanzi alla lava per arrestarne il corso è un rito tipico in tutto il circondario, ad ogni eruzione che minaccia l'abitato dei paesi.

DATI RIEPILOGATIVI

In aggiornamento

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