Bari
è una città della Puglia, capoluogo
dell'omonima provincia. È nota per essere la
città nella quale riposano le reliquie di San
Nicola. Tale privilegio ha reso Bari e la sua Basilica
uno dei maggior centri prediletti dall'ortodossia
in Italia. Con un agglomerato urbano che comprende
una popolazione di 653.028 abitanti e con un hinterland
che si estende ben oltre i confini comunali includendo
una popolazione di oltre 1.000.000 di abitanti, la
città ha una solida tradizione mercantile e
da sempre è punto nevralgico nell'ambito del
commercio e dei contatti politico-culturali con l'Est
europeo, consolidati grazie alla celebre rassegna
della Fiera del Levante nata nel 1930 e più
recentemente dalla sede del segretariato per il Corridoio
trans-europeo 8. L'area metropolitana di Bari, che
conta una popolazione di circa 1.000.000 di abitanti,
si estende su una superficie territoriale di 2.269,74
Kmq con una densità abitativa di 427 abitanti/Kmq
(più del doppio della densità abitativa
regionale), mentre la città metropolitana,
di prossima istituzione, dovrebbe andare a sostituire
la Provincia di Bari. Bari è sede dell'Università
degli Studi di Bari, una delle università più
frequentate d'Italia, e del Politecnico di Bari, unico
del centro-sud. La città vanta un peculiare
centro storico (la così detta Barivecchia)
permeato di una storia millenaria, e un ampio quartiere
ottocentesco dalla pianta ordinatamente a scacchiera
(quartiere murattiano), che meglio interpreta la tradizione
commerciale della città. Nel secondo dopoguerra,
la città ha sofferto di un'urbanizzazione rapida
e spesso incontrollata, cosicché la parte moderna
del capoluogo, sviluppatasi al di là del quartiere
murattiano, appare urbanisticamente confusa e molto
meno regolare. Nettissimo è il contrasto, che
salta all'occhio del visitatore, tra la città
vecchia e la città moderna, soprattutto dal
punto di vista della struttura urbanistica. La città
si affaccia sul Mar Adriatico per una lunghezza di
42 chilometri, fra i comuni di Giovinazzo, a nord,
e Mola di Bari, a sud.
Il
territorio comunale è al centro di una vasta
area pianeggiante e depressa, la conca di Bari. Tuttavia,
nella sua porzione centrale, si spinge per alcuni
chilometri nell'entroterra e fino ai centri di Bitritto,
Modugno e Bitonto, incontrando così i primi
dolci pendii della Murgia barese.
La conformazione della città viene spesso descritta
come un'aquila con le ali spiegate, la cui testa è
la piccola penisola sulla quale è sorto il
primo nucleo urbano, Bari vecchia.
La prima addensata sul promontorio tra il porto vecchio
e il porto nuovo, ha il tipico impianto medioevale
con vie tortuose e anguste. In essa si riassume tutta
la storia di Bari, dalle origini come centro e porto
dei Peucezi, poi come municipio romano, quindi importante
capitale Bizantina e Normanna, quando tra l' XI e
il XII secolo divenne uno dei principali porti d'imbarco
per le spedizioni dei Crociati. In questa epoca sorsero
i principali monumenti, in particolare la basilica
di San Nicola e la Cattedrale. Sotto gli Svevi e Federico
II venne ricostruito il castello, più tardi
rafforzato e abbellito, per far da dimora delle duchesse
Isabella d'Aragona e Bona Sforza.
Il regno di Gioacchino Murat segna l'inizio, nel 1813,
dell'espansione edilizia moderna realizzata grazie
all'attuazione di un preciso piano regolatore che
prevedeva la spartizione della città a mo'
di scacchiera.
Negli ultimi decenni si sono aggiunti nuovi quartieri,
particolarmente a sud e a ovest, in funzione dello
sviluppo demografico e commerciale-industriale della
città. Bari è un importante capolinea
di traffici con l'Oriente e il suo porto, con quello
di Brindisi, è il maggior scalo del basso Adriatico.
