Aci Catena ('a Catina in siciliano)
è un comune della città metropolitana
di Catania in Sicilia. Il clima è generalmente
mite. Gli inverni non sempre sono rigidi e le nevicate
con accumulo sono rare ma non eccezionali (come accadde,
per esempio, nel dicembre del 1925, nel 1956, nel
dicembre del 1988, nel febbraio del 2006, nel gennaio
del 2017, nel gennaio del 2019 e nel febbraio del
2021). Le estati risultano calde e secche. Le piogge,
invece, concentrate soprattutto tra ottobre e marzo,
sono talvolta intense a causa dell'effetto stau, protagonista
della pluviometria della zona acese. Il comune di
Aci Catena fa parte delle seguenti organizzazioni
sovracomunali: regione agraria n.7 (Colline litoranee
di Acireale)
DA VEDERE
Chiesa Collegiata - Santuario di Maria Santissima
della Catena, chiesa madre di Aci Catena
Chiesa di San Filippo d'Agira, chiesa madre di Aci
San Filippo
Eremo di Sant'Anna è un complesso religioso
della metà del XVIII secolo.
Chiesa di Santa Lucia con il suo tetto ligneo, gli
affreschi e i dipinti di Paolo Vasta
Chiesa di San Giuseppe, architettata da Francesco
Battaglia, per la sua particolare facciata in stile
arabo - bizantino, risulta essere per lo stile, unica
in tutta la Sicilia. Questa è arricchita da
una coreografica gradinata in pietra bianca di Siracusa.
All'interno è possibile ammirare una magnifica
pala d'altare di Lorenzo Gramiccia, datata 1740, che
raffigura la fuga in Egitto della Sacra Famiglia.
Chiesa di Sant'Antonio di Padova, adattata verso gli
ultimi anni del diciannovesimo secolo a sede del municipio,
costodisce all'interno un "Crocifisso ligneo"
opera di Giovan Francesco Pitorno meglio noto come
Frate Umile da Petralia del XVII secolo.
Chiesa di Santa Maria del Suffragio, di Aci Catena,
fu la prima parrocchia di Aci Catena, e poi sostituita
dal santuario di Santa Maria della Catena.
Area archeologica di Santa Venera al Pozzo, esempio
di impianto termale romano dell'età tardo-imperiale.
Mulini ad acqua di Aci Catena.
MANIFESTAZIONI
11 gennaio - Festa di Ringraziamento alla Santa Patrona,
per aver protetto il suo popolo durante il terremoto
del 1693.
Venerdì Santo - Processione del settecentesco
simulacro del Cristo Morto e dell'Addolorata dalla
Chiesa di Santa Lucia (anni pari) o dalla Chiesa di
San Giacomo apostolo (anni dispari) verso la Chiesa
dei Santi Elena e Costantino. Alla processione partecipano
le cinque Arciconfraternite della città: Suffragio,
Santissimo Sacramento al turno, Santa Barbara, Immacolata
e Santissimo Sacramento in Santa Lucia. È tradizione
lo sparo di un colpo a cannone ogni ora, dall'alba
sino alla conclusione della processione del Cristo
Morto.
15 agosto - Festa estiva in onore della Madonna della
Catena, Patrona della città. Il simulacro della
Madonna, arricchito da numerosi monili d'oro, donati
nel corso degli anni per grazie ricevute, sul fercolo
viene condotto in processione dai devoti, per le vie
della città. I momenti più importanti
della festa sono l'arrivo dei pellegrini, provenienti
da molti paesi etnei (principalmente Misterbianco
e Acitrezza) durante tutta la notte tra il 14 e il
15 agosto; in mattinata l'emozionante svelata del
Taumaturgo Simulacro della Santa Patrona tra le lacrime
e le acclamazioni dei devoti; tradizionale è
la suggestiva "Trasuta o chianu" (Ingresso
in piazza di corsa) del fercolo con la Madonna; tra
lo sventolio dei fazzoletti, un colorato e nutrito
spettacolo pirotecnico, conclude la giornata di festa.
Forte devozione e fede si intrecciano al folklore
siciliano.
13 dicembre - Solenni Festeggiamenti in onore di Santa
Lucia con processione del simulacro della Santa per
le vie del quartiere di Aci Santa Lucia e della città
di Aci Catena. Riconosciuta sia nella Sicilia orientale
che in quella occidentale, si contano presenze anche
dalla Calabria, dalla Puglia e dalla Campania, attratti
sia per la solennità delle funzioni interne
che per il folklore della festa esterna, soprattutto
al momento dell'uscita della Santa dalla chiesa e
dello sparo dei fuochi artificiali, con il caratteristico
e tradizionale lancio degli 'nzareddi (zagarelle).
