Porto
Torres (in sardo Pòrtu Turre) è un comune
in provincia di Sassari. Porto Torres è situata
in una posizione strategica (considerando che è
l'unico porto sardo ad avere collegamenti con la Francia)
al centro del Golfo dell'Asinara. Il suo territorio
ha un'area di 10.200 ettari, buona parte dei quali
è costituita dall'Isola dell'Asinara e dalla
più piccola Isola Piana. L'area è prevalentemente
pianeggiante (si trova nella pianura della Nurra),
ad eccezione di alcuni colli, il più alto dei
quali è Monte Alvaro (342 m), sede di una cava
di calcare. In questo territorio scorrono due fiumi,
il Riu Mannu ed il meno conosciuto e più piccolo
Fiume Santo, che traccia il confine tra il comune
di Sassari ad ovest e quello di Porto Torres ad est.
Il territorio del comune di Porto Torres è
delimitato a nord dal Golfo dell'Asinara e confina
esclusivamente con il comune di Sassari. L'economia
è sostenuta soprattutto dalle attività
industriali e energetiche benché il settore
conosca da molti anni una profonda crisi che ha portato
alla mobilizzazione progressiva di centinaia di lavoratori.
Persistono tuttavia altre attività tradizionali
come la pesca e l'agricoltura.Discreto turismo che
dal 2008 ha subito una notevole crescita; Notevole
per importanza turistica è il porto in fase
di ampliamento, che accoglie navi passeggeri, commerciali
e pescherecci, e il porticciolo turistico che ospita
numerose barche da diporto.
DA
VEDERE
Necropoli di Su Crocifissu Mannu
Necropoli di Li Lioni
Altare preistorico di Monte d'Accoddi
Nuraghe la Camusina
Nuragheddu di Li Pedriazzi
Nuraghe Margone;
Nuraghe Minciaredda;
Ponte Romano: è il piu grande ponte della Sardegna
che, con le sue sette arcate, si estende per circa
160-170 m sul Riu Mannu;
Palazzo di Re Barbaro (governatore di Corsica e Sardegna)
con le sue Terme Metzkae;
Catacombe di Tanca Borgona e di piazzale Amsicora;
Basilica di San Gavino: la basilica in stile romanico
più grande della Sardegna;
Torre aragonese del porto e di Abbaccurrente.
SAN
GAVINO
In varie parti della Sardegna è molto sentito
il culto di Gavino (IV secolo d.C.), santo patrono
della città. La tradizione vuole che i cristiani
Proto e Gianuario fossero perseguitati dalle autorità
romane. I due, catturati dalle guardie, furono processati
e condannati a morte, quindi condotti in una prigione
scavata nei sedimenti calcarei della costa di Balai.
Un soldato romano, Gavino, incaricato di vigilarli,
fu da essi convertito al cristinesimo e li liberò.
Perseguitati, i tre furono arrestati e decapitati
presso la Rocca dellu Siresu (dove oggi c'e la Chiesetta
di Balai Lontano) e gettati in mare. I corpi martoriati,
trasportati dalla corrente, sarebbero stati rinvenuti
presso il luogo della prigionia dove è stato
eretto il Santuario noto come Chiesetta di Balai.
Le reliquie dei martiri, poi santificati, sarebbero
conservate nella cripta della Basilica di San Gavino.
Il 3 maggio i simulacri lignei secenteschi raffiguranti
i Martiri turritani curiosamente ritratti come cadaveri
composti supini, vengono portati in processione dalla
Basilica di San Gavino alla Chiesetta di Balai.
La festa del Santo Patrono coincide con la domenica
di Pentecoste ed è detta Festha Manna (Festa
Grande); nei tre giorni della festa la strada che
porta da viale Indipendenza al Corso Vittorio Emanuele
passando per la Basilica di San Gavino è popolata
da chioschi e bancarelle di ogni tipo, e nelle settimane
a cavallo della festa il comune organizza diversi
eventi musicali e culturali, come l'ormai tradizionale
Sagra del pesce. La tradizione, ormai quasi totalmente
abbandonata, prevedeva che gli abitanti di Sassari,
Sorso e dintorni arrivassero a piedi sino alla Basilica
di San Gavino per celebrare la messa della mezzanotte.
ALTRE
MANIFESTAZIONI
Oltre alla già citata Sagra del Pesce, altre
sagre sono state concepite di recente per favorire
il richiamo turistico come quelle del tonno, del cinghiale
e del riccio di mare. Più significative sono
certamente le manifestazioni legate alle regate veliche,
specie quelle tradizionali e pittoresche di vela latina.