Capoluogo di una delle regioni agricole più
produttive, nel Mezzogiorno è seconda solo
a Napoli per popolazione e peso economico. Centro
di commercio specialmente di prodotti agricoli, Bari
ha importanza industriale in crescente sviluppo, specie
nel settore meccanico (carpenteria, tubi, macchine,
veicoli industriali), nelle industrie alimentari e
dell'abbigliamento. Bari ha buone tradizioni culturali;
oltre alle due università pubbliche, la città
conta di varie case editrici (tra cui notissima è
la Casa Editrice Laterza) e alcuni quotidiani (fra
cui spicca La Gazzetta del Mezzogiorno), oltre al
noto Teatro Petruzzelli.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Non sono chiare le origini di Bari: dagli scavi nell'area
della chiesa di San Pietro, nella città vecchia,
sembra ipotizzabile l'esistenza di un originario insediamento
dell'età del bronzo, appartenente al popolo
dei Peucezi. Entrata a far parte del dominio romano,
nel III secolo a.C. come municipium, Barium si sviluppò
in seguito alla costruzione della via Traiana. Dal
IV secolo fu sede episcopale e dopo la caduta dell'impero
romano fu contesa tra Longobardi e Bizantini (l'attuale
struttura della "città vecchia" risale
a quest'epoca, e si articola intorno alla corte del
Catapano) che nel 669 con l'imperatore Costante II
la saccheggiarono. Successivamente fu in mano dei
Berberi (dal 847 al 871 fu sede di un emirato) e quindi
dei duchi di Benevento. Nel 875 tornò ai Bizantini
che la crearono capitale del tema di Longobardia,
comprendente l'Apulia e la Lucania. Liberata, dopo
sei mesi di assedio dai Saraceni, dalla flotta veneziana,
nel 1002 si ribellò sotto la guida di Melo
di Bari (nobile barese) al governo fiscale del catapano
greco, riuscendo nel 1018 ad ottenere la propria autonomia.
Conquistata nel 1071 da Roberto il Guiscardo, a partire
dal 1171 passò sotto il dominio normanno e
nel 1087 vi furono portate le spoglie di san Nicola
di Myra. Tra il XII e il XIV secolo fu porto di partenza
per le Crociate.
Nel
1098 nella cripta della nuova basilica di San Nicola,
si riunì il famoso concilio presieduto da papa
Urbano II, al quale intervennero oltre 180 vescovi
riunitisi per discutere di problemi dogmatici inerenti
ai rapporti tra la Chiesa Ortodossa e Chiesa Romana
all'indomani dello scisma. Distrutta da Guglielmo
il Malo, tornò a rifiorire in epoca sveva,
intorno al castello fatto erigere da Federico II su
preesistenti fortificazioni normanne. Un lungo periodo
di decadenza caratterizzò a Alduino de Candida,
Maestro della Regia Corte e Giustiziere di Bari dall
1284, le dominazioni angioina, aragonese, e spagnola,
interrotto dallo splendore sotto gli Sforza, con le
duchesse Isabella d'Aragona e Bona Sforza. Il 25 aprile
del 1813, con Gioacchino Murat, fu posta la prima
pietra dell'espansione cittadina al di fuori delle
mura medioevali ("borgo nuovo", o "borgo
murattiano"), caratterizzato dal tracciato ortogonale
delle vie. La popolazione crebbe rapidamente dagli
allora 18.000 abitanti ai 94.000 dell'inizio del XX
secolo: divenuta capoluogo di provincia, vi trovarono
sede edifici e istituzioni pubbliche (Teatro Piccinni,
la camera di commercio, l'Acquedotto pugliese, il
Teatro Petruzzelli, l'Università degli Studi)
e la casa editrice Laterza. Durante il ventennio fascista
fu costruito il lungomare monumentale ed inaugurata
la Fiera del Levante, con la quale prese vita il disegno
di "Bari porta d'oriente", consacrato negli
anni recenti dal ruolo di "European gateway"
assegnato dall'Unione Europea. A metà del XX
secolo la città si era espansa ulteriormente,
in modo disordinato, giungendo a sfiorare i 400.000
abitanti negli anni settanta e ottanta. La città,
fatta metropoli, affronta i fenomeni del pendolarismo
e della deurbanizzazione, mentre crescono il terziario
e l'area industriale. A causa della sua posizione
Bari accoglie un notevole flusso di immigrazione dall'est.
Il 6 agosto 1991 sbarca nel porto la nave Vlora, carica
di oltre ventimila Albanesi. Alle porte del 2000 il
centro storico viene ristrutturato e restituito a
nuova vita, mentre si avvia al termine un profondo
rinnovamento infrastrutturale che coinvolge porto,
aeroporto, interporto e ferrovia.
