|
|
|
Assoro
è un comune della provincia di Enna in Sicilia.
Il comune dista 29 Km da Enna, è situato nel
nord-est della provincia sui monti Erei. L'altitudine
del comune parte dai 254 m s.l.m. della stazione di
Dittaino, per arrivare a S. Caterina (840 m), e alla
Torre (906 m). Il comune è attraversato dal
fiume Dittaino, formato dai due rami del Tavi-Bozzetta,
con gli affluenti del Rassuara/Murra, Orto Nocelle.
Nella zona sono stati individuati giacimenti di zolfo,
alabastro e salgemma. Vi sono quattro principali sorgenti
pubbliche: Acquanuova, Buffa, S. Giorgio e Rassuara,
ed altre minori tra le quali Gallizzi, Fontana Amara
e Zubbia. La Città vecchia (dal "Ryto"
al "Piano della Corte") ebbe vita dal 1000
a.C. al 1000 d.C. La Città nuova, situata sulla
roccia del Monte la Stella, dal 1169. Negli ultimi
tempi si assiste ad ritorno alla vecchia città
(Piano della Corte). La vegetazione arborea è
costituita dal mandorlo, dallulivo, da querce,
olmi, carrube e agrumi. Oltre i vigneti abbiamo il
frumento, la fava e lorzo. Le specie animali
che si trovano in prevalenza sono i bovini, gli equini,
gli ovini, i suini, e gli animali da caccia: conigli,
lepri e pernici; più rare le quaglie, i piccioni,
i gufi, i falchi, i corvi, le cornacchie, le gazze
e i cuculi. Abbondano infine passeri, galline e merli.
ETIMOLOGIA
Deriva dal latino Assorus o dal greco Assoros o Asserus,
dal significato oscuro.
DA
VEDERE
Il Castello
La planimetria del castello aveva un andamento poligonale
irregolare, modulato secondo le forme delle rocce
situate alla sommità della rupe. Le mura terminano
presso una torre piena a pianta circolare, munite,
sino pochi anni addietro, di beccatelli in pietra,
quasi una prova dell'influsso spagnolo della famiglia
Valguarnera, che dovette intervenire sul castello
con opere di restauro. Una seconda muraglia è
munita di finestre che guardano verso valle. Un ambiente
sotterraneo di passaggio è munito di scala
a chiocciola e altri ambienti, il tutto scavato nella
roccia con volta a crociera. Gli altri ambienti sembrano
aver avuto la funzione di magazzini, anche a giudicare
dalla presenza di canalette di scolo delle acque.
Di difficile interpretazione sono lunghe serie di
petroglifi lineari, tutti uguali. Il castello doveva
svilupparsi, nel suo complesso, oltre lattuale
parco urbano, fino al centro abitato. Le notizie storiche
del castello sono rare, doveva essere una fortificazione
bizantina espugnata nel 939 dalla gualdana araba di
Chalil. Il castello venne conquistato dai Normanni,
e passò, con un atto di vendita firmato da
Ruggero II, al vescovo di Catania che ne acquisì
il diritto feudale. Pervenne poi a Scaloro I degli
Umberti, al quale venne confiscato nel 1340 e affidato
al Duca di Randazzo, Giovanni, fedele al partito catalano;
nel 1347 l'Umberti venne perdonato e rientrò
in possesso del Castrum Asari, dove venne ucciso in
una battaglia del 1351. Nel 1364 Federico IV concede
il castello e la terra a Matteo d'Aragona, che però
muore lo stesso anno senza eredi. Nel 1366 il castello
perviene a Antonio Moncada sino al 1397. In Sicilia
è sostituito nella signoria di Assoro dai Valguarnera,
sino la fine del feudalesimo.
