Valenzano 
Puglia

Valenzano è un comune della provincia di Bari, situato a circa dieci chilometri dal capoluogo in direzione sud-est. La città, che si estende su una superficie di circa 16 km², è conosciuta principalmente come città di servizi per la presenza di centri di ricerca, tra cui il parco tecnologico Tecnopolis, uno dei più grandi del Mezzogiorno. Nei tempi recenti la città è stata anche riscoperta dal punto di vista turistico e culturale, per la valorizzazione della presenza di monumenti e costruzioni di valore storico, fra cui figura la Chiesa di Ognissanti di Cuti, e del folklore popolare.

ETIMOLOGIA
Sono quattro le principali ipotesi sull'origine del nome della città di Valenzano. Secondo un'ipotesi abbastanza accreditata il nome deriverebbe dal termine latino Valentianum, ovvero «proprietà di Valens», nome proprio latino diffuso nel Basso Impero. L'ipotesi riportata da Bonaventura da Lama, parlando dell'occupazione di Bari da parte dei Saraceni, attribuirebbe il nome Valenzano a quello del sopracitato fondatore greco del paese, il cui nome era, secondo lo storico, Valentiniano o Valenziano. Sempre Bonaventura riporta un'altra ipotesi, secondo la quale il nome del paese deriverebbe dalla sua favorevole posizione geografica. Al tempo della fondazione del borgo, il territorio sul quale sarebbe sorta Valenzano era infatti un'ampia campagna ben areata, adatta perciò agli infermi: in latino, «quia valet insanus». Da valet insanus sarebbe derivato il nome Valenzanum. Un'ultima ipotesi fa derivare il nome del borgo da vallis sana, ovvero «valle libera» (l'aggettivo sanus, infatti, ha il secondo significato di "libera").