Evento culturale di portata internazionale è
la manifestazione corale Voci d'Europa per iniziativa
del Coro polifonico Turritano fondato nella metà
del secolo scorso. Da segnalare il "Carnevale
Estivo", un evento goliardico a cadenza discontinua.
MUSEI
Il Museo Archeologico Nazionale Antiquarium Turritano:
struttura museale che conserva vestigia e suppellettili
romane e medioevali
AREE
VERDI
Parco Nazionale dell'Asinara
Area naturale marina protetta Isola dell'Asinara
Parco Archeologico
Parco fluviale del Rio Mannu
ORIGINI
E CENNI STORICI
La frequentazione umana del territorio di Porto Torres
risale almeno al Neolitico, come testimoniano le numerose
necropoli ipogeiche, come quella di "Su Crucifissu
Mannu" e l'altare preistorico di Monte d'Accoddi
col suo insediamento abitativo nell'entroterra; anche
la frequentazione nuragica è testimoniata da
diversi nuraghi. È stato ipotizzato che i Fenici
abbiano sfruttato il porto naturale per sbarcare sul
versante settentrionale dell'Isola ed abbiano fondato
un insediamento costiero. Turris Lybissonis (il nome
latino dell'odierna Porto Torres) è nata nel
46 a.C. come Colonia iulia del periodo imperiale romano
ed era la seconda città in grandezza e ricchezza
in Sardegna dopo Calaris (Cagliari). Inoltre aveva
buoni rapporti con Roma e Ostia ed era una città
ricca e popolosa come attestato dai resti di sontuose
terme e altri monumenti ormai sepolti sotto la nuova
città. Tracce ulteriori si ritrovano presso
la zona di Monte Angellu (Angellum = lat. cimitero).
Nel periodo medievale la città divenne capoluogo
del Giudicato di Torres-Logudoro, ma con l'assalto
del popolo dei Vandali prima, e dei Saraceni poi,
la popolazione si spostò verso l'entroterra
in insediamenti più sicuri quali Kitarone,
Silki e fondando Thattari. Dopo l'anno Mille, la costa,
grazie all'avvento dei Genovesi, riprese vita, ma
non torno più florida come un tempo questo
perché l'ormai più potente e più
popolosa Thattari strinse un accordo con i Genovesi,
il quale imponeva la non edificazione presso i territori
dell'antico borgo di Torres, questo accordo venne
stipulato solo per la paura di Thattari, che temeva
una rinascita di Torres. In quell'epoca fu edificata
la Basilica in stile romanico di San Gavino. Dopo
il periodo genovese la città passò in
mano agli Aragonesi, che costruirono avamposti e torri
per controllare la costa; in quell'epoca Porto Torres
si chiamava Torres ed insieme ai vicini centri di
Sassari, della Romangia e dell'Anglona settentrionale,
stava vedendo l'affermazione della lingua Turritana
o sassarese, tuttora parlata fra i vari idiomi. [1]
Mantenne questo nome per lungo tempo fino a quando
nel 1842 avvenne la seconda visita de re, che vista
la voglia di libertà che avevano i turritani
gli concesse l'indipendenza dal comune oppressore
di Sassari, in quell' anno il borgo di Torres attorno
alla Basilica di San Gavino e la borgata di pescatori
sul porto, si unirono per formare il comune autonomo
di Porto Torres (con grande sdegno di Sassari, questo
perché fino ad allora Porto Torres era la sua
più grande fonte di ricchezza) come enclave
nel territorio comunale di Sassari.
COLLEGAMENTI
Porto Torres è sede dell'omonimo porto di Porto
Torres, il secondo porto per importanza (sia merci
che passeggeri) della Sardegna.
Porto Torres - Genova con GNV e Tirrenia di Navigazione
e Moby Lines
Porto Torres - Marsiglia con CMN e SNCM
Porto Torres - Ajaccio con CMN e SNCM
Porto Torres - Propriano con CMN e SNCM
Porto Torres - Civitavecchia con Grimaldi
Porto Torres - Barcellona con Grimaldi
Porto Torres - Isola dell'Asinara diversi collegamenti
giornalieri con il battello Camogli
Isola dell'Asinara - Stintino
Isola dell'Asinara - Santa Teresa di Gallura