Tonara
è un comune della provincia di Nuoro. Era parte
della disciolta Comunità Montana n° XII
Barbagia - Mandrolisai. Il paese è noto in
Sardegna per la produzione artigianale e il commercio
del torrone. Negli ultimi anni il commercio del torrone
sta superando quello che è il mercato dell'Isola
per approdare in varie regioni Italiane. Discreto
lo sfruttamento del patrimonio forestale che è
rivolto principalmente alla produzione di legna da
ardere e in piccola parte legname da opera (castagno).
Irrisorio al confronto degli altri comuni sardi l'apporto
economico dell'allevamento. A Tonara è anche
in sviluppo il turismo montano, che in Sardegna non
ha mai goduto di grosse fortune. In Sardegna il paese
è noto anche per aver dato i natali a uno dei
più importanti poeti in lingua Sarda: Peppino
Mereu. Gli abitanti di Tonara, complessivamente 2.221
al 30/11/2008, si chiamano tonaresi. Il dialetto parlato
è il sardo nella variante barbaricina accomunabile
ad altri tre paesi della Barbagia di Belvì:
Belvì appunto, Aritzo e Desulo. Nonostante
questo, il dialetto tonarese differisce dai precedenti
per la G dura anzichè dolce e l'uso della consonante
Z al posto della consonante C. Es. Ogiu (olio) - Desulo
Aritzo Belvì Oggiu (olio) - Tonara.
Il
comune di Tonara come ora lo conosciamo, è
nato dalla fusione di 3 rioni: Arasulé, Toneri
e Teliseri. Oggi a questi 3 si è aggiunto un
altro quartiere: Su Pranu. I Quartieri sono dotati
di un proprio comitato per relazionarsi con le istituzioni
comunali. Il territorio estende per 52,12 Km e comprende
una serie di abitazioni in località Monte Corte,
dove è situata la Stazione Desulo-Tonara. Fra
i comuni più alti della Sardegna è situato
nella regione del Mandrolisai, circondato da boschi
di lecci, querce, castagneti e nei fondovalle noccioletti,
è uno dei comuni più "verdi"
della Sardegna, ricco di acque e sorgenti perenni
anche se nessuna di grossa portata, tutte tributarie
del fiume Tirso. A breve distanza dal paese si trovano
punte piuttosto alte come Mungianeddu, già
Monte Margianeddu,(1468 m.) e Genna Flores (1496).
Nel territorio di Tonara sono presenti numerose specie
endemiche sia vegetali che animali e alcuni rari tipi
di uccelli come l Astore Sardo, la Poiana di
Sardegna e lo Sparviero di Sardegna. Numerose sono
le specie di felci ma la specie vegetale padrona e
simbolo di Tonara è senza dubbio il Castagno
affiancata dal Leccio e in misura minore dalla Sughereta.
Degna di nota è anche la componente micotica,
i boschi tra Desulo e Tonara infatti sono rinomati
per la presenza di nobili funghi quali l ovolo
buono e il porcino nero.
DA
VEDERE
Casa Porru: è una costruzione vasta, in passato
adibita anche a prigione. La sua costruzione è
caratteristica del tonarese, è infatti costruita
in schisto e legno.
Chiesa di San Gabriele: costruita nel XVII secolo
e ricostruita nel XIX è la chiesa parrocchiale.
Gli unici avanzi della chiesa originaria sono un bassorilievo
incassato nella facciata, riportante la data di fondazione,
il presbiterio ed il campanile costruiti nel 1607.
Chiesa di Sant'Antonio di Padova: è una chiesa
cinquecentesca che al suo interno ha pregevoli dipinti
murari settecenteschi, realizzati dalla bottega degli
Are, raffiguranti scene di vita del santo.
MANIFESTAZIONI
Sagra del Torrone: Istituita nel 1979 per il ricordare
il poeta Peppino Mereu, inizialmente si svolgeva la
seconda domenica di Luglio. Da qualche anno a questa
parte la festa è stata spostata al week-end
pasquale. Lo scopo è quello di promuovere il
torrone, fiore all occhiello del centro del
Mandrolisai con degustazioni, vendita, e preparazione
in loco del dolce stesso. Naturalmente immancabili
come contorno sono gli spettacoli folkloristici.
Campanaccio doro: Affiancato nel 1984 alla festa
del torrone, è una sfida tra gli artigiani
del paese. Tonara infatti è nota oltre che
per il torrone proprio per i campanacci per il bestiame.