ORIGINI E CENNI STORICI
primi abitanti del territorio di Valenzano furono i Peucezi (o Peuceti), popolazione illirica che, a partire dal IV secolo a.C., si stanziò nel territorio della Puglia centrale, occupando un territorio che comprendeva numerosi borghi antichi, tra cui il paese di Valenzano (sorto, secondo la tradizione, sui resti dell'antico borgo di Cuti).
Valenzano, come tutte le città della Peucezia, ebbe intensi contatti con la civiltà greca grazie alla vicinanza con alcune colonie greche – la cosiddetta Magna Grecia – tra cui Taranto, ma anche con l'antica patria peuceta, l'Illiria, corrispondente a buona parte del territorio dell'ex Jugoslavia. Vi furono contatti anche con l'etrusca Campania. La Peucezia conservò l'autonomia fino a quando i Romani non assogettarono, dopo le vittoriose guerre sannitiche, la zona di Cælia (attuale Ceglie del Campo) e con essa Valenzano. Nello stesso tempo, nel borgo si diffuse un'epidemia di malaria che mise in crisi l'economia del borgo peuceto per due secoli circa. Il periodo di magra terminò ner III secolo d.C., con il contemporaneo ritorno del latifondo privato. La definitiva fondazione dell'attuale paese viene collocata circa seicento anni dopo, intorno all'845 d.C., nello stesso periodo in cui i Saraceni giunsero a Bari, distruggendola. Lo storico Padre Bonaventura da Lama riporta la fondazione del villaggio ad opera di un nobile barese, fuggito dal capoluogo per stanziarsi al sicuro dai Saraceni ed accasarsi intorno ad una chiesa rurale (probabilmente la chiesa sulla quale venne, in seguito, edificata la Chiesa di Santa Maria di San Luca). Bonaventura identificava il fondatore di Valenzano con un nobile di origini greche, proveniente da Antiochia, di nome Valenziano o Valentiniano. Sempre Padre Bonaventura da Lama affermò che Valenzano, così come molte altre città nei dintorni, fosse stata vittima dell'ondata saracena per due volte: una prima volta alla fine del X secolo, ed una seconda volta verso la metà dell'XI secolo. Nella prima occasione, diversi abitanti del borgo vennero fatti prigionieri ed inviati come schiavi in Sicilia, mentre Valenzano venne rasa al suolo con relativa facilità, dal momento che la maggior parte delle abitazioni erano costruite con paglia o legno. Durante la prima distruzione, anche la Chiesa di Santa Maria di San Luca fu incendiata, ma l'icona di San Luca fu salvata. Non vi sono, invece, notizie su una seconda distruzione di Valenzano, ma venne ipotizzato che al paese fosse toccata la medesima sorte che toccò, nella metà dell'XI secolo, a molte altre città circostanti distrutte per ordine del principe longobardo Siconolfo, il quale ricorse alle truppe saracene del comandante Apolofar per appropriarsi delle ricchezze della Terra di Bari. Con l'avvento del feudalesimo, Valenzano (denominata Ballenzanum) acquisì le caratteristiche di un feudo di media importanza. Il paese era dotato di mura ed aveva una forma pressoché quadrata, dal lato di circa 180 m. Le porte erano tre, quali la porta di Via Bari, la porta di Santa Croce e la porta di Levante. Entro le mura vi erano numerose costruzioni, quali le carceri e le residenze del feudatario e dell'arciprete. Il borgo rimase un feudo sino al 2 agosto 1806, con le leggi di Giuseppe Bonaparte che abolirono il feudalesimo. Dopo la Rivoluzione francese e l'abolizione del Regno di Napoli, nel 1799 vi furono aspri scontri fra le città baresi fra i cosiddetti repubblicani, ovvero i favorevoli al movimento rivoluzionario e all'abolizione della monarchia borbonica, e i sandefisti, i contro-rivoluzionari che vedevano di mal occhio l'affermarsi delle nuove idee sociali. Valenzano fu uno dei borghi dove prevalevano i reazionari, assieme a Carbonara, Ceglie, Triggiano e Loseto. Le asperità fra le due fazioni traevano origine principalmente nell'omicidio di alcuni rivoluzionari acquavitani mentre muovevano verso Napoli, tra cui un parlamentare della neonata Repubblica Partenopea. Valenzano, che aveva partecipato alla rivolta dei sandefisti contro i paesi favorevoli alla rivoluzione, subì la vendetta dell'esercito dell'Impero Francese, che affrontò i ribelli sandefisti in un duro scontro. I sandefisti persero duramente, ma non vi fu vendetta da parte dei Napoleonidi dopo la fine della rivolta. Terminati gli scontri post-rivoluzione, Valenzano venne dapprima annessa al Regno delle Due Sicilie e successivamente, nel 1861, al Regno d'Italia. Il paese, dovendo affrontare numerosi disagi economici come la maggior parte delle città del Meridione, fu colpito in primo piano dal fenomeno dell'emigrazione di massa a cavallo dei due secoli. In particolare, molti valenzanesi scelsero come meta d'emigrazione il Venezuela. Colpita da numerose guerre durante le due guerre mondiali, e in special modo durante la Prima Guerra, il paese attraversò un lento periodo di rinascita, accompagnato da una ripresa demografica, che ha portato oggi Valenzano ad essere uno dei più popolosi comuni confinanti con Bari, conservando perciò autonomia amministrativa differentemente da altri comuni limitrofi al capoluogo, annessi come quartieri a partire dagli anni Settanta nel territorio della città. Dagli anni Duemila ad oggi è stato attuato un piano culturale nella città, che ha visto la parziale riapertura del castello baronale e della Chiesa di Ognissanti, oltre che all'espansione della processione del Venerdì Santo e, nell'estate del 2007, al successo del progetto «E...state a Valenzano», durante il quale si sono susseguite manifestazioni di carattere culturale, sportivo e comico in tutta la città.

EDIFICI RELIGIOSI E STORICI

Chiesa di Ognissanti
In agro di Valenzano si trova la Chiesa di Ognissanti, costruita in ogni sua parte secondo le proporzioni del numero aureo. La chiesa, reliquia di un'antica abbazia, presenta una struttura a tre navate coperte da semibotti laterali e bande a piramide; oggi la chiesa non appartiene al comune di Valenzano, bensì al Capitolo di San Nicola. Chiusa nel 1737, con la demolizione dell'antica abbazia, la chiesa è stata recentemente riaperta al pubblico per varie occasioni festive, durante le quali la chiesa è sede di sagre e manifestazioni culturali o sportive.

Convento di Santa Maria di San Luca
La Chiesa di Santa Maria di San Luca, appartenente ai frati minori pugliesi, è oggi la seconda chiesa cittadina per numero di frequentatori, dopo la Chiesa matrice di San Rocco. Costruita, secondo la leggenda, sui resti di un'antica cappella peuceta per volere del fondatore Valentiniano, le vicende storiche della chiesa s'intrecciano con quelle di un'icona dipinta da San Luca, ad oggi presente all'interno della chiesa. La struttura, esempio di Romanico pugliese, comprende una delle torri campanarie più alte della provincia (~70m).

Nella piazza antistante a tale chiesa si trova il Monumento all'emigrante, dedicato agli emigranti valenzanesi sbarcati nelle Americhe fra l'Ottocento e il Novecento.