Da segnalare la bellezza estetica e artistica del
simulacro ligneo della Santa. Da anni si discute e
sembra finalmente aver già avviato l'iter per
il riconoscimento ufficiale di Santa Lucia quale Compatrona
della città di Aci Catena, affiancandola a
San Candido.
ORIGINI E CENNI STORICI
Aci Catena e le altre Aci si narra che trassero la
propria origine da Xiphonia, misteriosa città
greca oggi del tutto scomparsa. I poeti Virgilio e
Ovidio fecero nascere il mito della fondazione alla
storia d'amore tra una ninfa chiamata Galatea ed un
pastorello chiamato Aci, e del ciclope Polifemo. In
epoca greca e romana esisteva una città chiamata
Akis (????), che partecipò alle guerre puniche.
La storia della medievale Jachium e poi dell'araba
Al-Yag coincide strettamente con quella del Castello
di Aci da cui si può desumere buona parte degli
avvenimenti storici ed a cui si rinvia. Di questo
periodo è la fondazione del Santuario di Valverde.
La storia di Aci Catena sarà praticamente condivisa
fino al XVII secolo con quella degli altri casali
del territorio di Aci a cui si può far riferimento.
Sotto il dominio spagnolo, nel XVII secolo, il notevole
sviluppo economico di Aquilia Nuova (Acireale) causò
contrasti e rivalità con gli altri casali che
chiedevano l'autonomia amministrativa. Vi è
stata quindi la separazione dei casali di Aci. Nacquero
così, oltre ad Aci Catena, i seguenti agglomerati:
Aci Bonaccorsi (1652), Aci Castello (1647), Aci San
Filippo ed Aci Sant'Antonio (1628), Aci Platani (frazione
di Acireale), Aci Trezza (frazione di Aci Castello)
ed Aci Santa Lucia (frazione di Aci Catena). Curiosamente
la cittadina veniva citata in passato come Scarpi
(scarpe, forse per la presenza nella zona di calzolai),
mentre la frazione di Aci San Filippo era detta Xacche
e quella di Aci Santa Lucia Cubisia.
IL TERREMOTO DEL 1693
Il sisma del 1693 interessò un'area vastissima
della Sicilia orientale: da Messina a Val di Noto.
Gli studiosi odierni, grazie alle fonti che ne hanno
descritto gli effetti, hanno stimato l'intensità
a 7.4 Richter o XI Mercalli. Anche Aci Catena fu distrutta
in parte: la chiesa che custodiva una preziosa icona
del XV secolo cadde, ma l'altare, la preziosa icona
e il simulacro restarono integri. A differenza dei
paesi limitrofi, le cronache riportano che l'antica
Scarpi ebbe meno di cento vittime. Il popolo catenoto
interpretò l'evento come un miracolo che allora
attribuì alla Madre della Catena che li avrebbe
protetti con il proprio manto. Il culto della Vergine
della Catena si è nel frattempo espanso anche
ed è ancora praticato anche nelle zone limitrofe.
Ad esempio, a inizio 1900 il vescovo di Acireale e
già prevosto di Aci Catena (Salvatore Bella)
scrisse un inno commemorativo alla Vergine. La ricorrenza
viene festeggiata annualmente dai fedeli l'11 gennaio.
La storia del paese di Aci Catena è stata anche
segnata, nei secoli, da altri eventi calamitosi. Si
ricordano: l’alluvione del 4 settembre 1761
(a seguito di un violento nubifragio che causò
la piena ed il conseguente straripamento del torrente
Lavinaio che attraversa la cittadina), il sisma del
20 febbraio 1818 (magnitudo 6.0 con epicentro tra
i comuni di Aci Catena ed Aci Sant’Antonio)
ed il sisma del 26 dicembre 2018 (magnitudo 4.9, ad
appena 1,2 km di profondità, con epicentro
nella vicina Viagrande).
IL COMPATRONO SAN CANDIDO MARTIRE
Il culto a "Scarpi" (oggi Aci Catena) del
corpo santo di nome Candido risale al 1710, quando
i Principi Riggio di Campofranco e Campofiorito, stabilitisi
a Scarpi nel 1672, donarono alla Chiesa di Santa Maria
della Catena le reliquie di San Candido Martire insieme
ad un altare marmoreo dello stesso periodo. Le reliquie
precedentemente prelevate dalla catacomba di San Callisto
in Roma, furono donate dal Cardinal Vicario Gaspero
Carpineo a don Pietro di Campofiorito e da questi
al Principe Luigi II. Oggi il corpo santo è
custodito in un'urna di cristallo sotto altare maggiore,
anche se questa probabilmente non fu la sua originaria
collocazione. A San Candido è intitolata una
piazzetta del centro storico cittadino.