Corleone
è un comune della Provincia di Palermo. Sorge
in una zona interna di montagna, posta a 542 metri
sopra il livello del mare. D'interesse naturalistico
e collettori di un turismo del territorio sono invece
la sorgente del Drago nei pressi del bosco di Ficuzza
e la Cascata delle due rocche.
MANIFESTAZIONI
La festa per antonomasia dei corleonesi è dal
1594 la ricorrenza del Corpus Domini: "a fera
ru Sacramentu". Ogni anno viene allestita la
grande fiera che allieta le prime serate dell'estate,
il momento centrale è la processione del SS.
Sacramento cui patecipano tutte le confraternite del
paese. Dal 1954 non si svolge più il tradizionale
corteo di tutte le statue dei Santi delle chiese.
Il primo marzo si festeggia San Leoluca protettore
del paese, con una processione e l'accensione di falò.
A maggio, poi, c'è la corsa del Santo, che
rinnova la leggenda di San Leoluca che ferma l'esercito
Borbonico insieme al Santo Antonio Abate.
Dal 1 al 15 agosto si svolge presso la chiesa dei
Cappuccini la festa dell'Assunta. Ogni sera da ogni
parte della città, i fedeli partecipano all'Eucarestia
all'aperto, rinnovando la fede e la devozione verso
la Madonna. Il 15 sera si svolge la solenne processione.
San Bernardo da Corleone, viene festeggiato il 12
gennaio con la novena in suo onore nella piccola chiesa
(la sua casa natale). La processione del Santo viene
fatta nel mese di settembre. La vigilia la statua
del santo viene portata in chiesa madre, il giorno
della festa viene allestita una piccola fiera, la
sera infine, si svolge la processione per le vie della
Città.
Il 13 dicembre presso la parrocchia di S. Maria si
svolge la festa di S. Lucia. La mattina si celebrano
numerose S. Messe, la sera per le vie della città
si snoda la processione, molto partecipata nonostante
la rigidità dell'inverno. Il giorno della Santa
la confraternita offre ai fedeli la cuccia.
ESTATE
CORLEONESE
Da alcuni anni il ricco calendario dell'estate corleonese
fornisce l'occasione di riappropriarsi degli spazi
pubblici, tra cui la splendida villa Comunale e l'attigua
piazza dedicata a Falcone e Borsellino. Durante i
tre mesi estivi le serate vengono animate non solo
da grossi artisti, ma anche e soprattutto da gruppi
legati alle tante associazioni culturali locali. La
musica, le rappresentazioni teatrali e le manifestazioni
sportive, cui danno vita, costituiscono un forte richiamo
di tutti i Comuni del circondario.
ORIGINI
ED ETIMOLOGIA
Non è facile risalire alle origini, forse,
perché Corleone ebbe vari insediamenti fin
da quando i più modesti gruppi umani si costituirono
nell'isola. Le varie presenze di questi popoli: Sicani,
Elimi, Fenici sono state confermate dai reperti archeologici
ritrovati . Almeno ventitré secoli fa si chiamò
Schera di cui parlano Cicerone, Cluverio e Tolomeo
e, probabilmente, dovette piegarsi ai romani durante
la seconda guerra punica. Forse sorgeva nella zona
che sovrasta la Corleone di oggi e che si chiama ancora
" Vecchia". Era l' 840 quando gli arabi
occuparono una Corleone. Il nome Corleone deriva da
un antico Qurlian, forse di origini arabe, ma la forma
attuale risale al XVI secolo.
CENNI
STORICI
Nel 1080 veniva conquistata dai Normanni e nel 1095
fu annessa alla diocesi di Palermo. Circa cento anni
dopo fu annessa alla nuova diocesi di Monreale. Nel
XIII secolo l'imperatore Federico II deportò
i Musulmani a Lucera in Puglia e ripopolò la
città con una colonia di Lombardi guidata da
Oddone de Camerana. Già nel XIV secolo esisteva
la cinta muraria che, collegando il Castello Soprano
al Castello Sottano, racchiudeva al suo interno il
primo nucleo abitativo ancor oggi visibile nel tessuto
del centro storico. Tra il secolo XV e il XVI l'abitato
si espande oltre le mura che vengono demolite non
avendo più nessuna funzione difensiva.