Santa
Maria degli Angeli
La chiesa, con l'annesso convento, venne eretta nel
1622 dai Padri Riformati. Fu la prima edificata ad
Assoro, dopo la ribellione protestante che aveva abolito
gli edificio di culto. In questa nuova chiesa mariana
trionfa anche lo sfarzo barocco e l'esteriorità
della Fede. Di grande interesse l'interno, raro esempio
di barocco dipinto. La solenne "scalea",
adornata di eleganti colonnine con balconate lapidee,
inizia con una massiccia croce (due monoliti incrociati
ad incastro, ricavati direttamente dallo scavo della
cisterna del chiostro).
Basilica
San Leone
La basilica è la chiesa madre di Assoro. Venne
eretta nel 1186, monumento nazionale dal 1933. Il
sisma dell'11 gennaio 1693, non causò vittime,
ma ingenti danni al pronao e alla guglia campanaria,
poi sostituita da una specola con orologio fino al
1973.
È composta da 5 navate e tre absidi, un tetto
in legno dipinto con capriate. Al suo interno vi sono
pregevoli opere in marmo ed un grande crocifisso ligneo
di Antonello Gagini, i sepolcri marmorei di Ponzio,
Vitale e Giacomo Valguarnera, alcune tele del XIV
e XV secolo, una croce processionale in argento e
smalti di Vincenzo Archifel.
Chiesa
di Santa Maria Del Carmine, all'inizio dedicata a
Santa Petronilla e risalente al XIV secolo. È
sede della tomba marmorea di Francesco Valguarnera
detta del paladino, della scuola del Gagini. Ha un
prospetto romanico e una torre campanaria con bifore.
Campanile
e prospetto di San Biagio, del 1603, nell'antico quartiere
greco.
Chiesa
della Mercede.
Chiesa
dei Minori Osservanti.
Monastero
delle Clarisse, (Badia di Santa Chiara) risalente
al XV secolo, venne fondato da Virginia Valguarnera.
Oggi è sede municipale, con l'archivio storico,
la biblioteca comunale e la pinacoteca, situata nella
sala consiliare, con quadri di Elio Romano, pittore
locale, oltre ad una cinquantina di quadri di pittori
contemporanei di diverse scuole siciliane.
Chiesa
dello Spirito Santo, del XIII secolo a tre navate.
Ha un portale gotico e un portico esterno.
Chiesa
della Misericordia.
Chiesa
di San Giuseppe.
Palazzo
dei Principi di Valguarnera, o della Signoria, del
XV secolo. Ha uno stile catalano ed è collegato
alla Chiesa Madre di San Leone da un arco a tutto
sesto.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Secondo lo storico Apollodoro, (II secolo a.C.), fin
dallantichità Assoro avrebbe formato una
federazione fra tre diversi popoli. I tre monti rappresentano
i primi popoli: Sicani, Sicheli ed Elimi. La vetta più
alta fu chiamata Monte la Stella. Sotto il dominio arabo
Assoro era compreso nella Val Demone. Nel 1397 venne
concesso in comune ai fratelli Simone e Vitale di Valguarnera
la baronia di Assoro con i feudi di Rassaira e Morra.
Successivamente Simone, divenuto comandante della Guardia
del re Martino, comprò la baronia di Caropipi
che nel 1404 donò al fratello Vitale. Questi
morì senza eredi e lo stesso avvenne per Simone.
