Turi
è un comune della provincia di Bari. La città
di Turi è situata circa 31 km a sud-est di
Bari, ad unaltitudine media di 250 m circa,
sui primi contrafforti della Murgia, esteso altopiano
calcareo che corre parallelamente alla costa adriatica.
Il terreno è di natura carsica/calcarea e per
questo ricco di doline, inghiottitoi, pozzi, grotte
e unampia idrografia sotterranea da cui si alimentano
numerosi pozzi. Il territorio, quasi totalmente pianeggiante
e ricco di vegetazione, favorisce inverni miti ed
estati calde e siccitose, tipico clima delle aree
mediterranee. Il territorio di Turi si estende su
una superficie di 70,75 km2 di cui oltre 65 km2 utilizzati
a fini agricoli. Turi confina con Casamassima, Castellana
Grotte, Conversano, Gioia del Colle, Putignano, Rutigliano
e Sammichele dove è anche sviluppato il settore
agroindustriale. Si giunge al centro abitato con estrema
facilità, percorrendo la SS 172 dei Trulli
che dallo svincolo allaltezza di Casamassima
della SS 100 Bari-Taranto prosegue poi per Putignano
e Alberobello. È, perciò, in una posizione
privilegiata e strategica essendo di collegamento
per numerosi importanti comuni. Dista circa 12 km
dal casello autostradale più vicino che è
quello dellA14 di Acquaviva delle Fonti ed è
a circa 20 km di distanza dal mare. Buoni sono i servizi
(treni e bus) che lo collegano agli altri comuni e
alla città di Bari.
ETIMOLOGIA
Deriva dal nome dell'antico paese su cui sorse: Thuriae.
ORIGINI
E CENNI STORICI
Nel territorio di Turi la presenza delluomo
è documentata sin dal Neolitico: a questo periodo
si devono riferire alcuni manufatti litici rinvenuti
in prossimità dellattuale abitato. Si
tratta di reperti sporadici, che possono essere riferiti
alla presenza di un abitato o alla frequentazione
dellarea da parte di comunità neolitiche
portatrici di uneconomia di tipo produttivo.
All'Eneolitico
o età del Rame si riferisce invece un importante
insediamento scoperto in località Lama Rossa,
verso Rutigliano, mentre all'età del Bronzo
si possono ricondurre alcune testimonianze scoperte
in prossimità di via la Quacquera, a sud dell'attuale
abitato; in località Trisore, in prossimità
di Masseria Moretto e a Frassineto, vicino alle Masserie
Annunziatella e Ospedale. Nel
corso della prima età del Ferro si svilupparono
a Turi piccoli villaggi di capanne che, a seguito
di una crescita demografica, avvenuta tra il VII-VI
sec. a.C., cominciarono ad evolversi in un grande
abitato peuceta, esteso su una superficie di circa
25 ettari. Labitato peuceta, circondato da diverse
cerchie murarie, era formato da unacropoli,
dove erano ubicati gli edifici pubblici e di culto
e dove risiedeva laristocrazia locale, e dallabitato
vero e proprio, dove risiedeva gran parte della popolazione.
L'abitato peuceta è da identificare verosimilmente
con la Thuriae citata da Tito Livio. Dellabitato
peuceta e delle relative necropoli sono giunte testimonianze
di grande interesse, custodite nei Musei di Bari,
Taranto e Conversano, e resti strutturali di antiche
abitazioni, visibili in via Castellana Grotta. Nel
Museo Archeologico di Bari si possono ammirare alcuni
importanti corredi tombali ed un pregevole cratere
attico a figure nere, rinvenuto nel 1932 in via Fiume.
Altri reperti sono esposti nel Museo Civico di Conversano.
Nel territorio di Turi sono inoltre documentati altri
piccoli insediamenti peuceti in località Trisore,
presso masseria Moretto e a Frassineto, vicino alla
Masseria Ospedale. In
età romana, l'importante abitato peuceta di
Turi risulta abbandonato e resterà disabitato
per circa un millennio. Il territorio di Turi ha tuttavia
restituito alcune preziose testimonianze di età
romana. Di particolare interesse è liscrizione
sepolcrale della liberta Philona, scoperta a Turi
alla fine del 700 sulla via per Putignano. Liscrizione
appartenuta ad una liberta degli imperatori flavi
attesta la presenza a Turi di possedimenti imperiali.