Chiesa di San Rocco
La Chiesa di San Rocco, chiesa matrice di Valenzano, si trova ai confini del centro storico del borgo. Edificata verso la fine del Cinquecento accanto ad una cappella minore, dalla quale prese il nome, si presenta con una struttura tipicamente romanica, con un tetto a due spioventi e un ampio rosone sulla facciata frontale. La pianta dell'edificio misura 35.20 x 12.20 metri, con quattro cappelle che si aprono a destra ed altrettante a sinistra. Oggi la configurazione interna dell'edificio è diversa da quella originaria a causa di numerosi restauri effettuati tra l'Ottocento e il Novecento, con la costruzione del presbiterio, dell'altare maggiore e della torre campanaria, che non segue lo stile architettonico della facciata accanto alla quale è posta.

Castello baronale
Il castello baronale di Valenzano, ricostruito nel 1870 in stile neo-romantico e neo-gotico, è situato nel centro storico di Valenzano. Esso si sviluppa attorno ad un chiostro che introduce all'interno, che conserva alcune strutture medievali. Oggi il castello è sede di numerosi convegni allestiti nella sala grande e di molteplici manifestazioni musicali e culturali, soprattutto durante il periodo estivo, tenute da numerose associazioni anche esterne al paese.

MANIFESTAZIONI
Fiera di Ognissanti
A Valenzano l'1 Novembre di ogni anno si tiene la fiera di "Tutti i Santi", la quale richiama visitatori da molti comuni limitrofi. Questa fiera ha una lunga storia: inizialmente si teneva nei dintorni dell'omonima chiesa di Ognissanti, concepita come fiera prevalentemente agricola; in seguito si è spostata verso il paese, abbandonando le sue radici contadine. La fiera, che dura per l'intero giorno, occupa gran parte del paese e vi si possono trovare gli oggetti più disparati come piante, animali, utensili per la casa, giocattoli, capi di vestiario, attrezzi agricoli, ecc.

Processione del Venerdì Santo
Evento annuale di antiche origini è la processione dei misteri che si tiene ogni Venerdì Santo nel paese. La processione consiste nell'esposizione per le vie del paese di quarantasette statue raffiguranti eventi della Passione di Gesù (i misteri), in un percorso che si snoda a partire dalla chiesa matrice per percorrere tutte le principali strade del borgo. Particolarità dei misteri valenzanesi è quella di appartenere tutti, con due sole eccezioni, a privati, che ne curano il trasporto durante il Venerdì Santo e il mantenimento durante l'anno.

La notte dei Magi
La Comunità francescana del Convento di Santa Maria di San Luca organizza ogni anno, alla vigilia dell'Epifania, "La notte dei Magi", una rappresentazione rievocativa dell'arrivo dei re Magi a Betlemme. I testi e la regia sono di Ninni Matera. Vi partecipano più di un centinaio tra attori e figuranti che danno vita a numerose scene lungo il percorso della cavalcata dove vengono allestite varie postazioni: Il mercato, la reggia di Erode, il bivacco dei pastori, varie botteghe di artigiani ed infine la capanna con il Santo Bambino.

Festa di Sant'Antonio e Festa di San Rocco
Le due feste che, secondo la tradizione, delimitano il periodo estivo valenzanese sono la festa dedicata a Sant'Antonio da Padova, il 13 giugno, e al primo patrono San Rocco, che si tiene nell'arco di tre giorni, da Ferragosto al 17 aprile. Ambedue le ricorrenze sono celebrate con manifestazioni locali e spettacoli pirotecnici.

Premio nazionale di Letteratura e Teatro N. Martucci - Città di Valenzano
La manifestazione di fatto apre l'estate valenzanese. Il "Premio nazionale di Letteratura e Teatro Nicola Martucci – Città di Valenzano" concorso nazionale di poesia, narrativa e teatro, ideata dal regista Ninni Matera e organizzata dal gruppo teatrale "Compagnia del mulino", richiama ogni anno Poeti, Scrittori e Attori di tutta Italia che convengono a Valenzano in occasione della manifestazione. La solenne cerimonia di premiazione si svolge ai primi di Giugno nel Castello baronale Martucci, messo a disposizione dalla baronessa Matilde Falagario Martucci. Nell'ambito del premio si svolge anche la finale del Premio attore che ogni volta vede in gara cinque finalisti che si disputano un montepremi di mille euro. Gli attori si esibiscono in un monologo e vengono votati dal pubblico che poi assiste interessato allo spoglio delle schede e alla proclamazione del vincitore.

DATI RIEPILOGATIVI

in aggiornamento

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CONSERVATORIO DI MUSICA NINO ROTA - MONOPOLI - BA
ACCADEMIA DI BELLE ARTI DI BARI