LUOGHI
DI INTERESSE
L'odierno centro urbano è costituito dalla
città nuova (fondata nel 1813 da Gioacchino
Murat) che si estende tra la ferrovia e la costa con
strade a reticolo ortogonale, e dalla città
vecchia (la cosiddetta barivecchia) fra i porti nuovo
e vecchio, chiusa a est dalle mura che la separano
dal lungomare, con impianto urbanistico medievale.
Si trovano nella Bari antica notevoli monumenti romanici,
tra cui la basilica di San Nicola (XII secolo), capolavoro
dell'architettura romanico-pugliese. La Cattedrale
di San Sabino (1170-1178), nei cui archivi è
conservato un celebre Exultet (codice miniato) anteriore
al 1025 e contenente la liturgia del Sabato Santo.
Interessante dal punto di vista architettonico la
Chiesa di San Gregorio (XI secolo-XII secolo). Celebre
il Castello Normanno-Svevo fatto edificare da Federico
II di Svevia (perlomeno il nucleo principale) sul
sito di precedenti fortificazioni normanne e bizantine.
Ampliato nel XVI secolo, quando divenne dimora di
Isabella d'Aragona, nel XIX secolo il castello venne
prima adibito a prigione e successivamente a caserma.
Nella Città nuova si trovano il Museo Archeologico
(con numerose ceramiche) e, sul lungomare Nazario
Sauro, la Pinacoteca Provinciale. Poco distante dal
lungomare è situato anche il Teatro Petruzzelli,
edificato tra il 1898 e il 1903, attualmente in fase
di ristrutturazione dopo l'incendio che lo ha gravemente
danneggiato nel 1991.
CASTELLO
NORMANNO-SVEVO
Il Castello Normanno-Svevo sorse intorno al 1131 per
volontà di Ruggero il Normanno. Nel 1156 Guglielmo
I di Sicilia lo distrusse quasi completamente e Guido
il Vasto, per volontà di Federico II di Svevia,
si occupò della sua ricostruzione. Il possente
e grandioso castello consta di due parti distinte:
la prima comprendente il mastio, di origine bizantino-normanna
e trasformato da Federico II tra il 1233 ed il 1240,
a pianta trapezoidale con due torri delle quattro
originarie; la seconda che ingloba i baluardi a scarpata
con torrioni angolari a lancia sul fossato che furono
addizionati nel XVI secolo sui tre lati dalla parte
terrestre. Il lato Nord, quello marittimo, conserva
il portale ogivale (ora murato) e le graziose bifore
della costruzione duecentesca. Al castello si accede
dal lato sud, varcando il ponte sul fossato ed entrando
nel cortile tra i baluardi cinquecenteschi ed il mastio
svevo, sulle cui torri e cortine costruite in bozze
di pietra scura, si notano diverse monofore. Sul lato
ovest un portale gotico scolpito immette in un atrio
su colonne con volte a crociera, dal quale si passa
nel cortile interno, quadrilatero, di impianto rinascimentale,
assai rimaneggiato. In questo interno, sulla sinistra
in un salone terreno è presente la gipsoteca
all'interno della quale sono accolti numerosi calchi
che ritraggono le più interessanti sculture
architettoniche e decorative dei monumenti romanici
di Puglia. Accanto, una interessante sala con volta
a botte costolonata a sesto acuto, adibita ad archivio.
Al piano superiore, nel lato meridionale del castello,
vi sono vari ambienti ove è ubicata la Soprintendenza
alle Gallerie. Il lato Nord ospita, in due ampie sale
al piano superiore, i dipinti restaurati.