San Gabriele: 3 agosto: è la festa del patrono
del paese. Dura per 3 giorni toccando il suo massimo
splendore con la sfilata per le funzioni religiose
degli splendidi costumi tradizionali.
Pro custa terra rosas e beranos: Premio di poesia
"Peppino Mereu". Manifestazione organizzata
a fine luglio.
S'istadu de sa idda nosta - Tonara incontra i suoi
emigrati: Manifestazione che si svolge nella seconda
domenica di Agosto.
ECONOMIA
il paese è a forte vocazione agricola (noceti
e castagneti) ma è anche presente l allevamento
ovino e caprino. Negli ultimi decenni, l industria
alimentare del torrone ha fatto conoscere Tonara oltre
i confini della Sardegna, ma l artigianato delle
cassapanche di legno e dei campanacci per il bestiame
sono altri due punti di forza in ambito regionale
per il paese barbaricino.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Tonara ha origini antichissime e deve il suo nome,
presumibilmente, al tacco calcareo di Su Toni. Nel
suo territorio sono conservate numerose testimonianze
prenuragiche. La grotta funeraria di Pitzu e' Toni
e la Domus de Janas di Is Forreddus lungo la direttrice
per Sorgono ne sono testimonianze. Sono tombe scavate
nella puddinga su diversi livelli comunicanti tra
loro. Del periodo nuragico sono invece rimasti i resti
del nuraghe su Nuratze e su Pranu. A Tonara si ritrovano
anche dei resti di antichi insediamenti: Ilalà,
abitata sino agli inizi del '900, Idda intr'errios,
posto sotto Tonara e Tonnai. Il primo documento scritto
che cita il paese è latto di pace fra
il re Don Giovanni dAragona ed Eleonora d'Arborea,
stipulato il 24 gennaio 1388, sottoscritto dai vari
capi della Lega Arborense " item a Bildosino,
sori maiore villae Tonara.." Nel medioevo,oltre
ai centri attuali di Arasulé, Toneri e Taliseri,
si aggiungeva quello di Ilalà che fu abitato
sino agli inizi del '900. Tonara era collocata nella
curatoria del Mandrolisai appartenente al Giudicato
di Arborea. A Tonara sono legate anche le vicende
di un villaggio, Spasuley o Spasulé, che si
trovava a mezza via tra Sorgono e Atzara, i cui abitanti,a
seguito di lotte di varia natura con le popolazioni
vicine, cominciarono a trasferirsi gradualmente nel
più grande rione di Tonara, Arasulé,
fino al completo abbandono avvenuto agli inizi del
'700. Il Casalis riferisce che già nel
1839 il paese contasse 2383 anime, 1130 maschi e 1253
donne;la maggior parte della popolazione preferiva
risiedere nel soleggiatissimo Arasulè, 1323
persone in tutto, 760 abitanti a Toneri, 203 a Teliseri,
97 ad Ilalà". In tutto sono 591 fuegos,
tra le quali 310 ad Arasulè, 199 a Toneri,
57 a Teliseri, 25 ad Ilalà. Secondo il Dizionario
del Casalis gli alfabetizzati erano poco più
di 50 e le donne con la loro filatura davano un buon
apporto all economia del paese. Noceti e Castagni
venivano considerati all epoca, di miglior uso
rispetto ai cereali, inoltre sgravavano dalla cura
dei campi. I formaggi bianchi erano smerciati a Napoli.
Mentre tutti i centri del Circondario di Lanusei,
e non solo, proseguivano nelle classiche iniziative
agro-pastorali,Tonara invece cominciava ad abbandonare
progressivamente queste attività, e le attività
artigianali, gli ambulanti ed i torronai ebbero il
sopravvento, così come gli impresari del legno
e del carbone. Il piccolo centro montano cominciava
la sua trasformazione, a partire da una delle attività
particolari ed uniche del paese, quella dei sonaggiargios,
i fabbricanti di campanacci, che utilizzando le recenti
invenzioni dell'industria continentale adattarono
il loro modello di produzione all'evolversi delle
tecniche industriali ed ottenendo un prodotto che
diventava non solo un elemento utile e fondamentale
nell'allevamento isolano ma persino uno strumento
musicale. Nel 1927 la neonata Provincia di Nuoro accorpò
nei suoi territori, anche Tonara.