In località Trisore è stata recentemente
individuata una grande villa urbano-rustica abitata
ininterrottamente dall'età repubblicana alla
tarda età romana. Una fattoria di piccole dimensioni
è inoltre documentata, in prossimità
di Masseria Parco la Chiesa. Nel corso del Medioevo,
in prossimità dellantico abitato peuceta
di Turi, fu costruita una chiesetta rupestre a doppia
cupola, dedicata nel 1505 a S. Rocco. L'impianto del
nuovo abitato risale verosimilmente all'inizio del
basso medioevo, come attestano diversi reperti di
età Bizantina rinvenuti nel corso dei lavori
di restauro del Palazzo Marchesale. Sono reperti che
anticipano di qualche secolo la costruzione del Castello
normanno, fatto erigere, con molta probabilità,
da Tommaso da Frassineto, primo signore di Turi. Dellantico
Castello normanno, risalente al XII secolo, restano
in piedi due torri e un paramento murario con due
monofore. Il Castello, ampliato dai Moles nel corso
del Cinquecento, è oggi inglobato nellattuale
Palazzo Marchesale fatto costruire nel corso Settecento
dai Venusio, che lo trasformarono nel sontuoso palazzo
riportato all'antico splendore, a seguito dei recenti
restauri.
EDIFICI
RELIGIOSI
Chiesa di San Domenico
Cappellina della Madonna della Grazia
Chiesa Matrice
Chiesa di Sant'Oronzo alla Grotta
Chiesa e Convento di San Giovanni Battista
Chiesetta di San Rocco o dell'Annunziata
SANT'ORONZO
PATRONO
Della Festa patronale di Sant'Oronzo (24-25-26-27-28-29
agosto) i momenti più spettacolari e di intensa
partecipazione popolare e religiosa sono essenzialmente
due: la sera del 25 un'imponente processione di fedeli
accompagna, pregando, il busto del Santo Vescovo,
dalla Chiesa Madre alla periferica Chiesa di Sant'Oronzo
alla Grotta; la stessa "ritornerà"
in paese, tra ali di folla festante, la sera del giorno
dopo, il 26 agosto, sul Carro Trionfale, una torre
lignea tutta decorata, opera di maestri locali, tirata
da 6 mule, che viene accolta in piazza dalle luminarie,
lanci di fiori, palloncini, fuochi d'artificio e la
musica delle Bande (quella di Turi, sul Carro, quella
ospite sulla cassa armonica) che si danno "battaglia"
a suon di note.
ECONOMIA
Turi è inserita in un contesto territoriale
che fa dellenogastronomia e della tipicità
dei sui prodotti punti di forza per la propria valorizzazione.
Turi è un centro agricolo di primaria importanza
nel panorama economico provinciale. Il sistema economico
produttivo del paese rivela, in taluni casi esaltandole,
le caratteristiche tipiche dellintera provincia
di Bari e della Puglia in generale. Frutteti, vigneti
a tendone e vigneti da vino sono le coltivazioni maggiormente
impiantate e garantiscono una notevole produzione,
rilevante dal punto di vista economico.
Le coltivazioni predominanti sono: olivo, ciliegio,
mandorlo, percoco e vite da tavola e da vino da cui
si ottiene il famoso Primitivo Doc. Minori, ma comunque
consistenti, sono le coltivazioni di albicocco, pesco,
susino, cotogno e anche kiwi, fico e fico dIndia.
Ma è la coltivazione della ciliegia il vero
asse portante dell'economia paesana. Turi infatti
è leader nella produzione della qualità
"Ferrovia", una varietà particolarmente
apprezzata all'estero per le sue doti di "durezza"
che la rendono esportabile anche a lunga distanza.
Il secondo fine settimana di giugno si celebra "la
sagra delle ciliegia ferrovia" una manifestazione
volta a promuovere e a valorizzare "l'oro rosso
di Turi", con stand, mostre e manifestazioni
culturali. Ma Turi è anche conosciuta per il
suo carcere che, negli anni del fascismo, ha "ospitato"
due personalità illustri: Antonio Gramsci dal
1928 al 1933, dove scrisse le Lettere dal carcere
e Sandro Pertini dal 1930 al 1932.