Durante la rivoluzione dei "Vespri siciliani"
la città si schierò con Palermo contro
gli Angioini determinando la loro cacciata dalla Sicilia.
Tra il 1440 ed il 1447 la corona spagnola vendette
la città e i suoi privilegi a diversi signori
feudali,Federico Ventimiglia,i Chiaramonte, e altri,
determinando un forte decadimento economico e sociale
della città costretta a riscattare la sua libertà
fino agli inizi del XVII secolo.
Tra il sec. XVIII e XIX la nuova borghesia agraria
dà nuovo impulso all'economia e conferisce
alla città un nuovo aspetto ancora visibile
malgrado le trasformazioni e gli abusivismi della
speculazione edilizia.
Durante il XVIII secolo, Corleone conobbe un periodo
di grave crisi economica e produttiva, che sfociò
in una emigrazione di massa verso le Americhe e il
nord Europa durata sino al secondo dopoguerra con
un forte ritorno negli anni sessanta.
Un rilevante fatto storico da menzionare è
la manovra militare attuata da Garibaldi nel maggio
1860. Egli fingendo di voler attaccare la città
di Corleone, il 27 maggio di quell'anno, condusse
vittoriosamente le sue truppe su Palermo.
PATRIMONIO
ARTISTICO
Il biglietto da visita della città è
lo splendido scenario del bosco di Ficuzza, esteso
circa 5000 ettari e dominato dal massiccio di Rocca
Busambra, dove ancora nidifica l'aquila reale, insieme
alla palazzina di Re Ferdinando di Borbone, costruita
sul finire del '800, su progetto dell'architetto Giuseppe
Venanzio Marvuglia di stile neoclassico e molto simile
alla Reggia di Caserta.
Proseguendo, lungo la SS 118, è d'obbligo una
tappa a "Tagliavia", nell'oasi di silenzio
dell'ottocentesco santuario della Madonna del Rosario,
all'interno del quale si conservano affreschi e tele
di Giuseppe Carta. Ancora qualche chilometro e si
possono visitare le «Gole del Drago»,
un biotopo naturale di straordinaria bellezza, con
la sua macchia mediterranea, con le sue pietre scavate
dall'acqua del fiume Frattina, con la sua flora lussureggiante.
Infine, ecco Corleone, e l'impatto immediato con le
sue Rocche «gemelle» la Sottana, ad Occidente,
e la Soprana, ad Oriente, su cui svetta la Torre Saracena.
Negli ultimi anni la città si è inoltre
arricchita del Museo archeologio "Pippo Rizzo"
e del Museo Etnografico "San Leoluca". Passeggiando
per la città si possono inoltre ammirare i
portali chiaramontani dei Palazzi e delle Chiese di
Via Cammarata e Firmaturi, le facciate barocche delle
Chiese e dei Palazzi di via S. Martino, le diverse
sculture bronzee (statue e portoni di Palazzi e Chiese)
opere del corleonese Biagio Governali, e i diversi
"murales" che raccontano della vita di Corleone.
EDIFICI
RELIGIOSI
Una cosa che colpisce il visitatore è la presenza
di tante chiese. Fino a qualche anno fa ce n'erano
di più, tanto che Corleone veniva definita
«la città regia dalle cento chiese».
Oggi non sono più cento, perché molte
sono scomparse in seguito a crolli. La visita non
può che cominciare dalla medievale chiesa Madre,
dedicata a San Martino, ricostruita una prima volta
intorno al 1382. Al suo interno, le opere notevoli
sono una scultura marmorea raffigurante la Madonna
del Soccorso di scuola gaginiana; numerose tele di
fra Felice da Sambuca fra cui due grandi tele raffiguranti
una San Leoluca che protegge la sua città,
l'altra S. Bernardo da Corleone; un coro ligneo del
XVI secolo, opera dei Li Volsi da Nicosia. Diversi
e pregevoli i paramenti sacri e i diversi paliotti
per altare, vere e proprie ricchezze nel campo del
ricamo.
Restaurata di recente è la chiesa del Carmine
assieme ai suoi affreschi settecenteschi: pregevole
è la pala raffigurante la Madonna del Carmine,
del XVI secolo.
