Buccheri
è un comune della provincia di Siracusa in
Sicilia. La città conta una discreta attività
agricola nota soprattutto per la produzione delle
olive. Sul territorio comunale in contrada Pisano
esistono gli unici esemplari al mondo (250 circa)
di Zelkova sicula. Si presenta come un arbusto che
non supera i 2-5 metri daltezza, con foglie
molto piccole, scarsamente lobate, coriacee e pelose.
La Zelkova sicula è considerata dalla IUCN
una specie in pericolo critico di estinzione (Critically
Endangered) ed è stata inserita nella lista
delle 50 specie botaniche più minacciate della
area mediterranea. Esiste un progetto di recupero
della popolazione relitta di Z. sicula, finanziato
dal dall'Assessorato al Territorio e Ambiente della
Regione siciliana e dal Ministero dell'Ambiente e
della Tutela del Territorio e realizzato dal Dipartimento
regionale Foreste demaniali, da Legambiente e dallIstituto
di Genetica Vegetale del Cnr di Palermo. Il progetto
si inserisce nel contesto di Countdown 2010, la campagna
di iniziative lanciata dalla IUCN per contrastare
la perdita di biodiversità.
ETIMOLOGIA
Mentre alcuni la fanno derivare dal "Buker",
nome di un comandante saraceno, altri dalla combinazione
di "Bous" e di "Hera", a testimoniare
che qui vi pascolavano le sacre vacche di Hera, altri
ancora dall'arabo Bukir (allevamento di Buoi).
DA
VEDERE
Chiesa di Sant'Antonio Abate, festa: 17 gennaio; festa
Madonna della Provvidenza: prima domenica di luglio.
Ricca di elementi barocchi, come ad esempio la lunga
e ripida scalinata.
Chiesa di Sant'Ambrogio, festa: 7 dicembre.
Chiesa di Santa Maria Maddalena (S. Francesco di Paola),
festa: prima domenica di agosto. Costruzione barocca
con facciata del 1708, opera di Michelangelo di Giacomo.
Chiesa della Madonna delle Grazie, festa: prima domenica
di settembre.
Chiesa del SS. Crocifisso.
Chiesa di Sant'Andrea, a 7 km da Buccheri e l'area
naturalistica di contrada Stretta.
Casa Russo.
Fontana dei canali.
MANIFESTAZIONI
Medfest, festa medievale, a metà agosto;
Sagra dell'olio d'oliva, a dicembre;
"U Passiu Santu", venerdì di Pasqua;
"A Terra Virdi e i so' Versi", rassegna
di poesia dialettale, seconda domenica di agosto.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Sono incerte le origini di Buccheri, . Il territorio
intorno è ricco di testimonianze archeologiche
che dimostrano la presenza dell'uomo in antichissima
data: una serie di capanni pastorali, costruiti con
tecnica megalitica ricordano tale presenza. II mito
ricorda poi che in queste contrade il pastore Dafni
pascolava i suoi armenti e quelli degli dei, al suono
del flauto. Collocata lungo le pendici del monte Lauro
(986 m) vide insediarsi sul suo territorio Siculi,
Romani, Bizantini e Arabi. Furono proprio gli Arabi
a colonizzare il territorio, in precedenza e in gran
parte ricoperto di vaste pineta e boschi di frassini
e querce, procedendo ad un vasto programma di "appoderamento".
Gli Arabi, con ogni probabilità, a difesa dei
territori colonizzati fortificarono il colle Tereo,
cingendolo di una muraglia e insediandosi attorno
ad esso. Ma l'edificazione del castello, sullo stesso
colle, si deve ai Normanni, i quali, cacciati gli
Arabi, lo costruirono a partire da un fortilizio preesistente.
Questo presentava due torrioni a difesa dell'ingresso
principale rivolto a Sud-Est e una torre centrale,
il mastio. Di questo castello restano oggi alcuni
importanti resti. I primi signori di Buccheri, di
cui si ha notizia, furono i Paternò, che vennero
nel 1088. Successivamente il borgo, già sviluppatosi
attorno al castello, passò ad Alaimo. Leontino
e da questo alla Famiglia Montalto. Primo barone di
Buccheri fu Gerardo Montalto, investito nel 1313.
Dopo due secoli la signoria del paese passo alla famiglia
Morra, e da questa agli Alliata-Villafranca, che governarono
fino al 1812. Il primo nucleo del paese è costituito
dalle casette costruite attorno al castello e nell'area
lungo il crinale del colle verso est, coincidente
con l'attuale quartiere della Badia e del Casale.
Qui fu fondata nel 1212 la Chiesa di S. Antonio; nel
1453 il monastero di S. Benedetto e intorno a questa
data l'antica Chiesa di S. Maria Maddalena, presso
l'ingresso est del paese. Nel corso del XVI e XVII
secolo il paese crebbe lungo il pendio sud del castello.
Tale tendenza fu accentuata dopo il terremoto del
1693, che distrusse il paese quasi totalmente. Il
centro fu ricostruito sullo stesso sito, ma verso
la sottostante valletta, allora attraversata da un
canale d'acque, che fu ricoperto verso il 1770. Dopo
il terremoto la Chiesa di S. Antonio fu direzionata
verso sud (in origine guardava a nord) e la chiesa
della Maddalena spostata nell'attuale sito. La chiesa
di S. Antonio domina il paese dall'alto di una scenografica
scalinata (costruita nel 1911). Nell'interno a tre
navate si possono ammirare due interessanti quadri
di Guglielmo Borremans dipinti nel 1728, un bel paliotto
d'altare cinquecentesco nell'altare della navata sinistra.
La chiesa di S. Maria Maddalena risale al '400 ed
era situata prima del terremoto, ad est del castello,
sul colle detto della chiana. Fu ricostruita nel sito
attuale lungo l'asse viario della via Vittorio Emanuele.
La facciata si deve all'architetto buccherese Michelangelo
Di Giacomo, che vi lavorò fino al 1750. Nell'interno
e nella navata di destra è collocata la statua
marmorea della Maddalena, scolpita nel 1508 da Antonello
Gagini. La chiesa Madre ha una facciata incompleta;
notevole nell'altare centrale un crocifisso ligneo
del XVI secolo, una tela seicentesca raffigurante
San Michele nella navata sinistra e un quadro raffigurante
Sant'Ambrogio, patrono del paese, della metà
del secolo XVIII. Isolato su un modesto poggio a ovest
del paese, è il piccolo ma suggestivo Santuario
della Madonna delle Grazie (sec. XVII-XVIII), un tempo
cenobio di Frati eremiti. A otto km da Buccheri, in
direzione: di Lentini, si incontra la Chiesa di S.
Andrea, edificata verso il 1225 per iniziativa di
Federico II. È in stile gotico, ad una navata,
con ingresso originario ad ovest, per i monaci del
convento annesso, e a nord per i fedeli. È
uno degli esempi migliori di architettura religiosa
del periodo svevo. Ritornando a Buccheri, da piazza
Loreto si raggiunge la grotta di S. Nicola, una chiesa
cristiana scavata nella roccia di fondazione antichissima:
e ricoperta di affreschi di cui si vedono le tracce
ancora oggi. Sull'altipiano del monte Lauro, che sovrasta
il paese, sono ancora visibili le numerose neviere,
attive fino ai primi decenni di questo secolo. Numerosi
rifugi di pastori a pianta circolare e costruiti con
blocchi squadrati di pietra nera sono le tracce più
appariscenti dell'antica civiltà agropastorale
iblea.