EDIFICI
RELIGIOSI
Il centro storico di Bari pullula di piccole e grandi
chiese spesso di poco pregio artistico. Le più
maestose sono senz'altro la Cattedrale di San Sabino
e la Basilica di San Nicola. Numerosissime tuttavia
sono le chiese minori: Chiesa di Sant'Anna, Chiesa
di Sant'Antonio abate, la Chiesa di Sant'Agostino
rifatta nel 1508 dalla colonia milanese, Chiesa di
San Bartolomeo, Chiesa di Santa Chiara, Chiesa di
San Domenico, Chiesa di San Francesco alla Scarpa,
Chiesa di Santa Pelagia, Chiesa di San Gaetano, Chiesa
del Gesù, Chiesa di San Giacomo, la trecentesca
Chiesa San Giovanni Crisostomo (parrocchiale di rito
greco), Chiesa di San Giuseppe, Chiesa di San Gregorio
dove per tutto l'anno rimane la statua di San Nicola
trasferita nella propria basilica solo nei giorni
della festa, Chiesa di San Luca, Chiesa di San Marco
dei Veneziani, Chiesa di Santa Maria degli Angeli,
Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio, Chiesa di
Santa Maria del Monte Carmelo, Chiesa di San Martino,
Chiesa di San Michele, Chiesa di Sant'Onofrio, Chiesa
di Santa Scolastica, Chiesa di San Sebastiano, Chiesa
di Santa Teresa delle Donne, la barocca Chiesa di
Santa Teresa dei Maschi, Chiesa della SS. Trinità
dei Medici, Chiesa della Vallisa, Cappella di San
Nicola al Porto e, a croce greca contratta, la Chiesa
di San Giorgio dei Martiri. Otto sono le chiese scomparse
o sconsacrate: "San Benedetto", "San
Demetrio", "San Eustrazio", "San
Tommaso Apostolo", "San Pietro de Sergio
Protospathario", "San Nicola de ipsa Pusterula",
"San Giovanni Evangelista", "San Apollinare".
BASILICA DI SAN NICOLA
La basilica sorge isolata sull'area del palazzo del
catapano (governatore) bizantino, distrutto durante
la ribellione per le libertà comunali. Fu eretta
tra il 1087 ed il 1197 per custodirvi il corpo di
San Nicola che sessantadue marinai avevano trafugato
da Mira in Licia nel 1087. La basilica è considerata
uno dei prototipi delle chiese romanico-pugliesi.
Semplice ma maestosa è la facciata, fiancheggiata
da due torri campanarie mozze, tripartita da lesene,
coronata da archetti e aperta in alto da bifore e
in basso da tre portali, dei quali il mediano, a baldacchino
su colonne, è riccamente scolpito. Ammirevoli
sono i fianchi con profonde arcate cieche (sopra le
quali corrono loggette a esafore) e le ricche porte.
Arcature cieche in basso e bifore in alto animano
le alte testate del transetto e la parete continua
absidale, ornata al centro da un grande finestrone.
Il maestoso interno è a tre navate divise da
colonne e pilastri con un vasto transetto e tre absidi.
I tre archi trasversi al principio della navata mediana
(infatti asimmetrici) furono aggiunti, come rafforzamento,
nel XV secolo in seguito ad un terremoto che aveva
reso pericolante l'intera costruzione. Al di sopra
degli archi c'è il piano del matroneo a trifore.
Il soffitto è intagliato e dorato accompagnato
con riquadri dipinti del XVII secolo. Tre solenni
arcate su graziose colonne dividono la navata centrale
del presbiterio. L'altare maggiore è sormontato
da un ciborio del XII secolo. Nell'abside
centrale degno di nota è il pavimento con tarsie
marmoree e con motivi orientaleggianti dei primi decenni
del XII secolo assieme alla vigorosa sedia episcopale
marmorea del 1105 e anche al monumento di Bona Sforza,
regina di Polonia, di scultori del tardo Cinquecento.
Nell'altare
dell'abside destro è presente un trittico di
Andrea Rico da Candia del XV secolo; nella parete
retrostante sono vari resti di affreschi trecenteschi.
Sulla destra il ricco altare di San Nicola, in lamina
d'argento sbalzato del 1684. Nell'abside sinistro
una tavola con Madonna e Santi del 1476. Per una delle
scale al termine delle navate si scende nella cripta,
vasta quanto il transetto, triabsidata, sostenuta
da 26 colonne varie abbellite da capitelli romanici.
Sotto l'altare della cripta riposa il corpo di San
Nicola.