Da vistare c'è pure la chiesa di Santa Rosalia,
dove si conserva una tela raffigurante S. Giovanni
del Velasco, e un'altra raffigurante la Natività,
di V. D'Anna, entrambe del XVIII secolo, oltreché
il crocifisso della Catena, venerato da tutti i Corleonesi.
Del 1547 è il Convento dei Domenicani, costruito
pochi armi dopo insieme alla Chiesa di S.Domenico
a tre navate con facciata in pietra arenaria.
La chiesa di S. Ludovico pare sia stata costruita
nel XIV secolo, vi si conserva una statua in legno
del Santo. Nel 1612, accanto alla chiesa fu costruito
un orfanotrofio, oggi destinato dal comune a locali
per attività culturali.
E'
del 1300 la chiesa di S. Agostino, mentre l'attiguo
Convento risale al 1600. Il 7 luglio 1866 la chiesa
fu ceduta al comune e il convento soppresso e adibito
a scuola. Vi sono conservate: una grande tela con
scenografia agostiniana del XVII secolo di autore
ignoto; una tela di Giuseppe Ribera, che rappresenta
il martirio di S. Bartolomeo; un dipinto del Martirio
dei SS. Innocenti del 1626 di autore ignoto; un dipinto
del XVIII secolo, che rappresenta l'Immacolata di
autore ignoto; una statua in legno della Vergine del
Soccorso del XVII secolo e un Crocifisso del XVIII
secolo, entrambi di autori ignoti. Bello è
il coro dei monaci agostiniani, interamente affrescato
con scene della vita della Madonna.
Trecentesca
è la chiesa della Candelora nel quartiere S
Giuliano, conserva al suo interno una pregevole tela
della Madonna della Campia. Mentre risale al 1500
la chiesa di Porto Salvo.
La
chiesa di S.Pietro risale al 1300 ed è sicuramente
una delle più antiche di Corleone. Sorge nell'omonimo
quartiere, anch'esso fra i più antichi del
paese, dopo quello socialmente più elitario.
IL campanile, è un parallelepipedo di calcarenite
di Corleone, un tempo(forse ) il minareto della moschea
araba.
Del
1446 è la chiesa di S. Maria di Gesù
con l'attiguo convento dei frati minori. Conserva
al suo interno, la statua della Madonna degli Angeli,
Santa Lucia, S. Antonio Abate, San Cristoforo, un
Crocifisso attribuito a Fra Innocenzo da Petralia,
e diverse opere provenienti dalla Chiesa dei Cappuccini.
La
chiesa dei cappuccini sorse, annessa all'omonimo convento,
a metà del 1647, fu il terzo convento che i
frati costruirono a Corleone. Il Convento possedette
una buona biblioteca, che successivamente fu annessa
a quella comunale. Dichiarata inagibile dopo il terremoto
del '68, le tante opere d'arte in essa contenute furono
trasferite presso il palazzo Abatellis di Palermo,
presso la chiesa di Santa Maria di Gesù e presso
la chiesa madre. Molto sentita è la tradizionale
"quindicina di agosto" in onore dell'Assunta.
Davanti la chiesa, si svolge la festa della Madonna
Dormiente, che si conclude con la processione del
15 agosto.
Il
monastero del SS. Salvatore venne costruito insieme
alla Chiesa nel XIII secolo entrambi furono riedificati
nel XVIII secolo e contengono all'interno un'acquasantiera
duecentesca, l'altare maggiore in marmo rosso con
capitelli romanici del 1618. Un affresco del 1735,
che raffigura il trionfo di S. Benedetto con santi
benedettini e carmelitani al cospetto della SS. Trinità,
opera di Filippo Randazzo, copre per intero la volta
del tempio. Da visitare l'atrio e il chiostro interno.
La
chiesa di San Marco fu costruita nel 1343 e riedificata
nel 1770. Nel 1991 un colpo di vento ne ha fatto crollare
i muri laterali.
Grande
è il complesso architettonico dell'ex ospedale
dei Bianchi, un edificio attualmente inagibile perché
in precarie condizioni statiche. Al suo interno il
bellissimo scalone cinquecentesco in marmo rosso di
contrada "Scalilli", l'altare in marmo della
cappella del Santo Spirito, il pregevole pavimento
in ceramica, raffigurante il transito di S. Giuseppe.