Nel 1440 giunse quindi dalla Catalogna il fratello dei
due, Francesco, con il figlio secondogenito Vitale,
che prese possesso dei feudi, divenendo secondo barone
di Assoro. Giovanni, quarto barone di Assoro, fu nel
1473 strategoto di Messina, nel 1485 presidente del
Regno di Sicilia, capitano generale della cavalleria
del regno e comandante delle truppe che re Ferdinando
il Cattolico inviò, nel 1486 in aiuto al re Ferdinando
I di Napoli contro la rivolta dei baroni. Giovanni Girolamo
Valguarnera e Ribasaltes, ottavo barone di Assoro (con
Caropipi e Rassaira) vide, nel 1543, il suo feudo elevato
contea. Nel 1549 ottenne dall'imperatore Carlo V l'autorizzazione
ad edificare un paese nel feudo di Caropipi (poi divenuto
Caropepe) sotto il nome di Valguarnera. Iniziò
la costruzione del nuovo insediamento. Nel 1628, il
figlio Don Francesco Valguarnera e del Carretto, sesto
conte di Assoro, si fece rinnovare la concessione ottenendo
il titolo di principe di Valguarnera, e nel 1632 fu
Pretore di Palermo. Don Francesco Valguarnera e Arrighetti
fu il terzo principe di Valguarnera e l'ottavo conte
di Assoro, nel 1674 Vicario generale in Val Demone al
tempo dellinsurrezione di Messina e della guerra
fra la Spagna e la Francia. In seguito, nel 1686, fu
capitano di giustizia e Pretore di Palermo. Sposò
Donna Antonia Grifeo e Grimaldi, marchesa di Regiovanni
e principessa di Gangi. Nel 1714 Don Francesco Saverio
Valguarnera e Gravina costituì e fu comandante
di uno dei due reggimenti di fanteria siciliana che
entrarono a far parte dellesercito di Vittorio
Amedeo II. Dopo la perdita della Sicilia da parte del
sovrano sabaudo, Don Francesco Saverio rimase al suo
servizio. Il reggimento da lui comandato perse però
il nome di Valguarnera per divenire di Sicilia, e nel
1721 fu nominato comandante della III compagnia della
Guardia del Corpo (unità costituita allora da
siciliani). Nel 1732 divenne Colonnello comandante della
Guardia Svizzera e Generale degli Svizzeri nel regno
di Sardegna; nel 1737 fu cavaliere dellOrdine
della Santissima Annunziata, nel 1739 nominato Viceré
di Sardegna, ma morì prima di assumere l'incarico.
A lui subentrò la figlia Marianna, ma non senza
qualche difficoltà a causa del fatto di essere
muta (è leroina del libro di Dacia Maraini
"La lunga vita di Marianna Ucrìa").
Essa (quinta principessa di Valguarnera, decima contessa
di Assoro e settima principessa di Gangi) sposò
lo zio Don Pietro. Altro fratello di Don Francesco Saverio
fu Don Emanuel, ambasciatore a Madrid e comandante delle
Guardie del Corpo, con le quali si batté a fianco
di Carlo Emanuele III. Nel 1748 divenne Viceré
di Sardegna. Nel settembre 1711, Anna Maria Valguarnera,
nata a Gravina, dava inizio alla costruzione della villa
di Bagheria completata dal nipote Pietro (il marito
di Marianna Ucrìa). Il settimo ed ultimo principe
di Valguarnera fu Don Pietro (1779-1855) nipote di Marianna
Ucrìa, figlio di Don Giuseppe Emanuele, tredicesimo
conte di Assoro, nono principe di Gangi, principe di
Gravina, barone della Bozzetta e del Mercato del Fegotto,
signore di Rosetti ed Erbebianche, signore di Vicareto,
signore di Artesinella, Canali e Mandra del Piano, signore
di Albaruso. Alla sua morte i titoli passarono a sua
nipote Agata (figlia del fratello Girolamo) e quindi,
dal matrimonio con Don Giuseppe Alliata e Moncada, transitarono
in Casa Alliata di Villafranca.
|
|
|
|
|
Popolazione
Residente 5.389 (M 2.655, F 2.734)
Densità per Kmq: 48,3
Superficie: 111,50 Kmq
CAP
94010
Prefisso Telefonico 0935
Codice Istat 086003
Codice Catastale A478
Denominazione
Abitanti assorini
Santo Patrono SS. Petronilla e Nicola da Tolentino
Festa Patronale 31 maggio
Il
Comune di Assoro fa parte di:
Regione Agraria n. 3 - Colline del Salso
Località
e Frazioni di Assoro
San Giorgio
Comuni
Confinanti
Agira, Enna, Leonforte, Nissoria, Piazza Armerina,
Raddusa (CT), Ramacca (CT), Valguarnera Caropepe.
|
|
|
|
. |
|
|