CHIESA
DI SAN SABINO
La Cattedrale di San Sabino fu edificata nella prima
metà del XI secolo e ricostruita negli ultimi
decenni del XII secolo, in seguito alla distruzione
della città ad opera di Guglielmo il Malo nel
1156. La cattedrale è una delle più
maestose creazioni dell'architettura romanico-pugliese,
riportata dai restauri agli antichi splendori. Consta
di una semplice facciata tripartita in lesene e coronata
da archetti, con tre portali del XI secolo, rimaneggiati
nel XVIII secolo, monofore, una bifora e un rosone
dalla variegata cornice. Sui fianchi si aprono profonde
arcate sulle quali corrono gallerie esafore (rifatte);
all'incrocio dei bracci sorge la cupola, poligonale
all'esterno, dal mirabile fregio. Degne di nota sono
le due testate del transetto, ornate di rosoni e bifore,
come la parte absidale a parete continua, nella quale
si apre un superbo finestrone. Sul fianco sinistro
sorgono la grande costruzione cilindrica della trulla
(antico battistero trasformato in sacrestia nel XVII
secolo) e appoggiato al transetto, il campanile con
finestre e un'alta cuspide. Mirabile per armonia e
solennità la cattedrale è a tre navate
su colonne, con finti matronei ed ampie trifore, un
transetto sopraelevato, un'alta cupola e tre absidi,
di cui maestosa la centrale. Nella navata mediana
il pulpito è ricomposto con frammenti originari
del XI e XIII secolo, come lo sono pure il ciborio
dell'altare e la cattedra episcopale nel presbiterio,
cinto da plutei duecenteschi. Nell'abside sinistra
esistono tracce di affreschi del Duecento. Sotto il
transetto si estende la cripta, trasformata nel Settecento.
Vi si conserva una tavola bizantineggiante della Madonna,
assai ridipinta. Gli archivi della cattedrale custodiscono
preziosi codici e il celebre rotulo dell'Exultet,
anteriore al 1050.Oltre ad accogliere le spoglie di
San Sabino, patrono della città insieme a San
Nicola, la chiesa dà ospitalità alle
relique di Santa Colomba, completamente restaurate
nel 2005.
EDIFICI
STORICI
Palazzo Fizzarotti
Edificato su Corso Vittorio Emanuele II e radicalmente
ampliato negli anni 1905-1907 da Ettore Bernich e
Augusto Corradini, si presenta come un imponente edificio
in stile eclettico. Molti degli stilemi del romanico
pugliese vengono fusi con diverse tradizioni architettoniche.
La facciata, composta da tre piani in stile veneziano
sui quali si apre un leggero loggione colonnato, è
un omaggio alla liberazione della città occupata
dai Saraceni compiuta dalla Serenissima nel 1022.
Gli interni, accessibili mediante un suggestivo androne
marmoreo, ospitano diverse decorazioni che richiamano
l'epoca federiciana, allegorie delle attività
economiche della Puglia e simboli esoterici. L'edificio
oggi è adibito ad uso residenziale, ma ospita
anche un centro polifunzionale con sale per esposizioni.
Palazzo
Atti
Della residenza privata, che sorge lungo il prestigioso
Corso Cavour, fondamentale asse viario che separa
l'originario quartiere Murat dal lungomare, salta
all'occhio l'abbondanza delle decorazioni: ghirlande
di fiori, motivi geometrici, persino un imponente
gruppo scultoreo sulla loggia nobile al di sopra del
portone principale. L'ingegner Ettore Patruno che
ne curò il progetto nel 1915 intese così
celebrare il trionfo dello stile eclettico in voga
in quegli anni.
Albergo
Cineteatro Oriente
Accanto al palazzo Atti, tra il 1918 e il 1928 l'ingegner
Orazio Santalucia progettò e diresse la costruzione
di un edificio destinato a ricettività alberghiera
e pubblici spettacoli, adottando un telaio in calcestruzzo
sotto una decorazione eclettica. I solai con travi
da 15 metri lo rendono tuttora un esempio notevole
di quella tecnica, per l'epoca, innovativa.
Palazzo
Stoppelli
Sito in Corso Cavour e contiguo ai precedenti, Palazzo
Stoppelli sorse nel 1919 con finalità commerciali
e residenziali. Esso presenta i medesimi stilemi dell'albergo
Cineteatro Oriente, con il quale condivideva progettista
e committente.
Palazzo
Colonna
Il contrasto tra il bugnato della base e le tonalità
pastello dei piani superiori connota l'ampia facciata
del palazzo Colonna, sul lungomare Araldo di Crollalanza.
Il torrino munito di orologio alleggerisce il profilo
superiore dell'edificio, che fu costruito dall'architetto
Vincenzo Bavaro nel 1925 per essere utilizzato a scopo
residenziale e commerciale.
Palazzo
Fione-Saponaro
Eretto nel 1925 in prossimità del lungomare
Nazario Sauro su progetto di Giovanni Logroscino,
questa residenza privata si caratterizza per un'impronta
classicheggiante, nella quale non mancano però
elementi dell'eclettismo. I cinque piani della facciata
bicroma sono ripartiti da paraste sormontate da capitelli
corinzi. I parapetti dei balconi sono colonnine in
muratura al piano nobile e maglie di ferro battuto
con motivi floreali agli altri piani.
TEATRO
PETRUZZELLI
Il Teatro Petruzzelli nacque dall'esigenza della città
di possedere un contenitore culturale degno di una
città desiderosa di elevarsi al livello delle
altre metropoli italiane. La passione di Bari per
il teatro era nota, ma i luoghi di rappresentazione
non erano sufficienti, oppure non raggiungevano quell'ideale
di austerità che Bari meditava del suo teatro.
Neppure il teatro comunale Piccinni, edificato nel
1854, soddisfaceva le necessità della città
desiderosa di emergere sul piano artistico-culturale.
Il Comune, in possesso di un piazzale sul mare ("Largo
della Marina"), atto ad ospitare concerti e rappresentazioni
di strada, approvò la proposta di sfruttare
lo slargo per adibirlo a luogo entro il quale edificare
il teatro. Fra tanti, il progetto accolto dal comune
fu quello presentato da due commercianti baresi, Onofrio
ed Antonio Petruzzelli di origine triestina, i quali
a loro volta fecero proprio quello di un loro cognato
ingegnere, il barese Angelo Messeni. La proposta nel
1896 accolta, si concretizzò nel 1898, anno
in cui iniziarono i lavori di edificazione. La struttura,
orgoglio della città e della Puglia intera,
esordì la sera del 14 febbraio 1903, allorché
si tenne la rappresentazione de "Gli Ugonotti"
di Giacomo Meyerbeer. La notte tra il 26 e il 27 ottobre
1991 il teatro venne distrutto quasi interamente da
un incendio doloso. L'ultima opera rappresentata fu
la "Norma" di Vincenzo Bellini. Ironia della
sorte, tale opera si chiude con la scena di un rogo.Attualmente
in fase di restauro, l'inaugurazione è prevista
per il 6 dicembre 2008.
MUSEI
* Museo Archeologico Provinciale;
* Pinacoteca Provinciale (Artistico);
* Cittadella Mediterranea della Scienza;
* Museo Etnografico Africano;
* Gipsoteca del Castello Normanno Svevo (Artistico);
* Museo - Sala del Tesoro all'interno della Basilica
di San Nicola (Artistico);
* Museo della Cattedrale (Artistico-Archeologico);
* Museo Storico Civico;
* Acquario Provinciale (Naturalistico);
* Istituto Orto Botanico (Naturalistico);
* Museo di Zoologia (Naturalistico);
* Museo di Scienze della Terra (Naturalistico);
* Museo Raccolta di Fisica (Tecnico-Scentifico);
* Museo Sacrario (Specializzato).
FIERA
DEL LEVANTE
La Fiera del Levante è una delle principali fiere
del bacino del Mediterraneo, nata nel 1929 per iniziativa
del Comune, dell'Amministrazione Provinciale e della
Camera del Commercio di Bari ed opera continuativamente
da quell'anno. La prima edizione della Fiera del Levante
si è svolta nel 1930. La rassegna ha continuato
a svolgersi puntualmente a settembre di ogni anno, con
la sola interruzione degli anni della seconda guerra
mondiale dal 1940 al 1946. Complessivamente gli espositori
che partecipano annualmente alle manifestazioni sono
cinquemila tra nazionali ed esteri. I visitatori ammontano
a circa due milioni. La rassegna storica, nonché
la più nota al grande pubblico, è la fiera
campionaria, la più grande d'Europa, che ha luogo
ogni settembre, con oltre settecento mila visitatori
e più di duemila espositori, in un'apposita vasta
area, ampia circa 300 mila metri quadrati, situata a
nord-ovest della città, in vicinanza della punta
di San Cataldo, al limite occidentale del porto nuovo.
La fiera è inoltre volta a favorire gli scambi
tra Oriente e Occidente, di cui Bari costituisce, per
tradizione millenaria, il più favorevole punto
d'incontro.